tag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post8557606521514767218..comments2023-06-03T11:11:55.423+02:00Comments on Papa Ratzinger blog 1 [2007-2008]: Messa tridentina, Card. Castrillón Hoyos: ecco la verita' sul motu proprio Summorum pontificumRaffaellahttp://www.blogger.com/profile/13969103001628960974noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-90508128208801867722007-09-15T15:16:00.000+02:002007-09-15T15:16:00.000+02:00Cara Raffella....più che dare una interpretazione ...Cara Raffella....più che dare una interpretazione al MP deve proprio VIGILARE e fare in modo che essa venga reso facilmente eseguibile DA TUTTI I VESCOVI....<BR/>Anche Avvenire ieri ritornava su questo punto importante, ne riporto un pezzetto:<BR/><BR/>Messa in latino: dono, non pretesto per divisioni<BR/><BR/>Ieri l’entrata in vigore del Motu proprio «Summorum Pontificum» sull’uso della liturgia romana anteriore alla Riforma del 1970<BR/><BR/>Da Roma Salvatore Mazza<BR/>www.avvenire.it<BR/><BR/>Il senso del Summorum Pontificum è chiarissimo. E, con queste o altre espressioni analoghe, è stato ripetuto in mille occasioni: non un «ritorno al passato», quasi a sconfessare il Concilio, ma una mano tesa verso quei «non pochi fedeli» che «aderirono e continuano ad aderire con tanto amore e affetto alle antecedenti forme liturgiche».<BR/><BR/>Data in forma di Motu proprio lo scorso 7 luglio, la Lettera apostolica di Papa Ratzinger, che da ieri è entrata ufficialmente in vigore, reintroduce la possibilità, accanto alla tradizionale celebrazione in lingua nazionale, di celebrare la Messa in latino come “forma straordinaria” «secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal Beato Giovanni XXIII nel 1962, e mai abrogato».<BR/><BR/>Le due forme - ordinaria e straordinaria - dunque convivono. <BR/><BR/>A questo proposito, Benedetto XVI precisa che «non è appropriato» parlare di queste due forme «come fossero due Riti. Si tratta, piuttosto, di un uso duplice dell’unico e medesimo Rito».<BR/>E dunque, le due «espressioni della lex orandi della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella lex credendi (legge della fede) della Chiesa». <BR/><BR/>Rispetto a quanto già stabilito a suo tempo da Papa Wojtyla, con il nuovo dispositivo è il parroco ad essere chiamato direttamente in causa. Infatti, recita il testo, «nelle parrocchie, in cui esiste stabilmente un gruppo di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica, il parroco accolga volentieri le loro richieste per la celebrazione della Santa Messa secondo il rito del Messale Romano edito nel 1962. Provveda a che il bene di questi fedeli si armonizzi con la cura pastorale ordinaria della parrocchia, sotto la guida del Vescovo… evitando la discordia e favorendo l’unità di tutta la Chiesa».<BR/><BR/>Se invece un gruppo di fedeli, avendo un sacerdote disponibile a farlo, chiedesse di celebrare la Messa in latino «anche in circostanze particolari, come matrimoni, esequie o celebrazioni occasionali, ad esempio pellegrinaggi», il parroco non potrà rifiutare il permesso. Dovrà però verificare se ci sono le condizioni spirituali e pastorali, se cioè la richiesta viene avanzata per un desiderio spirituale, e non come contrapposizione ad altre assemblee liturgiche e al Concilio stesso. <BR/><BR/>************<BR/><BR/>Appare quindi evidente che se io ed altri amici, con un sacerdote ci rechiamo in pellegrinaggio da qualche parte, prenotando ed avvisando per tempo, PREPARANDOCI SPIRITUALMENTE....abbiamo il DIRITTO di avere questa Messa...non si è mai sentito nella Chiesa che un vescovo abbia VIETATO UNA MESSA se non per motivi subordinati a gravità dottrinali....oggi che abbiamo un MP del Papa questo VIETARE UNA MESSA è l'aspetto più drammatico e più grave che potesse accadere nella Chiesa....<BR/><BR/>Neppure la Rai ha dato notizia che nel Santuario di Loreto ieri c'erano oltre SETTECENTO PERSONE per assistere devotamente alla Messa CATTOLICA di rito Latino....<BR/><BR/>Fraternamente CaterinaLDAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-36499752905882096052007-09-15T08:11:00.000+02:002007-09-15T08:11:00.000+02:00Ciao Caterina, l'ostruzionismo e' palpabile! Perch...Ciao Caterina, l'ostruzionismo e' palpabile! Perche' ieri sera ne' sat2000 ne' telepace hanno trasmesso la messa tridentina celebrata a Loreto? Di che cosa si ha paura?<BR/>Secondo me la commissione Ecclesia Dei deve dare l'interpretazione autentica del motu proprio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-37343268150314749002007-09-15T07:55:00.000+02:002007-09-15T07:55:00.000+02:00Salve a tutti, riporto la parte iniziale delle par...Salve a tutti, riporto la parte iniziale delle parole del vescovo di Pisa sopra trasmesse integralmente, egli scrive:<BR/><BR/>La notificazione dell' arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti<BR/><BR/>Sull'uso del Messale romano di San Pio V<BR/><BR/>TOSCANA OGGI 22 luglio 2007<BR/><BR/><BR/>DI ALESSANDRO PLOTTI*<BR/><BR/>Ogni Vescovo è il moderatore della liturgia per la propria Diocesi. Il can. 838 del Codice di Diritto Canonico così recita: «Regolare la Sacra Liturgia dipende unicamente' dall'Autorità della Chiesa: ciò compete propriamente alla Sede Apostolica e, a norma del Diritto, al Vescovo Diocesano».<BR/>E al Paragrafo 4 : «Al Vescovo Diocesano nella Chiesa a lui affidata spetta, entro i limiti della sua competenza, dare norme in materia liturgica, alle quali tutti sono tenuti». Tali disposizioni trovano conferma al n. 22 del Documento del Concilio Vaticano II «Sacrosanctum Concilium», dove sono ribaditi gli stessi concetti. Il Messale di Paolo VI rimane la «forma normale» e«ordinaria» della liturgia eucaristica, mentre il Messale romano anteriore al Concilio può essere usato come forma «straordinaria» .<BR/><BR/>******************<BR/><BR/>Sul concetto di STRAORDINARIETA' della Messa in VO sono d'accordo, il problema sta in quel sottile OSTRUZIONISMO cavilloso, da parte di alcuni vescovi per NON rendere al Vecchio rito neppure LA STRAORDINARIETA'...<BR/>Ma a smentire l'arcivescovo di Pisa sull'interpretazione fin dove si spinge l'autorità di un vescovo è proprio il card. Castrillon che <BR/>così si è espresso Radio Vaticana proprio ieri:<BR/><BR/>http://www.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=154791<BR/><BR/>D. – Eminenza, questo documento è stato accompagnato da polemiche e timori: ma cosa non è vero di quanto è stato detto o letto?<BR/><BR/>R. – Non è vero, per esempio, che sia stato tolto ai vescovi il potere sulla Liturgia, perché già il Codice dice chi deve dare il permesso per dire Messa e non è il vescovo: il vescovo dà il celebret, la potestà di poter celebrare, ma quando un sacerdote ha questa potestà, sono il parroco e il cappellano che devono offrire l’altare per celebrare. Se qualcuno lo impedisce, tocca allora alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei prendere misure, a nome del Santo Padre, affinché questo diritto – che è un diritto ormai chiaro dei fedeli - venga rispettato.<BR/><BR/>************<BR/><BR/>appare così evidente che l'arcivescovo di Pisa e con lui altri purtroppo, non hanno compreso che un MP termina fra l'altro con queste parole del Pontefice:<BR/><BR/>Hoc documentum cum in L’Osservatore Romano evulgabitur statim vigere incipiet. Haec decernimus et statuimus, contrariis quibusvis non obstantibus.<BR/><BR/>Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die XI mensis Iunii, anno MMVII, Pontificatus nostri tertio.<BR/><BR/>*****<BR/>Haec decernimus et statuimus, contrariis quibusvis non obstantibus.<BR/><BR/>*****<BR/><BR/>appare evidente che questa espressione rende le NUOVE NORME promulgate dal Papa, al di sopra di ogni parere CONTRARIO....<BR/><BR/>Quanto ai problemi che si potrebbero riscontrare il Papa parla di sforzi atti a SUPERARE LE DIFFICOLTA' e non ad alimentarle....<BR/><BR/>Quanto al problema di "gruppi stabili di fedeli" esso deve essere considerato all'interno di un altro fattore: <BR/>"gruppi di fedeli" al vecchio rito o sono pochi che si contano sulle dita o sono Lefebvriani...dal momento che per 40 anni IN OGNI DIOCESI E PARROCCHIA E' STATA CANCELLATA DALLA PASTORALE LA MESSA TRADIZIONALE, di conseguenza è normale che le nuove generazioni nulla sanno di questo Rito...ergo, se i Vescovi non CREANO LE CONDIZIONI affinchè questi "gruppi stabili" possano consolidarsi e CRESCERE ALL'INTERNO DELLA PARROCCHIA IN MODALITA' NORMALI, come parlare di "gruppi stabili"?<BR/><BR/>Fraternamente CaterinaLDAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-82495566900007370002007-07-25T21:24:00.000+02:002007-07-25T21:24:00.000+02:00Per Giampaolo......Per Giampaolo....... spero nell...Per Giampaolo......Per Giampaolo....... spero nelle vie del Signore e nella meditazione ma, non mi farei troppe illusioni in questo caso!!!!!!<BR/><BR/>Eugeniaeugehttps://www.blogger.com/profile/09119472907564725784noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-60457235119428063912007-07-25T21:20:00.000+02:002007-07-25T21:20:00.000+02:00Per Giampaolo....... spero nelle vie del Signore e...Per Giampaolo....... spero nelle vie del Signore e nella meditazione ma, non mi farei troppe illusioni in questo caso!!!!!!<BR/><BR/>Eugeniaeugehttps://www.blogger.com/profile/09119472907564725784noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-37356731468542254122007-07-25T09:05:00.000+02:002007-07-25T09:05:00.000+02:00Ciao Scipione, non preoccuparti: si possono riprop...Ciao Scipione, non preoccuparti: si possono riproporre i post gia' scritti. Decidi tu in quali discussioni vuoi riportare cio' che hai scritto ieri e lo pubblichiamo :-))<BR/>Ciao e grazie a te.<BR/>RaffaellaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-41156474440906074392007-07-25T08:56:00.000+02:002007-07-25T08:56:00.000+02:00PER RAFFAELLA (PRECISAZIONE CHE SI PUÒ NON PUBBLIC...PER RAFFAELLA (PRECISAZIONE CHE SI PUÒ NON PUBBLICARE): TI RIMANDO I DUE INTERVENTI CHE IERI CON TROPPA FRETTA (ANCHE PERCHÉ ERA LA PRIMA VOLTA CHE VEDEVO IL VOSTRO INTERESSANTISSIMO BLOG) HO INSERITO IN RISPOSTA AD UN ARTICOLO FORSE SUPERATO MA CHE ADESSO, DOPO AVERLI RIVISTI, CORRETTI E UNITI, CREDO SIANO ADEGUATI PER RISPONDERE ALL’ASSURDA DECISIONE DEL VESCOVO PISANO. COMUNQUE SE PER VOSTRA REGOLA NON SI POSSONO RIPROPORRE COMMENTI, SEBBENE RIVISTI E CORRETTI, IN QUALCHE MODO GIÀ APPARSI… NON IMPORTA E CASSALO PURE. SE AVRÒ TEMPO SCRIVERÒ UN NUOVO COMMENTO AD HOC. UN SALUTO. SCIPIONE.<BR/><BR/><BR/><BR/>Sto notando, da quando seguo con maggiore attenzione il dibattito crescente suscitato dalle incisive e benefiche iniziative dell’attuale Sommo Pontefice (dopo troppi anni di grande spettacolarizzazione ad uso dei media… ma di poca sostanza…) un modo di impostare il discorso da parte di quelli che disapprovano tali interventi, che mi lascia perplesso o meglio mi preoccupa. Mi riferisco al fatto di usare come pietra di paragone, come punto fermo, assoluto, immutabile, vero faro di verità eterna alla luce del quale valutare la giustizia o meno delle azioni di Papa Benedetto XVI, ma anche le opinioni di chiunque prenda posizione rispetto ad esse… il Concilio Vaticano II.<BR/>Ora io non sono un teologo e nemmeno un docente di storia della Chiesa, però a quanto ne so di concili ecumenici ce ne sono stati una ventina: tutti, più o meno, hanno stabilito regole e leggi importanti per l’esistenza della Chiesa, molti anche dogmi (mi risulta, in specie, che proprio il vaticano II non ne abbia invece stabiliti, di dogmi…) ossia verità di fede - quelle sì intangibili. Ad ogni modo la Chiesa si è sempre riferita, per ribadire la propria essenza e rivendicare la propria verità, appunto alla verità del Vangelo; su di essa ha fondato la sua autorità, il suo magistero e, collateralmente, su quell’immensa opera chiarificatrice e approfonditrice che delle scritture e dei dogmi ufficiali (e in genere di tutta la teologia cattolica) hanno nei secoli compiuto i grandi dottori della Chiesa.<BR/>Da dopo il vaticano II invece, nulla di tutto ciò pare avere più realmente valore, tutto sfuma, si relativizza, sbiadisce nel grigiore, quasi si trattasse di una vecchia e usurata stampa oramai inutile e fuori moda rispetto allo splendente technicolor ad alta definizione dell’ultimo concilio. Quest’ultimo, senza riserve e senza legami con l’aborrita tradizione si erge isolato e titanico come unico totem da adorare, come vera colonna d’Ercole da non oltrepassare, come punto di non ritorno ecc. ecc.<BR/>Ora tutto ciò, oltre ad essere per me incomprensibile e preoccupante (come dicevo i concili per quanto importanti sono solo concili… non sono la chiesa, né la fondano e soprattutto se ce ne sono stati 20 possono essercene altri 20…) nel caso specifico mi indispone pure. Già, perché per ben 19 volte abbiamo avuto concili “tradizionalisti” ossia arcigni e antidemocratici (e fondamentalisti… direbbero in molti), concili che osavano opporsi con fermezza alle derive del mondo ma, nonostante questo, nessuno di essi osò porre se stesso come ultima linea rerum, come momento unico, ultimo e insuperabile (infatti furono tutti… “superati”… ma meglio sarebbe dire, integrati). Proprio il vaticano II invece, il concilio aperto, tollerante, modernista, innovatore, il concilio che fa pace con il mondo, che si sforza di far convergere la Chiesa verso il mondo (rinunciando di fatto ad ottenere l’opposto e più auspicabile – m,a più scomodo! - risultato), dicevo, proprio il vaticano II ecco che mostra un inquietante volto monolitico e tirannico, assolutista. Sembra quasi affermare (almeno nelle intenzioni dei suoi sostenitori più accaniti) la Chiesa e la fede cattolica adesso sono io e basta! E questo nonostante lo scarsissimo successo che in termini di aumento quantitativo e qualitativo della fede, abbia palesemente ottenuto!<BR/>Ma in fondo è logico: non è forse la nostra cara modernità, il sistema meno tollerante (quanto ci sarebbe da dire – magari citando S. Ambrogio - su questa insinuante ma pericolosa e spesso subdola parola!) che sia mai esistito? Il sistema che apparentemente accetta e lascia spazio a tutto e a tutti… purché, ben inteso, tutto e tutti diventino… moderni? E non mi stupisce nemmeno di vedere i preti “fondamentalisti conciliari” - loro che da grotteschi sessantottini ecclesiastici hanno ridicolamente contestato tutto e tutti, all’interno della Chiesa stessa e continuano pure a farlo (si veda anche solo il caso dell’abito talare… che nella maggioranza delle nostre chiese è diventata una polo, con tanto di firma “Lacoste”… alla faccia delle norme del Codice di diritto canonico e delle disposizioni della CEI e dei richiami dell’attuale Papa… queste regole non valgono Monsignor Plotti? Ovvio quando fa comodo un vero neo-conciliarista può pure emanare regole e disposizioni apertamente in contrasto con quelle papali!) - dicevo… vedere oggi quegli stessi preti (o intellettuali cattolici) richiamare “gli altri” (i residuali e residuati tradizionalisti) all’ordine e all’obbedienza più stretta… ovviamente dell’intangibile idolo e Leviatano: il Concilio Vaticano II.<BR/>Come dicevo all’inizio, io non sono un esperto, sono un “aspirante” fedele folgorato sulla via dell’indifferenza religiosa dalla profondità, dal coraggio e dalla assoluta verità del magistero di Benedetto XVI. Ogni cosa che il Sommo Pontefice fa o dice, mi scuote - come credo capiti a molti - e mi apre nuovi orizzonti; toglie da ogni prospettiva religiosa quella subdola “polvere della modernità” che invecchia e rende indistinto e scarsamente interessante tutto ciò su cui si posa. <BR/>Così corro subito ad informarmi, con la voglia di capire che la sensazione che qualche cosa si stia facendo e si stia muovendo mi infonde.<BR/>Io nemmeno sapevo con precisione la questione del messale del 1962 fino a pochi mesi fa… ma una cosa tira l’altra e pian piano certe trappole si svelano. Così quel fantomatico Concilio Vaticano II con la citazione del quale, assieme ai nomi di Kennedy e Kruscev, si chiudevano - a suggello della finalmente raggiunta “pienezza dei tempi nuovi” - tutti i libri di storia di quando andavo io a scuola, adesso mi appare sotto una luce davvero nuova.<BR/>E questo lo devo anche all’acrimonia con cui i suoi strenui e arroganti difensori, quelli che ai loro tempi lo usarono come ariete per cambiare tutto e tutti, non preoccupandosi minimamente di infrangere norme poste dai 19 concili precedenti… e non solo, ora lo venerano. Possibile che un Pontefice non possa più pronunciare un giudizio, fare un’osservazione, tentare un’interpretazione, usare dei propri poteri in materia magisteriale e legale senza dover prima, dopo e durante, profondersi in mille assicurazioni circa la sua non volontà di “toccare” il mitico Concilio vaticano II? Questo vitello d’oro che si rischia di venerare più della divinità che dovrebbe averlo ispirato e di cui dovrebbe essere stato solo mero strumento? E’ sconvolgente leggere che un Vescovo chieda ai propri parroci di valutare che i parrocchiani dimostrino… “…una convinta accettazione del Concilio Vaticano II”. Non nella fede cattolica, nei dogmi ufficiali, nel Papa, al limite in tutto il magistero della Chiesa comprensivo dei 20 concili ecumenici fin qui tenutisi… ma nel solo Vaticano II! Ecco la nuova, assoluta e intangibile ortodossia… direi quasi la nuova religione!<BR/>Qui gatta ci cova mi sono detto, vedendo la furia iconoclasta di tanti “liberali e tolleranti modernisti” pronti a risuscitare nei fatti una vecchia dottrina religiosa, il Conciliarismo, dottrina condannata dalla Chiesa nel Concilio Lateranense V e definitivamente superata durante il Concilio Vaticano I (che viene fatto apparire un po’ come il fratello maggiore “cattivo” del II!) con la definizione del dogma dell’infallibilità papale. Un Conciliarismo logicamente “attualizzato” (beh… siamo nel III millennio… mica le regole di giustizia assoluta valide per tanti secoli oggi valgono ancora, nemmeno le verità del Vangelo e della Chiesa possono permettersi di sfuggire a qualche adeguato restiling, aggiornamento… Oggi suonerebbe male che “Qualcuno” dicesse: “Io sono la via, la verità e la vita”… meglio sarebbe relativizzare il tutto per non ferire le orecchie dei moderni e dire: “Io potrei essere una via, una verità e una vita… ma comunque parliamone e se sbaglio vi chiedo anticipatamente scusa!”). Un Conciliarismo secondo il quale non tutti i Concili hanno autorità superiore a quella dei Papi (sennò come giustificare i cambiamenti di rotta impressi dai papi del Concilio vaticano II rispetto a quanto stabilito dal Concilio vaticano I?) ma, specificamente, i concili e i Papi “moderni” su tutti i Papi e concili “non-moderni”… o fondamentalisti come di fatto oggi vengono considerati.<BR/>Ecco dunque che all’orizzonte si profila il nuovo, vero e intangibile dogma fondante che vige fra certi intellettuali e prelati cattolici: la Modernità. Chiaramente non è un dogma espresso, anche perché non è un dogma originariamente cattolico ma mutuato dal mondo “laico”. A questo punto resterebbe da decidere cosa è moderno… ma questo solo i modernisti cattolici o meno (anzi soprattutto non cattolici visto che il dogma è “laico” quindi i “laici” sono i veri dottori in materia) possono farlo. E nella sostanza l’hanno fatto: essere moderni significa e significherà - in saecula saeculorum - fare e dire quello che hanno fatto e detto loro.<BR/>Ancora un’ultima cosa: la spiegazione del card. Hoyos, ovviamente mi soddisfa in quanto cerca di tradurre senza alterarlo il senso delle parole del Pontefice; certo però io starei attento a quel cedere alla logica laica e progressita che teme più del diavolo il passato e valuta tutto solo in termini di ascesa progressista infinita (nel senso di senza un fine… uno scopo.. una crescita quindi puramente quantitativa e temporale). E un cedimento in questo senso lo percepisco in quell’iniziale forma di “scusa non richiesta” condensata nella frase: «La prima valutazione errata è dire che si tratti di un ritorno al passato. Non è così».<BR/>Gli atti della Chiesa, ma direi di tutti i Cristiani, non si devono giudicare in ottica temporale: vecchi e nuovi, antichi e moderni, ma sulla base delle assolute categorie del giusto e dell’ingiusto. Cosa significa questo continuare a schermirsi, a mettere le mani avanti, ad assicurare che la Chiesa non torna indietro? Che forse il passato della Chiesa è tutto un orrore? E’ tutto sbagliato, che dall’anno 33 al 1965 nulla si è fatto di buono tanto che nessun apporto la Chiesa può prendere e riproporre da ciò che ha compiuto prima di quest’ultima data senza incorrere nel biasimo universale? E poi, se tutto il passato è da condannare… perché solo ciò che è qui ed ora, che è adeguato, relativizzato ai tempi ha valore… - per quel poco che i tempi durano - visto che anche noi diventeremo passato anche noi subiremo l’inevitabile condanna. Insomma bisogna stare attenti a non cadere in certe subdole trappole relativiste che surrettiziamente condannano integralmente l’essenza stessa della Chiesa Cattolica.Scipionehttps://www.blogger.com/profile/12292256184484001875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-90715027575720085222007-07-24T23:52:00.000+02:002007-07-24T23:52:00.000+02:00Cara Francesca ti faccio i miei migliori auguri......Cara Francesca ti faccio i miei migliori auguri...! Stasera stessa dirò una preghiera affinchè la tua supplica venga accolta al più presto!!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-82879908531874450112007-07-24T23:47:00.000+02:002007-07-24T23:47:00.000+02:00Tu dici Eugenia? Comunque è strano il suo silenzio...Tu dici Eugenia? Comunque è strano il suo silenzio...! Non è che magari stia meditando qualcosa di buono?!? Non si sa mai..., le vie del Signore sono infinite...!!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-70267924782498956582007-07-24T23:16:00.000+02:002007-07-24T23:16:00.000+02:00Chi si crede di essere....????? Te lo spiego io ch...Chi si crede di essere....????? Te lo spiego io che lo sto subendo da vent'anni e conto i giorni per arrivare alla fatidica data di quando sua eccellenza compirà il sospirato raggiungimento del limite di età e sarà costretto a rimettere il mandato nella mani del Santo Padre, il quale certamente ci manderà un Arcivescovo più in linea con i suoi principi e soprattutto non uno che si crede di essere ciò che mai sarà e "impone" come una sorta di dittatore!!!! Del resto chiunque arrivi sarà senza ombra di dubbio meglio di lui!!!!<BR/>FrancescaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-42732424889003125742007-07-24T23:11:00.000+02:002007-07-24T23:11:00.000+02:00Caro Giampaolo non stuzzicare troppo don Francesco...Caro Giampaolo non stuzzicare troppo don Francesco potresti ricevere delle risposte simili a quelle di Plotti!!!!!!!!!!!!!!<BR/><BR/>Eugeniaeugehttps://www.blogger.com/profile/09119472907564725784noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-43419274442641162222007-07-24T19:42:00.000+02:002007-07-24T19:42:00.000+02:00Chiedo preventivamente perdono, ma chi si crede di...Chiedo preventivamente perdono, ma chi si crede di essere questo monsignor Plotti per emanare un proprio “motu”, in evidente spregio al “Motu proprio” del Santo Padre? Altro che Monsignor Lefebvre…, questo sì che sarebbe da scomunicare!!! Don Francesco, la prego, dica qualcosa…!!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-51598127315050852642007-07-24T16:51:00.000+02:002007-07-24T16:51:00.000+02:00Tanto la festa per Plotti durerà poco visto che ha...Tanto la festa per Plotti durerà poco visto che ha raggiunto i limiti di età!!!!!!!! Non sono di Pisa ma, spero che al suo posto arrivi qualcuno che non cerchi questi biechi mezzucci per arginare o addirittura ostacolare il Motu Proprio in questione!!!!!!!<BR/>Questa cosa a mio parere è molto grave e temo che in molti faranno lo stesso .............Spero di sbagliarmi!!!!!!!!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-80489227210664154592007-07-24T16:43:00.000+02:002007-07-24T16:43:00.000+02:00Sono francamente sconvolta. Mi sembrano artifizi g...Sono francamente sconvolta. Mi sembrano artifizi giuridici per aggirare il motu proprio!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-55139375126097121422007-07-24T16:39:00.000+02:002007-07-24T16:39:00.000+02:00Dagli articoli 3 e 4 sembrerebbe che nell'arcidioc...Dagli articoli 3 e 4 sembrerebbe che nell'arcidiocesi di Pisa ci sia ancora il regime di indulto vescovile... un ottimo modo di aggirare il motuproprio!<BR/>Beh,certo che, in qualche anno di università a Pisa non avevo mai sentito l'A.R.C.I.vescovo Plotti tuonare con la stessa fermezza ad esempio contro l'aborto! Evidentemente per lui i pericoli maggiori vengono dal papa piuttosto che dal diffuso relativismo localeAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-79312672421545175022007-07-24T16:08:00.000+02:002007-07-24T16:08:00.000+02:00Qualcuno però si ostina a non capire.Leggere per c...Qualcuno però si ostina a non capire.<BR/>Leggere per credere, non a Dio però.<BR/><BR/><BR/><BR/>La notificazione dell' arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti<BR/><BR/>Sull'uso del Messale romano di San Pio V<BR/><BR/>TOSCANA OGGI 22 luglio 2007<BR/><BR/><BR/>DI ALESSANDRO PLOTTI*<BR/><BR/>Ogni Vescovo è il moderatore della liturgia per la propria Diocesi. Il can. 838 del Codice di Diritto Canonico così recita: «Regolare la Sacra Liturgia dipende unicamente' dall'Autorità della Chiesa: ciò compete propriamente alla Sede Apostolica e, a norma del Diritto, al Vescovo Diocesano».<BR/>E al Paragrafo 4 : «Al Vescovo Diocesano nella Chiesa a lui affidata spetta, entro i limiti della sua competenza, dare norme in materia liturgica, alle quali tutti sono tenuti». Tali disposizioni trovano conferma al n. 22 del Documento del Concilio Vaticano II «Sacrosanctum Concilium», dove sono ribaditi gli stessi concetti. Il Messale di Paolo VI rimane la «forma normale» e«ordinaria» della liturgia eucaristica, mentre il Messale romano anteriore al Concilio può essere usato come forma «straordinaria» .<BR/>Il Papa nella sua Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica, che accompagna il «Motu proprio», spiega abbondantemente che non deve essere intaccata l'autorità del Concilio e messa in dubbio la riforma liturgica o che venga sconfessata l'opera di Paolo VI e di Giovanni Paolo II. Alla luce di queste due premesse, dispongo quanto segue:<BR/>. 1- In nessuna Parrocchia della nostra Arcidiocesi si introduca l'uso del messale del 1962, solo per offrire in maniera indiscriminata la celebrazione in latino secondo il Rito preconciliare ai fedeli che non ne abbiamo fatto specifica richiesta.<BR/>. 2 - Se nella Parrocchia (art. 5 par. 1 ) esiste «stabilmente» un gruppo di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica, che chiede esplicitamente al Parroco la celebrazione della Santa Messa secondo il rito preconciliare, il Parroco stesso valuti, da una parte, se tale richiesta nasce da un sincero amore alla tradizione antica della chiesa, da una convinta accettazione del Concilio Vaticano II, e da una istanza seria e autentica di alimento spirituale; dall'altra, se il concedere tale celebrazione si armonizza con la cura pastorale ordinaria della parrocchia, evitando la discordia e le divisioni.<BR/>Si deve trattare, sempre e comunque, di un gruppo stabile di parrocchiani, che manifestano il desiderio legittimo di vedere attuato il «Motu proprio» del Papa. Non è né opportuno né auspicabile che la Parrocchia «ospiti» gruppi non ben definiti che non partecipano alla vita e al cammino della comunità parrocchiale e che «usano» la parrocchia o il parroco solo per un nostalgico riflusso liturgico. L'art. 5 par. 1 del Documento Pontificio è molto chiaro: «nella parrocchia in cui esiste stabilmente un gruppo di fedeli...». Dunque un gruppo di fedeli che stabilmente vivono e operano nella parrocchia e non altri che sfruttano la parrocchia solo come punto di appoggio o perché c'è un presbitero più benevolo.<BR/>. 3 - Per meglio esercitare questa facoltà concessa ai parroci di accogliere «volentieri» tale richiesta e per operare serenamente ed efficacemente un difficile discernimento dispongo che, prima di concedere o di negare tale privilegio, sia consultato il Consiglio pastorale parrocchiale e si faccia riferimento all'Arcivescovo, per arrivare ad una scelta pastorale armonica, che non crei divisioni e conflitti tra le diverse componenti del Popolo di Dio.<BR/>Il «Motu proprio» di Benedetto XVI insiste nel sottolineare che la celebrazione della Santa Messa pre-conciliare deve armonizzarsi con la cura pastorale ordinaria della parrocchia.<BR/>. 4 - Il ricorso all'Ordinario diocesano non è prescritto nel Documento, perché la concessione è affidata alla buona accoglienza del Parroco, però, per i risvolti che tale esperienza può avere sulla vita dell'intera Diocesi, è opportuno e raccomandabile che la decisione venga presa insieme al Vescovo. .<BR/>Tra l'altro, il Papa nella Lettera ai Vescovi, che accompagna il Decreto, dice: «queste nuove norme non diminuiscono in nessun modo la vostra autorità e responsabilità, né sulla liturgia né sulla pastorale dei vostri fedeli. Ogni Vescovo, infatti, è il moderatore della liturgia nella propria Diocesi. Nulla si toglie quindi all'autorità del Vescovo il cui ruolo, comunque, rimarrà quello di vigilare affinché tutto si svolga in pace e serenità. Se dovesse nascere qualche problema che il parroco non possa risolvere, l'Ordinario locale potrà intervenire, in piena armonia, però, con quanto stabilito dalle nuove norme del «Motu proprio». Accogliamo la decisione del Papa in spirito di obbedienza e di condivisione, cercando di ottemperare con fedeltà e serietà alle prescrizioni del «Motu proprio», tenendo presente che tutti noi, pastori e guide del nostro popolo, abbiamo la missione di offrire a tutti i fedeli le occasioni per crescere nella vita spirituale e nell' esperienza di una Chiesa che accompagna la crescita ecclesiale della intera comunità cristiana, che ha sempre nel Vescovo il suo punto di unità e di comunione.<BR/>«Salus animarum summa lex».<BR/><BR/>+ arcivescovoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7251705456150344844.post-56412007519289798492007-07-24T15:52:00.000+02:002007-07-24T15:52:00.000+02:00Dopo questa ennesima spiegazione più che esaurient...Dopo questa ennesima spiegazione più che esauriente e dettagliata direi, i "grandi criticoni" sedicenti difensori del Concilio ( che usano a loro piacimento per dare addosso a Benedetto), l'avranno capita?????????????????????<BR/>Quante parole spese per difendere una parte del patrimonio della chiesa...............che c'è esiste perchè nessuno mai si è sognato ne di vietare ne di abolire!!!!!!!!!!<BR/>Capitela una buona volta!!!!!!!!!!!!!!!!<BR/>Eugeniaeugehttps://www.blogger.com/profile/09119472907564725784noreply@blogger.com