8 giugno 2007

Crisostomo II: portero' Benedetto XVI in Russia


Vedi anche:

IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI

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Rassegna stampa dell'8 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa dell'8 giugno 2007 (1)

Trascrizione integrale dell'intervista ad Andrea Tornielli su Pio XII


Pubblichiamo l'intervista all'arcivescovo Crisostomo II.
Occorre premettere che in questo articolo emergono alcuni pregiudizi dell'intervistatore secondo cui Papa Benedetto sarebbe meno incline al dialogo ecumenico dei predecessori.
Sappiamo che questa affermazione non corrisponde alla realta', anzi, i fratelli ortodossi ammirano Papa Ratzinger come teologo e come ispiratore di un dialogo franco e sincero e non di facciata (vedi speciale "IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI"
).
Raffaella


Porterò papa Ratzinger a Mosca

Colloquio con Crisostomo II

di Gigi Riva

Parla l'arcivescovo di Cipro. Il grande tessitore dell'operazione per far incontrare le due Chiese. Alla vigilia del suo viaggio in Vaticano. Colloquio con Crisostomo II

Ci prova lui. Bisognava scendere fino a Nicosia per trovare l'uomo che cercherà di mettere l'uno davanti all'altro il papa Benedetto XVI e il patriarca di Russia Alessio II. Sua Beatitudine l'arcivescovo di Cipro Crisostomo II partirà dall'isola mediterranea il 12 giugno per un viaggio che lo porterà a Roma (fino al 17) e dal giorno dopo a Mosca. Scopo dichiarato: mettere le basi per lo storico incontro che è rimasto nei sogni di Giovanni Paolo II. In qusta intervista a 'L'espresso', l'arcivescovo rivela un progetto addirittura più ambizioso qual è la riunificazione di tutti i cristiani in una Chiesa comune a quasi mille anni dallo scisma del 1054, quando il papa Leone IX e il patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario si scomunicarono reciprocamente. Il tentativo può fallire, come già in passato. O avere successo. Dalla sua, Crisostomo II, 66 anni, conta i buoni rapporti con Alessio II da una parte e con papa Ratzinger dall'altra: il Vaticano mandò una sua rappresentanza a Cipro il 12 novembre scorso quando l'arcivescovo fu intronizzato.

Arcivescovo Crisostomo II, circola voce che lei sarà il mediatore dell'incontro tra Roma e Mosca. E l'itinerario del suo viaggio del resto è eloquente.

"Una premessa. Ho chiesto io di poter vedere il papa e lo ringrazio per l'opportunità. Noi vogliamo aiutarlo in ogni modo per migliorare la relazione tra le due Chiese perché siamo figli dello stesso Padre. Sarei felice se accettasse l'offerta".

Ci sono, oggi, le condizioni per l'incontro con Alessio II?

"Ogni momento è un buon momento perché lo scopo è quello di fare ciò che è meglio per entrambe le Chiese. È chiaro che si tratta di un incontro che non si organizza in 24 ore. Prima bisogna scambiarsi i delegati, mettere al lavoro i teologi. Insomma, bisogna preparare l'evento perché sia un successo. Io sono pronto a fornire il mio contributo. Farò il possibile per farli incontrare. Loro e le Chiese".

Ha avuto modo di sondare l'opinione di Alessio II al riguardo?

"Gli sono molto vicino e sono suo buon amico. Penso di poter affermare che nemmeno per lui ci sono problemi. Quando si hanno buone intenzioni, gli ostacoli si superano".

Giovanni Paolo II ci provò a superarli, ma si trovò davanti difficoltà insormontabili. Oltretutto passava per essere più favorevole al dialogo interreligioso di papa Ratzinger. Fu lui a promuovere gli incontri di Assisi.

"Durante il pontificato di Giovanni Paolo II l'allora cardinale Ratzinger forse aveva un modo differente di vedere le questioni. Ma nella posizione attuale ha un'altra responsabilità. È il papa. E, non dimentichiamolo, è un papa teologo. Conosce bene la teologia greca e questo aiuta il dialogo tra le Chiese".

Lei ribadisce che oltre l'incontro tra papa e patriarca si devono incontrare le due Chiese. Cosa intende esattamente?

"Siamo tutti cristiani. il dialogo d'amore si deve trasformare in dialogo teologico. Spero ci sia l'opportunità che i cristiani stiano tutti insieme e non più separati".

Ma lo sono da mille anni! Perché, dopo mille anni, dovrebbe essere questo il momento giusto per la riunificazione.

"Potrei cavarmela con una battuta e rispondere che non solo è tempo, ma è già tardi. In realtà questo è il momento giusto per diverse ragioni. C'è un papa che conosce a fondo la teologia greca. Dall'altra parte un patriarca di Costantinopoli aperto al dialogo ecumenico. Inoltre, nel mondo mediatizzato e globalizzato, abbiamo la possibilità di essere più vicini, conoscerci meglio. La gran parte dei cattolici e degli ortodossi stanno dentro la stessa Europa comune. Le ragioni sono molteplici. L'importante è che la riunficazione non sia solo calata dall'alto, ma condivisa dalla gente, dai credenti, perché possa essere completa e funzionare".

Non mancherebbero i problemi teologici. Ne cito solo uno: accetterà mai, la Santa Sede, il matrimonio dei sacerdoti?

"Tutto è in evoluzione. Vent'anni fa sarebbe stato impensabile che un anglicano, sposato, potesse essere accettato nella Chiesa cattolica. Oggi può succedere, se si converte".

Le sue intenzioni, rivoluzionarie, sono evidenti. Ma le Chiese ortodosse sono autocefale. Sono pronti gli altri patriarchi alla riunificazione?

"Anche da questo punto di vista mai occasione fu più propizia. Morto il patriarca di Gerusalemme Diodoro I, che non aveva buone relazioni con gli altri, oggi regna il dialogo e le relazioni sono decisamente buone fra tutti i capi delle Chiese. L'unico problema semmai è a Mosca per via della questione della Chiesa estone che vorrebbe essere autonoma. E non dimentichiamo che Alessio II è di origine estone... Comunque è facile immaginare, adesso, tutto il mondo ortodosso sulla stessa posizione".

È intuibile che questi saranno i temi del colloquio con il papa. Con un altro, non irrilevante: il possibile ingresso della Turchia in Europa. Il cardinale Bertone si è detto a favore.

"E io condivido completamente questa impostazione. È anche la mia speranza. Vorrei avvenisse il più presto possibile".

Anche se coi turchi avete il problema del Nord occupato dove oltre 500 Chiese ortodosse sono state distrutte?

"Se entrano in Europa saranno costretti a pensare europeo. Dovranno condividere i valori di democrazia e di libertà, per questo sono favorevole. I turco-ciprioti, poi, sono già al 95 per cento europei nel modo di vivere e pensare. Il problema semmai riguarda i coloni che sono arrivati a Cipro dall'Anatolia centrale, che hanno stili diversi e non sono abituati agli stessi valori".

Lei ha un ottimo rapporto coi cattolici. Ma come va il dialogo coi musulmani?

"Lo scorso 21 febbraio, per la prima volta dall'occupazione del 1974, c'è stato un incontro tra un arcivescovo ortodosso, il sottoscritto, e il mufti musulmano Ahmed Yonluer. Gli ho detto con franchezza che sono uno scandalo le nostre Chiese ortodosse trasformate in night club o in stalle nella parte occupata dell'isola. Ho anche aggiunto che siamo pronti ad aiutarli a riparare le moschee (in molti casi l'abbiamo già fatto) o a costruirne nei villaggi del Sud dove mancano. A patto di poter fare lo stesso con le nostre. Ha risposto che dobbiamo andare avanti piano piano. Due chiese per due moschee. Ma così mi ci vogliono 250 anni per ripararle tutte".

Vi rivedrete?

"Questo era l'intento. Ma ha proposto l'appuntamento. Del resto lui non può decidere nulla. Anche se è un amico personale del premier Tayyip Erdogan".

E chi decide?

"I militari. È meglio aver a che fare con un regime religioso moderato, anche se musulmano piuttosto che con dei 'fondamentalisti' laici".

L'Espresso, 8 giugno 2007

2 commenti:

Francesca ha detto...

Leggere queste belle notizie ti riempie il cuore di autentica gioia... mi auguro davvero che
ci sia al più presto questo incontro e quindi anche quello fra le due chiese, dal momento che siamo tutti cristiani sarebbe davvero il caso che dialogo d'amore al più presto si trasformasse in dialogo teologico. Certamente aiuterà il fatto che Ratzinger sia uno dei migliori, anzi il miglior teologo, uno che conosce davvero bene la teologia greca e d'altra parte un patriarca aperto al dialogo ecumenico. Tenendo presente e viva nella mente l'immagina di quanto Benedetto ha saputo fare in Turchia non ci possono essere poi tanti dubbi sul fatto che l'esito sarà positivo, quindi non resta che fare nostre le parole di Crisostomo II e dire con lui che ogni momento è buono appunto perché lo scopo è solo fare ciò che è meglio per entrambe le chiese!!!!
Francesca

euge ha detto...

Hai perfettamente ragione, condivido la tua analisi del resto, anche se qualcuno ha tralasciato questo particolare di certo non trascurabile, il viaggio in Turchia e l'incontro con Bartolomeo I erano i passi necessari per poi poter auspicare concretamente, il fatidico incontro con Alessio II. Mi auguro che ciò avvenga anche perchè l'ecumenismo, è uno dei punti forti del pontificato di Benedetto XVI e perchè ritengo ingiusta soprattutto in questo momento storico, la divisione tra le due chiese.
Sempre con Benedetto XVI - Eugenia