9 luglio 2007

Messa tridentina: "Repubblica spara il titolone": Berlino tradisce il Papa, ma E' FALSO!


Vedi anche:

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

IL TESTO DEL MOTU PROPRIO (in italiano)

LA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI PER PRESENTARE IL MOTU PROPRIO.

SERVIZIO DEL TG1 SULLA MESSA TRIDENTINA

Navarro Valls racconta le "vacanze-studio" del Papa

IL PAPA IN CADORE: LO SPECIALE DEL BLOG


Il Papa in Cadore: i preparativi e la lettera del cardinale Scola

La montagna evoca l’ascesa dello spirito verso l’alto

Quando il Papa va in vacanza...

Rassegna stampa del 9 luglio 2007

Cari amici, ormai siamo abituati a vederne di tutti i colori, ma la professionalita' dei giornalisti dovrebbe, in ogni caso, prevalere. E invece? Ecco un esempio di come si distorce una notizia sparando un titolone che nulla ha a che vedere con il contenuto dell'articolo.
Certo che il motu proprio del Papa da' proprio fastidio a molti
:-)
Raffaella

I vescovi tedeschi: giusta l´intesa con i tradizionalisti ma inutile tornare indietro. Ruini: Ratzinger cerca l´unità dei cristiani

Messa in latino,Berlino tradisce il Papa

Il cardinal Lehmann: per noi non cambia nulla. I timori degli ebrei
I timori del capo della Chiesa tedesca intervistato dalla Frankfurter

ANDREA TARQUINI

BERLINO - La Chiesa cattolica tedesca, proprio quella dai cui ranghi papa Benedetto XVI proviene, prende nettamente le distanze dalla reintroduzione della Messa in latino. Lo scrive l´edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine, il più autorevole giornale del paese, citando nel servizio di apertura della prima pagina il presidente della Conferenza episcopale tedesca, cardinale Lehmann. Intanto l´ebraismo mondiale mette in guardia dal pericolo di una riabilitazione delle esortazioni alla conversione di fatto obbligatoria degli ebrei, che il rito in latino reintrodotto potrebbe riportare d´attualità. E il cardinale Camillo Ruini ammonisce che il motivo principale del motu proprio del Santo Padre è «la sollecitudine per l´unità della Chiesa».
«Papa Benedetto vuole dare un contributo a una riconciliazione nella Chiesa», ammette lo stesso cardinale Lehmann. I vescovi tedeschi, egli si premura di sottolineare, sostengono questo tentativo. Ma quanto alla celebrazione della messa ogni domenica in Germania, egli aggiunge, non cambierà nulla, non si tornerà indietro di un millimetro rispetto alla riforma liturgica.
La celebrazione della Messa cattolica, ha detto ancora il presidente della Conferenza episcopale tedesca, «continuerà a orientarsi al rispetto della forma normale, propria, giusta». Cioè resterà agganciata alla riforma della liturgia e quindi alla nuova messa celebrata e parlata nella lingua nazionale di ogni singolo paese. Non bisogna pensare a una possibilità di rinascimento del rito classico in latino, ha confessato Lehmann secondo la Frankfurter
.
La questione più interessante, per la Chiesa cattolica tedesca, è la possibilità di contarsi (tra tradizionalisti e innovatori). La richiesta di quella parte dei fedeli che in Germania preferiscono il vecchio rito, ha detto Lehmann alla Frankfurter, «è più che coperta, più che soddisfatta». Tradotto in cifre: su circa sedicimila parroci nell´area d´Europa in cui il tedesco è madrelingua, sono poco più di mille quelli pronti a celebrare in latino. Una minoranza.
Su questo sfondo, intervengono dubbi, perplessità e timori della comunità ebraica internazionale. Il rabbino David Rosen, dell´influente American jewish congress, ha detto che «c´è stata un´interpretazione allarmista». Ha aggiunto che «sicuramente ci vuole un chiarimento su alcuni punti, ma è fuori di questione la continuità dell´attaccamento di Benedetto XVI a relazioni rispettose col popolo ebraico».
Relazioni rispettose: una definizione comunque più fredda rispetto al calore umano che Giovanni Paolo II aveva creato.
Secondo Lisa Palmieri-Billig delle comunità ebraiche italiane il rischio è insito nell´esaltazione della conversione forzata leggibile nell´antico rito in latino.
Per il cardinale Ruini, invece, «il primo motivo del motu proprio è l´unità della Chiesa». Nel suo intervento su Avvenire, il cardinale avverte che solo in questo senso si può comprendere il motu proprio del Pontefice. Non si tratta, egli sottolinea, di una messa in discussione della riforma liturgica né di una soluzione di continuità con l´opera di Giovanni Paolo II.

© Copyright Repubblica, 9 luglio 2007

Che cosa c'entra il discorso del cardinale Lehmann con un presunto tradimento di Berlino nei confronti del Papa? Caro Tarquini, mi dica dove e quanto il cardinale tedesco avrebbe parlato di insofferenza rispetto al motu proprio.
Non me lo sa dire? Appunto
!
Raffaella

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non mi risulta che Lehman ( spero di avetrlo scritto correttamente), abbia mai parlato di insofferenza nei confronti del Motu Propio........ Ma dico nella sede di Repubblica forse è meglio che comincino a fare giornalismo e non a scrivere stupidaggini; prima Politi con il degno alter ego Melloni che insulta i fedeli definendoli branco di pecore belanti, poi Tarquini che spara simili castronate........ma, che cos'è incompetenza oppure l'effetto del caldo??????