22 ottobre 2007

Caso Stenico-Exit: la ricostruzione di Panorama


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Pubblichiamo il "famoso" articolo di Panorama che ricostruirebbe l'annoso caso Stenico-Exit.
Lascio a voi ogni commento ma piu' che una esclusiva mi sembra un insieme di pettegolezzi.
Speriamo che il Vaticano chiuda presto l'inchiesta
.
R.


I dossier sui gay di monsignore

IGNAZIO INGRAO

LUCI ROSSE Il prelato sotto accusa ha i nomi di molti preti omosessuali. Se li rivela, può evitare la sospensione. Intanto si scopre che il video trasmesso in tv è un falso.

Clamorosa svolta nelle indagini su Tommaso Stenico, l’alto funzionario della curia vaticana che avrebbe adescato un gay su internet per un incontro a luci rosse tra le mura dei sacri palazzi. Il filmato trasmesso dalla 7 nel corso del programma Exit sarebbe «taroccato». Nessuna trappola ai danni dell’alto prelato e nessuna telecamera nascosta. Secondo le autorità vaticane, Stenico era d’accordo con gli autori di Exit e nella stanza c’era un terzo uomo che filmava l’incontro.
A insospettire gli inquirenti è stata la qualità delle immagini. Il video è stato esaminato dai tecnici del Centro televisivo vaticano. Numerosi gli elementi che, secondo gli esperti, portano a escludere che le immagini siano state registrate con una telecamera nascosta: i ripetuti cambi di angolazione nelle riprese, le inquadrature che si stringono e si allargano, ma soprattutto gli spezzoni che mostrano «l’inviato» della 7 che arriva nello studio del prelato posando in terra lo zaino (dove presumibilmente doveva essere nascosta la telecamera) e poi lo raccoglie al momento di lasciare la stanza. Immagini che potevano essere riprese solo da un terzo operatore presente alla scena.

Partendo da queste osservazioni le autorità vaticane hanno aperto due filoni di indagini. Il primo affidato al cardinale Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero, il secondo a Domenico Giani, capo della Gendarmeria vaticana. Entrambi riferiranno al Papa e al cardinale Julián Herranz, presidente della commissione disciplinare della Curia romana.
Questa la prima, parziale ricostruzione dei fatti che filtra dal palazzo apostolico. Durante l’estate Stenico sarebbe entrato in contatto con gli autori di Exit che stavano preparando una puntata sui preti gay. Secondo il progetto iniziale, il monsignore avrebbe dovuto rilasciare un’intervista, con il volto coperto e la voce contraffatta, denunciando il proliferare dell’omosessualità nella Curia vaticana. Successivamente, per ottenere un maggiore impatto emotivo, si è scelta la soluzione del finto reality a sfondo omosessuale.
Il prelato si è procurato una copia della chiave dell’ascensore di servizio che consente di accedere direttamente agli uffici della Congregazione per il clero, passando da un garage sotterraneo. Quindi avrebbe combinato l’appuntamento con l’inviato e l’operatore della 7 fuori dell’orario di ufficio.
La Gendarmeria vaticana sta cercando di scoprire chi ha fornito a Stenico copia della chiave dell’ascensore e, soprattutto, sta interrogando alcuni testimoni che avrebbero visto uscire dalla Congregazione due uomini, che potevano essere l’inviato della 7 con il suo operatore.
Convinto di non essere riconosciuto nelle immagini, il prelato puntava a far scoppiare in maniera clamorosa lo scandalo dei preti omosessuali in Vaticano. A questo scopo aveva già redatto un dettagliato dossier con un elenco di nomi e di circostanze che chiamerebbero in causa un certo numero di sacerdoti e persino alcuni vescovi impegnati in Curia. Un’autentica schedatura che Stenico avrebbe curato nel corso degli anni approfittando del ruolo di capoufficio della Congregazione per il clero e di psicologo presso il Centro di assistenza sanitaria (Fas) della Città del Vaticano. Per un certo periodo di tempo il monsignore aveva anche aperto uno studio per l’assistenza psicologica ai sacerdoti in difficoltà.
Nei giorni scorsi Stenico ha inviato al cardinale Hummes una memoria difensiva. Poco più di due pagine dattiloscritte, che Panorama ha potuto leggere in esclusiva. Lungi dal cercare giustificazioni, il prelato attacca con forza il degrado morale e dei costumi che, a suo dire, si è progressivamente diffuso nella Curia vaticana.
Nella memoria difensiva il monsignore tace sui suoi reali rapporti con La7, ma sostiene di aver organizzato l’incontro con il giovane omosessuale per avere materiale destinato alla sua documentazione. Insomma da imputato a testimone: questo l’obiettivo di Stenico che con il suo dossier potrebbe far tremare i sacri palazzi.
Le autorità vaticane lo ascolteranno, ma difficilmente le informazioni che fornirà gli eviteranno la radiazione dal Vaticano. Solo se fornirà una dettagliata descrizione dell’accaduto Stenico potrà forse evitare il massimo della pena, cioè la riduzione allo stato laicale.
Finisce così, in maniera ingloriosa, la carriera del monsignore che tutti conoscevano per la sua ambizione a diventare vescovo. Amico di prelati importanti e giornalisti influenti, Stenico non passava inosservato con il suo grande cappello a tesa larga e la Bmw bianca. Trascorreva le estati a Passoscuro, vicino a Fregene, frequentando lo stabilimento del Vaticano dove fanno i bagni i prelati più in vista della Curia.
Infaticabile nello scrivere libri (una quarantina di titoli, spesso con la prefazione del cardinale Angelo Sodano) e nel condurre trasmissioni su Telepace. Ma tutto questo non è bastato per fargli otttenere la promozione episcopale. Ironia della sorte: la sua candidatura sarebbe stata bloccata perché il monsignore è stato accusato di aver avuto avventure galanti con alcune giovani donne.
I fatti risalirebbero a 30 anni fa, quando il giovane e attraente sacerdote si era trasferito dalla provincia di Trento a Bracciano al seguito del vescovo di Civita Castellana, Marcello Rosina, di cui era segretario.
Dopo violenti contrasti con il successore di Rosina, Divo Zadi, Stenico chiede di essere assunto in Vaticano, dove fa tutta la carriera: da addetto di segreteria a capufficio. Fino all’ultima delusione: la nomina dell’arcivescovo Mauro Piacenza a segretario della Congregazione per il clero, carica a cui Stenico aspirava. Poi la decisione di denunciare in modo clamoroso l’omosessualità in Curia. Che si è rivelata un autogol.

© Copyright Panorama n. 43/2007

2 commenti:

Luisa ha detto...

Parecchie domande e nessuna risposta alla lettura di quest`articolo.
Se, e dico SE, Panorama ha veramente avuto la lettera di difesa di Stenico...chi l`ha ventilata? ...mah le fughe dal Vaticano ci stiamo abituando...
L`analisi del CTV non mi sembra inventata.
Se è vero che Stenico ha una lista di sacerdoti, vescovi omosessuali, che avrebbe redatta da tempo approffittando della sua situazione, ciò sarebbe particolarmente grave, avrebbe violato il segreto della confessione, quello professionale, anche come psicanalista.... mi sembra talmente enorme che stento a crederci.
Al contrario la presenza di una terza telecamera mi sembra essere una probabilità più che fondata.
La sola cosa che mi sembra chiara è il silenzio stampa che è caduto su quest`affare! Piu nessuno ne parla!
Immagino ci sia del vero, nella descrizione di S. anche tenendo conto delle gelosie e invidie di cui si è lamentato Stenico.....che decisamente non ha una piccola opinione della sua persona.
Stenico ha voluto essere sotto i riflettori, non voglio ripetere quello che già ho detto sul suo profilo psicologico, osservo solo che S.con una coerenza che non mi stupisce "gioca" oggi il ruolo del crociato che vuole salvare la Chiesa, un vero omino bianco che lava più`bianco e che ripulirà la Chiesa da tutti le sue sporcizie.
Nessuna scusa, nessun rammarico...e perchè ? ....anzi sono gli altri che dovranno presentargli le loro scuse per non aver capito il suo grandioso progetto!
Immagino e spero che Stenico, non sarà solo ascoltato da prelati, giuristi, poliziotti ma anche ascoltato da uno psicologo!

Anonimo ha detto...

La tesi della intervista concordata con la trasmissione è ridicola. Così come è ridicola il tentativo di far passare l'incontro per una attività di schedatura (non autorizzata da nessuno). A parte le smentite di Exit, che tolgono ogni credibilità a mons. Stenico, non c'è nessuna ragione logica di fare una falsa intervista per scovare e schedare i preti gay. E poi evidente nel video che mons. Stenico voleva sesso, mentre al giovane interessava parlare. Se è vero che mons. Stenico ha questa schedatura di preti gay perché non la tira fuori?