17 ottobre 2007

CONCISTORO: LA RIVOLUZIONE DI RATZINGER (Commenti)


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CONCISTORO/ LA RIVOLUZIONE DI RATZINGER: IN ARRIVO 23 NEO-CARDINALI
Il 24 novembre la cerimonia, le novità di Benedetto XVI

Città del Vaticano, 17 ott. (Apcom) - Sarà il secondo Concistoro dell'era Ratzinger quello del 24 novembre, durante il quale il Papa creerà 23 nuovi principi della Chiesa. Ma di questi l'attenzione si concentra sui 18 elettori di un eventuale Conclave anche se non mancano curiosità tra i 5 ultraottantenni a cui Benedetto XVI vuole concedere la porpora cardinalizia.
Continua così lentamente la rivoluzione del Papa tedesco e chi, all'inizio del Pontificato, si diceva sicuro dei pochi cambiamenti che avrebbe apportato nella Curia e nella Chiesa universale, è rimasto presto deluso.

CONCISTORO IL 24 NOVEMBRE: 23 NUOVI CARDINALI, 18 ELETTORI

Il Concistoro di novembre - l'annuncio è stata dato dallo stesso Papa questa mattina al termine dell'udienza generale a piazza San Pietro - è ricco di novità. Innanzitutto il Papa ha deciso di sforare il tetto dei 120 cardinali elettori in un futuro Conclave, nominando 18 neo-cardinali e quindi facendo raggiungere - alla data del 24 novembre - il collegio dei cardinali elettori alla soglia di 121, derogando a quanto aveva stabilito Paolo VI.
Tra le sorprese del Concistoro c'è poi l'esclusione di monsignor Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo ed ex nunzio in Italia. Il motivo? Ufficialmente è da ricondurre al fatto che Palermo ha ancora un cardinale emerito votante in Conclave, Salvatore De Giorgi. In realtà ci sarebbero due questioni scottanti che avrebbero potuto indurre il Pontefice a non nominare Romeo, e cioè il sondaggio che l'arcivescovo - da Nunzio - gestì per la successione di Ruini presso tutti i vescovi italiani e, in secondo luogo, la contrarietà espressa da Romeo sul Motu Proprio per la liberazione del rito antico.

IL PESO DELL'EUROPA IN UN FUTURO CONCLAVE

Tra i 18 cardinali elettori il Papa ha voluto 'premiare' l'Europa, che acquista un peso importante in un eventuale Conclave. Sono 10, infatti, gli aspiranti porporati che provengono dall'Europa (di cui 4 italiani). Ci sono poi 3 sudamericani, 1 asiatico, 2 africani e 2 statunitensi. "I nuovi porporati provengono da varie parti del mondo. Nella loro schiera ben si rispecchia l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri", ha scandito il Papa.
Tra gli europei premiate le sedi di Parigi, con André Vingt-Trois; Valencia, con Agustín García-Gasco Vicente; Barcellona con Lluís Martínez Sistach e l'Irlanda (Armagh) con Monsignor Seßn Baptist Brady. Porpora anche al tedesco Joseph Cordes, amico personale di Ratzinger, e al polacco Stanislaw Rylko. Tra i sudamericani figurano l'argentino Leonardo Sandri, l'arcivescovo di Monterrey, Francisco Robles Ortega e l'arcivescovo di San Paolo, Odilio Pedro Scherer. Berretta vermiglia anche agli statunitensi John Patrick Foley e Daniel N. DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston. Concludono la lista per l'Africa Théodore-Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar e John Njue, arcivescovo di Nairobi. Un solo rappresentante per l'Asia: si tratta di Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay.

GLI ULTRAOTTANTENNI: IN IRAQ DELLY RICEVE LA PORPORA

Altra curiosità: il Papa ha nominato cardinali anche 5 ultraottantenni. "Desidero inoltre elevare alla dignità cardinalizia tre venerati presuli e due benemeriti ecclesiastici, particolarmente meritevoli per il loro impegno al servizio della Chiesa", ha scandito Benedetto XVI. Tra questi da segnalare il Patriarca dei Caldei in Iraq, Emmanuel III Delly. Ci sono poi Giovanni Coppa, ex nunzio nella Repubblica Ceca; Estanislao Esteban Karlic, arcivescovo emerito di Paranà; Urbano Navarrete, già Rettore della Pontificia Università Gregoriana; e Umberto Betti, già Rettore della Pontificia Università Lateranense. Il Papa avrebbe voluto nominare anche l'anziano vescovo polacco Ignacy Jeó, di Koszalin-Kolobrzeg, che ieri - trovandosi in pellegrinaggio a Roma - si è sentito male ed è morto in ambulanza.

IL PIU' GIOVANE UN BRASILIANO, IL PIU' ANZIANO UNO SPAGNOLO

Ultima curiosità: il più giovane neo-cardinale nominato oggi dal Papa è l'arcivescovo di San Paolo, Odilio Pedro Scherer, nato il 21 settembre 1949. Dello stesso anno sono anche l'arcivescovo di Monterrey, Robles Ortega (2 marzo) e l'arcigescovo di Galveston-Houston DiNardo (23 maggio). Il più anziano invece è l'arcivescovo di Valencia, Garcia-Gasco Vicente che ha 76 anni.


Benedetto XVI annuncia il concistoro: 23 nuovi cardinali, Bagnasco tra i 4 italiani

Papa Benedetto XVI annuncia la creazione di 18 nuovi cardinali. Il 24 novembre prossimo, infatti, Joseph Ratzinger presiederà il suo secondo concistoro (il primo fu celebrato il 24 marzo 2006). L'annuncio è stato dato dallo stesso pontefice al termine dell'udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro, davanti a migliaia di fedeli. Tra i futuri cardinali, anche quattro ecclesiastici italiani: il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco; Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro; Giovanni Lajolo, Governatore dello Stato della Città del Vaticano; Raffaele Farina, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
Tra i membri dei dicasteri della curia romana figurano anche l'argentino Leonardo Sandri, prefetto delle Chiese orientali, il tedesco Jozef Cordes, presidente del pontificio consiglio Cor Unum e il polacco Stanislaw Rylko, presidente del pontificio consiglio per i Laici. È un ex curiale, invece, lo statunitense John P. Foley, ex presidente del pontificio consiglio per le Comunicazioni sociali.
Tra i diciotto nuovi cardinali che entreranno in un eventuale conclave, gli altri sono tutti arcivescovi residenziali. Due gli spagnoli: l'arcivescovo di Valencia, Agustin Garcia, e l'arcivescovo di Barcellona, Lluis Sistach. Europei anche l'arcivescovo di Armagh in Irlanda, Sean Brady, e l'arcivescovo di Parigi, Andrè Vingt-Trois. In America sono stati nominati lo statunitense Daniel Di Nardo, arcivescovo di Huston, l'arcivescovo di San Paolo, Odilo Pedro Scherer, e l'arcivescovo di Monterrey, Francisco Robles Ortega.
In Africa diventano cardinali l'arcivescovo di Dakar, Tehodor Adrien Sarr, e l'arcivescovo di Nairobi John Njue. In Asia la porpora è andata all'arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias.
Non compaiono nell'elenco dei nuovicardinali i nomi di alcuni arcivescovi che erano dati invece per certi, tra i quali l'italiano Paolo Romeo, nuovo arcivescovo di Palermo. Il criterio che lo ha escluso è quello di non concedere la porpora ai vescovi di diocesi che hanno già un cardinale elettore, nel caso di Palermo l'arcivescovo emerito Salvatore De Giorgi, 77enne. Per la stessa ragione dovranno aspettare ancora il loro turno anche l'arcivescovo di Washington Donald William Wuerl, l' arcivescovo di Varsavia Kazimierz Nycz, e l'arcivescovo di Minsk (ed ex arcivescovo di Mosca) Tadeusz Kondrusiewicz. Il criterio della sede cardinalizia già coperta non è stato applicato, invece, per l'arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin: gli è stato preferito il connazionale Sean Bardy, arcivescovo di Armagh, sede da tempo non cardinalizia.
I cinque neoporporati ultraottantenni sono Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei; Giovanni Coppa, ex nunzio apostolico nella Repubblica Ceca; Estanislao Esteban Karlic, arcivescovo emerito di Paran (Argentina); Urbano Navarrete, già rettore della Pontificia Università Gregoriana e Umberto Betti, già rettore della Pontificia Università Lateranense. Il pontefice avrebbe elevato alla dignità cardinalizia anche l'anziano vescovo Ignacy Jez, di Kosalin Kolobrzeg, in Polonia, ma è mancato ieri.
Benedetto XVI ha derogato alla norma di papa Paolo VI che prevede, per il collegio cardinalizio, il tetto di 120 membri. Con le nuove nomine il collegio passa a 121 porporati. Sale il numero dei cardinali europei in un eventuale conclave: ben dieci tra i nuovi cardinali elettori sono infatti europei e il loro peso dal 23 novembre sarà di 60 voti (quel giorno compirà 80 anni il cardinale Angelo Sodano, che non potrebbe più eleggere il futuro pontefice). L'America vede crescere globalmente a 37 cardinali la sua presenza grazie all'inserimento di due statunitensi, un argentino, un messicano e un brasiliano. L'Africa sale a 9, l'Asia a 13. L'Oceania resta a due. (M. Do.)

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2 commenti:

Angelo ha detto...

Chi ha scritto questo articolo non conosce la realtà irlandese. Armagh è la sede vescovile più importante d'Irlanda per motivi storici ed è sede primatizia. Brady è primate d'Irlanda e presidente della conferenza episcopale. Dublino ha già un cardinale, Connell, e tradizionalmente non è sede cardinalizia, infatti prima di Connell bisogna risalire al 1882 per trovare un precedente.
Inoltre per una chiesa relativamente piccola come quella irlandese (meno di 4 milioni di persone) 4 cardinali (5 se si conta O'Brein) sarebbero stati veramente troppi .

Anonimo ha detto...

Grazie Angelo per le precisazioni :-)