2 dicembre 2007

Falsa polemica Papa-Onu: i commenti di Accattoli e Politi. Notare bene: i titoli non corrispondono ai testi degli articoli


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Come era prevedibile, nonostante il gelo meteorologico (stamattina siamo a meno tre gradi!), la polemica Papa-Onu si e' inesorabilmente (e anche un po' vergognosamente) sciolta alle prime luci del mattino. Nonostante i titoloni dei giornaloni (tutti rigorosamente "ad effetto"), i vaticanisti riportano come sono andate veramente le cose.
Consiglio a tutti di leggere il testo autentico del discorso del Papa alle Ong di ispirazione cattolica, consultabile qui.

Raffaella


Benedetto XVI incontra le organizzazioni non governative cattoliche. Le Nazioni Unite: «Siamo fondate sulla Carta del 1948»

Diritti umani, tensione tra il Papa e l'Onu

Ratzinger critica il «relativismo» di molte agenzie. La replica del Palazzo di Vetro

Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO — Il papa chiama a raccolta le Ong cattoliche più importanti nel mondo perché si battano per affermare i «principi non negoziabili » in difesa della vita e della famiglia, contrastando il «relativismo» morale al quale a suo giudizio si ispirano molti organismi internazionali. Al «forum» promosso dalla Santa Sede sono presenti delegazioni di 85 «organizzazioni non governative» di ispirazione cattolica accreditate presso le Nazioni Unite e altri organismi internazionali.
Benedetto XVI non ha fatto nomi ma era lampante il riferimento ad Amnesty International e ad alcune agenzie dell'Onu, dall'Unicef all'Organizzazione mondiale della sanità, con le quali più volte i corrispondenti uffici della Santa Sede hanno avuto polemiche, specie in riferimento alla «promozione» di leggi sull'aborto e alla diffusione dell'uso del preservativo in funzione anti-aids e contraccettiva.
Il riferimento era così chiaro che in serata si è avuta una «diplomatica» reazione del portavoce dell'Onu Farhan Haq: ha ammesso che il metodo delle Nazioni Unite è quello della «mediazione tra diverse posizioni, ma avendo sempre presente che i diritti sono il loro valore fondante» e che tali diritti sono stati affermati «come non negoziabili», cioè allo stesso modo in cui li intende il papa, dalla Carta del 1948.
Pur lodando i progressi fatti in materia di diritti umani dalla comunità mondiale, papa Ratzinger aveva osservato che «spesso il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica che pare ritenere, come unica garanzia di una convivenza pacifica tra i popoli, il negare cittadinanza alla verità sull'uomo e sulla sua dignità nonché alla possibilità di un agire etico fondato sul riconoscimento della legge morale naturale».
«Viene così di fatto a imporsi — aveva detto ancora — una concezione del diritto e della politica, in cui il consenso tra gli Stati, ottenuto talvolta in funzione di interessi di corto respiro o manipolato da pressioni ideologiche, risulterebbe essere la sola e ultima fonte delle norme internazionali ».
I «frutti amari di tale logica relativistica nella vita internazionale » il papa li ha così elencati: «Si pensi ad esempio al tentativo di considerare come diritti dell'uomo le conseguenze di certi stili egoistici di vita; oppure al disinteresse per le necessità economiche e sociali dei popoli più deboli, o al disprezzo per il diritto umanitario, e ad una difesa selettiva dei diritti umani».
Questa è stata l'indicazione operativa: «Occorre uno spirito di solidarietà che conduca a promuovere uniti quei principi etici non negoziabili per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale ». Benedetto ha pure ringraziato le Ong per il contributo che possono offrire «in collaborazione con la Santa Sede alla soluzione delle tante problematiche e sfide che affronta la molteplice attività delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali».
Al forum delle Ong in Vaticano, che si conclude oggi, partecipano il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e gli arcivescovi Dominique Mamberti responsabile dei rapporti con gli Stati e Celestino Migliore «osservatore permanente presso le Nazioni Unite».
Tra le Ong rappresentate: la Caritas Internationalis, New Humanity, Umofc/Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, Imcs-Pax Romana/Movimento internazionale degli intellettuali e degli studenti cattolici.
La prudenza del papa nel non fare nomi — nella sua critica indiretta alle Nazioni Unite — si spiega con il fatto che per il prossimo 18 aprile è prevista una sua visita al Palazzo di Vetro, dove terrà un discorso come avevano già fatto Paolo VI e Giovanni Paolo II. Memorabili moniti contro le politiche «antinataliste» e «abortiste » di varie agenzie delle Nazioni Unite aveva lanciato il papa polacco nel 1994 e nel 1995, in occasione delle conferenze internazionali sulla popolazione (Cairo) e sulla donna (Pechino).

© Copyright Corriere della sera, 2 dicembre 2007


Benedetto XVI attacca il relativismo La replica: una critica infondata

Sui diritti umani è scontro tra Ratzinger e l´Onu

(questo e' il richiamo in prima pagina)


"L´Onu dimentica la dignità dell´uomo" (pag. 17)

L´attacco del Papa: relativismo morale. Le Nazioni Unite: noi fondati su quei principi

La tensione con le ong era già riesplosa sulle questioni di aborto e contraccettivi
Il portavoce di Benedetto XVI "Interpretazioni forzate sulle frasi del pontefice"


MARCO POLITI

CITTA´ DEL VATICANO - Ventiquattr´ore dopo la pubblicazione della Spe Salvi, papa Ratzinger attacca il «relativismo» predominante nelle organizzazioni internazionali, fra cui quelle che dipendono dalle Nazioni Unite, e dichiara di aver scritto la sua seconda enciclica come risposta al «nichilismo» imperante. Il nichilismo, ha affermato il pontefice celebrando l´Avvento nella basilica vaticana, «corrode la speranza nel cuore dell´uomo» perché diffonde la convinzione che «dentro di lui e intorno a lui regni il nulla: nulla prima della nascita, nulla dopo la morte».
Ieri mattina Benedetto XVI ha ricevuto le Ong cattoliche in occasione di un convegno organizzato dal segretario di Stato cardinale Bertone.
«Il dibattito internazionale - ha lamentato il Papa dinanzi a esponenti che collaborano sistematicamente con l´Onu - appare spesso segnato da una logica relativistica che pare ritenere, come unica garanzia di una convivenza pacifica tra i popoli, il negare cittadinanza alla verità sull´uomo e sulla sua dignità nonché alla possibilità di un agire etico fondato sul riconoscimento della legge morale naturale».
La tensione fra il Vaticano e alcune organizzazioni internazionali è riesplosa recentemente sulla questione dell´aborto e dei contraccettivi. Con l´Unhcr, che si occupa dei campi di rifugiati in tutto il mondo, la Santa Sede ha polemizzato per la distribuzione di kit anticontraccettivi (per prevenire gravidanze insostenibili in condizioni di estrema difficoltà). Mentre con Amnesty International è scontro dopo la decisione dell´organizzazione umanitaria di verificare se anche il diritto all´interruzione di gravidanza non vada considerato un diritto fondamentale della donna.
Benedetto XVI non accetta il rifiuto delle istanze internazionali di considerare unicamente etico ciò che è prescritto dal magistero vaticano. Si sta imponendo una concezione del diritto e della politica - ha polemizzato - in cui conta solo il consenso tra gli stati, frequentemente ispirato a «interessi di corto respiro» o manipolato da «pressioni ideologiche».
Ratzinger ha rilanciato i principi «non negoziabili» e ha parlato di «frutti amari» della logica relativistica: diritti concepiti come conseguenze di «certi stili egoistici», disinteresse per le necessità economiche e sociali dei popoli più deboli, disprezzo del diritto umanitario e difesa selettiva dei diritti umani. Le Ong cattoliche, ha concluso, devono «opporre al relativismo la grande creatività della verità circa l´innata dignità dell´uomo».
Nel pomeriggio il pontefice si è poi recato in San Pietro a denunciare il «paganesimo dei nostri giorni», cioè relativismo e nichilismo.
Il rischio che il discorso papale venisse percepito come attacco diretto alle Nazioni unite è stato immediatamente percepito dalla segreteria di Stato vaticana. Poche ore dopo, il portavoce papale padre Lombardi spiegava che mai il Papa aveva attaccato l´Onu e che circolavano «interpretazioni forzate». Ciò nonostante, in serata, è intervenuto uno dei portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq, per sottolineare che le Nazioni Unite, pur nascendo da un accordo fra Stati, si fondano sulla «Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo» e quindi sugli stessi principi etici del Papa.

L´ultima enciclica, com´era prevedibile, ha suscitato commenti contrastanti. Entusiasta Berlusconi per gli attacchi al marxismo: «Non posso che condividere al cento per cento ciò che ha scritto il pontefice». Polemico lo storico Nicola Tranfaglia, secondo cui Marx ebbe sempre presente l´uomo come essere umano, mentre Ratzinger «non condanna la sola teoria che nella storia dell´umanità ha elevato l´uomo a Dio proponendo la razza eletta: il nazismo».

© Copyright Repubblica, 2 dicembre 2007

Leggo:

Benedetto XVI non accetta il rifiuto delle istanze internazionali di considerare unicamente etico ciò che è prescritto dal magistero vaticano

Politi...Politi...Politi...il Papa parlava all'Onu? No? Si esprimeva dinanzi alle Ong di ispirazione cattolica. Puo' dire il suo pensiero o e' vietato dal politicamente corretto?
Comunque mi fa piacere che Lei abbia riportato anche la precisazione di Padre Lombardi. Mai piu' fraintendimenti di Ratisbona! Questo dovrebbe essere il motto di tutti i vaticanisti.
Non capisco che cosa c'entri l'enciclica con questa polemica...o forse c'entra? :-)
Ma tu guarda! ;-)
Trovo singolare accostare il commento di un politico a quello di uno storico.
Al prof. Nicola Tranfaglia suggerisco di leggere tutti i documenti di Papa Benedetto (e dell'allora cardinale Ratzinger) in cui si condanna, senza se e senza ma, il nazismo che il Pontefice ha patito sulla sua pelle...non dimentichiamolo!

Raffaella

2 commenti:

mariateresa ha detto...

buona domenica.
Bene Accattoli. Politi solito: l'articolo con il suo luminoso finale è rivolto ai lettori e militanti che prima di immettere idee nelcervello leggono il giornale, infatti come opinione positiva sull'enciclica citano Berlusconi che per i lettori di Repubblica corrisponde a Satana e come opinione negativa citano uno scrittore di sinistra e marxista. Molto originale. Naturalmente è intervenuta tanta altra gente, ma che se ne frega. Andranno magari a scovare un qualche parroco prete operaio a cui l'enciclica non è piaciuta e spareranno un altro titolo.
Va be' in alto i cuori.
Auguro una buonadomenica a tutti. Anche qui è un freddo polare, vedo gli orsi aggirarsi infreddoliti.

Anonimo ha detto...

Buona domenica, cara Mariateresa :-)
Un pinguino ha appena bussato alla mia finestra eheheheheh
Condivido la tua analisi: Accattoli e' stato preciso e puntuale (il titolo dell'articolo non e' opera sua...) mentre Politi approfitta di questo "caso" per togliersi qualche sassolino dalla scarpa dell'enciclica :-)
Comunque niente a che vedere con Scalfari di cui parleremo dopo...