4 dicembre 2007

Vassalli: Benedetto XVI ci fa tornare indietro al latino (?), al terrore della morte (?), alle cose occulte (?), al moltiplicarsi dei Santi (????)


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Chiesa la tentazione di tornare indietro

Forse negli ultimi decenni si è spinta un po’ troppo oltre nel cercare compromessi con la ragionevolezza. Fede e ragione possono andare d’accordo solo fino a un certo punto

SEBASTIANO VASSALLI

L’ampia inchiesta di Barbara Spinelli sulla Chiesa ha avuto il merito di mettere a fuoco ciò che si sta muovendo nella nostra società (e che muove le nostre società, in Italia e in tutto l’Occidente) nei tempi medi e nei tempi lunghi, fuori dal clamore della cronaca.
Per i credenti come per i non credenti (ma Barbara Spinelli, giustamente, vorrebbe che si abolissero queste distinzioni: «Ci sono grandissimi credenti fra chi non ha religione. Ci sono credenti deboli tra chi la religione ce l’ha, a cominciare dai fondamentalisti e tradizionalisti») la Chiesa è anche una costruzione storica; e poiché la storia è movimento, anche la Chiesa deve muoversi. Forse, alla base del suo attuale disagio c’è il timore di essersi mossa troppo e troppo in fretta. Tra la scomunica, nel 1849, di un libro di Antonio Rosmini che criticava la mescolanza del potere religioso con il potere politico e la beatificazione dell’autore nel 2007, forse la distanza non è così grande da creare disagio. Molto più grandi sono le distanze tra il Sillabo di Pio IX (1864), in cui vengono condannati tutti gli «ismi» che costituiscono la modernità, e il Concilio Vaticano II; e quella tra Pio IX e Paolo VI, il Papa che più di ogni altro sentì l’assillo del pensiero laico, da Galileo ai nostri giorni.

La linea di Giovanni Paolo II

Nella scelta del nome, Giovanni Paolo II volle indicare una linea di continuità con i predecessori Giovanni XXIII e Paolo VI: ma il suo primo e più forte messaggio, «non abbiate paura», era anche, in parte, un cambiamento di rotta rispetto ai loro percorsi. «Non abbiate paura» significa, anzitutto, non abbiate paura della modernità: non abbiate paura di appropriarvene e nemmeno di contrastarla. Questa è stata per ventisette anni la linea di condotta di Giovanni Paolo II, che lo ha portato a bilanciare le scelte più conservatrici del suo pontificato con gesti clamorosi, come la richiesta di scuse per gli errori compiuti dalla Chiesa nei secoli passati.

Volendo continuare sulla stessa linea, Benedetto XVI sta invece rimettendo in questione alcune conquiste (ma, per la Chiesa, erano veramente tali?) del Concilio. Non avere paura, oggi, può significare fare qualche passo indietro, in un’Europa dove la religione più praticata, anche se non ancora più diffusa, nelle grandi città, rischia di essere l’Islam.

Il grande inverno

Benedetto XVI sa che il «grande inverno» della Chiesa cattolica non viene tanto dai massimi sistemi, cioè dal rapporto con l’etica e con la politica: viene dal basso, dalla scristianizzazione della società e dalla scarsità delle vocazioni al sacerdozio. Per votarsi all’obbedienza, e per rinunciare ad avere una famiglia che sia solo sua, un uomo deve possedere delle motivazioni talmente forti, da superare i limiti di ciò che è ragionevole: ma la Chiesa, negli ultimi decenni, forse si è spinta un po’ troppo oltre nel cercare compromessi con la ragionevolezza. Fede e ragione possono andare d’accordo soltanto fino a un certo punto: e la tentazione di tornare indietro, alla liturgia in latino, al terrore della morte e delle cose occulte, al moltiplicarsi dei Santi e dei miracoli, a intervenire nella politica, almeno come tentazione esiste ed è presente a vari livelli nella Chiesa di oggi.

© Copyright La Stampa, 4 dicembre 2007 (consultabile anche qui)


A volte mi chiedo: ma questi grandi intellettuali scrivono per convincere noi o, piuttosto, per convincere se stessi e rileggere e rileggere le loro considerazioni in modo che diventino realta'?
Quante cose si potrebbero dire su questo articolo, ma e' meglio non infierire eccessivamente.
Vorrei solo precisare che se c'e' un Papa che ci sta insegnando che la fede puo' essere "ragionevole", questi e' Benedetto XVI.
Quindi stiamo andando avanti, e non indietro, nella capacita' di coniugare fede e ragione. Anche perche' Joseph Ratzinger e' un teologo!
Ah gia'...tutto chiaro anche in questo caso: e' proprio la capacita' del Papa nel rendere "affascinante e ragionevole" la fede che da' fastidio, quando non fa paura.
A tale proposito consiglio a Vassalli di andarsi a rileggere l'omelia della Messa di inizio del Pontificato di Papa Benedetto XVI. Proprio alla fine egli dice:

Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita. Amen.

Basta contrapporre due Papi! Vogliamo uscire da questa logica che ormai non fa presa nemmeno sulle galline da cortile? E che noia!
C'e' poi la zappa sui piedi che vale la pena copiare ed incollare:

Fede e ragione possono andare d’accordo soltanto fino a un certo punto: e la tentazione di tornare indietro, alla liturgia in latino, al terrore della morte e delle cose occulte, al moltiplicarsi dei Santi e dei miracoli, a intervenire nella politica, almeno come tentazione esiste ed è presente a vari livelli nella Chiesa di oggi.

Siamo tornati alla liturgia in latino? Ma dove? Ma quando? La celebrazione ordinaria e' quella conciliare. La possibilita' di chiedere (ottenere e' altra cosa...) la celebrazione della Santa Messa secondo il rito tridentino, prevista dal motu proprio Summorum Pontificum, e' un atto di liberalita' del Papa.
MAI LA MESSA TRIDENTINA SOSTITUIRA' LA MESSA DI PAOLO VI!
Ma siamo ancora a questo punto? Ma davvero qualche lettore ci casca?
Terrore delle cose occulte, della morte, moltiplicarsi di Santi e miracoli?
Ma dove? Ma quando? Ma se c'e' qualcuno che accusa Papa Benedetto di non credere a certe manifestazioni e di avere drasticamente ridotto il numero di Santi e Beati!
Suvvia...

Raffaella

8 commenti:

Giallo Limone ha detto...

eppure quanta gente prende per vere queste sciocchezze. poveri noi

mariateresa ha detto...

è un povero povero articolo.
ma proprio povero.
e sempre i soliti " argomenti" . e più li rimescoli più puzzano.

brustef1 ha detto...

Io vedo più che altro un moltiplicarsi di ateisti scrivani che conquistano sempre più spazio sui media. Segno che Benedetto XVI "a qualcuno" fa molta paura

Anonimo ha detto...

Mi pare che alla base di certe posizioni ci sia sempre di mezzo il concetto di modernità. Tutto ciò che entra in contrasto con essa va rigettato perché di ostacolo. Lasciamo i vari Vassalli e Spinelli correre per la china della loro modernità, tanto alla fine, quando saranno rimasti senza speranza, toccherà a noi andarne a raccogliere i pezzi avanzati.

Anonimo ha detto...

argomenti sentiti e risentiti.
e pensare che la fides et ratio è stata scritta da ratzinger con ogni probabilità.

malapenna ha detto...

ma perchè non rispondono e non pubblicano le lettere di chi gli scrive, anzichè rispondersi tra di loro? E una novità, una sola, non riescono a dirla?
Riescono ad essere antichi anche senza scrivere in latino

gemma ha detto...

mi pareva che il "non abbiate paura" di Giovanni Paolo II fosse riferito ad "aprire le porte a Cristo", non alla modernità. E' incredibile, gli hanno dato del reazionario per gran parte della vita e oggi stravolgono persino le sue parole, atteggiandosi a conoscitori anche dei suoi pensieri e di ciò che non ha detto.
Consiglierei di rileggere tutte le sue encicliche, sono in libera consultazione sul sito della Santa Sede

euge ha detto...

Cara Gemma, hai ragione il non avete paura di Giovanni Paolo II era proprio riferito ad aprire le porte a Cristo. Riguardo al resto, si è il solito cane che si morde la coda...... Gli atei e gli amanti della modernità senza spiritualità ( quella vera), attaccano e poi siccome di argomentazioni valide non ne trovano, ovviamente rispolverano sempre i loro cavalli di battaglia; il ritorno al medioevo, il latino, i troppi Santi e tutto il resto. La vera paura che li attanaglia, è che le parole di Benedetto XVI ti mettono veramente di fronte al significato vero della vita, della fede e di DIO il tutto in maniera ragionata e provata e quindi chi ti fa riflettere e ragionare diventa pericoloso. Onestamente, mi fanno pena queste persone che inseguono una vita fatta di apparenza, di puro materialismo di relativismo al massimo. Sarò anche medievale come Sua Santità ma, sicuramente scelgo la speranza e la fede anche perchè è proprio Benedetto che me l'ha fatta riabbracciare.
Eugenia