13 gennaio 2008

Card. Grocholewski sulle polemiche degli illuminati sapienti: "Un ostracismo incredibile. Ratzinger rivalutò Galileo" (Repubblica)


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IL TESTO AUTENTICO DEL DISCORSO DEL CARDINALE RATZINGER SU GALILEO GALILEI (Parma, 15 marzo 1990)

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Aperto al dialogo

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"Un ostracismo incredibile Ratzinger rivalutò Galileo"

Mi chiedo come si fa a discutere una figura così alta, profonda e aperta al dialogo come Benedetto XVI

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - Cardinale Grocholewski, contro la visita di Benedetto XVI all´Università La Sapienza di Roma si oppongono 67 docenti e gruppi di studenti perché accusano il Papa di «oscurantismo». Cosa risponde?

«E´ una iniziativa molto discutibile. Un atto oscurantista è impedire la visita di Benedetto XVI, il quale oltre ad essere vescovo di Roma, Vicario di Cristo e successore di S. Pietro, è anche un grande uomo di cultura, aperto al dialogo e al confronto. Non chiudiamoci, apriamoci all´ascolto degli altri, come ha sostenuto nel suo discorso all´Università Lateranense il presidente francese Nicolas Sarkozy».

Il cardinale Zenon Grocholewski, polacco, 69 anni, è il primo collaboratore del Papa in materia di formazione, quasi un «ministro» dell´Università essendo Prefetto della Congregazione per l´Educazione Cattolica, dei Seminari e degli Istituti di studi; e Gran Cancelliere della Pontificia Università Gregoriana. Un addetto ai lavori, dunque, che non riesce proprio a capire per quale motivo qualcuno punta a far saltare la visita papale alla Sapienza, un ateneo - per di più - fondato il 20 aprile 1303 da un altro Papa di nome Benedetto (Benedetto Caetani), che prese il nome di Bonifacio VIII.

Eminenza, ma lei, come uomo di università, che opinione ha di queste voci contrarie alla visita papale?

«Sono voci perlomeno discutibili. Incomprensibili. Sono anni che giro per le università di tutto il mondo e mai mi sono trovato davanti a critiche simili. Recentemente ho visitato l´Università di Praga su invito del rettore, un ateo, il quale nel nostro incontro ha sottolineato l´importanza del dialogo, specialmente tra chi ha opinioni diverse. Anzi, quello stesso rettore ha anche elogiato il ruolo delle facoltà teologiche. A Roma, invece, si vorrebbe negare la visita del Papa. Incredibile!».

Ma perché proprio alla Sapienza si vorrebbe mettere in discussione la figura di papa Ratzinger?

«Mi chiedo solo come si fa a discutere una figura così alta e profonda come Benedetto XVI. Un pastore, ma anche un grande studioso e fine docente sempre aperto al dialogo e al confronto, capace di ascoltare le ragioni di tutti, anche di chi non è d´accordo con lui, ma senza rinunziare, ovviamente, alla sua identità. Come del resto ci ha insegnato il suo grande predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II».

Anche papa Wojtyla fu oggetto di qualche critica quando nel 1991 visitò la Sapienza per ricevere una laurea honoris causa.

«La lezione che ci ha lasciato Giovanni Paolo II è impareggiabile perché in tutta la sua vita ha accolto tutti, ha visitato qualsiasi persona senza guardare alla politica, alla condizione sociale, alla religione. Non si è fatto mai condizionare da nessuno perché a lui stava a cuore incontrare l´uomo attraverso il dialogo».

I 67 docenti accusano di oscurantismo Ratzinger per aver definito nel 1990, quando era cardinale, "equo" il processo di Galilei.

«Giudicare un discorso attraverso una sintesi e, per di più, collocandolo fuori contesto è sempre azzardato.

Su Galileo fu proprio il cardinale Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il primo ad affiancare il Papa nel processo che cancellò l´antica condanna ecclesiale. Oscurantista sarebbe, invece, impedire al Papa di visitare la Sapienza. Ma spero che non si arriverà a tanto».

Se potesse, eminenza cosa risponderebbe a chi punta a far annullare la visita di Ratzinger?

«Direi che se ci chiudiamo al dialogo non avremo futuro. Lo ha ben ricordato il presidente Sarkozy all´Università Lateranense. Sarebbe una sconfitta per tutti. Come pure sarebbe imperdonabile cancellare le radici cristiane della cultura italiana ed europea. Negarlo sarebbe da ignoranti».

© Copyright Repubblica, 13 gennaio 2008

Caro La Rocca la domanda che Lei rivolge al cardinale Grocholewski mi lascia perplessa se non basita! Eppure si solito Lei e' obiettivo e corretto!
Lei chiede: "I 67 docenti accusano di oscurantismo Ratzinger per aver definito nel 1990, quando era cardinale, "equo" il processo di Galilei".
Perche' pone questa domanda? Lei, vaticanista, dovrebbe sapere che l'allora cardinale Ratzinger non ha mai pronunciato una frase del genere. Si tratta di una citazione dall'opera del filosofo Feyerabend!
E non si tratta della riduzione di un discorso perche' quella frase non appartiene a Papa Benedetto!
Rileggiamo ancora una volta lo stralcio dell'intervento dell'allora cardinale Ratzinger a Parma
:

IL TESTO AUTENTICO DEL DISCORSO DEL CARDINALE RATZINGER SU GALILEO GALILEI (Parma, 15 marzo 1990)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma forse il sig. La Rocca come tanti altri, ha preferito fermarsi alla frase incriminata individuare correttamente chi l'aveva pronunciata. E' più facile Raffaella metterla in bocca all'allora cardinale Ratzinger attira più lettori e fa notizia visto che tanti parlano come se avessero imparato a memoria gli editoriali di Scalfari e C.