9 gennaio 2008

Discorso del Papa al Corpo Diplomatico: i commenti di "Repubblica" e "Corriere" (articoli di ieri)


Vedi anche:

Raitre parla di nuovo del Papa senza contraddittorio

A WASHINGTON IL PAPA INCONTRERA' ISLAMICI ED EBREI

Universale, non intollerante. La fede secondo Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (da «Perché siamo ancora nella Chiesa», in uscita domani per Rizzoli)

MESSAGGIO PRESIDENZA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS PER IL 2008

Card. Saraiva Martins: "Sarà chiesto più rigore nei processi diocesani di canonizzazione" (Osservatore Romano)

Alessio II propone piani pastorali con la Chiesa cattolica (Osservatore Romano)

Famiglia Cristiana, moratoria sull'aborto: le novità del dibattito che si è riacceso in Italia

ECUMENISMO: IL 6 MARZO IL PAPA RICEVE IL PATRIARCA BARTOLOMEO I (ASIANEWS)

Discorso del Papa al Corpo Diplomatico: il commento di Marelli (FOCSIV) e del filosofo Possenti (Radio Vaticana)

Alessio II: "Nella regione di Mosca i fedeli sono affidati sia alle mie cure pastorali sia a quelle dell'arcivescovo cattolico

Discorso del Santo Padre al Corpo Diplomatico: lo speciale di "Avvenire"

Giuliano Ferrara: "Non scherziamo e non diciamo che ho arruolato il Papa!"

Ascoltate Benedetto, parla a tutti (Aldo Maria Valli per "Europa")

Il Papa al Corpo Diplomatico: "La Santa Sede non si stancherà di riaffermare i diritti dell'uomo"

Il Papa: dopo lo stop al boia confrontiamoci sull´aborto

MARCO POLITI

Dal trono dorato, che fu di Pio XII, papa Ratzinger esprime dinanzi al corpo diplomatico soddisfazione per la moratoria Onu sulla pena di morte e pronuncia l´oracolo che getta nuova benzina sulle polemiche italiane: «Io faccio i voti che tale iniziativa stimoli il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita umana».

E´ di fatto la benedizione della moratoria sull´aborto, anche se non c´è menzione esplicita della proposta di Giuliano Ferrara, che di fatto equipara l´aborto a un´esecuzione.

L´invito è pastorale e non entra nei dettagli della legge 194, di cui i cardinali Ruini e Bagnasco hanno già con vari accenti auspicato una riformulazione.

Ma sulla scena italiana, dominata da un crescente pressing della gerarchia ecclesiastica - che ha impedito una legge sulle coppie di fatto normalmente in vigore nei paesi europei, che blocca il testamento biologico, che incita i farmacisti all´obiezione e pone il veto alla pillola del giorno dopo - basta un accenno per infiammare il dibattito.

Alleanza nazionale, per bocca di Pedrizzi, legge l´intervento papale come apripista di una moratoria globale, di cui il governo dovrebbe assumere l´iniziativa. Ribatte la ministra Bonino che la vera moratoria sull´aborto clandestino di massa è la 194. Commenta Chiara Acciarini, sottosegretario alle Politiche familiari: «Sarebbe il caso di chiedere una moratoria sulle ingerenze della Chiesa cattolica nella vita civile e politica degli stati».
Parlando ai diplomatici nel tradizionale discorso di inizio anno, Benedetto XVI tocca i temi a lui congeniali. Deplora gli «attacchi continui, in tutti i continenti, contro la vita umana», invita gli scienziati ad un «uso morale della scienza», invoca il rispetto della libertà religiosa. E soprattutto incalza sul tema della famiglia. Ruvida è la reprimenda contro Zapatero, benchè non lo nomini: «Mi rammarico ancora una volta per i preoccupanti attacchi all´integrità della famiglia, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. I responsabili della politica dovrebbero difendere questa istituzione, cellula base della società».
Numerosi gli aspetti della politica internazionale, affrontati dal pontefice. Appoggio al processo di integrazione europea, purchè la Ue non rinneghi le sue radici cristiane, ansia per la pace in tutte le zone di crisi nel Medio Oriente, preoccupazione per le persecuzioni anti-cristiane in Iraq e un forte appello alla comunità internazionale perchè agisca per «impedire l´accesso dei terroristi alle armi di distruzione di massa».
Nel contesto italiano prevale, però, l´attenzione per la pressione che i pronunciamenti papali esercitano su un´eventuale modifica della 194. Lo stesso Osservatore Romano riferisce di un Giuliano Amato pronto a riconoscere - lo ha fatto con un intervento sul Sole 24 Ore di domenica - che le questioni poste da Ferrara «si agitano nelle nostre coscienze», anche se il ministro ribadisce la difesa della legge sull´aborto. La ministra Pollastrini è più netta: la legge ha dato buona prova perciò no alla revisione, no alle strumentalizzazioni, no a steccati ideologici. Un altro ministro, Mastella, dice invece che «le osservazioni del mondo cattolico sono intelligenti» e quindi «la legge potrebbe essere ripensata, purchè non porti a scontri tra laici e cattolici».
Resta il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani (cattolici e non) dalla questione-moratoria non si sente affatto coinvolta ed è compatta nella salvaguardia della legge. Ne è ben consapevole l´ex presidente della Camera Casini. E se il suo compagno di partito Buttiglione esige che il governo Prodi promuova un documento all´Onu «contro l´uso dell´aborto come strumento di prevenzione delle nascite», Casini è molto più sottile. Le parole del Papa - dice - sono uno stimolo alla «riflessione personale» di credenti e non credenti per valorizzare sempre più la vita e la maternità. Niente a che fare, sottolinea, con la 194.

© Copyright Repubblica, 8 gennaio 2008

Politi...Politi...Politi...
Sappiamo che il Papa non ha benedetto alcunche' visto che avrebbe parlato negli stessi termini anche se non fosse intervenuto Ferrara.
La gerarchia ecclesiastica impedisce l'approvazione di leggi dello Stato? Affermazione grave!
Se il Parlamento dispone della maggioranza necessaria scriva le norme. Se teme di non disporre dei voti richiesti, eviti di incolpare la Chiesa...
Parlare di matrimonio e famiglia e' attaccare Zapatero?

R.


Invito Il discorso del Pontefice per gli auguri agli ambasciatori accreditati in Vaticano

Il Papa: discutere dell'aborto come si è fatto per la pena di morte

Mastella: la 194 si può ripensare ma no a scontri. Critiche da sinistra
Papa Ratzinger è tornato sul tema del «carattere sacro della vita» e ha auspicato un «uso morale della scienza»

Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO — Dopo la mozione dell'Onu sulla moratoria per la pena di morte si affronti il tema del «carattere sacro» della vita umana: l'ha detto il Papa al corpo diplomatico. Non ha fatto riferimento alla proposta di una moratoria dell'aborto, ma ha sollecitato il dibattito sul rispetto della vita mettendolo in connessione a quello sulla pena di morte, cioè con la stessa concatenazione logica di cui si è avvalso Giuliano Ferrara per la proposta della moratoria per l'aborto.
In un paragrafo dedicato ai diritti umani, Benedetto XVI ha deplorato «gli attacchi continui perpetrati in tutti i continenti contro la vita umana», ha invitato a «un uso morale della scienza» e ha così continuato: «Ricordando l'appello del Papa Giovanni Paolo II in occasione del Grande Giubileo dell'anno Duemila (appello con cui chiedeva la moratoria della pena di morte, ndr), mi rallegro che lo scorso 18 dicembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia adottato una risoluzione chiamando gli Stati a istituire una moratoria sull'applicazione della pena di morte e faccio voti che tale iniziativa stimoli il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita umana».
Per il ministro della Giustizia Clemente Mastella «la 194 potrebbe essere ripensata ma non deve portare a nessuno scontro tra laici e cattolici». Secondo Pier Ferdinando Casini, Udc, «le parole del Santo Padre sono uno stimolo per tutti, credenti e non credenti». «Il richiamo del Papa va recepito senza distinguo» dice Paola Binetti del Partito democratico. Quella di Benedetto XVI «è una crociata mondiale contro le libertà» afferma il presidente di Arcigay Aurelio Mancuso. La 194 non si tocca per il ministro delle Pari Opportunità, Barbara Pollastrini: «Non mettiamo la legge in discussione, ma impegniamoci tutti nella sua applicazione integrale». Oltre che dei diritti umani Papa Benedetto nel discorso ai 176 ambasciatori accreditati in Vaticano — ricevuti per gli auguri di «buon anno» — ha parlato in dettaglio dei mali del pianeta. Ha denunciato «i preoccupanti attacchi all'integrità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna». Ha sollecitato «uno sforzo congiunto da parte degli Stati per impedire l'accesso dei terroristi alle armi di distruzione di massa». Sul nucleare iraniano ha esortato a «seguire la via della diplomazia », adottando misure «destinate ad aumentare la trasparenza e la fiducia reciproca». Ha affermato che in Iraq «gli attentati terroristici, le minacce e le violenze continuano, in particolare contro la comunità cristiana». Ma ha precisato che in tema di libertà religiosa, che nel mondo «è spesso compromessa», la Santa Sede «è preoccupata per le discriminazioni sia contro i cristiani sia contro i seguaci di altre religioni ».
Agli israeliani e ai palestinesi ha chiesto di «concentrare le proprie energie» nell'«applicazione degli impegni presi» ad Annapolis. Per il Libano ha auspicato «dialogo e riconciliazione » perché possa tornare a costituire «un esempio di convivialità tra le comunità».
Ha sollecitato i responsabili perché «lo statuto definitivo del Kosovo prenda in considerazione le legittime rivendicazioni delle parti in causa e garantisca sicurezza e rispetto dei diritti a quanti abitano questa terra»: non solo, dunque, alla maggioranza musulmana, ma anche alla minoranza serba. Per l'insieme dell'Europa, ha riaffermato la speranza che il continente «non rinneghi le radici cristiane».

© Copyright Corriere della sera, 8 gennaio 2008

Nessun commento: