17 gennaio 2008

Flores D'Arcais cerca di giustificare l'intolleranza laicista ma fa autogol...


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Eccoci qui! I giornaloni iniziano a fare i distinguo ed a sminuire la portata della vergogna italiana ma le chiacchiere stanno a zero...

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Il discorso mai pronunciato dal Papa, l'integralismo laico e la solidarietà del Foglio: servizio di Sky

Chi ha paura del professor Ratzinger (Ongis per "L'Eco di Bergamo")

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

LE RAGIONI DEI LAICI

PAOLO FLORES D´ARCAIS

Caro direttore, posso esprimere la mia perplessità per l´unanime concerto politico e mediatico che giudica il regnante pontefice vittima della prevaricazione e della intolleranza di un "laicismo fondamentalista"? Prevaricazione che impedirebbe al Papa di parlare e perfino di muoversi liberamente nella sua città?

Certo, un viaggiatore che arrivasse per la prima volta in Italia, alle lettura dei giornali in aereo si farebbe l´idea che da noi la Chiesa cattolica è perseguitata, e che un forsennato laicismo ha messo al suo supremo Pastore la mordacchia. Ma soggiornando per qualche settimana, e informandosi ogni sera da un diverso telegiornale, scoprirebbe con stupore che Joseph Ratzinger è libero di parlare, eccome, e che anzi è di fatto l´onnipresente editorialista dei telegiornali pubblici e privati, che riprendono ogni sua dichiarazione, importante o meno che sia, con enorme e compunto rilievo.

Ma all´Università gli hanno impedito di aprire bocca, si dirà.

Proviamo a stare ai fatti. Il Magnifico Rettore e la maggioranza del Senato Accademico decidono di invitarlo all´inaugurazione dell´anno accademico, momento simbolico per eccellenza per la scienza e il sapere (come l´inaugurazione dell´anno giudiziario per la giustizia). Non è chiaro se in quanto Papa Benedetto XVI o in quanto prof. Ratzinger, e se per una "lectio magistralis" o in qualità di "ospite" (le autorità accademiche della Sapienza accrediteranno via via versioni contrastanti). Un gruppo di docenti di Fisica esprime la sua contrarietà. Alcuni gruppi di studenti dichiarano che daranno luogo a concomitanti e pacifiche manifestazioni irridenti.
Ora, non è lecito che alcuni docenti giudichino sbagliata la scelta di invitare Papa Ratzinger come unico "ospite" all´inaugurazione dell´anno accademico? Se, poniamo, la scelta del rettore Guarini fosse caduta, anziché su Benedetto XVI, su – che so – Tariq Ramadan, da molti considerato un islamico antidogmatico e "aperto" e dunque interlocutore fondamentale per l´Occidente, personalmente io avrei protestato, e con me forse molti di quanti oggi giudicano inammissibile la protesta dei 67 scienziati romani per l´invito in esclusiva a Ratzinger. E qualche gruppo di studenti avrebbe indetto qualche manifestazione, più o meno folcloristica e irridente, contro le posizioni di Ramadan. E nessuno avrebbe parlato di inammissibile censura nei confronti di quest´ultimo.
E allora, cosa c´è di scandaloso o di prevaricatorio nelle posizioni espresse dal professor Marcello Cini e dai suoi autorevolissimi colleghi scienziati? Avrebbero voluto che invece di Ratzinger, quale "ospite" per l´inaugurazione dell´anno accademico fosse invitata una personalità più consona all´istituzione e alla cerimonia. Tutto qui.
Con buone argomentazioni, mi sembra. Entriamo nel merito. L´università è, come vuole la retorica, il "Tempio" della scienza e del sapere. Dell´autonomia del sapere, della ricerca libera da dogmi. Sarebbe logico pensare, come "invitato" (invitato unico, ripetiamolo) proprio a una grande personalità della scienza. Tanto più in un momento in cui, in tutto il mondo, il cuore della scienza contemporanea, il darwinismo, viene attaccato dai più diversi oscurantismi ideologici o religiosi. Sarebbe logico, insomma, pensare a una Levi Montalcini, che tiene alto il nome dell´Italia nel mondo, o, se si vuole una personalità straniera, a colui che, dopo la morte di Stephen Jay Gould, è il più noto darwinista vivente, Richard Dawkins.
Ma, si è obiettato, la Sapienza voleva un "ospite" che incarnasse l´impegno per la pace. In questo caso, più che mai, si davano scelte assai più congrue rispetto a quella del regnante pontefice, che su questo versante non ha fin qui avuto modo di illustrarsi significativamente (a meno che non si pretenda che un Papa è, ipso facto, la migliore delle icone di pace possibili). Dal Dalai Lama a scrittori come Yeoshua o Rushdie, da Noam Chomsky fino a Gino Strada (certamente l´italiano che nel mondo è considerato il più impegnato concretamente per la pace).
Non mi sembra perciò che abbia riscontri nella realtà l´immagine di un laicismo "fondamentalista" che vuole tappare la bocca al Papa, di fronte a una Chiesa davvero laica e aperta al dialogo con ogni ateismo contemporaneo. Perché il rettore Guarini non aveva affatto scelto la via del dialogo ma del monologo. L´invito era solo per il Papa, e ad avere spazio di "ospite" sarebbe stata solo la sua Parola. Se il sapere esige dialogo tra i diversi punti di vista (come si va ripetendo contro i 67 scienziati), perché il senato della Sapienza non ha invitato Joseph Ratzinger e Richard Dawkins? Perché un solo punto di vista?
Punto di vista, oltretutto (non facciamo finta di nulla) di un Papa e di una Chiesa gerarchica che si stanno segnalando per: a) un attacco sempre più sistematico al darwinismo (la cui scientificità non sarebbe accertata, vedi volume ratzingeriano appena uscito in Germania) e b) un attacco di inaudita violenza alle donne che abortiscono, la cui scelta viene equiparata esplicitamente all´omicidio.
Campagna, quest´ultima, sulla cui gravità e relative implicazioni mi sembra non ci si indigni abbastanza (o addirittura affatto). Eppure, se qualcuno accusasse il cardinal Ruini di essere un ladro e il cardinal Bertone di essere un assassino, sarebbe tutto uno stracciarsi di vesti (e fioccherebbero querele). Perché i prelati della Chiesa gerarchica e il loro Sommo Pontefice possono invece impunemente accusare tutte quelle donne del più grave dei reati del codice penale, di essere delle assassine? Se ricordassero loro che sono in peccato mortale, e rischiano le pene dell´inferno, nulla da ridire. Ma accusarle di essere "assassine" questo è ignobile e inammissibile, oltretutto da parte di chi, volendo impedire l´uso del preservativo contro l´Aids, è corresponsabile della morte di migliaia e migliaia di persone solo in Africa (persone, non embrioni).
Infine, l´accusa più incredibile, ma che ormai dilaga su ogni telegiornale: gli studenti erano pronti alla violenza per impedire al Papa di parlare. Eppure sia il premier Romano Prodi che il ministro dell´Interno Giuliano Amato hanno dichiarato che non sussisteva il minimo rischio per la sicurezza del Papa. Perché allora si continua con questa menzogna, con questo processo alle intenzioni?
Nessuno ha impedito al Papa di recarsi alla Sapienza e di essere, nell´Aula Magna, l´unico e monopolistico "ospite". Ma il Papa ha "rinunciato", cioè ha rifiutato, perché non ha accettato che, a qualche centinaia di metri di distanza, alcuni professori discutessero di scienza in termini antitetici ai suoi e alcuni studenti irridessero con maschere e cartelli ai suoi dogmi (attività sulla cui legittimità si spera nessuno abbia da obiettare, perché costituzionalmente garantite). Il Papa, insomma, pretendeva non solo il monopolio della ospitalità in Aula Magna ma anche l´unanime plauso dentro e fuori. Mancando tale unanimità, con perfetta astuzia politica ha preferito fare la grande rinuncia, e passare per vittima di una prevaricazione laicista inesistente. Visto che se ci sono posizioni che ormai stentano ad aver cittadinanza in tv, e al massimo trovano "asilo" in spazi marginali, sono quelle laiche (di credenti o atei che siano).

© Copyright Repubblica, 17 gennaio 2008

Lei mi stupisce, Flores! Nonostante la pensi in maniera completamente diversa dalla Sua persona, ho sempre ritenuto che Lei fosse un uomo saggio ed arguto.
Ora scopro che Lei giustifica l'atto di integralismo intollerante perpetrato nei confronti del Papa da un gruppetto di contestatori.
Enno'! Chi ci ha riempito le orecchie con frasi del tipo: "La Chiesa commette ingerenza", "La Chiesa è integralista", "Il Papa è integralista" (si ricorda, Flores? L'ha detto Lei. Si rilegga qui) non puo' giustificare l'atteggiamento di docenti e studenti.
Martedi' 15 gennaio 2008 rischia di diventare una data storica per i laicisti: si'! Da quel giorno non e' piu' possibile parlare di Chiesa integralista, oscurantista, medievale, integralista, senza correre il rischio che quelle stesse accuse vengano caricate su un boomerang diretto contro chi le ha pronunciate.
Insinuare che il Papa (questo Papa) non sia un messaggero di pace e' un'offesa che Lei, Flores, non puo' e non deve pronunciare. Ma possibile che nessuno legga mai i discorsi e le omelie di Joseph Ratzinger? Per non parlare dei tre messaggi per le Giornate Mondiali della Pace.
Anche Flores cade nello stesso errore di chi ha pensato, in modo fantasioso, che Benedetto XVI non sia andato alla Sapienza per una questione di immagine. Questa stessa illazione e' stata avanzata proprio dal numero di Repubblica di ieri. Solo che (si'...c'e' un pero') proprio oggi lo stesso quotidiano spiega che il Papa non ha mai temuto per se stesso (ne' per la sua sicurezza ne', tantomeno, per la sua immagine...parliamo di Joseph Ratzinger, Flores!), ma per quegli stessi ragazzi che lo hanno offeso e denigrato.
I professori avevano il diritto di criticare la scelta di invitare il Papa? Ma certo! Nessun cattolico impedirebbe mai a questi scienziati di parlare (non so se si puo' dire il contrario...). Essi avevano tutto il diritto di protestare. Ma una cosa e' criticare la scelta del rettore, un'altra e' chiedere che l'invito al Papa sia ritirato. Una cosa e' chiedere un confronto, altra cosa e' pretendere che l'invitato se ne resti a casa sua.
Questi docenti non hanno criticato il Papa per cio' che ha detto ma hanno chiesto che egli non parlasse all'universita' durante la cerimonia di inaugurazione. C'e' una bella differenza.
Stiamo ai fatti, caro Flores: il Papa era stato invitato alla Sapienza. L'ospite non era gradito da una parte minoritaria di docenti e studenti, si e' fatto di tutto per farglielo sapere.
Si e' creato un clima di intolleranza costringendo il Papa a prendere una decisione di assoluta responsabilita'. Questi sono i fatti, Flores! Il resto non ha importanza...tutte le recriminazioni sulla presunta ingerenza del Vaticano hanno poco senso in questa occasione cosi' come le accuse di integralismo.
NULLA giustifica la censura preventiva e l'intolleranza. Gia' che ci siamo, caro Flores, mi trovi il testo in cui Joseph Ratzinger afferma che le donne che abortiscono sono assassine
.
R.

14 commenti:

Luisa ha detto...

Flores dixit:
"..... attacco di inaudita violenza alle donne che abortiscono, la cui scelta viene equiparata esplicitamente all´omicidio."

Non viene equiparata all`omicidio, è un omicidio.
Le deduzioni che Flores ne tira gli appartengono,.

Flores dixit: "
"Eppure se qualcuno accusasse il cardinal Ruini di essere un ladro e il cardinal Bertone di essere un assassino, sarebbe tutto uno stracciarsi di vesti (e fioccherebbero querele)

Ma è sicuro di non avere la febbre? Perchè fare delle uscite così deliranti, me lo fa supporre.

Flores dixit:
"Visto che se ci sono posizioni che ormai stentano ad aver cittadinanza in tv, e al massimo trovano "asilo" in spazi marginali, sono quelle laiche (di credenti o atei che siano).
Guardiamo la stessa televisione?

D`accordo la malafede, la rabbia causata a Flores dal sostegno che il Santo Padre riceve da ogni
parte, ma cumulare tante "inepties" in un solo articolo mi sembra giustificato unicamente da una forte contrarietà, mal controllata.

gemma ha detto...

cosa vuoi luisa...stanno cercando di riunire le forze per risalire la china. Non commento il resto perchè non ne ho alcuna voglia ma questa, su un'ipotetico invito a Ramadan, mi fa tanto ridere:
..."E qualche gruppo di studenti avrebbe indetto qualche manifestazione, più o meno folcloristica e irridente, contro le posizioni di Ramadan. E nessuno avrebbe parlato di inammissibile censura nei confronti di quest´ultimo".
A Flores!!! Dove lo trovi oggi qualcuno che irride e fa folklore sull'Islam passandola liscia?
Ci faccia un favore, visto che è dai tempi di Giovanni Paolo II che dà ai papi dei fondamentalisti islamici: ci vada per un pò, nei paesi islamici, magari in uno di quelli sedicenti laici come la Turchia, a fare cultura e parli del Gran Muftì come parla di Joseph Ratzinger.

Anonimo ha detto...

LE RAGIONE DELLA RAGIONE
Carissima Raffaella, mi permetterai di non essere d'accordo sul giudizio che esprimi su Paolo Floris d'Arcais definendolo uomo saggio e arguto.
Il suo intervento qui riportato lo dimostra.
Dimostra ancora una volta quanto siano fragili e contraddittorie le accuse che da molte parti del cosiddetto "mondo laico" vengono mosse contro il pensiero di Ratzinger come uomo e la dottrina della Chiesa in generale.
Lo so, è difficile sopportare il confronto dialogico-scientifico con una persona come Ratzinger se non si ha una preparazione culturale adeguata, per cui è molto più semplice confinarlo nell'ambito dogmatico definendolo oscurantista.
E' il solito escamotage che si usava in politica qualche tempo fa quando chi non riusciva a trovare valide argomentazioni per fronteggiare una tesi contrapposta la liquidava definendo "fascista" l'interlocutore.
Ma veniamo all'intervento di Floris.
Una banalità la si può perdonare a chiunque, ma quando le banalità si moltiplicano e vengono propagate dal secondo quotidiano nazionale allora è il momento di svegliarsi e reagire in nome della ragione.
Questo signore esordisce con la critica, presa in prestito dai radicali, sull'eccessiva, ed imposta, sovraesposizione mediatica del Papa.
Si potrebbe facilmente liquidare la questione limitandosi ad inviare al prestigioso intellettuale un libretto di istruzioni sull'uso del telecomando, ma visto che stiamo parlando sempre de La Repubblica è necessario scomodare la lingua italiana e le regole della logica.
Caro intellettuale; se uno o più soggetti commettono un atto censorio nei confronti di un altro, chiunque esso sia, e indipendentemente dalla possibilità di questi di propagare il suo pensiero per altre vie, l'atto compiuto rimane tale e quale; la forma e la sostanza non cambiano: sempre di atto censorio si tratta.
Se le leggi della logica valgono per tutti, mi consente di applicarle anche al Papa?
Certo, in tutta questa vicenda chi ha dimostrato una profonda debolezza istituzionale e intellettuale è l'Università La Sapienza che ha rasentato il ridicolo, ma il signore di cui stiamo trattando sembra non conoscere affatto le attività accademiche e le loro procedure, e questo è sorprendente.
Si lamenta che in questa circostanza Papa Ratzinger sarebbe stato lasciato solo come "unico ospite".
Allora: un conto è una lezione ed un altro un dibattito.
Il Papa è stato invitato a tenere una lezione, così come nei giorni futuri, e come avviene in tutte le università del mondo, sarebbe potuto accadere con un altro personaggio, magari in occasione dell'apertura del prossimo anno accademico.
Dove sta il problema?
Floris aggiunge che se fosse stato invitato un islamico avrebbe comunque protestato e con lui anche gli studenti, ed io altrettanto beatamente dico che non sarebbe affatto andata così, ma con i se non si va da nessuna parte, e Gemma ha risposto in maniera esauriente.
L'editorialista di Repubblica si addentra poi in un campo ancor più minato per lui perché comincia a parlare di darwinismo, e per fortuna che dura poco altrimenti si sarebbe impantanato nella melma dello Stige, ma sul rapporto tra darwinismo e aborto, tanto per citare una piccola postilla, lo attenderemo al suo prossimo ed inevitabile scivolone.
Si perde poi in una serie di nomi che avrebbero potuto sostituire la presenza del Papa senza molto costrutto fino all'esplosione estatica dell'inno "laico progressista": l'accusa alla Chiesa di attaccare con inaudita violenza le donne al grido di assassine e la responsabilità della Chiesa nella diffusione dell'aids.
Forse era stanco o svogliato oppure distratto, ma mi sarei aspettato da lui anche uno straletto sulla questione della Messa celebrata con rito ante Concilium.
Giunto a questo punto sono stanco anch'io.
Controbattere alle banalità è molto più faticoso che confrontarsi con la ragione e poi ho abusato anche fin troppo di questo spazio e chiedo scusa.
Comunque avremo certo modo di riprendere il discorso.

Anonimo ha detto...

Anche qui credo sia necessario recuperare l'origine della questione.
Siccome lo scivolone è stato davvero grosso, adesso vogliono trasferire in modo maldestrola questione fondativa su altri piani.
il problema è nato da una lettera che abbiamo tutti visto.
allora:
1. un professore universitario (ahimè) si presume, ma pare non sia così, che prima di salire in cattedra abbia chiara la RES.
2. Sempre il professore di cui sopra, prima di argomentare, va a verificare le fonti, ma anche su questo punto non è così.

Prima conclusione:
Tutta la questione teorica è stata fondata su una serie di errori madornali. Un buon professore di ginnasio sa bene che quando si vuole svolgere una equazione e si parte in modo sbagliato la soluzione non potrà mai arrivare, salvo non facciano come cetti alunni che alla fine, dopo aver visto che il risultato è differente dalla soluzione fanno una piccola somma per far tornare il tutto.
Quindi tutta la protesta che quei BECERI (come li ha definiti un prof della loro banda) è fondata su un errore madornale.
Come sono manipolabili le masse ignoranti. Già..... mi viene in mente qualcuno.....ma meglio non dire di chi si tratta!!!
Allora cari PROFESSORI, ammettete di essere Somari??? Come fa un Fisico, un luminare del vostro altissimo livello sessantottino e non conoscere Feyerabend???? Sarebbe come dire che uno come me non sa riconoscere il Vangelo di giovanni e lo confonde con Dante.
Tutta questa storia è fondata sulla vostra SOMARAGGINE (si dice?) in logica quando le premesse sono sbgliate, anche le conclusioni non possono essere esatte. Siete Matematici e dovreste saperlo e insegnarlo.
Ma un dubbio mi tormenta:
non sarà che pure voi siete come quei dentisti che esercitano la professione senza averne titolo? Sai, siete figli del 68, e sappiamo bene che luminari ha generato quel periodo.
Se fossi Fioroni una indagine la farei sul vostro curriculum, non si sa mai, magari siete pure voi odontoiatri e insegnate Fisica, o forse è capitato pure a voi il classico sbaglio che si verifica in alcune scuole dove la segreteria davanti alla parola Fisica dimentica di mettere "Ed" e gli alunni scioperano per il numero eccessivo di ore di alcune discipline........ E si scoprì che i prof della Sapienza provengono tutti dall'ISEF.
mah!!

Utnapishtim ha detto...

sorge spontaneo il dubbio che molti scrivano senza alcuna preoccupazione di informarsi.
Lei don Marco sta parlando della lettera del prof. Cini? Ha letto la lettera? E se l'ha letta, le chiedo, perchè conciona così a vanvera? Ritiene che le masse da lei definite genericamente ignoranti siano così manipolabili da non riconoscere una requisitoria sconcertante, banale e totalmente infondata come la sua?
Le consiglio di aver più rispetto per l'intelligenza delle masse ignoranti e manipolabili -come dice lei- credo sia nel suo interesse.

Damiano ha detto...

[...]

Flores dixit:
"..... attacco di inaudita violenza alle donne che abortiscono, la cui scelta viene equiparata esplicitamente all´omicidio."

Non viene equiparata all`omicidio, è un omicidio.
Le deduzioni che Flores ne tira gli appartengono.


IDEM. Le deduzioni ti appartengono. Per me un embrione non è vita paragonabile a una vita 'compiuta', per te sì. Perché non favorire allora un dialogo sincero, senza che nessuno si ponga su un piano superiore, senza che l'etica cattolica venga sbandierata come migliore di quella laica.


Oh certo... una decisione NON politica e DI ESTREMA RESPONSABILITA'. Ma hai mai fatto un giro alla Sapienza? Questi guerrafondai bombaroli non li ho mai visti e, con tutta probabilità, nessuno si sarebbe fatto male ad una manifestazione che, come stabilito con il rettore, sarebbe stata confinata tra gli istituti di lettere e matematica. Queste della manifestazione violenta sono scuse.

Anonimo ha detto...

Si può parlare mossi dall'amore e mossi dall'odio. Nel caso di Flores il parlare è mosso dall'odio ideologico che diventa anche odio personale. E la ragione asservita all'odio trova gli argomenti per far vedere che ha tutti i motivi validi per odiare...

Anonimo ha detto...

E' omicidio per te e per la tua sensibilità. Massimo rispetto. Infatti nessuno ti obbliga ad abortire.
Tranne che per le normali ed ovvie regole di convivenza civile, necessarie in una società, e per le quali ci sono le leggi, per tutto il resto ci deve essere la massima libertà personale.

Intanto grazie per aver inserito l'intervento di Flores: lo cercavo dappertutto per poterlo spedire per e-mail a tutti i miei contatti, ma questo è l'unico sito, a quanto pare.

Pace, sempre.

Anonimo ha detto...

Nessun prelato che io conosca ha mai detto che le donne che abortiscono sono assassine. Il papa per lo meno mai. Anzi, ha mostrato grande comprensione nei loro confronti (vedi ad esempio discorso a Vienna). Le stesse donne che abortiscono non lo fanno come bere un bicchier d'acqua, ma è una decisione dolorosa comunque. Il gesto però va deplorato. Non giudichiamo i peccatori, neanche il terrorista che uccide centinaia di persone nel mezzo di un mercato (cosa ben più grave). Ma condanniamo il terrorismo. e condanniamo l'aborto.

Per parlare dei preservativi, forse un giorno anche la Chiesa li accetterà per cercare di arginare il problema dell'AIDS (mi pare che il papa ne abbia discusso in un sinodo), ma non è la soluzione definitiva, è uno spostare il problema, non risolvendolo. Qui è inverce la ricerca che deve farsi avanti e spendere tutte le energie per debellare tale piaga.

Poi per quanto riguarda l'evoluzione, essa non è stata riprodotta in laboratorio e da tutti verificata, quindi rimane un "forse". Lo scienziato, pur avendo tante prove a favore, non ha usato il metodo sperimentale (di Galileo), ma la deduzione. Proprio questo forse apre la strada a Dio (per chi ha il dono della fede). E ciò non significa non accettare i meccanismi evolutivi.

D'arcais vede un'altra Chiesa, quella che si è voluto costruire lui e i suoi amici e che per questo non può avvertire l'amore e la bellezza che da essa scaturisce.

Poi non si dica che il papa non voglia stare al confronto perchè proprio con lei, caro flores, l'allora cardinale ha parlato e discusso.

Marco

gemma ha detto...

il problema di fondo, secondo me, sta anche nel cosa si intende per chiesa disposta al dialogo . Per Ratzinger è una chiesa che parla, discute, spiega le sue ragioni ma mantiene i suoi principi fondamentali (la creazione e la sacralità della vita sono tra questi), per Flores e amici, la chiesa che dialoga è quella che dovrebbe aprirsi alla modernità mettendosi al suo servizio (e modificare principi e dottrina ad ogni levata di generazione)

Anonimo ha detto...

mister Mandelbrot, ero incerto se rispondere o no.
Beh rileggiti tutta la vicenda e forse ti si accenderà qualche lampadina. La frase di Feyerabend è stata attribuita a Ratzinger, non certo da me.
Siamo in un blog, e mentre buttavo giù quelle poche frasi scoordinate (stans pede in uno) avevo davanti tutto quello che ho potuto stampare.
Considerato che so leggere e forse di capire, ho fatto un semplice ragionamento ma talmente semplice che la mia perpetua mi ha detto che era troppo ovvio, e lei ha la 5 elementare. Se invece per lei sembra scorretto, beh non è un problema mio. Faccia na cosa, si stampi tutto quello che è stato scritto, riferito all'origine del problema e non allo svicolare successivo.
Le cito solo Cacciari che ho trovato citato a mia volta nel blog. Certi professori e alunni farebbero meglio a studiare invece di dimostrare ...... quanto sono somari. (cito a memoria) ma la sostanza è questa.
Ora ho strappato tutto perchè mi son fatto una idea non mi chieda di ricercare tutto nuovamente e ristamparlo perchè le garantisco che le opinioni di certi scienziati non mi interessano più di tanto. Se lei non è convinto, beh faccia il percorso a ritroso e se ha carta da sprecare stampi tutte le loro amenità, io l'ho finita ed ho altro di più importante su cui ragionare.
cura ut valeas

Luisa ha detto...

Sapevo che scrivendo :"un omicidio" mi sarei attirata fulmini e saette. L`aborto sopprime una vita, lo si può mascherare con termini come IVG ma è e resta la soppressione di una vita. Questa è la mia sensibilità ? Per taluni forse, per me questa è la realtà. Poi c`è chi considera l`embrione una massa gelatinosa, una poltiglia, un mucchio di cellule, ma anche chi la pensa così ha cominciato per essere quel mucchietto di cellule, l`inizio di un processo continuo di sviluppo che non conosce interruzione sino alla nostra morte. Si chiama la vita.
Ma non voglio innescare il dibattito , quello che per me è fondamentale è che le donne che decidono di abortire siano conscie dell`atto che commettono, e che ne assumano la responsabilità, di fronte alla loro coscienza, non mi verrebbe nemmeno allo spirito di chiamarle assassine, sono ben piazzata per vedere la sofferenza che ancora esiste in certe donne, ancora molti anni dopo avere abortito, sovente un peso,come un fondo di tristezza, di depressione costante,che può risorgere a qualsiasi momento.
Anche per questo sono contro la banalizzazione di questo atto, che sta diventando un mezzo di contraccezione come un altro.
Accompagnare,ascoltare, spiegare, aiutare, non giudicare le persone, ma non posso non qualificare l`aborto per quello che è, anche se certe parole fanno paura, o sollevano reazioni di rigetto, che sono comprensibili.

Anonimo ha detto...

dimenticavo dott. prof. ing. arch. ecc. ecc. Mandelbrot
Non volevo dirlo, ma l'ho appena trovato scritto qui in un'altra pagina e quindi son credibile perchè la fonte è più autorevole della mia modesta parola.
Tutti quei luminari che lei difende a spada tratta sono gli stessi che hanno redatto in Latino la Laurea a Giovanni Paolo II??????? Mi son vergognato quando l'ho letta, era strapiena di errori.
Spero l'abbiano scritta nel dipartimentimento di Matematica e Fisica perchè se proviene dalla facoltà di Lettere antiche, ahimè ahimè, al liceo certi errori non li fanno, posso garantire.
sempre..... Cura ut valeas

Anonimo ha detto...

I cervelloni del dipartimento di Fisica della Sapienza hanno attaccato il Papa sulla base di ricostruzioni non del tutto corrette, come ha dimostrato il matematico Israel, trascurando la realtà storica, cioè che la posizione di Ratzinger sui rapporti tra la chiesa e Galileo è sempre stata una posizione di estrema chiarezza. Accusare il Papa per il processo a Galileo sarebbe, se mi permette un paradosso, come attaccare Veltroni in quanto sindaco di Roma perché Pilato si è lavato le mani per Gesù.

carissimo e illustrissimo mandelbrot, legga questo, e magari dica che me lo sono sognato di notte, oppure dopo essermi fatto una canna al secondo piano dell'Aula di Fisica.
a proposito, hanno tolto il divieto di fumo all'università dentro le aule?? Strano, non lo sapevo!! Noi siamo i primi in tutto ciò che è negativo