23 gennaio 2008

La Montalcini, membro di una Accademia Pontificia, appoggia i suoi colleghi della Sapienza...


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CHI CERCA TROVA: BOOM DI ASCOLTI PER L'ANGELUS DEL PAPA

I suggerimenti del Viminale: il Papa si finga malato (Il Giornale)

Nelle parole del card. Bagnasco preoccupazione per la situazione dell'Italia. La rinuncia del Papa suggerita dalle autorità italiane (Osservatore R.)

Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede! (il discorso che il Papa non pronuncera' alla Sapienza)

Il Papa: "Come professore emerito vi incoraggio tutti, cari universitari, ad essere sempre rispettosi delle opinioni altrui..."

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

LA SMENTITA DELLA SENATRICE MONTALCINI:

Dichiarazione del Nobel Rita Levi Montalcini

Mai sognato di schierarmi contro il Papa

ROMA, 29.
Lo scorso 23 gennaio molti quotidiani italiani hanno attribuito a Rita Levi Montalcini l'intenzione di firmare la lettera degli scienziati della Sapienza sul Papa.

In proposito il premio Nobel ha dichiarato: "Un'affermazione questa non veritiera; infatti dopo aver contattato diversi giornalisti che hanno scritto gli articoli è stato da loro riconosciuto di "aver dedotto" dalle comunicazioni di Agenzia la frase suddetta senza che questa fosse stata da me pronunciata.

"In qualità di membro della Pontificia Accademia delle Scienze e dell'ammirazione che nutro verso il Pontefice non avrei mai espresso quanto attribuitomi. Preciso che sono stata discorde, sin dall'inizio, dai commenti che si sono sollevati attorno a questa incresciosa vicenda e ben lontana dall'assumere una posizione contro il Sommo Pontefice".

(©L'Osservatore Romano - 30 gennaio 2008)

La Montalcini contro il Papa, appello dei professori per difenderlo

CATERINA MANIACI

ROMA «Sono membro del Vaticano e non potevo firmare quello che invece approvavo completamente». Il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, a Milano durante la cerimonia con cui l'università di Milano Bicocca le ha conferito la laurea honoris causa in Biotecnologie industriali, risponde ai giornalisti che le chiedono se avrebbe fatto parlare il Papa all'Università La Sapienza di Roma o se avrebbe invece firmato il documento dei professori contrari all'intervento del Pontefice. «Ma non devo parlare di questo», precisa subito la senatrice a vita, «come non ho voluto parlarne». Indagando sulla frase «sono membro del Vaticano», si scopre che la senatrice a vita si riferisce al fatto di essere membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Dunque, questa appartenenza le avrebbe impedito di prendere parte attiva, per così dire, alla polemica divampata nei giorni scorsi. Facendo però capire con chiarezza da che parte sta.

Quella sua appartenenza, comunque, non le ha impedito, in passato, di esprimere giudizi critici al «pensiero supercattolico» che avrebbe prodotto «guasti» propri «delle ideologie categoriche». Questo succedeva nel 2001, quando questi suoi giudizi sono stati duramente stigmatizzati dall'Osservatore Romano.

IL DOCUMENTO

Ma il mondo universitario italiano mostra adesso anche un'altra faccia. Non solo chiamate alle armi in nome «della laicità», non solo liste di nomi che non hanno voluto in visita il Papa e che continuano a sostenere le ragioni di questo "no", ma anche un vero e proprio "Appello per la ragione e la libertà in Università". Appello promosso a seguito di quanto accaduto in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza da a una novantina di professori ordinari delle diverse università italiane. L'appello, peraltro, segna l'inizio di una campagna culturale sul tema della ragione nell'università. Come si legge nel testo diffuso, questo è «un invito a difendere quella ampiezza e vastità della ragione, di quella libertà di ricerca e di confronto essenziale all'esercizio della professione di docente e per la costruzione di una civile convivenza. Ora tutti possono firmare l'appello - che si rivolge anche ai docenti degli atenei di tutta Europa - visitando il sito www.appellouniversita.net . Nei giorni della polemica più calda, subito sono fioccati gli inviti a Benedetto XVI da parte di diversi atenei italiani, da quello di Viterbo a quello di Firenze.

GLI INVITI

Anche il governatore della Regione Veneto, Giancarlo Galan, ha fatto presente che il prestigioso ateneo di Padova potrebbe invitare il Pontefice. Senza contare che gli interventi del professor Joseph Ratzinger sono sempre stati ricercatissimi da parte delle università di mezzo mondo. E la sua esperienza di «professore emerito» è stata con orgoglio ricordata dal Papa stesso durante l'Angelus di domenica scorsa a piazza San Pietro.
Ed è prossima la pubblicazione, da parte delle edizioni Porziuncola (francescane) dello studio del '57 del giovanissimo Ratzinger, con il quale otteneva la libera docenza, su «San Bonaventura. La teologia della storia».

© Copyright Libero, 23 gennaio 2008


La senatrice a vita

Montalcini: avrei firmato contro il Papa

MILANO — «Sono membro del Vaticano: non potevo firmare quello che invece approvo completamente». Rita Levi Montalcini avrebbe voluto sottoscrivere la lettera anti-Ratzinger scritta dai 67 docenti della Sapienza. Avrebbe aggiunto il suo nome al documento firmato dai professori contrari all'intervento di papa Benedetto XVI nell'ateneo romano. Non l'ha fatto. «Non potevo», ribadisce il premio Nobel, prima donna ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Lo dice sicura, con il tono pacato che ha usato per tutta la sua mattinata milanese, durante la quale ha ricevuto la laurea honoris causa in Biotecnologie industriali dall'Università Bicocca. Poi taglia corto: «Ma non devo parlare di questo». Nell'aula magna gremita — mentre fuori un gruppo di studenti di Azione Universitaria (An) le grida «Con la laurea e una stampella tieni in piedi il Mortadella» — la scienziata e senatrice a vita preferisce discutere di ottimismo: «È stato il mio unico merito: ho un'intelligenza mediocre». ( A. Sac.)

© Copyright Corriere della sera, 23 gennaio 2008

6 commenti:

Luisa ha detto...

A me quel che colpisce è la Pontificia Accademia delle Scienze !
Esistono dunque scienziati che non considerano il Vaticano un territorio nemico da combattere ferocemente !
E poi il volto che figura sul sito non è forse quello di Galileo Galilei?

Alla lettura ,mi sembra poter dedurre che il Vaticano è molto più aperto e accogliente, anche per chi non è cattolico e credente, la libertà d`espressione e la differenza d`opinione sono non solamente tollerate ma auspicate.
L' intolleranza e la ristrettezza mentale non sono sempre laddove un certo pensiero ha voluto farci credere esse siano.

Andate a fare un giretto sul sito .

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdscien/index_it.htm

Il sito è in inglese e mi domando perchè.

Anonimo ha detto...

In Italia mi sembra che la casta dei giornalisti sia più potente delle altre. Bertinotti, secondo il Corriere, calzando Hogan, in Perù ha detto che gli Incas erano peggiori dei conquistadores, ma nessuno s'è adombrato. Invece ogni cosa che il papa dice, o non dice o indossa, viene usato per polemiche più o meno fondate. Sarebbe il caso che il papa assumesse lo spin doctor di Tettamanzi, che dopo il fallimento genovese del G8, è riuscito a conquistare quasi tutti i mass-media.Cordiali saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Amen :-)

Anonimo ha detto...

Spero che il mio post verrà pubblicato e non censurato. La cosa che più mi addolora è che la chiesa e il suo più alto rappresentante non prende mai in considerazione di essere in uno stato che si definisce laico e che soprattutto è composto da cittadini che per fortuna non la pensano come la minoranza del popolo italiano, checchè se ne dica.
Il papa è tutti i giorni in televisione.Detta l'agenda politica di un Parlamento votato da cittadini che hanno chiaro il limite invalicabile tra fede e politica LAICA. La fede è una questione intima non da sbandierare ai quattro venti. In paesi in cui il cristianesimo è minoranza invocate la libertà di potervi esprimere e in Italia limitate l'espressione di chi non la pensa come voi.
Liberi di credere che Darwin fosse un pazzo visionario e che le sue teorie non sono degne di essere insegnate (vedi governo Berlusconi e Ministro Moratti), che la diagnosi preimpianto sia eugenetica, che il matrimonio sia solo quello tra uomo e donna e fondato sulla vostra religione rivelata, ma non vi passa mai per la testa che ci sono persone che non la pensano come voi, ma che mai metteranno in pericolo persone indifese?
Tanti cari saluti.
Carmine

Anonimo ha detto...

La Chiesa non e' in uno Stato laico. Essa e' indipendente ed autonoma da ogni Stato tanto e' vero che i Cattolici non vivono solo in Italia.
Non ripetiamoci sempre gli stessi concetti.
Quando vado a votare so che un certo politico la pensa in un certo modo sui temi sociali ma anche su quelli etici.
Per questo lo voto. E' una questione di democrazia. Non imputiamo alla Chiesa l'incapacita' di governare di altri.
In ogni caso non mi pare che sia stata limitata la liberta' di espressione dei laicisti, anzi...
Troviamo perle di saggezza del pensiero anticattolico quotidianamente su tutti i giornali.
Essi possono parlare sempre e ovunque. Semmai e' il Papa che non e' andato alla Sapienza...

brustef1 ha detto...

Che il papa "detti l'agenda politica", e in particolare QUESTO papa è una tale idiozia che non vale nemmeno la pena commentarla. Oltre a scrivere di suo pugno i testi della dottrina e della catechesi e vari libri, oltre a compiere viaggi pastorali, a ricevere delegazioni e capi di stato, a presenziare alle celebrazioni liturgiche e alle udienze starebbe lì a compilare l'agenda politica: ma con chi? con Bertinotti e Marini (presidente del Senato)? Con Pecoraro Scanio e Gabriella Carlucci, tanto per par condicio? Questo papa dà tanto fastidio, diciamolo ancora una volta, perché "fa il suo mestiere", e cioè ricorda AI CRISTIANI cosa vuol dire essere cristiani, e si rivolge ai laici con rispetto e delicatezza, DA VERO LAICO. Per il resto, da che parte stia l'intolleranza lo si è visto molto recentemente e, temo, lo si vedrà sempre di più