14 gennaio 2008

Lettera dei docenti della "Sapienza" (in calce i nomi) al Rettore per chiedere l'annullamento della visita del Papa


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Grazie a Gaddhura possiamo leggere sia il testo della lettera degli illuminati professori della "Sapienza" ma anche i nomi dei firmatari.
Ecco qui il tutto
:

Roma, 23 Novembre 2007

Al Magnifico Rettore
Prof. Renato Guarini
Sapienza, Università di Roma
P.le Aldo Moro, 5
00185 Roma

e p.c. Al Presidente dell'AST, Prof. Guido Martinelli

Al Preside della Facoltà di Scienze MFN Prof. Elvidio Lupia Palmieri
Al Direttore del Dipartimento di Fisica Prof. Giancarlo Ruocco

Magnifico Rettore,

con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l’intervento di papa Benedetto XVI all'Inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienza.

Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: «All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto». Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.
In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato.

Le porgiamo doverosi saluti,

Gabriella Augusti Tocco, Luciano M. Barone, Carlo Bernardini, Maria Grazia Betti, Enrico Bonatti, Maurizio Bonori, Federico Bordi, Bruno Borgia, Vanda Bouche’, Marco Cacciani, Francesco Calogero, Paolo Calvani, Paolo Camiz, Mario Capizzi, Antonio Capone, Sergio Caprara, Marzio Cassandro, Claudio Castellani, Flippo Cesi, Guido Ciapetti, Giovanni Ciccotti, Guido Corbo’, Carlo Cosmelli, Antonio Degasperis. Francesco De Luca, Francesco De Martini, Giovanni Destro-Bisol, Carlo Di Castro, Carlo Doglioni, Massimo Falcioni, Bernardo Favini, Valeria Ferrari, Fernando Ferroni, Andrea Frova, Marco Grilli, Maria Grazia Ianniello, Egidio Longo, Stefano Lupi, Maurizio Lusignoli, Luciano Maiani, Carlo Mariani, Enzo Marinari, Paola Maselli, Enrico Massaro, Paolo Mataloni, Mario Mattioli, Giovanni Organtini, Paola Paggi, Giorgio Parisi, Gianni Penso, Silvano Petrarca, Giancarlo Poiana, Federico Ricci Tersenghi, Giovanni Rosa, Enzo Scandurra, Massimo Testa, Brunello Tirozzi, Rita Vargiu, Miguel A. Virasoro, Angelo Vulpiani, Lucia Zanello.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

All'Università la Sapienza la saggenza sta scappando via. A leggere i nomi dei firmatari mi sembra troppo forte dire che la Scienza chiude la porta in faccia al Papa. Si tratta di un gruppo di docenti che sfiderei ai quiz per vedere quanto conoscono la vita di Galileo Galilei e del suo rapporto con la Chiesa di quei tempi. Questa superficialità è una vera epidemia. L'Illuminismo qui non c'entra. A questo punto preferisco la mia picola lampadina cerebrale che anche se non capisce le formule algebriche riconosce lo Spirito cristiano e ciò che rappresenta il Papa per tutto il mondo. Che si vergognino. Se io fossi il Papa andrei a parlare alla Sorbona di Parigi.
Michele Salcito

Anonimo ha detto...

Vista finalmente la lettera di quegli scienziati della Sapienza ho capito all'improvviso il perché della fuga di cervelli: essere valutati da pressapochisti del genere, o lavorare con ignoranti di quel calibro per una persona di intelligenza medio-alta è impossibile.

Ecco perchè i migliori ingegni se ne vanno!
Ecco perché anche papa Benedetto, un grande ingegno, se ne è andato anche Lui.
Ecco perché l'Italia è in decadenza: se questi sono i docenti, gli scienziati, allora non c'è più speranza.

A MENO CHE NON SI COMINCI A FAR PIAZZA PULITA DI QUESTI CIALTRONI RUMINANTI VECCHI LUOGHI COMUNI

ANZI ritengo che dovremmo fare una petizione affinché il Magnifico Rettore
1 allontani dall'insegnamento tutti i firmatari di quella lettera per esibizione di manifesta ignoranza, pressapochismo antiscientifico, violazione del dovere primo di ogni docente di conoscere bene l'oggetto e le persone di cui parla e non di esibire come valore la propria debolezza di metodo, la propria arroganza fannullona:

2 li deferisca all'Autorità Giudiziaria
- per danni manifesti alla Università La Sapienza, danni di immagine paurosi, danni sostanziali di impoverimento scientifico e culturale incredibili,
- violenza e stupro della Verità;
- danni morali alla stragrande maggioranza tutti gli studenti e laureati con orgoglio alla Sapienza che ci vediamo umiliati e mortificati da pochi rappresentanti del rattrappito pensiero, violentatori della libertà altrui, abusivi della cattedra!
GENTE INDEGNA, GENTE DANNOSA!

E I MIGLIORI SE NE VANNO, FINCHE' I PEGGIORI SIEDONO IN CATTEDRA !!!

qp laureato in Filosofia alla Sapienza, frequentatore dei corsi di Matematica e Fisica, seriamente preoccupato e profondamente umiliato da tanta esibizione di violenta ignoranza.

Giulio ha detto...

A Michele Salcito:

Sai, si tratta solo candidati al nobel e direttori degli esperimenti del CERN, poveracci. Di fisica e di storia della fisica è ovvio che non capiscono granché.

Spero ti renda conto della banalità che hai scritto.

Tra parentesi: la Francia è un vero esempio di stato laico. Lì una cosa del genere non avrebbe suscitato tutto questo clamore per molti motivi, fra i tanti il fatto che non obbligano ad appendere il crocifisso nelle classi.

Anonimo ha detto...

A Giulio.
Pardon. Mi sono espresso male. Questo è il pericolo dei blog sui quali spesso si scrive frettolosamente.Non volevo mettere in discussione il valore scientifico dei firmatari. Volevo semplicemente far notare che dubito di quanto possano sapere su Galileo e quindi mi sembrava una scelta un po' azzardata protestare contro una visita di un pontefice. Quella protesta non nasceva da veri motivi scientifici ma di opportunità socio-politiche.
Michele Salcito