29 marzo 2008

EUROPA, CRISTIANESIMO, ISLAM, VITTIME DI UNA PREMURA UNILATERALE (Avvenire)


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CONVERSIONE DI MAGDI CRISTIANO ALLAM: ARTICOLI, INTERVISTE E COMMENTI

EUROPA, CRISTIANESIMO, ISLAM

VITTIME DI UNA PREMURA UNILATERALE

ANDREA LAVAZZA

Difficile negare che, in Italia e in Occiden­te, vi sia una palese differenza di tratta­mento verso le manifestazioni pubbliche del pensiero ritenute offensive dagli esponenti delle maggiori religioni.

Il caso del cortome­traggio Fitna, realizzato e diffuso del deputa­to olandese Geert Wilders, pare un caso e­semplare.
Per 16 minuti immagini raccapriccianti d’at­tentati di matrice islamica si alternano ai ver­setti più controversi del Corano che, presi alla lettera, suonano come espliciti inviti alla vio­lenza contro gli infedeli. Associazione arbitra­ria, mentre va giudicata inaccettabile l’equi­parazione del testo sacro musulmano al Mein Kampf hitleriano o il suo appiattimento su in­terpretazioni illiberali e repressive, che pure sono note e anche oggi ben visibili. In 14 secoli, chi ha detto di ispirarsi alle parole del Corano è stato capace di produrre santità di vita e ca­polavori d’arte, saggezza e scienza, così come conflitti e intolleranza, arretratezza e sotto­missione delle donne. Né sembra possibile o sensato improvvisare un bilancio tra esiti po­sitivi e conseguenze negative.

Ciò che preme qui sot­tolineare è la reazione di sdegno che imme­diatamente Fitna ha su­scitato a livello ufficiale.

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato «nei ter­mini più forti possibili» la messa in Rete del fil­mato. La presidenza dell’Unione europea ha parlato di «incitamen­to all’odio» e ricordato che la «libertà d’espres­sione deve essere eser­citata in uno spirito di rispetto per le convin­zioni altrui». Il numero uno del Parlamento di Strasburgo, il popolare Hans Gert Pöttering, ha detto di «respingere in modo assoluto l’inter­pretazione dell’islam come una religione vio­lenta ». Il governo olandese, prima ancora che si conoscesse il contenuto del video, aveva pre­so le distanze e fortemente auspicato che l’au­tore facesse marcia indietro.

Considerando che le reazioni del mondo mu­sulmano sono state – per ora – più contenute e moderate di quelle suscitate dalle vignette su Maometto pubblicate in Danimarca, la corsa all’esecrazione e alle scuse implicite richiama la tirannia della penitenza, titolo di un recen­te pamphlet dello scrittore francese Pascal Bruckner, a parere del quale saremmo vittime di un masochismo che ci fa deboli e vergognosi della nostra identità.

Si può infatti leggere il rincorrersi di dichiara­zioni concilianti come un tentativo di preve­nire esplosioni di violenza nelle comunità di immigrati, azioni terroristiche o ritorsioni e­conomiche, ammettendo la sostanziale inca­pacità di limitare o di sostenere una massic­cia protesta musulmana. (Non saremo co­munque noi, dalle colonne di questo giorna­le, a non apprezzare il riguardo riservato all’i­slam). Eppure, non appare fuori luogo ricon­durre almeno una parte delle prese di posi­zione a una sincera adesione al politicamen­te corretto, attento a non offendere persone o idee che si ritengono più vulnerabili o degne di qualche forma di compensazione per pas­sate ingiustizie.

Non si rammenta infatti tale mobilitazione per episodi in cui sono stati il cristianesimo, la Chiesa o il papa oggetto di insulto, vilipendio, scherno, falsificazione storica o letture distor­te.

Certo, in quei casi la reazione degli interes­sati e dei credenti è, in genere, lungi dall’esse­re intollerante o bellicosa. Tende però ad ave­re preminenza e prevalenza, nelle reazioni e nei giudizi comuni, la libertà di espressione e di critica, giustamente considerate un bene da custodire della nostra civiltà. Civiltà che però è nata proprio dalle radici cristiane, che han­no fatto crescere la pianta dei diritti inviolabi­li della persona.

Come Avvenire ha già avuto modo di dire, la li­bertà di religione sembra implicare anche u­na tutela del nucleo delle credenze fondanti dagli attacchi immotivati.

Una ragione, quin­di, per non avallare in alcun modo il film o­landese, ma pure per chiedere che la difesa i­stituzionale scatti per tutte le religioni. Anche quando non vi sono minacce di attacchi e di boicottaggi.

© Copyright Avvenire, 29 marzo 2008

Perfetto!
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo!! ch

mariateresa ha detto...

alleluia