18 aprile 2008

Il Papa incontra a sorpresa le vittime dei preti pedofili (Accattoli)


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Il Papa incontra a sorpresa le vittime dei preti pedofili

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Mano tesa agli ebrei


DAL NOSTRO INVIATO

Luigi Accattoli

WASHINGTON — Un gesto forse audace di «riconciliazione » con le vittime dei preti pedofili è stato compiuto ieri a sorpresa da papa Benedetto, che ha ricevuto un gruppetto di loro — cinque o sei, provenienti da Boston — nella cappella della Nunziatura, ha parlato e ha pregato con loro per 25 minuti. Erano uomini e donne, alcuni in lacrime, accompagnati dal cardinale di Boston Sean O'Malley, che ha consegnato al Papa un libretto con tutti i nomi — oltre mille — delle vittime censite nella sua arcidiocesi. Il gruppo Snap (Survivors Network of those Abused by Priests), che rappresenta molte vittime, ha sostenuto che il gruppetto è «scelto con cura» e per questo non è rappresentativo, ma costituisce comunque «un primo passo positivo su una strada ancora lunga» verso una «riconciliazione ».

Nell'omelia della mattina il Papa aveva parlato per la terza volta in questo viaggio dello scandalo dei preti pedofili, affermando che «nessuna parola » avrebbe potuto «descrivere il dolore e il danno recati da tale abuso».

«È importante — aveva aggiunto — che a quanti hanno sofferto sia riservata un'amorevole attenzione pastorale ». Un'allusione al gesto che avrebbe compiuto dopo cinque ore: «Incoraggio ognuno di voi a fare quanto gli è possibile per promuovere il risanamento e la riconciliazione e per aiutare quanti sono feriti ».

Un caloroso abbraccio ai «miei fratelli e sorelle ebrei» e l'invito a «discutere le nostre differenze» rivolto alle religioni non cristiane, a partire dall'Islam («adoriamo l'unico Dio ma lo concepiamo in modi diversi »), erano stati in mattinata gli spunti più vivi offerti dal Papa teologo nel terzo giorno del viaggio in America che oggi culmina con il discorso alle Nazioni Unite. Il tutto inserito in una festa del popolo cattolico che ieri ha avuto un momento felice nella celebrazione del mattino al National Park Stadium, a cui hanno assistito 45 mila persone plaudenti ma anche commosse, specie quando il tenore Placido Domingo ha cantato l'inno «Panis angelicus».

Durante l'incontro con i «rappresentanti di altre religioni», il Papa ha affermato l'esigenza che «tutti riconoscano la libertà religiosa come un diritto fondamentale», ha insistito sulla «proposta cristiana di Gesù di Nazaret», ha indicato come «il più importante obiettivo del dialogo » quello di realizzare «una chiara esposizione delle nostre rispettive dottrine religiose». Queste le parole più impegnative: «Cari amici, nel nostro tentativo di scoprire i punti di comunanza, forse abbiamo evitato la responsabilità di discutere le nostre differenze con calma e chiarezza».

© Copyright Corriere della sera, 18 aprile 2008

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