25 maggio 2008

Rosso "malpela" il gioco di chi fa di Martini l'antipapa. Mah...caro Malpelo, l'unico che può interrompere il "giochetto" è proprio Martini...


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a cura di Rosso Malpelo - Gianni Gennari

Brutto "gioco": malafede o incompetenza?

Ieri segnalavo la feroce tirata di Federico Orlando contro la Chiesa cattolica in blocco ("Europa" (22/5). Ebbene, il giorno dopo, sempre "Europa"(p. 10: «Il cardinale Martini, un mito che ogni giorno ci ridà la speranza dell'amore») un suo ampio pezzo è un elogio sincero dell'ex arcivescovo di Milano e della sua «religione dell'amore». Registro con piacere, ma è il caso di ricordare che «la religione» del cardinale Martini è la stessa di Benedetto XVI, di Paolo VI, di Papa Giovanni, del Vaticano II, del Vaticano I e, poiché serve, di monsignor Helder Camara.
Già: di recente sul "Sole 24Ore" c'era la segnalazione di un suo libro-diario del Concilio come denuncia anticipata dei tradimenti di almeno tre Papi successivi, fino ad oggi.

Non è un bel gioco, insomma, opporre un cardinale ad un altro, un teologo ai vescovi in blocco, come se ciascuno si potesse costruire una religione cattolica ad personam. Se Martini ha «la religione dell'amore» e "Repubblica" presenta il suo libro come una polemica con Benedetto XVI, il gioco diventa brutto" Se Martini " altro caso " è così buono da scrivere una lettera personale ad un teologo che dopo 20 secoli pretende di «rifondare la fede» non è un bel gioco farne una «prefazione» e presentare Martini come se approvasse le acrobazie spericolate del teologo «rifondatore».

La Chiesa è una, i Concili, e anche i Papi, sono diversi per tempi, luoghi, opinioni personali e tratto umano, ma Cristo è uno, e uno resta l'annuncio. Fare di Martini l'antipapa e/o del Papa l'anti-Vaticano II è solo presuntuoso pressappochismo: a scelta, da incompetenza o da malafede.

© Copyright Avvenire, 25 maggio 2008

Noto con piacere che il cardinale Martini ha strenui avvocati difensori nella stampa laica, in quella laicista ed anche in quella cattolica.
Papa Benedetto XVI avra' mai questo "privilegio"?
Speriamo di no visto che il cardine del suo Pontificato (no! Il cardine della sua vita!) e' l'applicazione puntuale delle parole di Cristo riportate da Luca: "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti" (Luca 6, 26).
La forza di Benedetto deriva dall'incontro personale con Cristo, dall'aiuto dello Spirito Santo. Non risiede sicuramente nell'approvazione della stampa.
Detto questo, certamente Malpelo ha ragione a ricordare che la Chiesa e' una, ma occorre dare una mano a noi fedeli affinche' nessuno percepisca spaccature, cosa che invece e' accaduta ed accade ogni volta che il cardinale Martini parla o scrive.
La lettera a Mancuso non e' una prefazione? Basta dirlo!
Il testo del "moderno teologo" e' uscito mesi fa...come mai il cardinale non ha sentito il bisogno di chiarire questo punto?
Il cosiddetto testamento dell'ex arcivescovo di Milano non e' una critica (nemmeno troppo velata) al Magistero del Santo Padre?
Benissimo...non resta che prendere carta e penna e scrivere al direttore di Repubblica.
Sono giorni che i media ci presentano il cardinale come un uomo illuminato che predica una religione dell'amore opposta a quella di Benedetto XVI.
E' un vero peccato che la stampa non degni il Papa della stessa attenzione riservata ad un cardinale, ma questo fa parte del gioco visto che Benedetto XVI deve mantenere una certa immagine sui media in modo che siano piu' facili "scherzetti" come quello della Sapienza.
A proposito: non mi pare che ci siano stati attestati di solidarieta' da parte di alcuni porporati e vescovi ma tant'e'...
Tornando all'argomento principale: si vuole interrompere il giochetto da bambini?
Magari! Ma chi puo' farlo se non il cardinale Martini?
Nel momento in cui non leggo mai una smentita o una puntualizzazione agli incensi, agli elogi, a chi osanna l'arcivescovo emerito opponendolo maldestramente al Papa, devo supporre che, come dice il saggio, "chi tace acconsente" e non e' facile spiegare a chi ci sta vicino che non c'e' spaccatura nella Chiesa
.
R.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

sogna,cara raffaella!
il cardinale emerito ha concesso stamattina a repubblica (sempre repubblica,sempre il giornale più antiratzingeriano) un'intervista delle sue in cui smentisce che la sua salute sia peggiorata.
era l'occasione propizia per smentire il suo attacco al papa ratzinger e invece ha parlato come al solito di se stesso.
quindi,cari amici,tutto ciò che dice e fa l'emerito è per accreditarsi presso la stampa come antipapa.
chi non vede questa verità è ingenuo o finto tonto.
saluti e complimenti per il blog.

Anonimo ha detto...

Consiglio l'articolo di Socci:

DA MARTIN LUTERO A “MARTINI LUTERO”

http://www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm

Anonimo ha detto...

Anch'io questa volta devo dissentire da rosso malpelo. Le interpretazioni forzate o in malafede hanno le gambe corte, e prima o poi vengono a galla. Sono anni, invece, che il cardinale Martini viene presentato nella veste di modernizzatore anti-Ratzinger, ed e' persona troppo intelligente da non sapere che continuando ad esprimere concetti suscettibili di questa interpretazione senza mai avvertire il bisogno di specificarne il senso, tale immagine non puo' far altro che consolidarsi. Se volesse, Martini non avrebbe neanche bisogno di precisazioni o smentite esplicite: ha tutti gli strumenti culturali e dialettici per chiarire il suo pensiero in qualsiasi modo. Se non lo fa, evidentemente il suo pensiero e' questo, ed e' chiarissimo. Evidentemente, insomma, cio' che si legge sui giornali non ne e' una maliziosa interpretazione, ma una fedele trasposizione. E poiche' il dissenso e' una pratica lecita, per una volta non sarebbe male che sulle sue parole si aprisse un pacato ma franco confronto, piuttosto che la solita querelle sulla rispondenza o meno delle sintesi giornalistiche al testo originario. Forse si scoprirebbe che il "Papa oscurantista" - per dirla con MicroMega - ha fatto breccia nel cuore del popolo di Dio molto piu' di quanto non credano i paladini del progressismo a tutti i costi.

Anonimo ha detto...

Raffaella, all'Emerito non interessa smentire. Evidentemente si ritrova nel ruolo "antipapa" che gli hanno assegnato (o si è assegnato!). In fondo il giochetto va avanti da circa 3 decenni.
Per fortuna, il 19 aprile 2005, ci ha pensato lo Spirito Santo col dono del nostro amatissimo Benedetto. Repubblica, Europa con Federico Orlando, & CO. possono solo prendersela con Lui.
Non amo l'Emerito Raffaella, lo ammetto apertamente, non essere mai riuscita a terminare un suo scritto per il senso di sconforto che mi pervade. Altro che felicità! Però, come cattolica, sento il dovere di pregare per lui
Felice domenica.
Alessia

Luisa ha detto...

CHE NOIA !

Il giochetto diviene talmente ripetitivo che persino un bimbo delle elementari ne avrebbe capito le regole e smetterebbe di giocarci!

Amici, chi legge repubblica con occhi e mente servili, on ogni caso ha un`opinione formatata...allora perchè stupirsi?

C`è solo da stupirsi che l`emerito cardinale continui a volere i riflettori su se stesso e le sue opinioni sempre meno velatamente in contrasto con quelle del Papa...faceva così anche con Giovanni Paolo...quello è sempre stato il suo gioco e ruolo..cambia il Papa, ma Martini non cambia, cerchiamo di non dimenticare questa semplice realtà!

Comunque trovo profondamente triste che un cardinale così colto e intelligente, che ha servito la Chiesa, preferisca aggiungere legna sul fuoco della divisione e confusione che regna nella Chiesa, invece di gettare acqua, dare una testimonianza di serenità, contribuire all`unità e non alla divisione, alla chiarezza e non alla confusione.
È questo che io trovo triste per lui innanzitutto, e per la Chiesa che non ha bisogno di questo genre di contibuti che saranno strumentalizzati contro di lei, questo il cardinale lo sa e ciò rende il suo comportamento ai miei occhi difficilmente comprensibile .

Gianpaolo1951 ha detto...

Significativo, a tal proposito, anche questo articolo di Bruno Volpe su Petrus, di cui riporto solo il titolo:

«Cossiga 'piccona' il Cardinale Martini: “E’ ora che taccia e si ritiri a vita privata”»

http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=7663

Anonimo ha detto...

Spero di leggere presto su "Avvenire" un articolo dettagliato su questa questione, perchè la Chiesa sta offrendo al mondo uno spettacolo veramente poco decoroso, che i fedeli non meritano.
Ormai è accertato nel conclave i cc.dd. "oppositori" di Papa Benedetto non disponevano di un consistente "pacchetto" di voti.
E, soprattutto, non disponevano di una candidatura così di alto profilo da poter competere con il Card. Ratzinger. Quindi, si diano pace....

paola ha detto...

Sono d'accordo con voi,leggete l'articolo di Socci, è molto triste non saper uscire dignitosqmente di scena

Anonimo ha detto...

Ecco che l'intervista al card. martini ha fatto seguaci (anche non cattolici). Presento un'intervento di una cattolica delusa dalle gerarchie e la risposta dell'illustre Augias su Repubblica di ieri.

Domanda
Gentile Augias, sono una cattolica a disagio per le posizioni della gerarchia della Chiesa. Credo che il rispetto per la vita dovrebbe riguardare in primis non la bioetica ma le realtà dei paesi in via di sviluppo, dove la vita umana non conta, dove si muore ogni giorno di Aids, di miseria e di sfruttamento. Valori come giustizia, etica politica e sociale, diritto al lavoro, solidarietà, dialogo, aiuto ai più deboli, lotta alla criminalità, non vengono più proposti come essenziali del messaggio cristiano. Si additano come difensori dei valori cristiani partiti politici i cui rappresentanti non sono certo esempi e testimoni di tali valori. Che la gerarchia pensi di salvaguardare gli interessi della Chiesa appoggiando tali partiti non lo capisco, ma ancor meno capisco che poche voci si alzino da parte dei cattolici contro questo scandalo e tradimento del messaggio di Cristo: dove sono i movimenti e le associazioni cattoliche? Non si ha più il coraggio di dire il nostro disaccordo? Ci sono solo più i Legionari di Cristo, l' Opus Dei, Comunione e Liberazione? Perché tacciono le numerose congregazioni religiose, molte delle quali sono attive in modo esemplare nel sociale? Perché accettiamo questa intromissione nella vita politica italiana della gerarchia che non addita i valori ma consiglia questo o quel partito coartando le coscienze dei cattolici? Consolata Puccio Bertola puccio. bertola@gmail. com-----------

Risposta
Qualche giorno fa Marco Politi ha anticipato su questo giornale i dialoghi tenuti a Gerusalemme dal cardinale Carlo Maria Martini con un altro gesuita e che saranno pubblicati in autunno per Mondadori. Io che, pur non essendo cattolico, ho qualche pratica delle Scritture, ho riconosciuto nelle parole del cardinale quel messaggio cristiano che le alte gerarchie della Chiesa così spesso dimenticano per via. I dubbi a volte tormentosi del cardinale vertono sulla dottrina, sul messaggio, sul richiamo a Gesù, non su ciò che avviene nelle camere da letto dei fedeli. Anche il cardinale, come la signora Bertola, confessa di aver sognato: «una Chiesa nella povertà e nell' umiltà, che non dipende dalle potenze di questo mondo. Una Chiesa che concede spazio alle gente, che pensa più in là. Una Chiesa che dà coraggio, specialmente a chi si sente piccolo o peccatore. Una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i settantacinque anni ho deciso di pregare per la Chiesa». Era lo stesso sogno che papa Luciani tentò di applicare con ingenuità, che papa Roncalli fu capace di convertire (almeno in parte) nella realtà del concilio Vaticano II, e che oggi è finito nelle ossessioni politiche e sessuali, di una Chiesa perduta nel potere secolare. Leggendo gli stralci di quelle confessioni ci si rende conto, con dolore, del perché il cardinale Martini è rimasto per anni nel suo esilio di Gerusalemme. «La Chiesa, ha detto Martini, dovrà farsi venire qualche idea». Chissà quando.

E ci risiamo. Non voglio commentare tanto su quanto ha detto Augias perchè i commenti su questo blog all'intervista di martini sono sufficienti, ma commento l'intervento della Signora. Ma lei ascolta il Papa o legge solo i mega titoli di Repubblica quando il Papa parla di aborto o altre questioni etiche? Ad esempio oggi all'Angelus ha parlato del dramma della fame. Chiedo a tutti i cattolici di leggere tutti gli interventi del Papa, non solo ciò che dicono i giornali!

E poi finiamola di voler ridurre il cristianesimo a solo servizio sociale, per questo ci sono anche tanti operatori sociali lodevoli. Noi dobbiamo portare agli uomini Cristo e se si fa conoscere Cristo si è dato tutto! Marco

euge ha detto...

Cara Raffaella e cari amici del blog ancora una volta, nostro malgrado, dobbiamo assistere a questi vergognosi "siparietti" che nulla hanno a che vedere ne con il vero significato della parole CHIESA e ne, con la condotta di coloro che Ministri di Cristo siano essi vescovi o cardinali, non dovrebbero accattare e sottostare a certe meschine macchinazioni, orchestrate ad arte, dalle solite testate giornalistiche che, si sono sapientemente addestrate al così detto tiro al piccione contro Benedetto XVI ed il suo magistero.
Basterebbe pochissimo per dar prova di buona fede e soprattutto per far cessare questo spettacolo indecoroso che viene proposto quasi continuamente, ai fedeli ed in particolare se ci fate caso, quando il nostro Papa, con la sua mitezza, la sua dolcezza e fermezza, riesce ad ottenere risultati che per certe eminenze grigie sono inimmaginabili e neanche auspicabili. Ho detto basterebbe poco e lo ribadisco ma, evidentemente manca la volontà di farlo perchè forse, da più soddisfazione attaccare, denigrare, ridicolizzare il Papa, attraverso testate giornalistiche piuttosto che confrontarsi con lealtà. Le argomentazioni sono sempre le stesse quelle che ormai conosciamo a memoria........ la chiusura, il ritorno al passato, la negazione del Concilio. Questa linea di condotta purtroppo, non è la prima volta che si manifesta palesemente da parte dell'Esimio ed anche da parte di coloro che lo seguono quasi pervasi da un senso di indottrinamento; lo affermo, perchè questo è stato il motivo di discussione che per poco non mi rovinava la sera della vigilia di Natale ultimo scorso e che mi ha dato modo di verificare quanta chiusura mentale e quanto risenitmento ci sia in queste persone; persone peraltro, per nulla disposte al dialogo ed al confronto ma, solo allo scontro al muro contro muro purchè si danneggi Benedetto XVI avendo dalla propria parte, le testate giornalistiche che ben conosciamo e che ovviamente, esaltano i commenti, le parole ed i concetti dell'Esimio, dandogli l'illusione di essere appoggiato in ogni suo intervento e facendolo sentire l'anti Papa per eccellenza. A tale proposito, voglio di nuovo riportare le parole di Gesù estrapolate dal Vangelo di S. Luca 6,26
" Guai quando tutti gli uomini parleranno bene di voi - Allo stesso modo infatti, facevano i loro padri con i falsi profeti" Vorrei che queste parole rimangano impresse non solo ne cuore e nella mente delle persone che ho ospitato a Natale ma, anche nel cuore di colui, che non perde occasione di lasciare volontariamente, che le sue parole e ciò che dice vengano usate contro Sua Santità ; evidentemente è quello che vuole. Per quanto riguarda la divisione all'interno della chiesa, io sono convinta che non esiste chiesa conservatrice o progressista. Questa distinzione non ha alcun senso se da credenti consideriamo la CHIESA come il Corpo Mistico di Cristo di cui noi stessi siamo le membra o come la vite di cui noi siamo i tralci. Perchè la CHIESA intesa come la intendono gli uomini, non è sicuramente la CHIESA di Cristo che trova il suo fondamento su Pietro e sui suoi successori ai quali ogni Ministro, compreso l'Esimio e non solo, deve obbedienza. Riguardo poi al giornalista che evidenzia l'amore predicato, pubblicizzato e sbandierato di Martini, preferisco e ne vado fiera, l'Amore mite, silenzioso, riservato ma, forte e determinato di Cristo; lo stesso amore che ogni giorno con pazienza e sapienza, il nostro Pontefice, fa conoscere a tutti anche a coloro, che non perdono occasione per pugnalarlo alle spalle. Sono profondamente addolorata e da fedele credente anche se mi permettete abbastanza nauseata da questa sceneggiata che sinceramente mi porta a provare una pena infinita per chi continua pateticamente, a metterla in scena.

raffaele ha detto...

Cara raffaella e cari lettori ringrazio il Signore per il dono del Cardinal Carlo Maria Martini. E' vergognoso l'attacco nei suoi confronti, fatto da gente come Socci che si dimostra assai sciocco e in preda a vendette personali o di Cossiga che si dimette sempre e non se ne va mai...Martini è un profeta della Chiesa, pieno di amore per essa e per Cristo. Finchè nella Chiesa si alzeranno voci come la sua sapremo che la Chiesa appartiene davvero a un Dio che ama teneramente l'umanità, la comprende, la accoglie e continuamente da la vita per essa.

Raffaella ha detto...

Beh, e' vergognoso anche quando si attacca Benedetto XVI in modo volgare e/o subdolo, eppure non si sentono mai tante voci in sua difesa.
O forse non e' un "profeta della Chiesa"?
R.

Anonimo ha detto...

Hai ragione Raffaella, ormai si è creato un clima di aperta contrapposizione. E l'impressione, sempre più consistente, è che dietro le lodi al Card. Martini siano purtroppo presente profili di dissenso dall'attuale Pontificato. Apprendo ora grazie al blog che il Cardinale ha appena ricevuto una "benedizione" nientedimano che da Augias (che ormai si ritiene un esperto delle cose di Chiesa, cose da pazzi). E poi...Quelle letterine a "Repubblica" mi sembrano il siparietto del "dotto e dell'ignorante" . Mah, secondo voi è normale che una lettrice cattolica "perplessa", la prima cosa che faccia sia di correre a sfogarsi sulla rubrica di Augias? Senza prima esperire un confronto nell'ambito della Chiesa, cui dice di appartenere?

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,

mi spiace che anche tu, insieme ad alcuni dei tuoi lettori, sia caduta nel tranello di certa stampa. Con questi articoli non fai altro che propagare ancora di più l'immagine di una chiesa spaccata. Chiedere a Martini di dichiararae la sua fedeltà al Papa è come chiedere a Benedetto XVI di spiegare che non è un mero conservatore. Chiedergli di abbassarsi al livello delle polemichette del nostro giornalismo. Martini non fa il controcanto al Papa. Fa il vescovo e il biblista. In una Chiesa che - come vuooe Ratzinger - lascia spazio di pensiero e di parola anche a chi a idee ed ispirazioni diverse dal Pontefice. Ma rispetta il magistero e la comunione ecclesiale.

Ho idea che tra il Santo Padre e il cardinale Martini ci sia una grande sintonia spirituale, a dispetto di chi gioca a ingabbiarli in uno sterile dualismo.

Basti guardare al tema scelto da Benedetto XVI per il prossimo sinodo.

Ma per capirlo bisogna volare un po' più alto...

Abbracci e complimenti per questo blog

Raffaella ha detto...

Sara'...non e' certo il blog a propagandare l'immagine di una Chiesa spaccata.
Sono i media ad invertarsi tutto?
Benissimo, ma allora non e' il caso di stare attenti a non farsi strumentalizzare?

Lapis ha detto...

veramente il cardinale Martini non "fa" il vescovo, al momento non più, e, purtroppo, sembra che ultimamente non voglia nemmeno continuare ad essere biblista. Oggi, parlando con un'amica di questo argomento, l'ho quasi gridato: che fine ha fatto il grande biblista, il maestro della lectio divina, come lo ha definito Ratzinger? E' quello il cardinale Martini di cui sento nostalgia. Ha presentato il Gesù di Nazaret di Benedetto XVI dicendo che anche lui aveva pensato di scrivere un libro su Gesù al termine della sua vita. Magari lo avesse fatto. Ha detto che si capiva che il Papa non è un biblista e un esegeta. Magari avesse scritto un libro a complemento di quello di Ratzinger, così tutti noi, fedeli e non, avremmo avuto la visione del teologo e quella del biblista. Fosse anche stato per suggerire interpretazioni diverse da quelle del Papa. Ne avremmo avuto bisogno, più che di un libro in cui, a forza di seminare dubbi e punti interrogativi e rattristarsi per la mancanza di idee migliori, finisce, forse senza rendersene conto, di fare il lavoro che anche un sociologo o uno psicologo potrebbero fare. E finisce col rischiare di scrivere libri che anche Augias, anni luce sotto Martini come biblista, saprebbe mettere insieme. E che infatti non ha tardato a tributargli tutti gli onori, evidentemente sentendo quel libro anche un po' come suo.

Anonimo ha detto...

Prima di di fare strani giochetti di Papa e antiPapa (purtroppo la stampa francese ha contagiato quella italiana, vedi l' articolo del figaro e i discorsi su Maradiaga) mi pareva di capire che Martini e il Papa fossero amici prima che Ratzinger diventasse Papa. Forse lo sono ancora, allora perchè contaporre i due che aparte quelche uscita leggermente luterana è un bravissimo vescovo.
da ricordare inoltre che Milano ha prodotto sempre eccenti uomini di chiesa ( Paolo IV, Tettamanzi, S. Ambrogio ecc)

gemma ha detto...

forse ha ragione anche Psico e forse quel libro dovremmo leggerlo prima di criticarlo (visto lo scempio interpretativo che solitamente viene fatto anche dei discorsi di Papa Benedetto) ma può essere lecito nutrire qualche dubbio quando l'uno sollecita i giovani a leggere gli scritti del'altro, definendolo raffinato biblista e maestro di lectio divina, probabilmente tiene in conto le sue opinioni (anche se non sempre chi governa può cambiare ciò che trova marchiato di infallibilità da secoli) gli affida una delle presentazioni del suo libro e l'altro risponde solo con dubbi, tormenti personali, esternazioni che inevitabilmente diventano critiche alla Chiesa. Il tutto regolarmente sulla stampa anticlericale. Già fior di intellettuali critici stanno, dichiarazioni martiniane alla mano, partendo alla riscossa contro la chiesa ratzingeriana, con o senza l'aiuto di lettori cattolici, anch'essi sedicenti critici. Quando si concedono interviste ad un certo vaticanista di un certo quotidiano, entrambe perennemente schierati in una direzione interpretativa, o si è troppo ingenui o si sa benissimo ciò che si fa. Nulla in contrario, visto che al Papa sta bene così, ma la sensazione che traspare da queste interviste è che il Cardinale proprio non si senta a suo agio in questa chiesa. Che sensazione di unità dovrebbe provare un fedele?
Personalmente, percepisco il suo disagio e siccome lo stimo e lo ritengo un uomo di Dio, la cosa mi disorienta e anzichè unirci finisce con lo schierarci ancora di più gli uni contro gli altri.

Anonimo ha detto...

Cara gemma, condivido le tue riflessioni ed aggiungo in tutta questa marea di parole, che è inevitabile che sorgano dei dubbi; poi che paroloni profeta della chiesa........ beh non esageriamo e mi dispiace ma io ringrazio Dio di avere un Papa come Benedetto XVI, che da tanto fastidio perchè ama e parla non solo dell'amore di Cristo ma e soprattutto della verità; forse è proprio per questo che viene quasi di continuo attaccato ed inmaniera alquanto subdola come dice Raffaella.
Rcordo che basterebbe solo una smentita cosa che non è mai arrivata e non arriverà mai!
Ultima considerazione:
per cindy su sant'Ambrogio e Paolo VI che, considero un grande Papa, sono d'accordo ma , se mi permetti, su Tettamenzi avrei dei forti dubbi! :-)))))))

Anonimo ha detto...

Ecco, a proposito di quanto osservato giustamente da Gemma riguardo la "stampa" cui il Card. Martini affida le sue interviste, guardate sull'home page del sito di Repubblica. Sbandierati ben 4 libri 4 contro la Chiesa: quello di Maltese (di cui non vale più la pena di occuparsi), un altro sui legami della Chiesa con la mafia (si vergognino, hanno già dimenticato il famoso discorso di Giovanni Paolo II nella valle dei templi?), un altro sui legami tra Chiesa e terrorismo (nientedimeno!) e un altro sulla pedofilia nella Chiesa (che scoop! Peccato che questa pregevole pubblicazione esca dopo il viaggio di Benedetto XVI negli USA). Scusate se è poco..... Buona serata