10 maggio 2008

Summorum Pontificum, istituita la prima “parrocchia personale” romana per la celebrazione della Messa tridentina


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Religione Il nuovo parroco è Joseph Kramer

Chiesa dei Pellegrini dall'8 giugno la messa in latino

Il cardinal Ruini ha firmato il decreto
Dopo quarant'anni torna il rito preconciliare in una chiesa romana. La messa in latino sarà celebrata nella Santissima Trinità dei Pellegrini


Carlotta De Leo

Scripta manent: è nero su bianco il decreto che trasforma la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini nella prima parrocchia in latino della Capitale e d'Italia. Come anticipato dal Corriere,
il cardinale Camillo Ruini ha firmato il documento che affida alla Fraternità sacerdotale San Pietro la cappella barocca a due passi da Ponte Sisto.
Da domenica 8 giugno, si tornerà al rito preconciliare, scomparso da quarant'anni. Il sacerdote celebrerà «versus Deum» (con le spalle ai fedeli), accompagnato dai canti gregoriani. I fedeli riceveranno la comunione inginocchiandosi davanti alle balaustre. Cambieranno anche i sacramenti: funerale, battesimo, comunione, cresima e matrimonio saranno celebrati more antiquo. «In molti - spiega Joseph Kramer, sacerdote australiano nominato da Ruini a capo della nuova parrocchia – hanno chiesto di sposarsi secondo Missale Romanum di san Pio V, un rito affascinante e pieno di silenzi, che ispira un coinvolgimento emotivo più che verbale».
Alla funzione inaugurale (ore 10) sarà presente anche monsignor Ernesto Mandara che al Vicariato segue le chiese del centro. Spetterà a lui a fare il discorso d'insediamento della nuova "parrocchia personale", dedicata alla nutrita comunità che si riconosce nel rito antico e che finora ha affollato l'angusta cappella di San Gregorio dei Muratori.
Tra questi, gli esponenti delle famiglie più in vista della Capitale, «Con il Motu Proprio "Summorum Pontificum" del 2007 – aggiunge padre Kramer - Benedetto XVI ha salvato dall'oblio il rito straordinario in latino. Ha voluto che la diocesi di Roma desse il buon esempio, creando la prima parrocchia personale. Il cardinale Ruini ha reso possibile tutto in tempi record».
Santissima Trinità dei Pellegrini continuerà anche ad essere un punto di riferimento per la comunità di Sant' Egidio che utilizza la sagrestia per la scuola d'arte e la chiesa per i vespri alle 20.30. «I rapporti sono ottimi – conferma Kramer – e non ci saranno sovrapposizioni. Noi organizzeremo tutte le sere una messa alle 18.30. E la domenica mattina celebreremo tre funzioni: alle 9, alle 10 e quella solenne di Mezzogiorno».
«Romani e turisti – annuncia il nuovo parroco – potranno visitare la chiesa tutti i pomeriggi dalle 16,30 alle 19,30. Cercherò personale per aprirla anche la mattina. È così bella che non può rimanere chiusa».

© Copyright Corriere della sera, 9 maggio 2008

Su segnalazione di Alessia e Luisa:

Il giorno di Pasqua, in conformità con il motu proprio Summorum Pontificum, Benedetto XVI ha accolto la proposta del cardinale Vicario di Roma Camillo Ruini (che alla fine di giugno lascerà l’incarico) e ha istituito una “parrocchia personale” dedicata ai fedeli rimasti legati al rito tridentino preconciliare, il “rito straordinario”. E’ la prima parrocchia legata al rito tradizionale che nasce in Italia. Si tratta della centrale chiesa della Ss. Trinità dei Pellegrini (che sorge nell’omonima piazza). Sarà gestita dalla Fraternità di San Pietro, il nuovo parroco sarà l’australiano padre Joseph Kramer, e la messa d’inaugurazione è prevista per il prossimo 8 giugno.

2 commenti:

Luisa ha detto...

Sono felice questo è chiaro, e non vorrei che quello che segue sia preso per una critica , però non posso non dirmi che preferirei che la messa tridentina fosse celebrata nella stessa chiesa nella quale si celebra secondo il N.O, i due riti celebrati nello stesso luogo, questo per me sarebbe il vero simbolo della riunione, della comunione ecclesiale.
In attesa che questo avvenga più sovente sono lieta per questa parrocchia personale !

euge ha detto...

Cara Luisa, anch'io desidererei che questa messa si potesse celebrare nella proprioa chiesa senza tante preclusioni mentali ed assurde chiusure; però questi processi avvengono molto lentamente e già questo come lo definisci tu è un piccolo passo in avanti.
Come fedele ed abitante di Roma, rimango comunque dell'idea che anche nelle basiliche Papali di S.Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le mura, si potesse assistere serenamente e senza preclusioni alla messa sencondo il Messale di Giovanni XXIII del 1962, attualmente, infatti, solo nella Basilica Papale di S. maria Maggiore, si celebra la messa in latino, una volta al mese e se non sbaglio nell'ultimo giovedì.
Un po pochino per essere a Roma.
Eugenia