22 maggio 2008

Zio Berlicche scrive a Malacoda: «Diffondi il “testamento” di Martini» (Tempi)


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Diffondi il “testamento” di Martini

«Perché abbiamo così pochi preti?», si chiede il cardinale. Poi indica qualche soluzione, dai viri probati alle donne sacerdote. Impostazione perfetta: il problema è amministrare. Chi gestisce l’esistente si prepara all’estinzione

di Berlicche

Mio caro Malacoda, corri in Germania a comprare l’ultimo libro del cardinal Carlo Maria Martini e fallo prontamente tradurre in italiano; oppure procurati il testo originale, la sbobinatura dei Colloqui notturni a Gerusalemme tra l’arcivescovo emerito di Milano e il suo confratello gesuita Georg Sporschill.

Scoprire che domande e risposte sono in tedesco sarebbe interessante: i cristiani, pardon, i cattolici hanno un papa tedesco che si sforza di parlare in italiano e un eminente principe della Chiesa, piemontese di nascita, milanese d’adozione e gerolosomitano per scelta, che detta il suo testamento spirituale in tedesco.

Procurati il testo, perché nell’anticipazione che ne fa il quotidiano italiano la Repubblica non so quanto le parole riportino il pensiero del cardinale e quanto i desiderata dell’estensore dell’articolo, il vaticanista Marco Politi. Può anche darsi che le due cose coincidano.

Comunque, non facciamoci scrupoli, proprio noi, prendiamo per buono quanto scritto, il testo servirà come eventuale pezza d’appoggio per le polemiche future, ma ormai nella comunicazione vale la legge dell’imprinting: il primo messaggio è quello che conta (e che resta), quindi, Repubblica docet.

E cosa dice Repubblica? Dice che il cardinal Martini «confessa di essere stato anche in conflitto con Dio, elogia Martin Lutero, esorta la chiesa al coraggio di riformarsi, a non allontanarsi dal Concilio e a non temere di confrontarsi con i giovani». Sul conflitto con Dio permettimi solo una battuta da avvocato del diavolo. Uno che si rivolge a Dio chiedendogli: «Perché non ci dai idee migliori?» non è d’accordo con, chiamiamole così, le idee di Dio o ritiene che Dio non sia d’accordo con le sue? Ma non è su questo che voglio intrattenerti, bensì su un’altra domanda che il cardinale oppone a Dio (scusami se non lo chiamo il Nemico, ma con di mezzo un vescovo si rischia la confusione): «Perché abbiamo così pochi preti?», declinata con qualche indicazione per la soluzione del problema: «Il celibato deve essere una vera vocazione. Forse non tutti hanno il carisma. Affidare a un parroco sempre più parrocchie o importare preti dall’estero non è una soluzione. “La Chiesa dovrebbe farsi venire qualche idea. La possibilità di ordinare viri probati (uomini sposati di provata fede, ndr) va discussa”. Persino il sacerdozio femminile non lo spaventa».

Ecco il punto: non le soluzioni prospettate, bensì il problema posto: coprire le parrocchie, amministrare le cose di chiesa, gestire l’esistente, che è cresciuto nei secoli e per il quale non si hanno più le forze adeguate. Dal nostro punto di vista è un’impostazione perfetta: chi gestisce l’esistente si prepara alla sua estinzione; chi vuole restare giovane si imbelletta, un po’ si ristruttura e “trova qualcosa in cui occuparsi”.

Chi crede alla promessa della vita eterna sa di avere, già da ora, eternamente la vita vera, e non ha nessuna paura di ricominciare sempre, anche da zero, perché, come dice Eliot la Chiesa verrà eternamente abbattuta ed eternamente ricostruita. Il problema, ricordatelo, non sono i preti, ma quelli che hanno la fede.

Tuo affezionatissimo zio Berlicche

P. S. «Non puoi rendere cattolico Dio», dice Martini. Regole e confini «ci servono nella vita, ma non dobbiamo confonderle con Dio, il cui cuore è sempre più largo». Sono contento che Chesterton è ancora poco letto: disse di essersi fatto cattolico perché il cattolicesimo «era più largo».

© Copyright Tempi, 22 maggio 2008

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R.

7 commenti:

paola ha detto...

Sull' argomento c'era un interessante articolo di Socci su Libero di ieri.E' triste constatare da parte di un principe della Chiesa prossimo alla fine(l'ho visto a Gerusalemme e sta veramente male) questo voler continuare a fare da contraltare alla Chiesa di Roma,al Papa ecc. Paola

mariateresa ha detto...

Capisco il tuo punto di vista, Paola, ma mai sapremo quanto il suo punto di vista, per quanto particolare, venga manipolato dai giornali.
Adesso poi che è così malato non mi meraviglierei di forzature carogna.
E' un argomento per me doloroso, ma non voglio pensare solo male o criticare.
In questi 3 anni ho capito come non mai quanto la stampa sia scorretta e quindi voglio sospendere il giudizio.
Quando il libro sarà ufficialmente tradotto dal tedesco vedremo. Sono anni, che Repubblica si precipita su omelie o interviste, anche qualcuna a sproposito, per sostenere le proprie tesi, molte in modo palesemente stiracchiato.
E proprio questi precedenti dovrebbero fare riflettere i fans del Cardinale.
Poi, naturalmenete bisogna ammettere che si tratta di un caso particolare e di un uomo particolare, nella sua sensibilità e religiosità . Ma non bisogna nemmeno dimenticare che il suo voto al conclave è andato a Benedetto, cosa che ha ammesso lui stesso (intervista su Repubblica).
Teniamoci fuori, finche è possibile da condanne. Almeno io la penso così, anche se la resa mediatica di questa faccenda mi rende triste come rende triste voi.
Capisco anche il punto di vista di Berlicche, ma per quello che mi riguarda, non voglio alterarmi su questa storia.
Ho in casa libri del Cardinale Martini e , devo dire, molti più libri del papa Benedetto (anche cardinale).
Ci sono spunti di fede bellissimi in entrambi, anche se il secondo è più vicino al mio cuore e alla mia sensibilità.
Vi dico tutta la verità: mi impongo di non criticare.Ma non mi posso impedire di rattristarmi un po'.E non è la prima volta.

Luisa ha detto...

Effettivamente come fare la parte fra le parole pronunciate veramente dal cardinal Martini e quelle che si leggono sul libro e su repubblica con dunque 2 mediatori, il padre gesuita e Politi . Ho comunque tendenza a credere che nessuno ha potuto inventarsi quelle parole.
Facile per Politi approffittarne per fare passare le sue idea sugli omosessuali, sulle donne sacerdoti sui preti sposati...sul C.VII, le conosciamo a memoria ..dunque passaggi selezionati .
Purtroppo questo libro quando sarà tradotto non aiuterà di certo alla chiarezza, all`unità, alla serenità,basta vedere quello che ne ha già fatto Politi e con lui Tincq in Francia che bevono alla stessa sorgente. Purtroppo prevedo solo un surpiù di confusione e non è la prima volta che la confusione nasce dopo che Martini si esprime, dubbio e confusione. Peccato, avrei preferito un`uscita dalla scena serena, dall`articolo io esco con una strana impressione di tristezza.
Poi bisogna leggere il libro. Politi non credo abbia reso un servizio a Martini traducendo solo quei passaggi importanti per confortarlo nelle SUE opinioni....come un gabbia nella quale forse rinchiude il cardinale .

Gianpaolo1951 ha detto...

Beh, consoliamoci un po’ con questo breve richiamo dell’articolo di Gianluca Barile - su Petrus – di stasera:

«[…] Dio ci ha creati liberi - ha concluso Benedetto XVI prima di guidare la tradizionale processione del Corpus Domini sino alla Basilica di Santa Maria Maggiore - ma non ci ha lasciati soli: si e' fatto Lui stesso 'via' ed e' venuto a camminare insieme con noi, perche' la nostra liberta' abbia anche il criterio per discernere la strada giusta e percorrerla''. Particolare molto significativo, durante la Comunione i fedeli sono stati fatti inginocchiare, come avveniva con il glorioso rito tridentino, ad un'apposita balaustra quale forma di rispetto verso il Santissimo Sacramento.»

http://www.papanews.it/#a

Anonimo ha detto...

Il Card. Martini (apprendo ora he nel conclave ha votato per Papa Benedetto) è chiaramente un persona molto intelligente ed accorta. Non può non prefigurarsi l'impatto del suo libro. Su una proposta, su cui nella Chiesa, per quel poco che so, il dibattito è aperto, vale a dire l' ordinazione dei c.d. "viri probati") personalmente non chiuderei la porta, ma è tutta l'impostazione del discorso del Crdinale che mi lascia perplessa (v. l'impressione che il Cardinale stesso chieda "nuove idee a Dio"). Comunque, aspettiamo di leggeere i passi del libro, questa è una recensione di parte, anche se le avvisaglie non sono incoraggianti. Un'ultima cosa: preferisco "Repubblica" laicista, anzichè quando si mette a dare lezioni alla Chiesa

Anonimo ha detto...

Ma in Germania il Katholikentag, con la partecipazione di tutti i big meno il papa dice il sito, è centrato sulle scuse agli ebrei per la preghiera del venerdì santo. Il vescovo Bode, che l'organizza, l'incaricato della pastorale giovanile della chiesa tedesca, è un fiero avversario della messa in latino. Se il libro di Martini esce in tedesco, non credo sia un caso.Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Proficiscere anima christiana de hoc mundo...