12 luglio 2008

Card. Bagnasco sulla vergogna di piazza Navona: "Un gesto irragionevole respinto dall'opinione pubblica" (Osservatore)


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DOPO IL "CASO SAPIENZA" UN'ALTRA VERGOGNA PER L'ITALIA: IL TEATRINO DI PIAZZA NAVONA. LO SPECIALE DEL BLOG

Il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, sulla manifestazione a piazza Navona

Un gesto irragionevole respinto dall'opinione pubblica

Roma, 11. "Una goliardata turpe e indecorosa immediatamente respinta dall'opinione pubblica generale come gesto insensato, immotivato e irragionevole. Volgarità abissali, che come tali non vanno neppure commentate perché defluiscano là da dove sono venute": così si è espresso il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, sulla manifestazione svoltasi martedì sera a piazza Navona.
L'iniziativa è stata organizzata sullo stile dei "girotondi", nati nel 2002 per volontà di movimenti e associazioni al di fuori dei partiti con l'obiettivo di esprimere la mobilitazione spontanea, dal basso, di parte della popolazione e il suo eventuale dissenso su determinate scelte politiche. Intitolata "No Cav Day", l'adunata si è trasformata in un'occasione - si legge in una nota del Sir - "per insultare e offendere altri con toni di inconcepibile volgarità". Una tale manifestazione, così svilita, "non può e non deve essere considerata un'espressione di democrazia e quindi - continua la nota - neppure di intelligenza".
L'attacco al Papa e al Presidente della Repubblica italiana da parte di due comici ha prodotto un clamoroso effetto contrario: "Molto confortante - ha detto il cardinale Bagnasco - è la convergenza di riprovazione e di condanna" registrata nei giorni successivi a proposito di quelle inattese e inqualificabili espressioni. "Ad un vescovo - ha spiegato il presidente della Cei - interessa immensamente di più l'ondata di affetto che in questa circostanza sta salendo verso la persona del Papa e il suo mite, pacifico e suadente magistero. Lo stesso dicasi per le manifestazioni di vicinanza e di solidarietà che sono state espresse nei riguardi del Capo dello Stato. La coscienza vigile della nazione, il sentire diffuso della nostra gente - sottolinea Bagnasco - sanno riconoscere l'indegnità per concentrarsi su ciò e su Chi unisce e costruisce".
Per questo i vescovi italiani "sono accanto al loro popolo e sono come non mai affettuosamente vicini e grati al Santo Padre, in procinto di partire per un lungo viaggio che lo porterà ad incontrare i giovani rappresentanti del mondo intero". E ancora una volta "esprimono al Presidente della Repubblica la loro viva considerazione e deferente stima".
Quella di piazza Navona è stata l'ennesima occasione di dialogo persa per "un costruttivo, seppur pluralistico dibattito di idee circa i problemi dell'attualità politica" e ha degradato lo spirito, il pensiero di un movimento di opposizione e di protesta (condivisibile o meno) in una scena da avanspettacolo deplorata anche da chi, di quei "girotondi", era stato il promotore. Una considerazione andrebbe fatta - afferma il cardinale Bagnasco - "su certa idea di politica che si vuole confinante con un certo modo di vivere lo spettacolo e che insieme finiscono invece per corrompersi a vicenda".

Una risposta immediata l'ha data la stessa gente presente quella sera in piazza Navona. Molti, disgustati, si sono allontanati a conferma - sottolinea il Sir - "che c'è un'Italia maggioritaria, sana, che discute e si esprime anche con toni vibranti ma sempre rispettosi dell'altro, e un'Italia assolutamente minoritaria che per esistere ha bisogno di insultare.

Una miserevole realtà che trova e troverà spazio per qualche ora su video e giornali ma che è destinata a essere rimossa dalla coscienza laica di un Paese come il nostro. Ed è proprio questa coscienza laica - conclude il comunicato dell'agenzia di stampa della Conferenza episcopale italiana - a ribellarsi soprattutto alle offese a Benedetto XVI, alla menzogna e all'ignoranza che formano la palude in cui nascono e crescono parole ed espressioni che ci rifiutiamo di credere possano appartenere a un cittadino responsabile, a una persona che pensa e critica, credente o non credente che sia".
Anche il Vicariato di Roma ha espresso nei giorni scorsi il "profondo dispiacere per le parole offensive riferite al Santo Padre" limitandosi a sottolineare che "quanto è avvenuto non merita ulteriori commenti". Del resto - ha detto il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi - "la volgarità si qualifica da sé". (giovanni zavatta)

(©L'Osservatore Romano - 12 luglio 2008)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima Raffaella con grande gioia ho sentito testè la notizia del Tg2 che annunciava che la Procura di Roma ha aperto u fascicolo relativo ai fatti di Piazza Navona.
Li ho tartassati di mail, vedrai se si so mossi,
W il Papa

Raffaella ha detto...

Bene, bene, caro Don Marco :-)
Vedremo come andra' a finire, ma gia' questo atto (dovuto) e' un passo avanti.
R.

euge ha detto...

Don Marco ( giurista ed avvocato ) Mi auguro che questa indagine giunga a buon fine ed insieme a lei dico

W PAPA BENEDETTO XVI