16 luglio 2008

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dal nostro inviato Gianluca Biccini

Benedetto XVI è a Sydney. Dopo tre giorni di riposo nel Kenthurst study centre, nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 luglio si è trasferito alla Cathedral house, che sarà la sua residenza durante il soggiorno nella capitale del Nuovo Galles del Sud. Nella canonica della cattedrale di Saint Mary il Papa è ospitato dal cardinale George Pell, che ha celebrato la messa di apertura della Gmg.
Il Pontefice ha percorso in automobile i cinquantaquattro chilometri di strada verso la città simbolo dell'Australia.
Martedì sera, il Pontefice aveva assistito a un piccolo concerto, il secondo offertogli durante la sua permanenza alle pendici delle Blue mountains.
Mercoledì mattina, dopo aver celebrato la messa, Benedetto XVI ha consegnato alcuni doni alla comunità che lo ha ospitato durante questi tre giorni, tra i quali un mosaico della Mater Ecclesiae, copia di quello che si vede da piazza San Pietro sul Palazzo apostolico, voluto da Giovanni Paolo II dopo l'attentato subito il 13 maggio 1981.
Il Papa ha anche benedetto la prima pietra di un nuovo edificio, con il quale verrà ampliata la struttura di Kenthurst, destinato alla formazione giovanile. Alla fine della mattinata il Papa ha ricevuto la visita dei cardinali Bertone, segretario di Stato, e Pell, arcivescovo di Sydney, che gli hanno presentato una sorpresa. Nel parco del centro studi dell'Opus Dei sono arrivati infatti alcuni giovani operatori dello zoo di Taronga, che hanno mostrato a Benedetto XVI alcuni esemplari della variegata e caratteristica fauna australiana: un cucciolo di canguro, un coloratissimo parrocchetto, un opossum, un lungo pitone, un koala, un echidna, meglio conosciuto come il formichiere spinoso, un piccolissimo coccodrillo, e uno shingleback, sorta di lucertolone. Nel pomeriggio, prima di raggiungere Sydney, il Pontefice ha voluto salutare il personale che si è occupato della sicurezza: vigili del fuoco e poliziotti, tra i quali un uomo, con venticinque anni di servizio, gravemente ammalato. Il Papa si è accostato al letto sul quale il poliziotto era disteso e lo ha benedetto. D'istinto l'agente ha preso il suo cappello e lo ha donato al Papa. Benedetto XVI, mostrando di aver gradito il dono, lo ha indossato per un attimo.
Infine un concerto di arrivederci è stato eseguito da un gruppo dell'Opus Dei, che si è esibito in un vario programma strumentale e vocale.
Quella di oggi è stata l'ultima giornata senza impegni ufficiali per Benedetto XVI che da domani inizierà la sua attività in terra australiana. Sono previsti gli incontri con le autorità federali, statali e locali alla Government house e alla Admiralty house, una visita al santuario che ospita i resti della prima beata del Paese, suor Mary MacKillop, e soprattutto, nel pomeriggio, la festa di benvenuto dei giovani al molo di Barangaroo. Domani il Papa pronuncerà dunque i suoi primi due discorsi, ma la voce del Papa è già giunta in città, almeno in modo virtuale, attraverso gli Sms con frasi di saluto che gli organizzatori hanno inviato sui telefonini dei tantissimi giovani riversatisi a Sydney.
Nel frattempo hanno preso il via i cicli di catechesi della Gmg: mercoledì mattina il primo ha avuto per tema "Chiamati a vivere nello Spirito Santo". Ospitato in duecentocinquanta luoghi, tra parrocchie, chiese e stadi, l'avvenimento si ripeterà anche giovedì 17 e venerdì 18 luglio con catechesi sui temi "Spirito Santo anima della Chiesa" e "Inviati nel mondo: lo Spirito Santo, principale agente di missione".
Questo triduo costituisce uno dei tempi forti dei raduni mondiali della Gioventù, con meditazioni mattutine proposte dai vescovi di varie nazionalità nelle diverse lingue. Il triduo di preparazione alle celebrazioni centrali con il Papa costituisce un tempo di rinnovamento spirituale, nel quale i ragazzi e le ragazze sono invitati ad accostarsi al Sacramento della riconciliazione, amministrato nelle diverse lingue in un luogo appositamente allestito, il "Reconciliation Centre". Situato nei pressi della Cattedrale di Saint Mary il centro offre anche la possibilità di fermarsi nei diversi ambienti per momenti di adorazione eucaristica e di preghiera personale.
Significativi anche alcuni dei forum culturali svoltisi oggi in occasione del Festival della gioventù: il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo domenicano di Vienna, ha tenuto nel pomeriggio all'università di Sydney, una conferenza su creazione ed evoluzione; poco più tardi al Convention centre di Parkside si è tenuto un forum su "Il traffico di esseri umani, una preoccupazione globale", organizzato dalla rete dei religiosi australiani contro la tratta di esseri umani. Nelle stesse ore allo State Theatre si è svolta una tavola rotonda dal titolo "Il viaggio della spiritualità indigena australiana nella Chiesa cattolica", con la partecipazione del vescovo australiano di Broome, monsignor Christopher Saunders, di membri del Consiglio cattolico nazionale degli aborigeni e di operatori della pastorale per gli indigeni.
In pratica ogni angolo della città brulica di giovani festosi intenti ad animare varie iniziative. Particolarmente affollato, per evidenti motivi geografici, il Parco Olimpico di Sydney dove in serata si è svolto il v Incontro della gioventù dell'Asia, che ha avuto per tema "Testimoniare in tutto il mondo, la generazione dello Spirito, la gioventù dell'Asia!".
Una manifestazione della ricchezza della cultura asiatica attraverso la presentazione da parte di ogni Paese delle proprie tradizioni. Toccanti le preghiere elevate per le necessità dei Paesi del Continente e l'invocazione per una generosa risposta dei giovani alla chiamata dello Spirito attraverso la diffusione e la testimonianza del Vangelo. "Nei nostri Paesi - ci ha detto uno dei partecipanti - siamo un piccolo gregge, minoranze isolate e a volte perseguitate. Qui ci sentiamo a casa perché possiamo testimoniare liberamente la nostra fede in Gesù Cristo".

(©L'Osservatore Romano - 17 luglio 2008)

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