21 agosto 2008

Card. Scola celebra funerali del vescovo di Bressanone


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Card. Scola celebra funerali del vescovo di Bressanone

"Da ferita per improvvisa dipartita sgorghi sapere della fede"

Roma, 21 ago. (Apcom)

Il card. Angelo Scola, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, ha celebrato oggi i funerali di mons. Wilhelm Egger, 68 anni, vescovo di Bolzano e Bressanone improvvisamente deceduto per infarto la scorsa settimana.
"Era pieno di vita", ha detto il porporato durante l'omelia, ricordando poi le recenti vacanze passate dal Papa proprio a Bressanone: "Dopo aver ricevuto il dono del soggiorno di Papa Benedetto comunicava a tutti la sua gioia incontenibile come quella di un bambino.
Abbracciandolo, dopo l'Angelus di domenica 10, ho visto nel suo sguardo intenso riflettersi i sentimenti di tutti voi, del popolo di questa splendida terra. Vi ho letto dignità e magnanimità - ha detto Scola nel duomo di Bressanone - frutti del vigore di una storia ricca, anche se non di rado travagliata, capace di fondere in unità popoli, tradizioni e culture diversi".
Il patriarca di Venezia auspica, peraltro, che "dalla ferita per questa improvvisa e prematura dipartita sgorghi quel sapere della fede a cui Paolo richiama i cristiani di Roma. L'umanità di oggi, confusa e assetata, l'attende da noi". Mons. Egger era anche segretario speciale del Sinodo dei vescovi che si svolgerà ad ottobre in Vaticano. Al suo posto, a quanto si apprende, dovrebbe essere nominato l'arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo), mons. Laurent Monsengwo Pasinyam.

CHIESA: PATRIARCA SCOLA, DA MONS.EGGER UN IMPEGNO FINO ALLA MORTE

(ASCA) - Bressanone, 21 ago - Un lutto, quello per la morte del vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Wilhelm Egger, che si trasforma in gioia. Lo ha detto, celebrando i funerali oggi a Bressanone, il patriarca di Venezia, Angelo Scola, davanti ai vescovi del Nordest e a migliaia di fedeli, nonche' a numerose autorita' civili. La gioia, ha spiegato Scola, di una vita nuova, della resurrezione. ''La morte ha sorpreso il nostro carissimo vescovo ma non l'ha ghermito per sprofondarlo nel nulla. Questo ci insegna quindi la sua testimonianza di fede che aveva messo in conto l'impegno incondizionato, fino alla morte. Adesso - ha sottolineato il patriarca - tocca a noi rispondere, nella comunione con lui ormai passato all'altra riva, con la nostra fede operosa''. Scola ha ricordato commosso mons. Egger, fra l'altro incontrato durante il soggiorno di Benedetto XVI a Bressanone. ''Era pieno di vita: dopo aver ricevuto il dono del soggiorno di Papa Benedetto comunicava a tutti la sua gioia incontenibile come quella di un bambino. Abbracciandolo, dopo l'Angelus di domenica 10, ho visto nel suo sguardo intenso riflettersi i sentimenti di tutti voi, del popolo di questa splendida terra. Vi ho letto dignita' e magnanimita', frutti del vigore di una storia ricca, anche se non di rado travagliata, capace di fondere in unita' popoli, tradizioni e culture diversi''. Scola ha invitato a trovare conforto, nonostante il ''turbamento'', nella Lettera ai Romani di San Paolo: ''Se siamo morti con Cristo crediamo che anche vivremo con lui: Colui che risuscitato dai morti piu' non muore ce ne da' la certezza. E' questa la vita di cui sta gia' in un qualche modo partecipando il nostro carissimo vescovo Wilhelm''. Dopo aver sottolineato che ''il nostro amato Vescovo ci ha indicato la strada e la sua morte inattesa ha scavato nel nostro cuore una piaga che ci invita a far nostro quest'oggi il grande paradosso del Vangelo di Giovanni: ''Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conservera' per la vita eterna'', il patriarca si e' posto una serie d'interrogativi: ''Riusciremo, o Signore, a seguirTi in questa impresa, noi che ogni giorno facciamo di tutto per non perderla questa vita'? Riusciremo a dedicarci ai nostri affetti matrimoniali e familiari, a impegnarci nell'educazione dei nostri figli, ad affrontare il lavoro con intenso equilibrio nella luce dell'eterna resurrezione che gia' accoglie il nostro amato Vescovo'? Sapremo mostrare a tutti i nostri fratelli uomini, in ogni ambiente dell'umana esistenza, il volto di donne e uomini convinti per fede che la morte non ha piu' potere su di loro'?''.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da il Velino, la lettera del Santo Padre letta nel corso delle esequie di Mons. Egger.
Alessia

INT - Monsignor Egger, Papa: Come lui, amare Parola di Dio e Messa

Roma, 21 ago (Velino) - La notizia della morte improvvisa di monisgnor Wilhelm Egger, vescovo di Bolzano Bressanone, ha “profondamente colpito” il Papa: lui stesso lo ha scritto in una lettera inviata a monsignor Josef Matzneller, amministratore diocesano della diocesi di Bolzano-Bressanone, e letta nel corso della cerimonia esequiale di oggi nel Duomo di Bressanone. “Anche per me personalmente la morte di monsignor Wilhelm Egger, che mi è stato caro amico e che ancora una settimana fa in occasione del mio congedo da Bressanone ho potuto salutare, significa una perdita dolorosa” scrive Benedetto XVI, che ricorda come il vesocvo si sia “assai prodigato per far sì che potessi passare quest’anno le mie vacanze nello stupendo Alto Adige”. Il Papa assicura dunque la propria vicinanza a quanti piangono il presule. “Non solo la diocesi di Bolzano-Bressanone, ma anche l’intera Chiesa ha perso con il vescovo Wilhelm Egger un pastore tanto erudito quanto amabile e pio, che instancabilmente ha portato alla gente la Buona Novella di Cristo, a lui affidata in modo particolare nell’Ordinazione sacerdotale ed episcopale”.

Monsignor Egger - ricorda Benedetto XVI - “aveva un rapporto profondo con la Sacra Scrittura, che ha totalmente pervaso e plasmato la sua vita. So pure che per lui - aggiunge - la celebrazione dell’Eucaristia costituiva il momento centrale della vita spirituale e che egli curava con profondo senso pastorale la Santa Messa domenicale con i fedeli. L’amore per la Parola di Dio e la santificazione della Domenica rappresentano ora il testamento particolare del vescovo Egger, che ogni singolo fedele e le comunità parrocchiali serberanno, così che l’incontro con il Dio d’amore della Rivelazione costituisca il centro della loro vita. Il rapporto fondamentale con Dio, che deve sempre essere anche un rapporto fraterno col prossimo, è parte essenziale della vita”. Il Papa ha infine ricordato l’ultima Lettera pastorale di monsignor Egger, sul tema “Chiamato alla sequela nell’amore”. Esso - ha concluso Benedetto XVI - ben interpreta la vita di cristiano, di religioso e di vescovo di questo generoso Uomo di Chiesa. Il suo esempio è un invito a ciascuno di noi ad aprirsi all’amore di Dio e a ricambiarlo con impegno coerente per realizzare nella propria vita un’autentica ‘sequela nell’amore’”.

(ban) 21 ago 2008 16:46