MILANO - Sabato prossimo al Parco Sempione di Milano ci sara' uno sciopero della fame Pro Tibet dalle ore 8 alle 20, "per rafforzare l'impegno alla lotta non violenta nei confronti del regime comunista cinese". A questa iniziativa partecipera' anche il Dalai Lama. Ne da' notizia Radio Radicale. (Agr)
A quando una protesta pro Cristiani dopo i massacri in India? Il Dalai Lama sara' in Italia? Benissimo! Sara' l'occasione giusta per dire una parola a favore dei Cattolici visto che, fino ad ora, abbiamo ascoltato un assordante silenzio del leader tibetano e...dei radicali!
R.
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31 agosto 2008
4 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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Aspetti un pezzo, cara amica.
RispondiEliminaBuona domenica.
Non abbiamo bisogno di attendere le iniziative dei radicali, Raffaella. Anzi... In Orissa ci hanno già pensato soli e il 10 settembre ci sarà la manifestazione promossa da Liberal.
RispondiEliminaQuello che mi fa impazzire è che si considerano degne di deplorazione solo le persecuzioni subite dai seguaci del Dalai Lama. E gli altri?
Buona domenica
Alessia
Cara Alessia, non voglio entrare nel merito di questa dubbia facce3nda più di tanto ma, evidentemente la protesta dei radicali a favore del Tibet deve avere sicuramente anche una valenza politica ad effetto; per il resto forse sarebbe il caso che i cattolici cominciassero ad uscire dal torpore che li contraddistingue e facessero sentire la loro voce una sola manifestazione in tantissimi anni di silenzio e di permessivismo non basta!
RispondiEliminaCredo che i cattolici abbiano tutto il diritto, ed anche il dovere morale, di far sentire la loro voce e il loro indignazione per le violenze in India.. Ritengo inoltre che la Chiesa abbia tutti gli strumenti per farlo quando, dove e come vuole, non credo che ci sia un TG che non sarebbe disposto a riportare le parole del Papa.
RispondiEliminaMi dispiace invece sentire questo astio per chi, comunque la si pensi politicamente e qualsiasi sia la sua religione, cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi della libertà di espressione religiosa, come se manifestare pro Tibet significasse essere contro il Vaticano.