1 maggio 2007

Rassegna stampa del 1° maggio 2007


Buongiorno e buon primo maggio a tutti :-)
Oggi festeggiamo San Giuseppe artigiano. Auguri, dunque, a tutti i lavoratori, in particolare al "semplice ed umile lavoratore nella Vigna del Signore" che oggi festeggia, fra l'altro, un altro onomastico, visto che si chiama Joseph.
In questo primo post della giornata, e del mese, prendiamo in esame le manifestazioni di solidarieta' nei confronti di Monsignor Bagnasco da parte del Santo Padre e del Presidente Napolitano
Seguiranno altri post di commento. Come ieri, saranno omessi gli articoli che possono in qualche modo pubblicizzare attivita' eversive.
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Raffaella

(nella foto il Papa con il premier di Andorra)

Vedi anche:

Il Papa al Presidente della CEI: "Chi crede non è mai solo!"


Telefonata del Papa a Bagnasco Napolitano: l'Italia non lo lascerà solo
Invito del Pontefice ad andare avanti. Stella a cinque punte nella lettera con il bossolo

Giulio Benedetti

ROMA — Una telefonata e un messaggio da parte del Papa. L'intervento del capo dello Stato. Intorno al presidente dei vescovi, monsignor Angelo Bagnasco, da un mese al centro di una campagna di intimidazioni che potrebbe essere collegata alle sue posizioni sulle coppie di fatto, cresce la solidarietà del Paese: l'Italia non lo lascerà solo.

IL PAPA — Benedetto XVI ieri mattina ha chiamato monsignor Bagnasco assicurandogli la propria «vicinanza». «Non abbia paura, vada pure avanti per la sua strada — ha detto il Papa a Bagnasco — senza sacrifici è difficile ottenere qualcosa di positivo, vedrà che Cristo lo aiuterà». «Purtroppo — ha aggiunto — il clima su determinati argomenti, come la morale, in Italia è ancora delicato, ma la chiesa di Cristo, come Cristo stesso le ha insegnato, non si lascia intimidire né condizionare nell'annunciare la verità». Il capo della Cei ha anche ricevuto un telegramma, firmato Papa Ratzinger, che lo esorta a «continuare ad operare per il bene comune, difendendo e promuovendo quei valori umani e religiosi, senza i quali non è possibile costruire vere, libere e stabili democrazie». Il segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori, ha espresso «viva gratitudine» a Benedetto XVI per il suo intervento, gratitudine rivolta anche «a quanti nella società civile» hanno dato la solidarietà a Bagnasco. Il Segretario di Stato Tarcisio Bertone, parlando delle minacce, ha affermato che si tratta di «schegge impazzite frutto di un gruppo isolato, ma non un vero pericolo organizzato».

NAPOLITANO — «L'Italia non lascerà solo monsignor Angelo Bagnasco di fronte alle inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è stato fatto oggetto». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto prontamente alla richiesta di solidarietà che il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ha rivolto al Paese. «Occorre garantire il più sereno esercizio della missione pastorale del presidente della Cei e il più pacato, responsabile e costruttivo dialogo tra la Chiesa Cattolica, la politica e la società civile in linea con gli ottimi rapporti che intercorrono tra la Santa Sede e lo Stato italiano», ha aggiunto Napolitano, riscuotendo la gratitudine del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, per l'invito ad un dialogo sempre più sereno: «L'Italia — ha concluso padre Federico Lombardi — ne ha bisogno».

STELLA A CINQUE PUNTE — Proseguono intanto le indagini. C'era anche la scritta «posta per te» con accanto una piccola stella a cinque punte nella busta indirizzata a monsignor Bagnasco arrivata venerdì in curia a Genova con all'interno la foto ritagliata da un quotidiano raffigurante il presidente della Cei sormontata da una svastica ed un vecchio bossolo. Il particolare è trapelato ieri. La scritta ed il simbolo, sui quali stanno conducendo accertamenti i periti della scientifica, così come sul resto degli elementi della busta, sono tracciati con una penna blu, in stampatello, da una mano incerta, con errori ortografici e sono in calce al ritaglio di giornale, come in una sorta di didascalia. Elementi che secondo la polizia denunciano una certa «confusione mentale» e non si esclude l'opera di un mitomane.

REAZIONI — Tra gli attestati di solidarietà che in queste ore raggiungono l'arcivescovo di Genova, anche quello del presidente della Camera. «La mia solidarietà e la mia condanna sono scontate. Il fatto è che a questo punto non bastano più», ha detto Fausto Bertinotti. «Proprio la particolare delicatezza dell'attuale rapporto tra la Chiesa cattolica e lo Stato, e proprio l'esigenza di difendere e arricchire l'idea di laicità - ha aggiunto - richiedono a noi tutti di essere particolarmente vigili». Romano Prodi ha ribadito la sua solidarietà. «Sono atti di stupidità e di intimidazione che non devono essere tollerati. Ho cercato monsignor Bagnasco per esprimergli il mio sdegno per questo atto di intolleranza — ha spiegato — ma stava celebrando, quindi lo richiamerò».

Il Corriere della sera, 1° maggio 2007


IL VATICANO
Il Segretario di Stato ha fatto pervenire al presidente Napolitano la sua soddisfazione per la solidarietà

Bertone ringrazia l´Italia "Ma basta manipolazioni"

Il Papa al vescovo: vada avanti per la sua strada


Il Sir: "Si è orchestrato un falso teorema nei confronti della Cei e del suo presidente condito di vetero-anticlericalismo"

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO - Grazie Italia! Il Vaticano reagisce positivamente all´ondata di solidarietà corale che circonda il presidente della Cei Angelo Bagnasco. «E´ una cosa bella!», esclama il Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, confidando a Repubblica la sua soddisfazione. Il porporato ha già fatto pervenire al presidente Giorgio Napolitano la sua «gratitudine» per il caloroso messaggio del capo dello Stato. Soddisfatto e grato, a nome della Cei, anche monsignor Giuseppe Betori per tutta la solidarietà pervenuta.
E intanto papa Ratzinger ha voluto mandare la sua pubblica benedizione a Bagnasco. Prima gli ha telefonato personalmente, incoraggiandolo ad andare avanti. Poi gli ha inviato, tramite Bertone, un telegramma esortandolo a «continuare a operare per il bene comune, difendendo e promuovendo quei valori umani e religiosi, senza i quali non è possibile costruire vere, libere e stabili democrazie».
La soddisfazione del cardinale Bertone ieri era palpabile. La risposta compatta dell´Italia a favore del presidente della Cei, come auspicato domenica, è stata definita da lui «un fatto certamente positivo, una cosa bella». Il segretario di Stato ci ha spiegato che bisogna assolutamente svelenire il clima. «Credo che siamo tutti uniti nel difendere il ruolo e anche la personalità così dolce e buona di monsignor Bagnasco», ha affermato. «Penso che anzitutto sia necessario disinnescare queste minacce e queste contrapposizioni - ha soggiunto - disinnescare anche queste manipolazioni che a volte si fanno su ciò che dice o presenta la Chiesa o sulle proposte che sono state avanzate». Un´allusione al Family Day? Il cardinal Bertone, con la sua consueta immediatezza, ha scandito: «Il Family Day è una giornata bella a favore della famiglia. Quindi non bisogna pensare a chissà quale presa di posizione. Family Day non vuol dire partire lancia in resta contro qualcuno».
Nel suo messaggio a Bagnasco papa Ratzinger si dice colpito e addolorato per i «gravi e deprecabili episodi» di minacce rivolti al presidente della Cei, che turbano la serena convivenza della comunità ecclesiale e civile. Benedetto XVI si dice vicino «a nome della Chiesa universale» e si dice certo dell´«aiuto divino e del fraterno sostegno dell´intero popolo cristiano» al presule. Infine augura all´arcivescovo di proseguire il suo «alto servizio» alla Chiesa italiana. Al telefono Ratzinger è stato più diretto: «Non abbia paura, vada pure avanti per la sua strada, senza sacrifici è difficile ottenere qualcosa di positivo, vedrà che Cristo l´aiuterà», gli avrebbe detto secondo il portale cattolico Papanews.
Da Bologna il cardinale Caffarra ha inviato un messaggio pugnace: «Nella violenza minacciata alla Sua persona si leggono i segni inequivocabili di quel percorso di male, che già aveva cercato la sua vittoria nel crocifiggilo! gridato a Pilato. E´ un percorso che il Risorto ha inesorabilmente sconfitto».
Sul Sir, l´agenzia dei vescovi, si legge invece un attacco politico ai critici di Bagnasco da parte di don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione dei settimanali cattolici (Fisc): «Si è orchestrato in questi mesi un falso "teorema" nei confronti di monsignor Bagnasco e della Cei mediante una mirata disinformazione condita di abbondante vetero-anticlericalismo». La tesi di Zucchelli è quella ripetuta ad oltranza. Chi critica le posizioni della gerarchia ecclesiastica vorrebbe imbavagliare la Chiesa: «Il tentativo - scrive il presidente della Fisc - è quello di metterla a tacere sui temi chiave della società di oggi: vita, famiglia, libertà d´educazione».
L´articolo ripresenta il tentativo di collegare gli atti di teppismo al dibattito politico, apertosi sulle interferenze della gerarchia nella questione dei Dico. Secondo Zucchelli, le minacce al presidente della Cei vengono da gruppi «ai margini della società, i quali tuttavia si alimentano in certi ambienti, anche politici, che fomentano nella base sociale sentimenti ostili alla Chiesa».
Diametralmente opposta l´analisi del sacerdote no global don Vitaliano Sala. Le minacce a Bagnasco, sostiene, sono negative e sbagliate ma devono stimolare una riflessione globale sul clima che si è creato. Le intimidazioni non sono mai giustificabili, ma di certo è stato «sbagliato il braccio di ferro sui Dico e la crociata moderna della Chiesa contro tutto quanto è in disaccordo con essa».

Repubblica, 1° maggio 2007

Notate? Politi chiude sempre i suoi articoli presentando una posizione contraria alla Chiesa, meglio se interna alla Chiesa stessa.
Caro Politi, so che Le brucia, ma cio' che afferma don Giorgio Zucchelli e' assolutamente vero: i media hanno abilmente orchestrato una campagna denigratoria nei confronti della CEI e del Papa,campagna che ha fatto un buco nell'acqua (come al solito).
Attenzione a non giustificare gli attacchi a Bagnasco con l'atteggiamento della Chiesa nei confronti dei DICO. In questo modo si da' una mano a chi alimenta la polemica!
Il punto, caro Politi, e' sempre quello: la Chiesa ha o no il diritto di parlare come Pannella, Boselli, Baudo, la Litizzetto e Crozza?

Raffaella


SOTTO SCORTA

Napolitano: "Vili minacce non lasceremo solo Bagnasco"

Al presidente della Cei la solidarietà del mondo politico
Buttiglione: in atto una campagna di odio. La Sir: mirata disinformazione
Fassino: il capo dello Stato interpreta il Paese. Prodi telefona all´arcivescovo


GIANLUCA LUZI

ROMA - Il Vaticano aveva lanciato un appello: «Non lasciate solo monsignor Bagnasco». E lo Stato, al suo massimo livello istituzionale, ha risposto. «L´Italia non lascerà solo monsignor Angelo Bagnasco di fronte alle inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è stato fatto oggetto». Con un messaggio al segretario di Stato vaticano Bertone, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha espresso così la sua solidarietà al presidente della Cei, oggetto da settimane di intimidazioni culminate con il bossolo recapitato in una busta. Napolitano invita tutti al dialogo e alla comprensione reciproca: «Occorre garantire il più sereno esercizio della missione pastorale del presidente della Cei e il più pacato, responsabile e costruttivo dialogo tra la Chiesa cattolica, la politica e la società civile, in linea con gli ottimi rapporti che intercorrono tra la Santa sede e lo Stato italiano». Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha avuto una lunga conversazione telefonica con l´arcivescovo di Genova. «Gli ho assicurato che questi sono fatti inammissibili. - ha detto il premier - Purtroppo si ripetono continuamente». Ma sono da mettere in relazione con le polemiche sui Dico? «Non lo so, - risponde il premier - ma ci sono state in tantissime direzioni. Io stesso ho avuto prove ben gravi» come il plico esplosivo che gli fu recapitato a casa nel Natale 2003. Il segretario dei ds Fassino elogia le parole del presidente Napolitano che «interpretano bene i sentimenti di tutti gli italiani che rifiutano qualsiasi forma di intimidazione e di violenza e vogliono vivere in un paese in cui ogni opinione sia ascoltata e rispettata». Ma le intimidazioni a Bagnasco offrono materia per la polemica politica. Il presidente dell´Udc Buttiglione sostiene che «in Italia sta montando contro la Chiesa un clima di violenza» e che «c´è una violenta propaganda anticristiana, la quale vuole proibire ai vescovi di parlare e considera come intromissione il fatto che loro parlino».
Buttiglione arriva a dire che «se, Dio non voglia, succedesse qualcosa a Bagnasco noi sapremo dove andare a cercare i mandanti morali, che siedono nel Parlamento europeo e in quelle forze politiche e giornalistiche che hanno lanciato una campagna di odio contro Bagnasco e la Chiesa cattolica».
E anche la Sir, l´agenzia di stampa dei vescovi, sostiene che contro monsignor Bagnasco e contro la Cei viene «orchestrato un falso teorema» con una «mirata disinformazione condita di abbondante vetero-anticlericalismo» per «mettere a tacere» la Chiesa «sui temi chiave della società di oggi: vita famiglia, libertà d´educazione». Un «vero e proprio attentato alla democrazia, a dimostrazione che c´è chi in Italia vuole ridurre la Chiesa al silenzio e non esita a perseguire questo scopo anche con la violenza e l´intimidazione», incalza il presidente della Lombardia Formigoni. Ma i laici non ci stanno ad essere messi sotto accusa come responsabili. «Cosa odiosa e vigliacca è sostenere che le gesta eversive contro monsignor Bagnasco siano il frutto avvelenato del clima derivato dal portare avanti le battaglie democratiche e non violente per difendere la laicità dello Stato e ampliare i diritti civili», dice il socialista Villetti. Il ministro dell´Istruzione Fioroni invita alla tolleranza e al reciproco ascolto: «E´ proprio in momenti così delicati che si deve fare propria la massima di Voltaire: non condivido la tua opinione ma sono pronto a dare la mia vita perché tu possa esprimerla».

Repubblica, 1° maggio 2007


Il Papa e Napolitano: «Vicini a Bagnasco»

di Francesca Angeli

Si vuole mettere a tacere la Chiesa. Di fronte all’ennesimo atto intimidatorio contro il presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco, interviene sul Servizio di informazione religiosa (Sir), don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). Contro i vescovi, denuncia il Sir, viene «orchestrato un falso teorema» attraverso una «mirata disinformazione condita di abbondante vetero-clericalismo». L’obbiettivo è quello di spegnere la voce della Chiesa «sui temi chiave della società di oggi: vita, famiglia, libertà d’educazione».

Ma dopo le minacce per Bagnasco è il giorno della solidarietà e delle manifestazioni di rispetto e amicizia. Prime fra tutte quelle del Santo Padre. Papa Benedetto XVI ha personalmente telefonato a Bagnasco per assicurargli la propria «vicinanza e solidarietà», come conferma anche il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. E l’arcivescovo di Genova commenta: «Sento il Papa vicino». In due diverse telefonate Benedetto XVI avrebbe anche confermato la nomina di Bagnasco a cardinale nel prossimo Concistoro, esortandolo anche a «continuare a operare per il bene comune». Significativo anche l’invito di Ratzinger a pregare per gli autori di questi «deprecabili gesti». Il Papa avrebbe poi concluso la conversazione con il motto del suo viaggio in Baviera: «Chi crede non è mai solo».

Poi arriva anche il messaggio del capo dello Stato. Un intervento in qualche modo «dovuto» dopo l’appello del segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone: l’Italia non lasci solo Bagnasco. E Giorgio Napolitano risponde: garantiremo il sereno svolgimento della sua missione. «L’Italia non lascerà solo monsignor Bagnasco di fronte alle inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è stato fatto oggetto», assicura il presidente della Repubblica che parla di «gravi episodi di intolleranza nei confronti della Chiesa cattolica». Napolitano assicura il suo impegno per garantire «il più sereno esercizio della missione pastorale del presidente della Cei» e favorire «il più pacato, responsabile e costruttivo dialogo tra la Chiesa cattolica, la politica e la società civile, in linea con gli ottimi rapporti che intercorrono tra la Santa Sede e lo Stato italiano».

Ma la Chiesa si sente assediata, come denuncia appunto il servizio d’informazione dei vescovi. Don Zucchelli non dubita che i gesti intimidatori, come i proiettili e le scritte, arrivino «da gruppi ai margini della società». Ma il punto è un altro. Questi gesti, aggiunge, «si alimentano in certi ambienti, anche politici, che fomentano nella base sociale sentimenti ostili alla Chiesa. Il loro tentativo è quello di metterla a tacere sui temi chiave della società di oggi: vita, famiglia, libertà d’educazione». Quella italiana, dice il presidente nazionale della Fisc, è una Chiesa che non si pone contro nessuno e si apre al dialogo con tutti, con la forza della ragione e della fede. Dialogo dal quale coloro che lanciano minacce si autoescludono». Anche il cardinal Bertone è tornato a invitare tutti a «disinnescare il clima di scontro» perché le intimidazioni a Bagnasco sono opera di «schegge impazzite».

Il Giornale, 1° maggio 2007

Io non penso proprio che la Chiesa si senta assediata. Semmai sono i laicisti della prima e dell'ultima ora che hanno paura che il Papa (questo Papa) ci insegni a usare la nostra testa ed a non conformarci alla mentalita' dominante.
Raffaella


Bondi accusa Bertinotti: «Un campione d’ipocrisia»

di Redazione

Unanime la solidarietà espressa a monsignor Angelo Bagnasco dal mondo politico. Il premier, Romano Prodi, ripete che «questi sono fatti inammissibili» mentre il segretario della Quercia, Piero Fassino, apprezza le parole del presidente Napolitano che, dice, «interpretano bene i sentimenti di tutti gli italiani che rifiutano qualsiasi forma di intimidazione e di violenza». Pure il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, sottolinea la necessità di «uno scatto etico e politico» per fermare un «clima pericoloso» che «nuoce anche alla difesa dello Stato laico». E il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, assicura la sua vicinanza al presidente della Cei «vittima di un ignobile gesto». Contro il premier Prodi e la Bindi si leva la voce del senatore a vita, Francesco Cossiga. «Con la loro ribellione all’insegnamento e alle direttive della Cei e del Papa hanno dato la sensazione che il fronte cattolico si sia frantumato e che basti una spallata, magari un colpo di pistola, per spazzarlo via», dice Cossiga che sottolinea come «neanche durante il fascismo, l’occupazione nazista e il terrorismo, neanche nei territori di mafia, di ’ndrangheta e di camorra, i vescovi hanno avuto bisogno di protezione da parte delle forze di polizia».

Contro Bertinotti pure il coordinatore azzurro, Sandro Bondi, che lo definisce «un campione di ipocrisia» visto che esprime la sua «affettuosa solidarietà a Bagnasco, ma non pronuncia una sola parola di condanna verso quei due parlamentari di Rifondazione che hanno presentato a Strasburgo un documento che accusa di omofobia il presidente dei vescovi italiani».

Da Rimini, al meeting del Rinnovamento dello Spirito Santo, gli organizzatori del Family Day hanno redatto un documento di solidarietà al presidente della Cei sottoscritto da parlamentari di entrambi gli schieramenti: Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Alfredo Mantovano. Il timore è che l’intensificarsi delle intimidazioni sia determinato «dall’avvicinarsi del Family Day e dalla appassionata difesa della famiglia naturale operata dai vescovi d’Italia».

Il Giornale, 1° maggio 2007


Toni più distesi Consenso bipartisan al Capo dello Stato che invoca dialogo costruttivo tra Chiesa, politica e società
Bindi e Pollastrini Le autrici della legge sui Dico invitano a superare «il clima di strumentalizzazione e scontro ideologico»

“L’Italia è con Bagnasco”

Nel mirino Bertinotti, che avrebbe taciuto sulle accuse all’arcivescovo

MARIA GRAZIA BRUZZONE

Una telefonata di Papa Ratzinger e un messaggio del presidente Napolitano testimoniano la solidarietà piena del Vaticano e dello Stato italiano ai massimi livelli nei confronti del presidente della Cei Angelo Bagnasco, che venerdì scorso ha ricevuto nuove minacce sotto forma di una lettera con un bossolo e di una sua foto con una svastica. In calce alla quale, è trapelato ieri, vi sarebbero anche una scritta «c’è posta per te» e una piccola stella a cinque punte, simbolo delle Br.
«Non abbia paura, vada pure avanti per la sua strada, senza sacrifici è difficile ottenere qualcosa di positivo; vedrà che Cristo l’aiuterà», ha detto Benedetto XVI all’arcivescovo di Genova, a quanto riferisce il sito Petrus. E ancora: «La Chiesa di Cristo non si lasci intimidire nell’annunciare la verità. Purtroppo il clima su determinati argomenti della morale in Italia è ancora delicato, ma la Chiesa di Cristo, come Cristo stesso le ha insegnato, non si lascia intimidire né condizionare nell’annunciare la verità».
Il Papa ha poi confermato a Bagnasco la sua prossima nomina a cardinale, lo ha invitato a pregare per gli autori di questi «deprecabili gesti» e ha concluso la conversazione col motto del suo viaggio in Baviera: «Chi crede non è mai solo». Il presidente della Cei, che è costantemente in contatto con il cardinal Tarcisio Bertone, si è detto commosso e poi in serata, rilasciando un’intervista al Tg2, ha dichiarato che le minacce «sono solo schegge impazzite, frutto di un gruppo isolato, ma non un vero pericolo organizzato».
All’appello del segretario di Stato vaticano risponde Giorgio Napolitano. «L’Italia non lascerà solo monsignor Angelo Bagnasco di fronte alle inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è stato fatto oggetto», assicura il Presidente della Repubblica nel suo messaggio, molto apprezzato in Vaticano.
E aggiunge a sua volta una sorta di appello a laici e cattolici: «Occorre garantire il più sereno esercizio della missione pastorale del presidente della Cei e il più pacato, responsabile e costruttivo dialogo tra la Chiesa cattolica, la politica e la società civile, in linea con gli ottimi rapporti che intercorrono tra la Santa Sede e lo Stato italiano».
Parole che, secondo il segretario della Quercia Piero Fassino, «interpretano bene i sentimenti di tutti gli italiani che rifiutano ogni forma di intimidazione e violenza e vogliono vivere in un paese in cui ogni opinione sia ascoltata e rispettata».
E sono condivise sia dal capogruppo dell’Udeur a Montecitorio Mauro Fabris come dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio ma anche nella Casa delle libertà, dove il forzista Maurizio Lupi respinge i tentativi di strumentalizzare il Family Day, i cui sostenitori sottoscrivono un documento bipartisan in cui teodem e teocon si dicono vicini a Bagnasco e sostengono che la recrudescenza delle intimidazioni è dovuta proprio all’avvicinarsi della manifestazione pro-famiglia.
Anche le ministre Rosy Bindi (Margherita) e Barbara Pollastrini (Ds), autrici del disegno di legge sui Dico a partire dal quale si sono innescate tante polemiche (finite con la sequenza di minacce al neopresidente della Cei), solidarizzano con l’arcivescovo di Genova e invitano a un comune impegno per superare «il clima esasperato di strumentalizzazione e scontro ideologico che nega i valori di laicità e democrazia».
Un clima che il centrodestra addebita tutto al centrosinistra, accusato di fomentare una campagna di odio contro la Chiesa. La Cdl se la prende poi col presidente della Camera Fausto Bertinotti. Non però per le sue espressioni di «affettuosa solidarietà» al capo dei vescovi italiani né per la sua riaffermazione della laicità dello Stato o per la parallela condanna di «ogni violenza o minaccia di violenza» e per il suo appello a «contrastare il degrado di cultura pubblica di cui tali violenze o minacce sono espressione».
Sotto accusa da parte del coordinatore di Fi Bondi come dell’An Mantovano è «l’irritante doppiezza» ovvero «l’ipocrisia» di Bertinotti - che oggi si esprime in questo modo ma ha taciuto quando due europarlamentari del Prc presentarono al Parlamento europeo il documento che accusava Bagnasco di omofobia. Sottolinea Bondi: «Ai tempi di Togliatti, in piena Guerra Fredda, c’era almeno un rispetto reciproco fra Chiesa e Pci».

La Stampa, 1° maggio 2007


BETORI:CEI GRATA AL PAPA E A NAPOLITANO: AVANTI SERENI
L'inaspettata telefonata del Papa gli dà coraggio e tranquillità

Roma, 30 apr. (Apcom) - La Cei ed il suo presidente Angelo Bagnasco ringraziano il Pontefice, il presidente Napolitano, le Isituzioni italiane e tutti quanti hanno volutom esprimere la loro solidarietà a mons. Bagnasco. Di questi ringraziamenti, con una nota, si fa portavoce il segretario della Conferenza Episcole Italiana mons. Giuseppe Betori.

"A nome dell'episcopato italiano - afferma Betori in una nota - sento il doveroso e lieto compito di esprimere viva gratitudine a quanti sono vicini al nostro Presidente S.E. Mons. Angelo Bagnasco in questo momento in cui e' fatto oggetto di ulteriori vili e oscene minacce. Il primo grazie va al Santo Padre che con paterno affetto ha voluto farsi vicino a Mons. Bagnasco con un dialogo personale che ha infuso in lui serenità e coraggio. Mio tramite Mons. Bagnasco esprime profonda gratitudine per questo gesto inaspettato e quindi ancor più apprezzato, cui si sono aggiunte le parole ufficialmente pubblicate tramite il telegramma a firma del Cardinale Segretario di Stato'.

"Apprezzamento e gratitudine -proseguie Betori- si rivolgono anche a quanti, nella comunita' ecclesiale e nella societa' civile, hanno voluto far giungere a Mons. Bagnasco parole di stima e di solidarieta'. Particolare valore, riassuntivo del sentire profondo del popolo italiano, si riconosce al messaggio inviato dal Capo dello Stato'. Questa corale manifestazione di incoraggiamento e solidarietà- ci rafforza nella nostra volonta' di continuare con serenita' nel nostro compito di servizio alla verita' del Vangelo e alla piena dignità della persona umana e costruzione della convivenza civile".


ATTIVITA' DEL SANTO PADRE:

PAPA/ RICEVE CAPO GOVERNO ANDORRA, COLLOQUIO DI 15 MINUTI
A fine udienza, Albert Pintat Santolaria ricevuto da Bertone

Città del Vaticano, 30 apr. (Apcom) - E' durato 15 minuti il colloquio privato tra Benedetto XVI e il capo del Governo del Principato di Andorra Albert Pintat Santolaria, ricevuto questa mattina in Vaticano dal Papa.

Colloquio a tu per tu, senza interpreti, in francese tra i due. Il capo del Governo, in abito scuro, è stato accolto direttamente nella Biblioteca privata del pontefice. Accompagnato dalla moglie, dall'ambasciatore di Andorra presso il Vaticano e dalla moglie, Pintat Santolaria ha donato a Papa Ratzinger una scultura in legno di circa 30 centimetri raffigurante la Vergine con bambino, protettrice del Paese. Il pontefice ha ricambiato con le medaglie del pontificato. Al termine dell'udienza il premier è stato ricevuto dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano.


Papa: Ricevera' In Udienza Khatami e Yushchenko

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 30 apr - Papa Benedetto XVI ricevera' in udienza privata in Vaticano l'ex presidente della repubblica iraniana Mohammed Khatami e il presidente della Repubblica Ucraina Victor Yushchenko . Khatami verra' ricevuto venerdi' 4 maggio alle ore 11 mentre l'incontro con Yushchenko e' previsto per lunedi' 7 maggio.

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