18 maggio 2007

"Colpevoli di crimini enormi" (Benedetto XVI ai preti pedofili)


CHIESA E PEDOFILIA: LA TOLLERANZA ZERO DI PAPA BENEDETTO XVI: I VIAGGI NEGLI USA ED IN AUSTRALIA ED I SINGOLI PROVVEDIMENTI

Cari amici, ho ricevuto molti messaggi in cui mi si chiede se e' possibile riportare tutti gli articoli ed i post sulla campagna intrapresa da Papa Ratzinger contro la gravissima piaga della pedofilia nella Chiesa.
Lo faccio con molto piacere ringraziando tutti per l'interessamento
.
Raffaella

La durissima lotta del Vaticano contro la pedofilia nella Chiesa inizia nel 2001 con il motu proprio di Giovanni Paolo II, "LITTERAE APOSTOLICAE MOTU PROPRIO DATAE quibus Normae de gravioribus delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis promulgantur".
Sulla base di questo importantissimo motu proprio, la Congregazione della dottrina della fede scrisse il documento "DE DELICTIS GRAVIORIBUS" a firma dell'allora cardinale Joseph Ratzinger (Prefetto) e dell'allora arcivescovo Tarcisio Bertone (Segretario).
Vedi anche la traduzione in italiano.
Quel documento non e', ovviamente, una libera iniziativa del cardinale Ratzinger ma si tratta di una sorta di regolamento attuativo del motu proprio papale.
Inoltre non si tratta di un "documento segretissimo", come qualcuno osa dire, essendo stato pubblicato (quindi non puo' essere segreto) addirittuta negli Acta Apostolicae Sedis, una sorta di "Gazzetta Ufficiale del Vaticano).
Come vediamo, leggendo attentamente e senza pregiudizi, il Motu proprio (di Papa Wojtyla) e la Lettera ai Vescovi (firmata da Ratzinger), nessuno ha mai voluto insabbiare nulla (come qualcuno ha malignamente affermato), anzi: entrambi i documenti vanno nella direzione di impedire la prescrizione di simili reati e l'insabbiamento. In particolare, il cardinale Ratzinger chiedeva «non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici»..

C'e' poi la DURA CONDANNA di Papa Ratzinger nei confronti della pedofilia ecclesiastica, espressa il 28 ottobre 2006 di fronte ai Vescovi irlandesi.
Fatti non parole da parte del Pontefice!

A prova di quanto ho detto sopra, mi piace segnalare due articoli, pubblicati il 29 ottobre 2006, da un quotidiano insospettabile: Repubblica.
Sappiamo che il giornale di Ezio Mauro non e' propriamente filo-Ratzinger, eppure, OBIETTIVAMENTE, cosi' scriveva
:


LA CHIESA DI RATZINGER

Il Papa contro i preti pedofili "Colpevoli di crimini enormi"

Ratzinger: scoprire la verità e aiutare le vittime di abusi

Duro intervento davanti ai vescovi irlandesi in udienza "Minata la fiducia nella Chiesa, occorre ricostruirla"

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO

Gli abusi sessuali sui bambini «sono crimini abominevoli» che vanno perseguiti «con forza, determinazione e tempestività» per «punire i colpevoli e aiutare le piccole vittime». Ma quando i colpevoli sono «religiosi, questo particolare crimine diventa ancora più grande e la Chiesa deve fare tutto il possibile per assicurare alla giustizia chi lo commette, e nello stesso tempo dare sostegno alle vittime ed evitare che altre violenze simili possano ripetersi». Benedetto XVI davanti ad uno dei più grandi scandali esplosi negli ultimi anni in alcune diocesi della Chiesa cattolica: le violenze sessuali sui minori da parte dei preti pedofili. Tema scomodo e scottante affrontato ieri dal Papa per la prima volta, pubblicamente, da quando è asceso al soglio di Pietro, il 19 aprile 2005, ricevendo in Vaticano i vescovi irlandesi.
Era stato, nel marzo scorso, l´arcivescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin, a rivelare che, secondo una inchiesta svolta tra i 2800 preti della sua diocesi, dagli anni ‘40 i casi di pedofilia accertati erano stati 350 e che i sacerdoti sospettati di aver compiuto violenze sessuali sono circa il 3 per cento del clero irlandese. Ieri l´arcivescovo Sean Bredy, primate d´Irlanda, ne ha parlato al Papa, e il pontefice ne ha tratto lo spunto per esortare tutta la Chiesa ad essere più «vigile ed attenta» verso un problema - gli abusi sui bambini - che scuote le coscienze e lacera le vite di tanti innocenti. «Voi - ha ricordato tra l´altro il Papa - , avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un´operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state compromesse».

Di fronte a simili violenze, avverte Ratzinger, occorre «stabilire la verità per adottare qualsiasi misura necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime colpite da questi enormi crimini».

«Parole giuste e sacrosante», commenta il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro della Sanità della Santa Sede, nativo del Messico, uno dei paesi maggiormente colpiti da casi di abusi sessuali di preti. «Quando ero arcivescovo - ricorda il cardinale - di fronte a casi simili ero inflessibile e per niente tollerante. Occorre essere vigili, attenti, a partire dalla formazione nei seminari. Ma non va dimenticato che ci sono anche persone che denunziano la Chiesa solo per cercare di trarre vantaggi economici con l´inganno e la menzogna».

Repubblica, 29 ottobre 2006


IL RETROSCENA

La svolta di Wojtyla, la circolare di Ruini ai vescovi: quattro anni di sforzi per estirpare la piaga

Pubbliche ammende e lettere segrete così il Vaticano decise di dire basta

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO

LA SVOLTA avvenne tra il 2001 e il 2002.
Protagonisti papa Wojtyla e l´allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Ratzinger.

Scosso e disgustato dall´ondata di scandali che stava investendo la Chiesa cattolica degli Stati Uniti, Giovanni Paolo II ruppe con il secolare costume ecclesiastico dell´insabbiamento e si affrancò dai consigli di quanti in Curia propendevano per una «prudenza» molto simile all´omertà.

Di colpo il pontefice polacco tirò i freni e con un Motu proprio del 18 maggio 2001 sancì il ruolo centrale dell´ex Sant´Uffizio nell´affrontare il fenomeno.
Vennero poi le «Linee guida» elaborate da Ratzinger.

Ai vescovi del mondo il cardinale chiedeva «non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici».
È questo il documento su cui oggi si basa la Santa Sede per contrastare e combattere la pedofilia del clero.
Al primo sospetto oggettivo il vescovo è tenuto a informare la Congregazione per la Dottrina della fede, che deciderà se far giudicare la questione a livello locale o avocare il procedimento in Vaticano. Lo stesso documento condanna ogni abuso della confessione per ottenere favori sessuali.

Per scongiurare frettolose archiviazioni Ratzinger - d´intesa con papa Wojtyla -prese anche la decisione di modificare i termini di prescrizione dei processi ecclesiastici. I dieci anni necessari per far decadere i procedimenti scattano (dopo la riforma del 2001) soltanto a partire dalla maggiore età della vittima, in modo da garantire a chi è stato abusato nel corso dell´adolescenza la piena facoltà di intervento in giudizio.
L´anno successivo il cardinale Ratzinger partecipò al vertice straordinario dell´episcopato americano, convocato a Roma, quando si stabilì «tolleranza zero» per i preti pedofili e l´immediato allontanamento di chiunque fosse coinvolto in indagini da incarichi ecclesiali a contatto con minori.
Le dure parole, usate ora da Benedetto XVI, trovano un precedente nell´escalation di interventi di Giovanni Paolo II dopo l´esplosione degli scandali. «L´abuso che ha causato questa crisi - disse ai vescovi americani nell´aprile del 2002 - viene giustamente considerato un crimine dalla società ed è anche un peccato sconvolgente agli occhi di Dio». Quando nel luglio del 2002 il pontefice polacco si recò a Toronto per la Giornata mondiale della gioventù confessò dinanzi a centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che i preti pedofili provocavano in lui «un profondo senso di tristezza e di vergogna».
Molti ritengono che l´allusione di Ratzinger alla «sporcizia» nella Chiesa durante l´ormai famosa Via Crucis del 2005, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, si riferisse anche ai casi di pedofilia diffusi in ogni parte del globo. Da pontefice Ratzinger ha costretto alle dimissioni - risparmiandogli l´onta di un processo ecclesiastico - il fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel, pressato da antiche accuse di pedofilia. Sulla situazione italiana il presidente della Cei Ruini mandò tempo fa una lettera a tutti i vescovi, che però non è mai stata pubblicata. Finora in Italia, tranne eccezioni, la tendenza nella gerarchia ecclesiastica è di aspettare le conclusioni della magistratura ordinaria, invece di punire per primi i colpevoli.

Repubblica, 29 ottobre 2006


Qualcuno confonde, in malafede o per ignoranza, il documento "DE DELICTIS GRAVIORIBUS" con il "Crimen Sollicitationis", un documento del 1962 (regnante Giovanni XXIII) che, ovviamente, non puo' essere stato firmato da Joseph Ratzinger visto che questi era felicemente impegnato a fare il professore universitario in Germania.
E' strano come, a volte, il merito vada all'uno o all'altro Papa a seconda delle simpatie dei media
.

Sullo stesso argomento vedi anche:

Violenze di preti su minori: bilancio della “purificazione” in corso

Fine della storia per il fondatore dei Legionari di Cristo

La prima sentenza del prefetto Levada fa tremare la Legione

Legionari di Cristo. Sempre più vicino il processo a padre Maciel

3 commenti:

mariateresa ha detto...

cara Raffaella, è veramente grande il lavoro che hai fatto per spiegare ai lettori simpatizzanti e antipatizzanti la verità sul documentario della BBC. Vedo che c'è molto sconcerto sul web, ma come dici tu,non c'è da meravigliarsi perchè per alcuni è in atto una guerra dove ogni colpo è lecito, anche il più scorretto .
Si dice "Diffamate, diffamate, qualcosa resterà..." Alcuni, mi è capitato di leggere in qua e in là,, si chiedono come fermare tutto questo letame e quello che verrà. Forse come i primi cristiani ritornando alle catacombe come un tempo la situazione si svelenirebbe, forse. Ma siccome non sarà così, occorre attrezzarsi. I più disorientati sono i credenti che devono argomentare con vicini e amici e non abituati a questo nuovo ruolo, vacillano. Ho letto oggi una lettera significativa su Avvenire proprio su questo. Ottimo anche l'editoriale di Andrea Galli.
Occorre una sovrumana pazienza......
Ciao cara.

Anonimo ha detto...

Grazie Mariateresa :-))
Facciamoci forza a vicenda, visto che gli attacchi si fanno sempre piu' intensi nella misura in cui il Papa viene sempre piu' ascoltato.
Ciao

euge ha detto...

Vorrei cara Raffaella anch'io farti i complimenti per tutto il materiale che hai raccolto per chiarezza su queste infamanti accuse. Per quanto mi riguarda, ho inviato un mion messaggio ad Avvenire riguardo all'argomento; peraltro ho letto che il buon Santoro sta già pregustando di dedicare una puntata del suo " programma" sull'argomento.... e purtroppo, di letame ce ne sarà ed anche in quantità enorme!!!!!!! Per questo, io credo proprio perchè abbiamo una fiducia incondizionata ed un rispetto profondo per Benedetto XVI, di reagire per quanto ci è concesso e con le nostre possibilità, contro questo rigurgito di schifezze che probabilmente servirà a qualcuno per digerire la bile ingoiato non solo con il successo del viaggio in Brasile ma, anche per il successo del family day che è stato poi anche un successo della CEI e di Bagnasco. Ragazze per favore non lasciamo solo il Papa....!!!!!!! qualsiasi iniziativa che partirà da qui sarà bene accetta. Grazie Raffaella per il tuo lavoro e per il tuo serio impegno nei confronti di colui che è continuamente nei nostri cuori
Eugenia