21 maggio 2007

Rassegna stampa del 21 maggio 2007


Buongiorno e buona settimana a tutti :-)
Iniziamo questa rassegna stampa (seguiranno altri post su argomenti vari) con la notizia dell'apertura dell'assemblea generale della CEI, la prima guidata da Mons. Bagnasco.
Tutti a fare ipotesi, a scrivere commenti ed a immaginare retroscena un po' troppo fantasiosi...dopo ogni articolo non potra' mancare il mio pensiero.
Da segnalare la Messa del cardinale Martini in una chiesa milanese gremita di fedeli e di giornalisti a caccia del solito scoop antipapa. Questa volta la delusione deve essere stata bruciante visto che non solo il cardinale non ha parlato di temi "scottanti" ma ha anche rivelato di essere stato incaricato dal Vaticano (probabilmente dal Papa in persona) di presentare, a Parigi, "Gesu' di Nazaret".
Forza, amici giornalisti, forza... :-))

Raffaella

(nell'immagine la struttura della CEI cosi' come presentata da "La Stampa")


CHIESA E POLITICA

Oggi in Vaticano prima assemblea generale dei vescovi guidata dal nuovo presidente. Le "truppe" e gli obiettivi della Chiesa

Cei, ecco il manifesto di Bagnasco

"Alleanza con i Teocon per la riconquista cristiana dell´Italia"

Dopo il Family Day Pezzotta potrebbe guidare un movimento

MARCO POLITI

ROMA - Monsignor Angelo Bagnasco si presenta oggi con la sua relazione all´assemblea plenaria dell´episcopato. C´è un´atmosfera nuova. La Cei si sta muovendo secondo uno schema a tre punte. C´è il Pastore, il Politico, l´Eminenza grigia. Bagnasco ha il compito di forgiare il programma pastorale della Cei. In questa sessione presenterà una «Nota pastorale» per indicare il cammino della Chiesa italiana dopo il grande convegno di Verona dell´autunno scorso, seguendo le indicazioni di papa Ratzinger. Al primo posto sta la missione di evangelizzare la società, tenendo conto - come ha raccomandato Benedetto XVI - delle convergenze con le forze laiche, che proclamano la difesa dei valori cristiani dell´Occidente: i teocon di Marcello Pera, per capirsi, e gli ambienti che gravitano intorno al Foglio di Giuliano Ferrara (mobilitatosi entusiasticamente per il Family Day).
Con Bagnasco a Genova è cresciuto il ruolo del segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori. Il suo discorso, a Gubbio, ha avuto accenti squisitamente politici. Betori ha spiegato che c´è una «battaglia» in corso e che la Chiesa intende vincerla: embrioni, aborto ed eutanasia sono le questioni su cui la Conferenza episcopale agirà con determinazione in futuro. E si tratta di cose molto concrete. Impedire l´uso della pillola abortiva negli ospedali, bloccare l´impiego della pillola del giorno dopo, vietare qualsiasi sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, negare l´autodeterminazione al malato per quanto riguarda il testamento biologico. In proposito la linea della Cei è che deve decidere una commissione, scavalcando la volontà individuale del paziente.
Inedito è il ruolo che il cardinale Ruini continua a svolgere dietro le quinte come interprete della linea papale. Prima del Family Day il cardinal vicario ha contattato il direttore generale della Rai per suggerirgli come trattare l´avvenimento. All´arrivo di Benedetto XVI dal Brasile ha incontrato il ministro Bindi a Ciampino, invitandola ad essere «saggia». Insomma Ruini, ben lontano dall´avere abbandonato il campo della politica, agisce come da suggeritore sullo sfondo.
Il 12 maggio ha rafforzato l´ala interventista della Cei e la sua volontà di determinare la legislazione nel campo cosiddetto «etico», sbarrando il passo a qualsiasi proposta non gradita alla gerarchia ecclesiastica. La mossa del leader Ds Fassino, disposto a discutere di una modifica del codice civile per tutelare i diritti dei conviventi, ha dato ragione a chi al vertice della Chiesa ha sempre propugnato la tesi che l´Ulivo su questi temi può muoversi solo all´interno del perimetro stabilito dall´istituzione ecclesiastica. La Cei aveva indicato che l´unica soluzione doveva essere trovato nell´ambito del codice civile e così deve essere, senza alcun tipo di mediazione. Ciò che la Chiesa intende assolutamente impedire è di dare dignità al «sodalizio» creato dalla coppia di conviventi.
In Parlamento la Cei e il Vaticano hanno ormai una sponda più che solida nell´Udc di Casini, nell´Udeur di Mastella (gratificato, nel vivo del braccio di ferro sulle unioni civili, da una telefonata personale di Benedetto XVI) e nella pattuglia dei teodem dell´Ulivo, che non hanno mai nascosto il desiderio di buttare a mare i Dico. Sotto tiro, da parte ecclesiastica, sono i cattolici democratici nella Margherita.
La novità più rilevante è il progetto di mantenere in vita il «movimento» del Family Day come mezzo di pressione sul governo e sui partiti. Poco importa che i manifestanti del 12 maggio rappresentino soltanto una parte delle tendenze presenti nel mondo cattolico. Savino Pezzotta ne sta facendo una sorta di «sindacato» informale del cattolicesimo, orientato dall´episcopato.
«La piazza di San Giovanni non smobiliterà - ha dichiarato subito dopo la manifestazione - e i cattolici saranno in campo ogni volta che saranno in gioco i valori della vita, della dignità e della libertà della persona». C´è un valore «politico» della piazza, fa sapere, che i politici devono ascoltare. Parole molto generiche, ma lasciano intravedere un movimento a struttura leggera che Pezzotta potrebbe guidare, benchè abbia dichiarato dopo la manifestazione la fine del suo compito di portavoce del Family Day.
Nel corso dell´assemblea della Cei verrà eletto uno dei vicepresidenti. Sarà interessante per cogliere il vento che spira nell´episcopato.

Repubblica, 21 maggio 2007

Politi...Politi...Politi...e' mai possibile che debba buttare tutto in politica? Non crede che l'assemblea generale della CEI non abbia questo connotato che Lei vuole a tutti i costi assegnarle? Perche' ce l'ha tanto con Giuliano Ferrara? Personalmente devo solo ringraziare il direttore de "Il Foglio" per l'attenzione e l'affetto di cui circonda Benedetto XVI. Devo pensare che sia proprio questo che Le da' fastidio?
Ho la sensazione che anche Lei, caro signor Politi, sia rimasto molto deluso per il successo del family day. Liberissimo, ma e' inutile affermare che il milione e mezzo di fedeli non rappresentano il variegato mondo cattolico. Puo' anche darsi ma era li', in piazza San Giovanni, gioiosamente e serenamente, a testimoniare la loro fede.
Le pare poco?
Non abbia paura: gli Italiani hanno in mano lo strumento del voto e sceglieranno liberamente, glielo assicuro...

Raffaella


CINQUE GIORNI DI LAVORO (CON L’INTERVENTO DEL PAPA) PER LA PRIMA VOLTA DEL DOPO-RUINI

Dico, finisce il lungo silenzio di Bagnasco

Da oggi l’assemblea della Cei, su famiglia e vita

GIACOMO GALEAZZI
CITTA’ DEL VATICANO
Dalle minacce a monsignor Angelo Bagnasco ai canti della messa, dai programmi dei seminari alle missioni, dai Dico all’eutanasia, dall’organizzazione delle parrocchie alle istituzioni caritative. Da oggi a venerdì, tutti i vescovi d’Italia sono convocati in Vaticano per mettere a punto la strategia della Chiesa nell’era Bagnasco, approvare la nota pastorale su «vita affettiva, lavoro, fragilità umana, tradizione e comunicazione, cittadinanza» e, pur se non indicati in programma, discutere i temi di più stretta attualità come le questioni della famiglia, della bioetica, della tutela della vita umana e del connesso nodo del testamento biologico.
La prima Assemblea dell’episcopato dall’avvicendamento Ruini-Bagnasco procederà anche all’elezione di un vicepresidente della Cei (in sostituzione dell’arcivescovo di Taranto, Benigno Papa, il cui mandato è scaduto), del presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e dei rappresentanti al Sinodo dei Vescovi di ottobre. Dai cinque giorni degli «Stati generali» uscirà la «politica» della Chiesa italiana, incluse le linee-guida per i sacerdoti «fidei donum», donati, cioè, dalle diocesi alle missioni all’estero. Di fronte alle tante sfide aperte, i vescovi si confrontano alla ricerca di una risposta comune.
Oggi pomeriggio sarà il nuovo leader Angelo Bagnasco (che ieri era in piazza San Pietro insieme al segretario di Stato, Tarcisio Bertone per assistere al «Regina Coeli» di Benedetto XVI) a tenere la prolusione sugli argomenti «caldi» del rapporto con la società e la politica: da quello sempre delicato dei Dico, pur dopo la dimostrazione di forza dei movimenti cattolici nel «Family Day», al nuovo fronte del testamento biologico, su cui le gerarchie ecclesiastiche paventano l’apertura della strada all’eutanasia.
Sullo sfondo, le minacce e le intimidazioni rivolte proprio al presidente della Cei, che ormai da tempo gira sotto scorta. La prolusione di Bagnasco traccerà il programma per l’immediato futuro, mentre c’è attesa anche per il discorso di Benedetto XVI (alla cui presenza mercoledì sera verrà eseguito l’oratorio sacro «Resurrexi»).
Tema ufficiale dell’Assemblea è la missione della Chiesa, che verrà analizzata nel dibattito assembleare e nei gruppi di lavoro. Ne scaturirà la Nota pastorale a seguito del Convegno ecclesiale di Verona, già abbozzata nella sessione di marzo del Consiglio permanente. Verrà anche sottoposto all’approvazione dei presuli il «Repertorio nazionale dei canti per la liturgia» e si parlerà anche dell’«agorà» dei giovani, il percorso triennale di pastorale giovanile che culminerà a settembre nel meeting di Loreto con il Pontefice. Saranno dibattuti, inoltre, il progetto di riordino della formazione teologica in Italia in chiave europea, le prospettive dell’Ue, l’attività della Caritas, delle fondazioni «Migrantes» e della «Missio», la Giornata per la carità del Papa e le iniziative nel campo delle comunicazioni sociali.
Sul tema della famiglia, in particolar modo, è il calendario stesso a fare da cornice all’incontro dei vescovi. L’assemblea avviene, infatti, a poco più di una settimana dal Family day e a ridosso della conferenza nazionale sulla famiglia organizzata dal governo a Firenze (24-26 maggio).

La Stampa, 21 maggio 2007


IL CARDINALE MARTINI A MILANO: «LA MUSICA MI AIUTA A SOPPORTARE IL MORBO DI PARKINSON»

“Soffro meno grazie a Mozart”

CHIARA BERIA DI ARGENTINE

MILANO
Le note del «Laudate Dominum» di Mozart si spengono nella Basilica di San Marco affollatissima di fedeli nonostante il pomeriggio di una domenica calda e assolata che ha svuotato la città. Cala un silenzio inteso per ascoltare le parole del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, tornato da Gerusalemme dopo un’assenza di più di un anno. «Ringrazio Dio che mi ha dato ancora la forza, forse per l’ultima volta, di celebrare in questa chiesa ricca di memorie», dice il cardinale. Poi, con voce serena rivela: «Mozart è diventato importante nella mia vita da quando ho scoperto che per la mia malattia- il morbo di Parkinson- la sua musica, la sua melodia, mi aiutano a camminare, a sciogliere i movimenti. A Gerusalemme ascolto Mozart varie ore al giorno, per me è diventato un amico familiare».
Il coro della Cappella musicale di San Marco attacca l’«Ave Verum»; il parroco di San Marco, don Luigi Testore, suo segretario quando guidava la diocesi più grande del mondo lo aiuta a salire sui gradini dell’altare. «La morte non è un limite ma un ostacolo da superare, se possibile con eleganza», continua il cardinale che è stato accolto in chiesa da un lungo applauso.
«A Gerusalemme la mattina mi sveglio all’alba e quando dalla mia finestra vedo spuntare la luce del giorno sul Monte degli Ulivi penso a Gesù», commenta l’insigne biblista celebrando la festa dell’Ascensione. Dice che non può citare in questo caso «Gesù di Nazareth», il libro di Papa Benedetto. «Dell’Ascensione parlerà nel secondo volume». Parla a braccio, Martini, dei vari significati- teologico, antropologico ed esistenziale- dell’Ascensione. «Quello esistenziale mi aiuta molto», confessa il cardinale. E spiega: «La storia non è fatta di casualità che si scontrano, di vendette e controvendette. La storia è attratta dall’alto, da una forza che si chiama Spirito Santo. La gente è inquieta, stanca, delusa perché non ha percepito questa forza e si rinchiude in cerchi ristretti, si lamenta. Andate oltre», ammonisce Martini, «nessuna situazione è mai chiusa in se stessa. La forza dello Spirito Santo può assumere la figura del perdono, della misericordia, della riconciliazione». Oggi il cardinale Martini andrà a Parigi per presentare come gli è stato chiesto dal Vaticano il libro di Papa Ratzinger.

La Stampa, 21 maggio 2007

Che smacco!!!

Ho notato che, incautamente, Marco Politi ha fatto cenno alla famosa omelia tenuta da Mons. Betori a Gubbio.
A tale proposito vi segnalo il post "Avvenire: i giornalisti sono bugiardi e i politici sciagurati" e riporto un interessante intervento di Sandro Magister:


Il 12 maggio le famiglie. E adesso arrivano i vescovi

Nell’onda della riuscita manifestazione “Più famiglia” indetta dalla Chiesa italiana lo scorso 12 maggio, si apre nel pomeriggio di lunedì 21 maggio l’assemblea generale ordinaria che la conferenza episcopale italiana tiene di norma una volta all’anno.

Il tema principale sarà la missione della Chiesa. E il documento più importante che produrrà l’assemblea sarà la “Nota pastorale” conseguente al grande convegno della Chiesa italiana tenuto lo scorso ottobre a Verona, al quale intervenne con un memorabile discorso Benedetto XVI.

Sarà inoltre varato un repertorio nazionale di canti per la liturgia e si discuterà su come riordinare la formazione teologica in Italia.

Tra le nuove cariche da votare ci sarà quella di vicepresidente per il Sud, al posto dell’uscente Benigno Papa, arcivescovo di Taranto, cappuccino, il presule che il segretario di stato vaticano, Tarcisio Bertone, avrebbe voluto come presidente della CEI. Saranno eletti anche i quattro rappresentanti che la CEI manderà al sinodo mondiale dei vescovi in programma a Roma nell’ottobre del 2008 sul tema della Sacra Scrittura.

Molto attesa è la prolusione introduttiva con cui il nuovo presidente della CEI, l’arcivescovo Angelo Bagnasco, aprirà i lavori.

Nella vigilia dell’assemblea Bagnasco è rimasto in ombra, sui media. Non è stato così, invece, per il segretario generale della CEI, l’arcivescovo Giuseppe Betori. Frammenti dell’omelia da lui pronunciata il 16 maggio a Gubbio, sua terra natale, nella festa del patrono Sant’Ubaldo sono finiti al centro di scomposte polemiche, con Betori paragonato addirittura al mullah Omar.

Il testo autentico dell’omelia basta e avanza per restituire al pensiero di Betori la sua verità. Lo puoi leggere in www.chiesa: “Nuovi nemici tentano di espugnare le nostre città…”

dal blog di Sandro Magister

ahi, ahi, ahi, cari giornalisti: Avvenire aveva ragione su tutta la linea :-)

2 commenti:

mariateresa ha detto...

cara, se ti interessa, guarda questo articolo, "umiliateli ancora e vedrete tratto dal giornale Europa(che in realtà non leggo quasi mai) "http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp
Il link diretto non riesco a farlo.
Beh, mi è abbastanza piaciuto. Nessuno infatti nota che Betori faceva un'omelia in chiesa ed è libero di dire quello che ritiene opportuno e fa veramente pena immaginare torme di giornalisti sguinzagliati nelle canoniche per cogliere qualcuno in fallo.Brutta cosa il fanatismo.
Buona giornata

Anonimo ha detto...

Ciao Mariateresa, ti ringrazio moltissimo per la segnalazione :-)
Inseriro' l'articolo nella prossima rassegna stampa.
Hai proprio ragione: il fanatismo ed il pensiero unico sono umilianti (per chi ne fa una bandiera).
Grazie
Raffaella