4 agosto 2008

Don Pierino Bortolini: "La GMG non finisce a Sydney"


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Su segnalazione di Adriana leggiamo:

NON FINISCE A SYDNEY LA 23ª GMG

Don Pierino Bortolini

Eravamo nel cuore dell'inverno australiano. Ma abbiamo fatto esperienza di una primavera della Chiesa. E ora, tornati nell'afosa estate sentiamo la gioia di contemplare quello che abbiamo vissuto.
Come il Papa e i vescovi hanno sottolineato, questa Gmg conserva davvero la luce e il colore della Pentecoste. E non solo per il tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni" (At 1, 8), ma per tutti gli ingredienti di cui è fatta una Giornata Mondiale.
Nella prima catechesi mons. Sigalini, con quel suo stile che prende non solo i giovani, ha cercato di definire lo Spirito Santo. Solo qualche titolo dai miei appunti. Lo Spirito Santo è fuoco che brucia gli affetti sbagliati, le passioni sregolate, gli idoli che riempiono la vita. Lo Spirito Santo è forza che sorregge nelle sfide della cultura, dei mass media. È amore che genera: non basta essere belli, potenti, carichi di fascino; solo l'amore vero rende piena la vita. Lo Spirito è sapienza che illumina una vita ridotta a un Google dalle mille ricerche, nelle quali però abbiamo perso la bussola. Lo Spirito è luce che orienta le nostre vite, che non sanno più guardare le stelle. Lo Spirito Santo è discernimento che rassicura, dolcezza che rasserena, fervore che anima; è rispetto per l'originalità di ciascuno, in un mondo che "pialla", che conforma e non sogna più... "Usciremo da questo cenacolo... conformati ciascuno in modo originale a Gesù". Lo Spirito è pietà che solleva, che libera dai peccati, rassicurandoci di essere amati personalmente da Dio.
Questo il cuore della catechesi di Sigalini, ma ancor più forti sono state le risposte alle domande dei giovani. Si capiva tutto il suo amore per loro e per la Chiesa. Osservava: il Papa precedente e quello attuale lasciano Roma per i giovani... E si chiedeva : ma questa è anche la modalità delle nostre parrocchie? Tutto sommato, se c'è qualcuno che popola montagne e boschi è ancora la Chiesa! Ma non si fa abbastanza per i giovani, che restano soli come un cane... Per questo occorrono nuovi educatori e nuovi progetti, per ripensare la pastorale giovanile...
La seconda catechesi l'ha proposta il vescovo dom Pietro Vittorelli, abate di Montecassino. Ha risposto ai giovani con una profondità che incanta, proveniente dal suo essere monaco, capace di interpretare veramente il bisogno di vita, di amore, di libertà del giovane. Ha parlato dell'eucaristia e della confessione, dicendo le cose di sempre, avvalorate dal pensiero dei grandi (Benedetto, Tommaso, ecc...), ma con una capacità persuasiva irresistibile...
E così è stato per tutti quelli che hanno parlato in questa Gmg, fino a Papa Benedetto, che continua quella magia di Giovanni Paolo II. I contenuti del suo dire, certo, son noti... Resta la suggestione di quella veglia in una notte d'inverno, fredda come mai, nella quale il volto di ciascun giovane, illuminato e riscaldato da una candela, diventa un simbolo promettente...
Ma la Gmg non è stato solo fede e spiritualità, ma anche cultura, incontro, bellezza d'una natura incontaminata, intatta, che conserva tutto il sapore della Genesi. Abbiamo potuto vedere nell'Oceano colonie di balene migranti, e nelle vaste praterie (purtroppo anche in riserve...) canguri attenti e koala affettuosi... Abbiamo contemplato in un freddo tramonto i pinguini che tornavano a casa in fila dal mare, con un suggestivo lamento... Abbiamo incrociato volti e colori, abbiamo sentito tante storie, abbiamo visto danzare gli aborigeni, anche durante la messa... I cani poliziotto hanno annusato le nostre valigie per paura della droga. Alla dogana era vietato portare oggetti in legno nel timore del tarlo, che non abita quella terra...
Chissà che nessun tarlo roda e consumi più l'animo dei giovani che hanno partecipato alla Gmg, chiamati ora, per espresso mandato del Papa e dei Vescovi, a diventare testimoni dello Spirito Santo proprio dentro al grande mondo giovanile, che ha bisogno di senso, di amore e di speranza...

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