4 agosto 2008

Oggi il Papa riceve il cardinale Bertone. Ieri bagno di folla (L'Adige)


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Ottomila fedeli per il Papa

Oggi Benedetto XVI dovrebbe incontrare il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Mentre domani potrebbe fare la sua prima gita. Ieri non si è sottratto al bagno di folla. Dopo l'Angelus ha salutato una ventina di ammalati e qualche conoscente

BRESSANONE

I fedeli lo aspettavano da sei giorni, da quando lunedì scorso è entrato nel seminario maggiore di Bressanone per un periodo di vacanza. Ieri hanno potuto vederlo: c'è chi lo ha visto dal vivo, nella piazza della cattedrale, che ha accolto circa ottomila persone, chi è riuscito a stringergli la mano e chi invece si è dovuto accontentare delle immagini Rai, trasmesse sui maxischermi. La macchina della sicurezza, in una città blindata (qualche residente dice che è stata fin troppo blindata), ieri ha retto.
E ora, dopo il primo Angelus, c'è grande attesa per quello di domenica prossima. Oggi Benedetto XVI dovrebbe incontrare il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Mentre domani potrebbe fare la sua prima gita.
In una settimana di riposo, lontano da Roma, non è mai uscito, se non per fare una passeggiata nel prato del seminario, assieme al fratello, mons. Georg Ratzinger.
Ieri non si è sottratto al bagno di folla. Dopo l'Angelus, ha attraversato il chiostro, dove ha salutato una ventina di ammalati e qualche conoscente. Poi, presso la chiesa parrocchiale, si è fermato davanti a circa cinquecento persone. Ha voluto inoltre incontrare i chierichetti, che lo hanno "circondato", mettendo un po' in difficoltà il servizio d'ordine.
Un Papa a suo agio, quello visto ieri nella piazza di Bressanone. Ad accoglierlo, al termine della messa, c'erano il presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), Angelo Bagnasco, e il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, entrambi in questi giorni in ferie a Pietralba (santuario frequentato in passato da alti prelati, divenuti poi pontefici). Sull'altare, con il vescovo di Bolzano e Bressanone Wilhelm Egger c'era anche l'arcivescovo di Trento Luigi Bressan.
Ai fedeli ha parlato prima in tedesco e poi in italiano. Si è espresso anche in francese, spagnolo e polacco (la lingua del suo predecessore Karol Wojtyla). Non è mancato un augurio in lingua ladina. Nel suo intervento ha voluto parlare della bellezza della natura, del sole, delle montagne («Le cose più importanti della vita non si possono comprare»). Argomento, l'ambiente, a lui caro: ne parlò lo scorso Natale e anche durante la recente Gmg (Giornata mondiale della gioventù) a Sydney (Australia).
Pare che sia piaciuta la sua digressione sui giochi olimpici, che si apriranno l'8 agosto in Cina. Un intervento, il suo, da leggere anche quale tassello del lavoro di «ricucitura di rapporti» con il governo di Pechino. Con il Paese asiatico la Santa Sede non ha relazioni diplomatiche da quando il nunzio a Pechino fu costretto dai comunisti di Mao a fuggire a Taipei. La presenza di una sede diplomatica pontificia a Taiwan è evocata da Pechino come impedimento alle relazioni diplomatiche, benché il Vaticano a più riprese si sia detto disponibile a spostare l'ambasciata. Altra questione: le nomine dei vescovi. Da tempo il Vaticano cerca di nominare presuli non invisi al governo cinese, ma esige da questi la proclamazione esplicita della fedeltà al Papa.
L'obiettivo è il superamento della divisione tra Chiesa ufficiale e Chiesa clandestina. Papa Ratzinger ha voluto inoltre ricordare la figura di Paolo VI (il 6 agosto, ricorre il trentennale della sua scomparsa, che cadde il giorno della Trasfigurazione): «Portando a termine il Concilio, svolse un compito quasi sovrumano. Senza di lui la grande intuizione di papa Giovanni rischiava di non prendere forma. È stato un indimenticabile pontefice, che ha radicato il Concilio in Cristo, mettendo questi al centro di tutto».

© Copyright L'Adige, 4 agosto 2008 consultabile online anche qui.

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