9 giugno 2007

"Gesu' di Nazaret", analisi di Andrea Tornielli


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Benedetto XVI/Gesù di Nazaret

Un fatto accaduto nella storia degli uomini

Andrea Tornielli

Benedetto XVI scrive un libro per spiegare che «il Gesù dei Vangeli» è il vero Gesù, quello reale e storico, che ha calcato la terra di Palestina duemila anni fa. Quello che si può incontrare oggi grazie alla testimonianza di coloro che sono stati attratti dalla bellezza dell’esperienza cristiana, dall’amicizia con lui, e sperimentano il suo amore. In 446 pagine divise in dieci capitoli, Joseph Ratzinger - che ha cominciato a scrivere il libro da Cardinale e lo ha concluso da Papa - utilizza il metodo dell’esegesi moderna per «favorire nel lettore la crescita di un vivo rapporto» con Cristo nella convinzione che per capirlo «sia necessario partire dalla sua unione col Padre». S’intitola Gesù di Nazaret (Rizzoli editore) e fin dalle prime righe il Pontefice chiarisce che non si tratta di un atto di magistero, «perciò ognuno è libero di contraddirmi»: è una profonda e appassionata meditazione su Gesù e sulla sua vita, frutto - spiega l’autore - di un «lungo cammino interiore», che contesta tutti i tentativi di ridurre la figura di Cristo, presentandolo come un rivoluzionario o un moralista, o come un semplice maestro religioso dell’ebraismo. Tutte riduzioni che oggi vanno per la maggiore nei testi in cima alle classifiche di vendita.

Dal Battesimo alla trasfigurazione

Il volume prende in esame la prima parte della vita di Gesù, dal Battesimo nel Giordano alla trasfigurazione, in previsione di una futura seconda parte dedicata al mistero centrale della fede cristiana, la morte e la resurrezione del Nazareno. Fin dalla premessa, Ratzinger sottolinea l’importanza della storia: «Per la fede biblica - spiega - è fondamentale il riferimento a eventi storici reali. Essa non racconta la storia come un insieme di simboli di verità storiche, ma si fonda sulla storia che è accaduta sulla superficie di questa terra». In un altro passo, commentando la meticolosità con cui Luca vuole datare l’inizio della vita pubblica di Cristo, Ratzinger aggiunge: «L’attività di Gesù non è da considerare inserita in un mitico prima-o-poi, che può significare insieme sempre e mai; è un avvenimento storico precisamente databile con tutta la serietà della storia umana realmente accaduta». Per questo, Benedetto XVI si dice «convinto, e spero che se ne possa rendere conto anche il lettore» che il Gesù dei Vangeli «sia una figura storicamente sensata e convincente».
Si tratta di un saggio che rappresenta una testimonianza personale, la testimonianza di quell’«intima amicizia» che lega i seguaci di Gesù al loro maestro. Ma sarebbe del tutto fuorviante, sulla base di questa considerazione e del fatto che il Papa non parla ex cathedra, relegare il libro nell’ambito della meditazione soggettiva o devozionale. Tutt’altro. Ratzinger ha scelto di confrontarsi «nella piazza del pubblico dibattito», come ha sottolineato il cardinale Cristoph Schönborn durante la presentazione del volume in Vaticano, per entrare in dialogo con tutti coloro che chiedono e cercano la verità. E lo fa contestando la riduzione di Gesù a un’ombra nebulosa, frutto degli ultimi due secoli di critica storica alla Scrittura, una situazione «drammatica per la fede, perché rende incerto il suo autentico punto di riferimento».

L’Anticristo

Dopo un primo capitolo dedicato al Battesimo di Gesù, il Papa descrive le tentazioni con le quali il diavolo ha messo alla prova il Nazareno, spiegando, ad esempio, che se si mette da parte Dio «in nome di cose più importanti», come le grandi questioni sociali, «allora falliscono proprio queste presunte cose più importanti. Non lo dimostra soltanto l’esito negativo dell’esperienza marxista», ma lo dimostrano anche «gli aiuti dell’Occidente ai Paesi in via di sviluppo, basati su principi puramente tecnico-materiali, che non solo hanno lasciato da parte Dio, ma hanno anche allontanato gli uomini da Lui con l’orgoglio della loro saccenteria».
Parlando di un altra tentazione, Benedetto XVI fa sue le espressioni di Vladimir Solov’ëv: «L’interpretazione della Bibbia può effettivamente diventare uno strumento dell’Anticristo... I peggiori libri distruttori della figura di Gesù, smantellatori della fede, sono stati intessuti con presunti risultati dell’esegesi». Oggi «l’Anticristo ci dice allora, in atteggiamento di grande erudito, che un’esegesi che legga la Bibbia nella prospettiva della fede nel Dio vivente, prestandogli ascolto, è fondamentalismo; solo la sua esegesi, l’esegesi ritenuta autenticamente scientifica, in cui Dio stesso non dice niente e non ha niente da dire, è al passo coi tempi».
Attualissima anche un’altra considerazione, legata alla tentazione del potere: «La lotta per la libertà della Chiesa, la lotta perché il regno di Gesù non può essere identificato con alcuna struttura politica, deve essere condotta in tutti i secoli. La fusione tra fede e potere politico, infatti, ha sempre un prezzo: la fede si mette al servizio del potere e deve piegarsi ai suoi criteri».

Conoscere la strada

Fondamentale è poi la risposta alla domanda su che cosa abbia portato di nuovo e di buono Gesù sulla terra, dato che dopo la sua rivelazione non sembra essersi compiuta la speranza messianica in un mondo finalmente migliore, giusto e pacificato. «La risposta è molto semplice: Dio. Ha portato Dio: ora noi conosciamo il suo volto e possiamo invocarlo. Ora conosciamo la strada che, come uomini, dobbiamo prendere in questo mondo. Gesù ha portato Dio e con lui la verità sul nostro destino e la nostra provenienza; la fede, la speranza e l’amore. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco».

Dialogo faccia a faccia

Un ampio spazio del volume è dedicato al rapporto di Cristo con l’ebraismo, che il Papa svolge commentando il discorso della montagna a partire dal libro di un grande erudito ebreo, Jacob Neusner, Un rabbino parla con Gesù. Ratzinger mostra come non sia corretto presentare Cristo come un liberal che voleva mitigare la dura meticolosità delle prescrizioni della legge: il Nazareno porta a compimento l’antica legge, anzi, «Gesù intende se stesso come la Torah». E il Papa afferma che «alla cristianità farebbe bene guardare con rispetto» all’obbedienza di Israele alla Torah «e così cogliere meglio i grandi imperativi del Decalogo, che essa deve tradurre nell’ambito della famiglia universale di Dio e che Gesù come “nuovo Mosè” ci ha donato». Di certo, spiega ancora Ratzinger, la figura di Gesù ha «fatto nella pratica saltare tutte le categorie disponibili» e ha «potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di Dio». Questa è la chiave di lettura di tutto il libro: «L’insegnamento di Gesù non proviene da un apprendimento umano, qualunque possa essere. Viene dall’immediato contatto con il Padre, dal dialogo “faccia a faccia”… È la parola del Figlio. Senza questo fondamento interiore sarebbe temerarietà». Dunque «il discepolo che cammina con Gesù viene in questo modo coinvolto con Lui nella comunione con Dio».


Joseph Ratzinger Benedetto XVI

Gesù di Nazaret

Rizzoli / pp. 448 - E 19,50

446 pagine divise in dieci capitoli per mostrare che il Gesù dei Vangeli è vero, reale e storico. Il nuovo libro del Papa, edito da Rizzoli e dai più importanti editori del mondo. Un’appassionata testimonianza della ricerca personale del «volto del Signore», di quella Presenza eccezionale che è all’origine della pretesa cristiana.
Un libro che non pretende di dimostrare la fede, ma di rimuovere le obiezioni che tanta esegesi biblica moderna ha accumulato contro di essa, a cominciare dalla separazione tra il Gesù della storia e il Cristo della fede. Al lettore Benedetto XVI chiede «quell’anticipo di simpatia senza il quale non c’è alcuna comprensione» e di non rinunciare all’uso della ragione, poiché la fede «ha dalla sua la ragione».
Le ragioni di una esperienza cristiana consapevole e matura esposte in un libro che sfida il cuore dell’uomo, a cominciare da noi cristiani, facendo riecheggiare la grande domanda che quel giovane ebreo fece sorgere in chi lo incontrò e lo seguì lungo le strade polverose della Galilea: «Chi è costui?»

Tracce, maggio 2007

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