1 giugno 2007

Rassegna stampa del 1° giugno 2007


Vedi anche:

Video BBC: tanto rumore per nulla

SPECIALE: Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!

In questo post vengono pubblicati i primi articoli di commento alla puntata di Annozero. Alcuni testi fanno veramente cadere le braccia...e' triste sapere che i vaticanisti sanno la verita', hanno pubblicato molti articoli sul tema, ma oggi tacciono per volonta' propria o dei giornali per cui scrivono.
Di seguito verranno resi pubblici altri commenti
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Raffaella




Toni pacati e polemica sui politici censori nella puntata di Annozero. Giallo su una nota Sir che parla di "sciacallaggio"

"La Chiesa vittima dei preti pedofili"

ALDO FONTANAROSA

ROMA - Per tutta la giornata, i politici tengono alto il tiro. Isabella Bertolini (Forza Italia) chiede lo sciopero del video contro Santoro. Mentre l´Udeur avverte che Cappon pagherà con il licenziamento dalla Direzione generale Rai il via libera alla puntata di Annozero sui preti pedofili. C´è anche un giallo. In mattinata una nota della Sir, l´agenzia dei Vescovi italiani, accusa la Rai di sciacallaggio. Ma la stessa Sir, nel pomeriggio, precisa di non aver emesso alcun documento ufficiale.
Poi, alle nove della sera, la trasmissione inizia puntuale, con milioni di italiani a guardarla, si immagina. E Santoro parte forte. Si affida a Marco Travaglio che indirizza la sua "Posta Prioritaria" a un simbolo del laicismo, a Montanelli (è l´ex direttore della Voce scomparso nel 2001). Travaglio segnala il comportamento dei politici. Che dire di Fini? Martedì sera, ospite di Floris a Ballarò, «il capo di An è arrivato a dire che Annozero non sarebbe mai andato in onda, mai sulla pedofilia». Travaglio, poi, se la prende con il segretario dei Ds Fassino, un «don Abbondio che ci ha invitati alla prudenza».
Presto, in diretta, prende corpo la madre di tutte le questioni. Il Vaticano promuove forse una politica della segretezza sui casi di pedofilia, protagonisti i sacerdoti? E sopratutto: che cosa raccomandò ai Vescovi l´allora Cardinale Ratzinger nella sua lettera del 2001? La missiva accompagnava il provvedimento con cui Giovanni Paolo II istituiva un Tribunale Supremo per giudicare questi crimini. Contro il Vaticano e Ratzinger si scaglia anche il filmato della Bbc "Sex Crimes and the Vatican" che Santoro mostra quasi integralmente.
Ospite in studio, Monsignor Rino Fisichella controbatte ora con pacatezza, ora con energia. La sua condanna dei preti pedofili è sdegnata: «Questi quattro delinquenti non avrebbero mai dovuto diventare sacerdoti. Visto il male che hanno fatto a delle vittime innocenti, quello che poi hanno subìto come condanna è troppo poco». Ma tra le vittime dei sacerdoti pedofili, Monsignor Fisichella - vescovo ausiliare di Roma - individua anche la Chiesa, che riceve un «enorme dicredito» dai folli errori di pochi. Insiste Fisichella: «Dire che il Vaticano e Ratzinger non abbiano fatto niente è un clamoroso falso. Nel 2001, istituendo un Tribunale Supremo, la Chiesa ha indicato proprio nella pedofilia uno dei tre reati più gravi».
Santoro invita più volte i genitori a decidere se i loro figli debbano o meno seguire una trasmissione così forte. E più volte una scritta in sovrimpressione ribadisce l´avvertenza. Il giornalista è prudente. Spiega che non promuoverà processi ai preti, «stiamo esaminando casi singoli». Poi riprende il filo, torna al punto: «Quando un caso di pedofilia arriva all´attenzione delle autorità ecclesiali, che cosa succede, viene ammacchiato?». Il giornalista cita notizie che proprio oggi sono pubblicate da Panorama, settimanale di Berlusconi. Scrive Panorama che la Congregazione per la Dottrina della Fede avrebbe ricevuto mille segnalazioni sui presunti abusi sessuali di clericali. Questo, dal 2001 a oggi. Ma i processi avviati non sarebbero più di una decina. Don Fortunato Di Noto, lui pure ospite, accenna a tutte le sue medaglie: «Io sono in prima linea contro gli abusi». Ribadisce la gravità delle cifre, con 158 milioni di casi denunciati nel mondo. Poi però ricorda che solo un evento su 100 coinvolge sacerdoti in Italia. «Per questo non accetto processi a una casta».

Repubblica, 1° giugno 2007

Caro giornalista di Repubblica la soluzione al giallo si trova qui:

'SIR' PRECISA:NON ABBIAMO PARLATO NOI DI SCIACALLAGGIO

Roma, 31 mag. (Apcom) - L'accusa di "sciacallaggio" nei confronti del video Bbc sui preti pedofili che andrà in onda questa sera ad 'Annozero' non è contenuta in una nota del 'Sir' ma in una dichiarazione di Franco Mugerli presidente del Copercom (Coordinamento associazioni per la comunicazione) che il 'Sir' ha rilanciato questa mattina. Lo precisa lo stesso Servizio di informazione religiosa - agenzia stampa vicina alla Cei - in una nota pubblicata sul suo sito nel pomeriggio.

E dire che bastava andare sul sito dell'agenzia Sir...


SERATA CHE VALE HA PERSO SOLO LA POLITICHETTA

ANTONIO DIPOLLINA

L´inverecondo spettacolo allestito da giorni per vie politiche sull´affaire-Santoro, alla fine trova in tv uno sbocco sensato, quando Annozero va finalmente in onda e dentro ci sono adulti responsabili che si mettono ad affrontare il problema. Non si capisce davvero perché non si potesse saltare tutto il pregresso (ovvero si capisce benissimo, vista la situazione derelitta dell´amministrazione Rai in questa fase) e arrivare subito al dunque: magari decidendo che il filmato della Bbc non valesse tanta attenzione, oppure, come è stato, che potesse invece innescare una serata televisiva non banale. Certi momenti di confronto diretto tra Santoro e monsignor Fisichella valevano il biglietto, ma sono anche le gerarchie cattoliche che alla fine, mandando proprio Fisichella invece di ritirarsi tutti sdegnati nei propri appartamenti - o mandare la gente in piazza - hanno legittimato l´andamento accettabile dell´intera puntata. Ovvio che poi ognuno ha fatto la propria parte, attaccando e difendendo a seconda dei gusti e degli obiettivi, mentre sullo sfondo rimaneva il passaggio più esplosivo - ovvero la presenza di Papa Ratzinger nel filmato Bbc come primo guardiano della legislazione della Chiesa sull´intera questione.
Ma queste sono appunto cose su cui si può avere un punto di vista o decidere che siano quasi ininfluenti in ambito televisivo - sui canali satellitari si vedono spesso documentari più duri e tenaci su questioni delicatissime, ma è solo quando il tema arriva sulla "tv per tutti" che diventa una questione di stato: ecco perché questa tv non potrà rimanere così a lungo, campo di battaglie improponibili. Quello che sarà impossibile dimenticare è tutto quello che ha accompagnato la messa in onda della puntata, il fatto che a un certo punto è sembrato che su due ore di televisione si stesse giocando la libertà d´espressione in questo paese: per poi scoprire invece che, soprattutto nel consiglio d´amministrazione della Rai, stava invece infuriando una battaglietta infingarda di pessima politica. Colpa della sopravvivenza di un servizio pubblico così concepito e di tutti quelli che pur di non cambiare, per paura di perdere gli ultimi privilegi, sono pronti ad approfittare e cavalcare altre possibili diatribe future. Con la libertà d´espressione e il diritto di parola e di opinione, e di giornalismo, ancora in ostaggio di queste basse manovre.

Repubblica, 1° giugno 2007


Monsignor Fisichella: tristezza. La Cdl: squallidi attacchi alla Chiesa

Preti pedofili, in onda il video Santoro: solo casi singoli

La Sir (vescovi): sciacallaggio. Poi precisa: giudizi non nostri

ROMA — «Chiudevo gli occhi, voltavo la testa dall'altra parte e aspettavo solo che tutto fosse finito». È la voce di un ragazzo abusato da bambino da un sacerdote quella che scuote lo studio di Annozero.
È la parte più scioccante del documentario sui preti pedofili, trasmesso dalla Bbc nell'ottobre del 2006 che fino a ieri sera molti non volevano che fosse trasmesso in Italia. Polemiche durate giorni e andate avanti oltre il termine della trasmissione. «Un'operazione di sciacallaggio mediatico contro la Chiesa e il Papa» lo definiva ieri la Sir, agenzia dei vescovi, precisando, dopo repliche polemiche, di aver citato parole del Copercom (il Coordinamento di 23 associazioni per la comunicazioni). Mentre dalla Cdl c'era chi parlava di «squallidi attacchi alla Chiesa» o di «mele marce raccattate in tutto il mondo». E dal centrosinistra c'era chi denunciava invece una voglia di «censura preventiva». A confrontarsi in modo serrato in studio, assieme al prete anti pedofili don Di Noto e Luigi Odifreddi, Colm O'Gorman autore del documentario, convinto che la Chiesa abbia la responsabilità di aver girato la testa troppo a lungo, e monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia università lateranense che ha smentito la presunta «omertà»: «Si prova una profonda tristezza» di fronte a casi come questi, «ma dire che la Chiesa finora ha vissuto solo di bugie è una grossa menzogna».
Santoro arriva in studio con il vento in poppa. «È solo grazie a Fini che siamo andati in onda. L'aver detto a Ballarò che non ce l'avremmo fatta ci ha favorito» ha appena ironizzato in camerino. L'ha spuntata. E si sente tornato «ai tempi della staffetta con Costanzo sulla mafia. L'ho anche chiamato. Si è un po' commosso. Anche allora c'erano attacchi duri. Ma nessuno si sognava di chiederti prima la scaletta».
Si preoccupa più volte di precisare che quelle del video sono «storie singole». Ma quelle descritte dal documentario sembrano tutte tragicamente uguali. In Irlanda, negli Stati Uniti, in Brasile. A volte a raccontare i sorrisi di invito, la violenza e il segreto imposto sono le stesse vittime. In un caso lo stesso stupratore reo confesso. Ci sono nomi di chi abusava e dei vescovi che proteggevano i violentatori. Ma sotto accusa è la Chiesa. E la direttiva «Crimen sollicitationis» che, accusa Odifreddi, «prevedeva la scomunica per chi rivelava gli abusi». «Un grande fraintendimento — spiega monsignor Fisichella —, è solo un segreto processuale ed equivale al silenzio che il magistrato chiede quando è in atto un'inchiesta». E poi, rispondendo alle critiche che continuamente vengono fatte alla direttiva dell'allora capo della Congregazione, il vescovo Ratzinger: «Dire che Ratzinger non ha fatto nulla è profondamente falso. Quelle persone sono state tolte dalla Chiesa».
E altre storie le offre Santoro in studio. Le vittime di don Cantini, un sacerdote ora ultraottantenne, che convinceva i bambini di essere gli eletti di Dio. «Non voglio sentire la loro tristezza, voglio che mettano in atto qualcosa perché non accada più», reagisce Colm O' Gorman, autore del documentario.

Corriere della sera, 1° giugno 2007

Bah!


Curzi: bravo Michele. Ma Staderini: fazioso, colpa di Cappon

ROMA - Dopo la sigla di «AnnoZero» due reazioni diverse nel Consiglio di amministrazione (in ordine alfabetico). Sandro Curzi, consigliere in quota Verdi- Rifondazione: «Sono fiero di essermi battuto perché questa trasmissione potesse svolgersi regolarmente. Un prodotto straordinario, una dimostrazione della forza del servizio pubblico. Michele Santoro ha fatto il suo mestiere, il suo lavoro di giornalista professionista: e sottolineo questa condizione perché ha ricevuto poca solidarietà dalla categoria». Ancora: «Vorrei dedicare questa puntata di Santoro ai tanti sacerdoti, soprattutto missionari, che ho conosciuto e apprezzato negli anni. E la dedico anche al cardinal Martini: io, laico, mi ritrovo molto nelle sue posizioni. E ringrazio monsignor Rino Fisichella e don Di Noto che hanno affrontato un argomento non facile di fronte a una platea così vasta. Ma la positività di questa trasmissione verrà, spero, riconosciuta anche dalla chiesa. Perché la chiesa non viene indebolita dalla verità».
Marco Staderini (area Udc) è invece durissimo: «Come avevamo previsto, una trasmissione interamente a tesi, non degna di un servizio pubblico, certo non di informazione. Un plauso a monsignor Fisichella e a Don di Noto che hanno partecipato con obiettività. Una caratteristica che non ha avuto Michele Santoro. Non è stato un conduttore ma sempre un uomo di parte: tono accusatorio, fazioso, inquisitorio, un cipiglio minaccioso. Per di più una trasmissione basata su una tesi falsa, quella del segreto. Soprattutto un pretestuoso e volgare attacco al Papa basato su un'interpretazione non corretta di un documento Vaticano, ben spiegata poi da Fisichella». Morale, Staderini? «Coloro che portano la responsabilità di quanto è accaduto, cioè il direttore generale Claudio Cappon, il presidente Claudio Petruccioli e Santoro dovranno riflettere sull'accaduto. Un attacco giustificabile solo dall'estremismo di sinistra e dalla voglia di dare una "risposta" al successo del Family day. Chiederemo a Cappon quali misure intenda adottare su Santoro per poi decidere sul da farsi in Consiglio di amministrazione».
La verità è che sulla trasmissione di Michele Santoro si gioca una partita molto ampia: la poltrona del direttore generale Claudio Cappon, che i cinque consiglieri di area centrodestra martedì hanno indicato in un documento come l'«esclusivo responsabile della corretta gestione» della trasmissione. E il tutto andrebbe su un conto che per il centrodestra (cioè la maggioranza) è già aperto da settimane. In un promemoria di quattordici cartelle, i consiglieri vicini alla Casa delle Libertà affermano nero su bianco che «le criticità gestionali ed editoriali risultano dall'inefficienza e dalla sorprendente inazione del direttore generale...».
A questo quadro si aggiungono le preoccupazioni interne dopo l'approvazione di un bilancio in rosso (78.6 milioni di euro di perdite nel 2006 per Rai spa, 87.4 milioni per Rai gruppo). L'Usigrai, il sindacato dei giornalisti interni, ha proclamato uno sciopero per il 13 giugno audio- video».
Nemmeno dalla maggioranza di governo arrivano voci lusinghiere. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, durante il faccia a faccia con Giovanni Minoli ieri sera per «La storia siamo noi» ha ironizzato sulle spaccature nel Cda: «È una telenovela che continua da anni, con consiglieri dimissionari e Cda Smart. Ne abbiamo viste tante...». Il governo punta a un iter accelerato per il riforma Rai che porta il nome del ministro Gentiloni. E il consigliere Nino Rizzo Nervo (Margherita) arriva a immaginare una conclusione anticipata del mandato: se Cda e direttore generale non riescono a operare come dovrebbero «chi ha veramente a cuore gli interessi dell'azienda potrebbe anche decidere di passare la mano».

Corriere della sera, 1° giugno 2007


I bambini usati da Santoro per attaccare il Papa nemico

di ALESSANDRO GNOCCHI

Finalmente ieri sera Michele Santoro ha mandato in onda "Sex Crimes and the Vatican", il video targato Bbc che accusa Benedetto XVI di aver insabbiato i casi di pedofilia all'interno della Chiesa. Era ora. Almeno oggi sappiamo che, pur di guadagnare sul campo la patente di anti-clericale necessaria per essere ben visti dall'intellighenzia, ci si può servire di tutto, anche di una bufala riconosciuta come tale da tutti. Tutti meno la redazione di "Annozero", convinta di essere in possesso di una testimonianza-bomba. Non appena si accendono le telecamere, si capisce che Santoro è caricato a pallettoni. L'atmosfera è quella del grande evento. O la trasmissione fa il botto questa sera, oppure sarà rubricata fra le delusioni della stagione. Michele non può dire la parolina magica "censura" perché la Rai lo ha fregato, accontentandolo senza troppe discussioni. Però, qua e là, il conduttore lascia intendere che anche questa volta ha dovuto combattere una battaglia per difendere la libertà d'informazione. Del resto, secondo lui, «i cattolici hanno in mano quasi tutte le reti televisive, Rai uno, Rai tre e i canali Mediaset. Lasciatemi almeno Rai due». In platea, il matematico Piergiorgio Odifreddi, mangiapreti a tempo pieno, scalda i muscoli. Le sue opinioni sono chiare: i cristiani sono cretini, la Bibbia è un romanzo storico pieno di errori, Ruini va sparato nello spazio come la famosa cagnetta (che fra l'altro si chiamava Laika). Gli altri ospiti sono monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia università lateranense; don Fortunato di Noto, sacerdote in prima linea nella lotta contro la pedopornografia; Colm O'Gorman, l'artefice del video. Il vignettista Vauro rompe subito il ghiaccio con una battuta: «Sono stato a cena con un vescovo, monsignor Bettazzi. In realtà dovevo anche andare a dormire con lui, ma io gli ho detto: "Monsignore forse per lei sono un po' vecchierello"». Su tutti vigila severo Marco Travaglio al quale tocca il compito di introdurre la puntata con una lunga epistola inviata in Paradiso a Indro Montanelli che «non amava certi preti che si occupano di politica». Lassù, il grande giornalista osserva l'Italia scuotendo la testa sconsolato per il definitivo tramonto della laicità. («Però veniva a sentirmi dire messa» replica Fisichella). Comunque la predica di Travaglio offre la cornice e la chiave di lettura di quello che seguirà: il punto non è tanto la pedofilia ma l'ingerenza del Vaticano che, «insieme con Confindustria», riempie i vuoti di potere lasciati dallo Stato. Il documentario parte in tarda serata. I contenuti sono già noti al pubblico, dalla confessione vomitevole dell'ex prete pedofilo Oliver O'Grady, alla ricostruzione dello scandalo che investì la diocesi di Boston nel 2002. Anche la tesi di fondo è conosciuta. La gerarchia ecclesiastica sapeva tutto ma ha taciuto e continua a tacere. Il responsabile di questo silenzio è un tedesco malvagio, Joseph Ratzinger, che lavora da decenni per occultare le prove dei misfatti. Fin dalla settimana scorsa, Libero ha mostrato le falsità e calunnie contenute in "Sex Crimes and the Vatican". Riassumo brevemente: il filmato attribuisce a Ratzinger la paternità di un documento, il Crimen Sollicitationis , vergato e approvato dalla Congregazione per la dottrina della fede nel 1962 al fine di coprire i crimini di pedofilia commessi dai sacerdoti. All'epoca il futuro papa non era neanche cardinale e studiava teologia in Germania. (Come deve ammettere Santoro in diretta). Non importa, dice O'Gorman, perché nei vent'anni in cui ha guidato la Congregazione, Ratzinger ha garantito l'applicazione di quel testo, rendendosi complice dei pedofili. Odifreddi, definito da Santoro uno dei più grandi intellettuali italiani, va all'attacco, sostenendo che il Crimen è un documento segreto che impone l'assoluto divieto di denunciare i preti pedofili. Rettifica di Fisichella: «Non c'è nessun segreto. Il segreto è processuale e riguarda il tribunale ecclesiastico. Nulla vieta a chi subisce la violenza di andare da un magistrato, anzi è obbligato in coscienza ad andarci. Il Crimen inoltre è superata. Nel 2001 Giovanni Paolo II ha istituito il Tribunale supremo per giudicare, tra l'altro, proprio i casi di pedofilia». Insomma, il Crimen è una disposizione per istruire i processi canonici e ridurre allo stato laicale i preti coinvolti in abusi sui minori: è stata emanata per punire e non per nascondere. Dettagli, particolari, sottigliezze. Serve materiale per perpetuare la guerra fra laici e cattolici, soprattutto dopo il successo del Family Day. Tutto fa gioco, perfino strumentalizzare la tragedia della pedofilia in nome di una battaglia ideologica contro il Vaticano. Perché nel corso della puntata emerge un atteggiamento cinico: i bambini interessano, soprattutto come "spunto" per attaccare la Chiesa.

IL FILMATO

IL COSTO Il documentario contro il Papa "Sex, Crimes and the Vatican", tratto dalla trasmissione "Panorama" della Bbc e opera del giornalista irlandese Colm O'Gorman, è stato acquistato dalla Rai, su richiesta di Michele Santoro, per una cifra di circa 20-25mila euro. IL RUOLO DI O'GRADY Immagini dell'ex prete irlandese Oliver O'Grady, oggi un uomo libero, aprono e chiudono il documentario. Il pedofilo è ripreso, in realtà durante un film, mentre descrive in termini piuttosto espliciti come adescava le sue vittime e quali tipi di ragazzini gli piacevano. LE FALSITÀ Sono parecchie. A cominciare dalla lettera firmata nel 2001 dall'allora cardinale Ratzinger sui processi canonici, spacciata per «documento segreto» e invece consultabile sul sito della Santa Sede; o dal numero di sacerdoti condannati negli Usa da tribunali federali o statali per abusi sessuali su minori, appena 105 dal 1950 a oggi, e non «migliaia».

Libero, 1° giugno 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che sacrificio ascoltarti, Travaglio, è stato davvero un "travaglio", quel tuo lungo e noiosissimo monologo incongruente e così vacuo. Dieci parole sarebbero bastate per farti ascoltare e capire il tuo strampalato concetto. Con chi parlavi? Un po' con tutti, boh! Ma Montanelli ti ascoltava? Io non entro nei giudizi di Dio come fai tu, ma già, tu non credi in Dio. Però, strano credi nel purtroppo defunto Montanelli fino al punto di parlare con lui in diretta, sicuro che ti ascoltasse. Forte contraddizione, caro Travaglio, "travagliato" negli oscuri meandri della tua mente che credi "razionale". Contradditorio con te, Marco? No, grazie, proprio non mi va. Evidenzio solo che il rispettato Indro Montanelli, al contrario di te, ha sempre avuto molto rispetto della Chiesa. Direbbe Totò: "Si informi..."