21 agosto 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 21 agosto 2007(1)[Intervista del cardinale Bertone]


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Rassegna stampa del 21 agosto 2007 [Intervista del cardinale Bertone]

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Preti e abusi sessuali Bertone: «Un disegno contro la Chiesa»

di Stefano Zurlo

La Chiesa è sotto attacco. Ad opera dei «media», italiani e europei, ipersensibili, anzi pruriginosi, davanti al tema delle presunte violenze sessuali commesse da sacerdoti e religiosi. Il cardinale di Stato vaticano Tarcisio Bertone abbandona la linea della prudenza e in un’intervista alla Radio Vaticana passa al contrattacco denunciando «il disegno» preciso e le «falsificazioni» nel modo in cui i giornali trattano l’argomento. Di ritorno dagli Usa, al Meeting di Rimini, Bertone aveva glissato sul caso Gelmini: «Non mi sono fatto un’idea, scusatemi, ma ho migliaia di problemi che riguardano tutto il mondo».

Poche ore e il numero due del Vaticano cambia registro prendendo spunto da un’altra inchiesta scabrosa, quella condotta dalla procura di Torino su alcuni sacerdoti accusati di molestie: «Mentre ero negli Stati Uniti mi hanno informato che per una settimana su un giornale italiano è comparso un istituto educativo, che ha una grande tradizione educativa, per un fatto che è tutto da accertare, che è in mano alla magistratura, e appariva come un istituto dove si commettono chissà quali delitti. Questa è una falsificazione».

Il riferimento, inequivocabile, è al Valsalice, prestigioso liceo della Torino bene il cui economo è al centro dell’indagine dei Pm Cristina Bianconi e Manuela Pedrotta. Nei giorni scorsi due ex allievi eccellenti del Valsalice, proprio Bertone e il Procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, avevano scritto a Famiglia Cristiana difendendo il liceo fondato da don Bosco e definendolo «un fiore all’occhiello nella storia di Torino».

Ora Bertone rincara la dose e allarga il discorso ad un clima generale che si respira in Italia e in Europa, dove è arrivato direttamente dall’America e dallo scandalo dei preti pedofili che hanno mandato in bancarotta ricche diocesi. «In qualche momento - spiega l’alto prelato - sembra ci sia un disegno» preciso e anche una «falsificazione» in tv e sui giornali: un modo di raccontare impregnato di laicismo, «vergognoso e mistificante», da «condannare assolutamente».

Il punto, secondo il cardinale, è la troppa attenzione che si dà alla cronaca giudiziaria rispetto alle opere di testimonianza e missione nel mondo: «È un modo falsificante di presentare la Chiesa, come un solo frammento nella grande Cappella Sistina restaurata». Eccolo il paragone che spiega il pensiero di Bertone: «La Cappella Sistina restaurata è uno splendore e ha riacquistato i colori originali di Michelangelo, specialmente il grande affresco del Giudizio Universale. Ci sono dei ritagli di affresco che hanno mantenuto il colore rovinato, viziato dalle candele, dai secoli, dalle celebrazioni. Quindi, ci sono dei ritagli, dei rettangoli oscuri. Se uno puntasse la telecamera per riprendere la Cappella Sistina su questo angolo oscuro e non la puntasse sullo splendore, sarebbe una falsificazione. Anche questo frammento è Cappella Sistina, certamente, ma non è il grande capolavoro. La Chiesa - prosegue Bertone - è un grande capolavoro di Dio e degli uomini e delle donne di Chiesa, nel passato della sua storia gloriosa e nell’attualità di un volume immenso di bene che la Chiesa produce in ogni parte del mondo». Per questo la «requisitoria» si chiude con una condanna: il «modo dei media di presentare la Chiesa, qualunque sia l’intenzione o la colpa, è un modo mistificatore».

© Copyright Il Giornale, 21 agosto 2007


Preti pedofili, la Chiesa contro i giornali

di COSIMO COLASANTO

ROMA È una Chiesa «sotto attacco» quella che il Cardinale Tarcisio Bertone ha difeso ieri parlando a margine del Meeting riminese di Cl. Una difesa contro le «mistificazioni» e le «falsificazioni» dei media e di chi vuole ridurre «un grande capolavoro di Dio, degli uomini e delle donne di Chiesa» ad un'opera appestata dalla lebbra della pedofilia. «Questa è una falsificazione», ha tagliato corto il segretario di Stato vaticano in un'intervista alla Radio Vaticana raccontando di essere stato informato, mentre era negli Stati Uniti, che «per una settimana su un giornale italiano è comparso un istituto educativo con un grande tradizione educativa, per un fatto che è tutto da accertare, facendolo apparire come un posto in cui si commettono chissà quali delitti». Un «disegno» portato avanti con un intento «mistificatorio» e da «condannare assolutamente», ha concluso Bertone.

PRETI RICATTATI Il riferimento è all'istituto salesiano Valsalice di Torino, finito nell'occhio del ciclone per una storia di presunti abusi sessuali e preti ricattati. La denuncia è partita nei mesi scorsi da parte un ragazzo ventiquattrenne con piccoli precedenti penali che ha tirato in ballo tre sacerdoti della struttura torinese, una delle più antiche e celebri. Ma di certo il cardinale pensava anche alla tempesta di illazioni che ha investito don Gelmini e la comunità "Incontro" per una vicenda che ha molto in comune con quella piemontese. Tentativi di ricatti ed estorsioni da parte di giovani entrati in contatto con le strutture di recupero prima di trasformarsi in accusatori per denunciare torbide vicende di violenze sessuali. Per soldi, dicono i sacerdoti difendendosi. In tutti i casi, alla stampa e alla tv, Bertone chiede prudenza per fatti che sono «in mano alla magistratura». Nei giorni scorsi il cardinale aveva impugnato carta e penna per scrivere una lettera insieme al procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, come lui ex allievo della Valsalice, difendendone «il modello educativo». Ieri poi l'intervento che ha ripreso i toni dell'omelia della Messa celebrata in avvio del meeting di Comunione e Liberazione. Domenica, parlando ai giovani di Cl, il porporato aveva indicato nella lotta tra il bene e il male i segni evidenti dell'attacco del «maligno» alla Chiesa. Ieri ha precisato il suo pensiero durante la conversazione radiofonica. «Non si può rappresentare la Chiesa come un solo frammento della Cappella Sistina restarauta». Il confronto tra il cattolicesimo e il capolavoro michelangiolesco va oltre. «Se uno puntasse la telecamera solo per riprendere gli angoli oscurati dal fumo delle candele», ha continuato il segretario di Stato, «e non sullo splendore dell'intero affresco, sarebbe una falsificazione».

CHIESA NON È ONG Bertone ha ricordato che in ogni occasione, durante i suoi incontri in veste di diplomatico della Santa Sede, i capi di Stato e gli ambasciatori di tutto il mondo, anche quelli non cristiani, hanno riconosciuto «il bene che fa la Chiesa, il volume di carità sociale che svolge in ogni nazione». Per questo, secondo il segretario di Stato, è «assurdo» declassarla a una sorta di organizzazione non governativa. «Lo escludono la sua storia, la sua identità, il suo spessore istituzionale», conclude il porporato non prima di aprire un altro confronto destinato a far discutere. Commentando infatti la decisione dell'associazione umanitaria Amnesty International, che ha recentemente inserito l'aborto tra i diritti umani in caso di stupro, Bertone ha voluto ribadire la posizione della Chiesa: «Bisogna salvare la vita anche se è frutto di violenza». Ricordando le encicliche e i messaggi che, già quando era cardinale, Papa Ratzinger ha riservato alla dignità della donna, il numero due del Vaticano ha avvertito che «non si possono aggiungere ad omicidi altri omicidi». Le reazioni del mondo politico si dividono. All'attacco Stefano Pedica (Idv): «Il coinvolgimento di sacerdoti iscritti nel registro degli indagati è un'accusa reale, non una finzione. La Chiesa non si nasconda dietro un dito». Pro-Bertone è Gianfranco Rotondi (Dca) per il quale è «in atto un tentativo forte per screditare la Chiesa di Roma».
Per una settimana su un giornale italiano è comparso un istituto educativo, per un fatto che è tutto da accertare, e appariva come un istituto dove si commettono chissà quali delitti

© Copyright Libero, 21 agosto 2007


Preti e abusi, l’ira di Bertone «Disegno contro la Chiesa»

Il cardinale accusa i media: «Una falsificazione»

di DONATELLA BARBETTA

C’È UN «DISEGNO preciso» contro la Chiesa nel modo con cui stampa e televisioni riferiscono alcuni fatti di cronaca. Stavolta non è un prete indagato a puntare il dito, ma il segretario di Stato del Papa. Il cardinale Tarcisio Bertone, ai microfoni di Radio Vaticana, ha sostenuto che il modo di fare dei media talvolta è «vergognoso e mistificante» e «da condannare assolutamente».
Il porporato, salesiano e quindi discepolo di don Bosco, ha toccato un recente caso che gli sta a cuore: «Mentre ero negli Stati Uniti mi hanno informato che per una settimana su un giornale italiano è comparso un istituto educativo, che ha una grande tradizione educativa, per un fatto che è tutto da accertare, che è in mano alla magistratura, e appariva come un istituto dove si commettono chissà quali delitti. Questa è una falsificazione. Per una settimana — ha insistito Bertone — sul giornale o al telegiornale, vedere sempre le linee, l’architettura di questo istituto è veramente vergognoso e mistificante. È da condannare assolutamente».

LA VICENDA è quella che ha portato la procura di Torino a iscrivere nel registro degli indagati i nomi di tre religiosi per abusi sessuali. Secondo il presule, la maggiore attenzione dei media alla cronaca giudiziaria che interessa uomini di Chiesa, piuttosto che alle opere di testimonianza e missione nel mondo, «è un modo falsificante di presentare la Chiesa, come un solo frammento nella grande Cappella Sistina restaurata, che è uno splendore e che ha riacquistato i colori originali di Michelangelo, specialmente il grande affresco del Giudizio Universale. Ci sono dei ritagli che hanno mantenuto il colore rovinato, viziato dalle candele, dai secoli, dalle celebrazioni. Quindi, ci sono dei ritagli, dei rettangoli oscuri. Se uno puntasse la telecamera per riprendere la Cappella Sistina su questo angolo oscuro e non lo puntasse sullo splendore della Cappella Sistina, sarebbe una falsificazione. Anche quella è Cappella Sistina, certamente, ma non è il grande capolavoro». Secondo Bertone la Chiesa, che produce «un volume immenso di bene» in ogni parte del mondo, «è un grande capolavoro di Dio».

PRONTA la replica di Giulio Anselmi, direttore de La Stampa: «Penso che sbaglino coloro che, di fronte a fatti, anziché contestarli, si rifugiano dietro generici complottismi. E non credo, francamente, che sia intenzione dei media quella di prendersela con la Chiesa».
In ambito politico l’accusa di Bertone è stata fatta propria da Gianfranco Rotondi, segretario della Dca: «Siamo stati i primi a sostenere che c’è in atto un tentativo forte per screditare la Chiesa. La vicenda di don Gelmini ne è l’esempio». Per Stefano Pedica, deputato dell’Idv, dell’inchiesta di Torino «la Chiesa ne parli e non si nasconda dietro a un dito».

© Copyright Quotidiano Nazionale, 21 agosto 2007


«Troppe falsificazioni, sui mass media c'è un disegno contro la Chiesa»

CITTÀ DEL VATICANO Dal modo con cui i mass media presentano vicende come quella dell'inchiesta di Torino sulle presunte violenze sessuali a carico di religiosi emerge «un disegno» contro la Chiesa. È una severa presa di posizione contro quelle che «falsificazioni» e «mistificazioni» quella del cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in un'intervista alla Radio Vaticana rilasciata a margine del Meeting di Rimini.
«In qualche momento sembra ci sia un disegno - ha sottolineato Bertone riferendosi alle vicende torinesi -, perchè ad esempio, mentre ero negli Stati Uniti, mi hanno informato che per una settimana sui giornali italiani è comparso un istituto educativo, che ha una grande tradizione, per un fatto che è tutto da accertare, che è in mano alla magistratura, e appariva come un istituto dove si commettono chissà quali nefandezze».
«Questa è una falsificazione - ha rilevato il cardinale -. Per una settimana, sui giornali o al telegiornale, vedere sempre la facciata di questo istituto è veramente vergognoso e mistificante. È da condannare assolutamente».
Nei giorni scorsi il cardinal Bertone e il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, entrambi ex allievi della scuola, avevano scritto una lettera a difesa del «modello educativo» dell'istituto salesiano Valsalice di Torino, al centro delle cronache nelle ultime settimane. E ora, nell'intervista alla Radio Vaticana, ha avvertito che dai mass media traspare «un modo falsificante di presentare la Chiesa, come se si presentasse un frammento oscurato nella grande Cappella Sistina restaurata».
«Ci sono dei ritagli di affresco - ha detto il cardinal Bertone - che hanno mantenuto il colore rovinato, viziato dalle candele di secoli, dalle celebrazioni. Quindi, ci sono dei ritagli, dei rettangoli oscuri. Se uno puntasse la telecamera per riprendere la Cappella Sistina su questo angolo oscuro e non lo puntasse sullo splendore della Cappella Sistina, sarebbe una falsificazione».
Bertone ha voluto evidenziare che i presidenti, capi di governo di tutti gli Stati, anche non a maggioranza cristiana, di Stati musulmani, da lui ricevuti come segretario di Stato, «riconoscono il bene che fa la Chiesa, il volume di carità sociale che svolge la Chiesa in ogni nazione». «Allora - ha concluso -, dico che questo modo di presentare la Chiesa, di chiunque sia, o qualunque sia l'intenzione o la colpa, è un modo mistificatore, non presenta la vera Chiesa, la vera Chiesa cattolica, la vera Chiesa di Cristo».

© Copyright L'Eco di Bergamo, 21 agosto 2007

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