21 agosto 2007

Rassegna stampa del 21 agosto 2007 [Intervista del cardinale Bertone]


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"È come se della Cappella Sistina si mostrassero soltanto i rettangoli oscuri"
Il segretario di Stato vaticano: la foto del Valsalice sbattuta per giorni su tg e giornali


JENNER MELETTI

RIMINI - Davanti al microfono amico di radio Vaticana, il cardinale Tarcisio Bertone abbandona la prudenza usata davanti ai microfoni e alle telecamere laiche. «Esiste - dice infatti riferendosi all´inchiesta di Torino - un disegno preciso contro la Chiesa». I media si sono comportati «in modo vergognoso e mistificante, da condannare assolutamente». Non usa mezzi termini, il segretario di Stato vaticano, che solo domenica aveva parlato di fiducia «in una magistratura che saprà accertare ciò che è realmente accaduto e cancellare ciò che è fantasia e invenzione».
Poi, sempre al Meeting, ha registrato l´intervista che mette sotto accusa giornali e televisioni che non raccontano la «vera Chiesa, la vera Chiesa cattolica, la vera Chiesa di Cristo». L´inchiesta sui sacerdoti del liceo salesiano Valsalice è un colpo al cuore del cardinale, che di questo collegio è stato allievo. Assieme a Giancarlo Caselli, procuratore generale a Torino, nei giorni scorsi aveva anche inviato una lettera a Famiglia cristiana per difendere «il liceo la cui foto è stata sbattuta nei tg e sulle prime pagine dei giornali per fatti che sono in corso di accertamento».
Già durante la sua visita negli Stati Uniti il segretario di Stato era stato informato dell´inchiesta. E ora dice: «Per una settimana, su un giornale italiano è comparso un istituto che ha una grande tradizione educativa, per un fatto che è tutto da accertare. Appariva come un istituto dove si commettono chi sa quali delitti. Vedere per giorni e giorni sul giornale e ai telegiornali l´architettura di quell´istituto è stato davvero vergognoso e mistificante».
Per farsi capire bene, il cardinale fa un esempio. «La Cappella Sistina è stata restaurata ed oggi è uno splendore, avendo riacquistato i colori originali di Michelangelo. Ma nel Giudizio Universale ci sono ancora ritagli di affresco che hanno mantenuto il colore rovinato, viziato dalle candele, dai secoli, dalle celebrazioni. Ecco, ci sono rettangoli oscuri. Se uno puntasse la telecamera su questo angolo oscuro e non lo puntasse sullo splendore della Cappella Sistina, sarebbe una falsificazione».
La Chiesa nel suo complesso, secondo il cardinale, ha lo splendore dell´opera di Michelangelo. «La Chiesa è un grande capolavoro di Dio e degli uomini e delle donne della Chiesa, nel passato della sua storia gloriosa e nell´attualità di un volume immenso di bene. Come segretario di Stato ricevo presidenti, capi di governo di tutti gli Stati, anche non a maggioranza cristiana, Stati musulmani che riconoscono il bene che fa la Chiesa, il grande volume di carità sociale».
Al Meeting, il segretario di Stato vaticano aveva risposto anche a una domanda su don Gelmini, accusato di violenza sessuale da ex ospiti della sua comunità. Già negli Stati Uniti aveva dichiarato di seguire il caso con attenzione e che avrebbe espresso il proprio parere dopo essersi informato. «Scusate - ha detto a Rimini forse con ironia - se non mi sono ancora tuffato in problemi importanti come questo. Sapete che ho migliaia di problemi che riguardano tutto il mondo». Don Gelmini aveva parlato di «un complotto giudaico massonico» contro di lui. Poi aveva chiesto scusa. Il cardinal Bertone, sul prete di Amelia, aveva scelto la prudenza. «Questa cosa deve essere valutata con la massima obiettività e con il massimo rispetto di ogni persona, ma anche con l´apprezzamento di istituzioni che hanno fatto tanto bene nei confronti delle persone disagiate e a rischio. Istituzioni come quelle di don Gelmini, di don Picchi e tanti altri inventori di solidarietà per i più bisognosi».
Piena solidarietà al cardinale da parte del dc Gianfranco Rotondi, secondo il quale «c´è un progetto di scristianizzazione del paese». Per Stefano Pedica dell´Idv invece «la Chiesa deve parlare dei preti indagati e non nascondersi dietro un dito».

© Copyright Repubblica, 21 agosto 2007

Mi pare che ci sia una forzatura delle parole del cardinale Bertone...troppo comodo!
L'intervista a Radio Vaticana va letta PER INTERO
!
R.


MANOVRE FANTASMA

È un peccato che anche il segretario di Stato vaticano ceda alla moda di gridare al complotto di fronte ad un´inchiesta giudiziaria. Come certamente Bertone sa, i magistrati hanno il dovere di indagare di fronte ad una notizia di reato, e i giornali hanno il dovere di pubblicare la notizia. Nessun "disegno preciso contro la Chiesa", quindi: pm e giornalisti non fanno che il loro mestiere. Invece di invocare inesistenti manovre sarebbe interesse della Chiesa preoccuparsi affinchè la verità venga accertata al più presto.

© Copyright Repubblica, 21 agosto 2007

Questo piccolo box non e' nemmeno firmato. Chi l'avra' scritto? Magari il direttore di Repubblica?
I pm fanno sicuramente il loro lavoro, ma la stampa tende a gonfiare le notizie ed a sbattere, prima del processo, il "mostro" in prima pagina con tanto di foto degli istituti che nulla c'entrano con le possibili responsabilita' dei suoi membri...
La cosa e' un "tantino" diversa
!
Raffaella


Bertone attacca la scelta di Amnesty

«No all’aborto anche dopo uno stupro»

Poi accusa i media per l’inchiesta sui presunti preti pedofili: «Certe volte sembra che ci sia un disegno preciso contro la Chiesa»

Bruno Bartoloni

ROMA—Amnesty International credeva di aver sufficientemente spiegato di non avere alcuna intenzione né di esprimere giudizi sull’aborto, né di promuovere campagne in favore dell’interruzione della maternità o di consigliarla a singole persone ma di voler solo difendere le donne dalle violenze e di prevenire gravi violazioni dei diritti umani. Evidentemente al Vaticano la precisazione non è bastata se il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in margine al Meeting di Rimini, ieri ha rilanciato all’organizzazione le accuse che già aveva rivolto il cardinale Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. «Bisogna salvare la vita anche se è frutto di violenza», ha commentato ai microfoni della Radio Vaticana chiamando in causa Amnesty International. E sempre agli stessi microfoni se l’è presa con i media per le «falsificazioni » e le «mistificazioni» in rapporto alla vicenda delle presunte violenze sessuali compiute da religiosi a Torino. Come si guardasse — ha detto — «un solo frammento nella grande Cappella Sistina restaurata».
«In qualche momento— ha spiegato — sembra ci sia un preciso disegno contro la Chiesa perché, mentre ero negli Stati Uniti, mi hanno informato che per una settimana su un giornale italiano e in televisione è comparso un istituto educativo che ha una grande funzione pedagogica, per un fatto tutto da accertare ». Gli ha replicato il direttore de La Stampa, Giulio Anselmi. «Per quanto mi riguarda posso dire che La Stampa ha dato una notizia che si è dimostrata vera e, trattandosi di notizia torinese, l’ha data con evidenza».
Quanto all’aborto in caso di violenza sessuale, il segretario di Stato ha insistito con fermezza: «Non si può aggiungere a omicidi altri omicidi, l’uccisione di altre persone. Anche se sono persone in fieri, sono persone, sono soggetti umani, con tutta la loro dignità di esseri umani», ha sottolineato riaffermando la nota posizione della Chiesa cattolica secondo la quale la vita inizia al momento stesso del concepimento. Il cardinale Bertone ha confermato l’impegno rigoroso della Chiesa contro la violenza nei confronti delle donne, «contro questa forma disumana di violenza che è lo stupro ». L’intervento del cardinale segretario di Stato nasce dopo un duro editoriale di Avvenire contro Amnesty International firmato da Eugenia Roccella, portavoce del Family Day, in cui accusava senza mezzi termini l’organizzazione di «difendere l’accesso delle donne all’aborto».
Quando il cardinale Martino in un’intervista a un settimanale cattolico americano aveva annunciato lo scorso giugno la sospensione dei finanziamenti cattolici ad Amnesty International a causa della sua «svolta abortista » decisa all’assemblea di Città del Messico, la sezione italiana dell’organizzazione umanitaria, dopo aver fatto presente di non aver mai ricevuto finanziamenti dal Vaticano o da organizzazioni dipendenti dalla Chiesa cattolica, aveva precisato che la decisione era stata presa nel contesto della campagna «mai più violenza sulle donne ».
Sottolineava poi che Amnesty International intendeva chiedere agli Stati di modificare o abrogare le leggi per effetto delle quali le donne possono essere sottoposte a imprigionamento o ad altre sanzioni penali per aver abortito o cercato di abortire. Il conflitto fra il Vaticano ed Amnesty International con il quale la Chiesa cattolica ha sempre collaborato a difesa dei diritti umani sembra sempre più difficile da sanare.

© Copyright Repubblica, 21 agosto 2007

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