20 giugno 2007

Blasfemia a Bologna: l'omelia del card. Caffarra e le reazioni


Vedi anche:

I fedeli accorrono in massa al Santuario di San Luca. Il Card. Caffarra: "una bestemmia avallata dalle istituzioni!"

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ULTIMORA: IL PAPA IN LIGURIA

Rassegna stampa del 20 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 20 giugno 2007 (1)


Pubblichiamo un bellissimo (come sempre) commento di Mons. Maggiolini e la cronaca di quanto accaduto a Bologna cosi' come apparsa su "Repubblica".
Articoli molto approfonditi (c'e' anche la trascrizione dell'omelia dell'arcivescovo di Bologna), ma andavano inseriti nell'edizione nazionale del quotidiano, non in quella locale.
No comment sull'articolo del "Corriere".
Provocazione: perche' i telegiornali nazionali hanno censurato l'oscenita' di Bologna? Per quale motivo? Non e' importante fare informazione quando si offende la fede cattolica
?
Raffaella


La Madonna insultata avrà pietà dei cretini

di Alessandro Maggiolini

Sabato scorso, a Roma, un gruppo di sedicenti intellettuali ha messo alla berlina il Papa, che avrebbe una colpa irrimediabile da espiare: aver condannato moralmente l’omosessualità. Sui giornali ogni giorno si trovano pezzi di cronaca che esprimono disprezzo nei confronti della religione cattolica. Qualcuno ricorda la presenza della defunta pornostar Moana Pozzi tra i personaggi del presepio nell’ultimo Natale. Un giornalista si preoccupa di spiegare quanti orgasmi possono essere raggiunti in un rapporto sessuale. Un altro misura il tempo del coito. Cose che si possono meglio conoscere in giornaletti pornografici o in testi di sessuologia, con maggiore dignità. Che barba questo ritorno ossessivo sulla sessualità, e per di più su una sessualità deviata.

Ma la schifezza più recente avviene a Bologna dove si presenta la mostra dal titolo La Madonna piange sperma. È difficile raggiungere il fondo del malgusto in fatto di bestemmie e di profanazioni. Comunque, la Chiesa non perde la calma nemmeno davanti a delle oscenità: il Cardinale di Bologna, Carlo Caffarra, ieri nel Santuario della Madonna di San Luca, ha celebrato una messa di riparazione. «Padre, perdona loro perché non sanno ciò che fanno».

E però, se il Padre perdona, i fedeli non debbono chinare la testa in segno di vergogna o di qualcosa che assomiglia al pentimento. Anzi, deve alzare la testa e con dignità continuare a credere.

Dopo le sciocchezze venute alla luce e riconosciute come tali, si sono infilate le proteste. «Cancellate lo spettacolo», come aveva chiesto con durezza il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati. Altri ministri e autorità laiche si sono ritratti, assicurando di non essere stati informati e di non aver sovvenzionato simili bestemmie sconsiderate. Adesso ogni autorità ne accusa un’altra per non essere intervenuta prima. «Dovevo vigilare», afferma uno dei responsabili del capolavoro, dopo aver ammesso: «Ci sono dei filtri che non hanno funzionato. Quel titolo è una provocazione sbagliata». L’opera «artistica» comunque è arte, è allegra, è colorata. Tante scuse ai credenti.
Cofferati si sforza di spegnere altre tensioni verso il mondo cattolico, pur sapendo di dover fare i conti con la sinistra radicale. Non a caso Lidia Menapace, storica voce contro il cristianesimo - e anche contro il buon senso - rilancia: «Gli scandali sono altri. Il Papa e i politici bigotti pretendono di attraversare le nostre vite con divieti e anatemi». Povera Lidia che passa sopra la fede di generazioni di gente onesta e santa. Arriva l’inedito stravecchio. Cara Madonna, abbi pietà dei cretini.

Il Giornale, 20 giugno 2007


L´OMELIA

Il testo dell´omelia del cardinale Caffarra durante la "preghiera riparatoria"

"Un´ingiustizia commessa nei confronti della nostra città"

CARLO CAFFARRA

Questo è il testo dell´omelia pronunciata ieri dal cardinale a San Luca

«Conoscete … la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era si è fatto povero per noi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Miei cari fedeli, le parole dell´apostolo narrano l´avvenimento della nostra salvezza come discesa di Dio nella condizione della nostra povertà ed elevazione dell´uomo alla condizione della divina ricchezza. È uno scambio mirabile che l´apostolo descrive: l´uomo ha dato al Signore la sua povertà e riceve in cambio la ricchezza dell´Essere divino. Ed il "punto" in cui è avvenuto questo incontro fra povertà umana e ricchezza divina è stato l´umanità del Verbo fattosi carne. In essa lo splendore divino si è velato e la gloria dell´uomo si è manifestata: nella luce del Volto divino l´uomo ha potuto vedere anche il suo volto.
Miei cari fedeli, ciò che stupisce e riempie di commozione, ciò che ha profondamente commosso ogni cuore umano, è che l´evento narrato dall´Apostolo è accaduto nel grembo di una donna. Il luogo del "mirabile scambio" è stato il corpo di Maria. È per questo che ella è chiamata Madre di Dio e lo è veramente; che ella è venerata come tempio vero del Signore, arca dell´alleanza, "dimora di Colui che non ha confini".
Miei cari fedeli, siamo venuti questa sera al santuario mariano – al nostro santuario – non principalmente per commuoverci di fronte alla bellezza della nostra Madre celeste, ma piuttosto portando nel cuore il peso di un insulto grave e pubblico fattole in questa città. Siamo venuti per chiedere perdono e per riparare una bestemmia che ha rivestito la particolare gravità dell´avvallo oggettivo [la responsabilità e le intenzioni le giudichi il Signore] anche di istituzioni pubbliche.
Ho parlato di "riparazione", e noi siamo qui per "riparare" un´offesa fatta alla Madre di Dio.
Per questo è un atto che richiede prima di tutto il riconoscimento dell´ingiustizia insita nel gesto che vogliamo riparare.
È stata un´ingiustizia commessa nei confronti della Madre di Dio, e quindi nei confronti di ogni credente, poiché la maternità di Maria si estende ad ogni discepolo del Signore: ogni insulto fatto alla Madre è fatto al figlio.
Ma è stata anche un´ingiustizia commessa nei confronti della nostra città. Fino a quando si continuerà a degradarne la bellezza? fino a quando si continuerà a sfregiarne la grandezza? fino a quanto si continuerà ad umiliarne l´onore? Il nostro trovarci nel luogo più caro ai fedeli bolognesi in un´occasione tanto triste, risvegli in tutti ed in ciascuno quell´energia morale che nei momenti di maggior travaglio della sua storia ha fatto grande la nostra città.
In questo vespro di così suggestiva intimità dei figli colla Madre, non posso non elevare la mia voce perché nessuno più eviti di porre alla propria coscienza grandi domande: quale città vogliamo lasciare in eredità alle giovani generazioni? quale immagine di uomo vogliamo lasciare come loro ideale? quale misura di libertà vogliamo loro trasmettere? Riparare significa anche riedificare: su quali fondamenta? si può forse edificare sul nulla?

Miei cari fedeli, facciamo nostra la preghiera del Salmo: Signore, libera i prigionieri; Signore ridona la vista ai ciechi; Signore, rialza chi è caduto
.

Repubblica (Bologna), 20 giugno 2007



Durissima omelia durante la "preghiera riparatoria" per la mostra scandalo. La procura apre un fascicolo per vilipendio

L´anatema del cardinale Caffarra

"Una bestemmia avallata dalle istituzioni pubbliche"


Monsignor Vecchi: nelle istituzioni ci sono troppi cattolici timidi
Più di mille fedeli nella basilica di San Luca In prima fila i politici


JENNER MELETTI

«UNA bestemmia avallata dalle istituzioni». Il cardinale Carlo Caffarra rilancia l´accusa della Chiesa nei confronti di chi ha permesso il patrocinio del quartiere San Vitale a una mostra dal titolo blasfemo «La Madonna piange sperma». Una mostra per la quale la Procura della Repubblica ha aperto un´inchiesta dopo la denuncia presentata dal deputato di Forza Italia Fabio Garagnani. Davanti a una folla di fedeli alla «preghiera riparatoria» nella basilica di San Luca, l´arcivescovo di Bologna punta il dito contro l´ingiustizia commessa nei confronti di ogni credente, ancor più grave perché avallata da un´istituzione pubblica» e davanti all´immagine sacra della Madonna di San Luca conclude così: «La madre di Dio, sono certo, ha gradito questo gesto di affettuosa riparazione».
C´è anche una strana processione, alla fine della preghiera di riparazione. Davanti ci sono tutti e 25 i preti che hanno concelebrato la Messa, poi il vescovo Ernesto Vecchi, il cardinale Carlo Caffarra. Attraversano metà del santuario della Madonna di San Luca poi entrano in sagrestia. La cosa strana è che la processione viene chiusa dai politici. Quelli di opposizione, come Fabio Garagnani, Ubaldo Salomoni, Maria Cristina Marri e l´anziano dc Giovanni Bersani. E quelli di maggioranza: Giuseppe Paruolo, l´assessore delegato dal sindaco e dagli altri assessori a rappresentare il dolore della città per l´offesa alla Madonna. Stanno tutti in sagrestia per una decina di minuti. Da lontano si vede l´assessore che parla con il cardinale. Cosa vi siete detti? «Ho raccontato al cardinale che io sarei venuto comunque qui, oggi, proprio come cattolico. Ma sono qui anche per esprimere la vicinanza del Comune alla comunità cristiana. Ho detto a sua eminenza che faremo di tutto perché un fatto simile non possa avvenire ancora. Siamo umiliati da questa offesa, noi, come cittadini di Bologna».
E il cardinale cosa ha risposto? «Fate un po´ voi, ci ha detto. Insomma, ha fatto un discorso più articolato, ma il senso è questo. Io gli ho spiegato che tutta la città è avvilita per questa bestemmia. Infangare il nome di Maria non sta da nessuna parte. Si può discutere di tutto, ma un´offesa come questa non fa parte di un dibattito politico. Non deve esserci e basta».
Non è frequente vedere una folla che applaude in un santuario. Succede alla fine, quando il cardinale Caffara, emozionato, benedice i fedeli. «Siete arrivati numerosi. Questo è il volto vero di Bologna. Ecco, l´avete manifestato voi, il volto vero della città». Sono quasi mille, dentro la chiesa. Altri duecento sono fuori. Scatta l´applauso, lungo, intenso, e il cardinale se lo gode tutto. Solo quando i battimani si fermano aggiunge: «Scenda abbondante da questo colle la benedizione sulla città, sulle famiglie, sulle nuove generazioni…Sono certo che la Madre di Dio ha gradito questo affettuoso atto di riparazione che siamo venuti ad offrirle qui, nella sua casa».
Ma sull´altare, durante l´omelia, il cardinale non ha risparmiato nessuna critica a chi ha permesso («La responsabilità e le intenzioni le giudichi il Signore») l´offesa alla Madonna. «Vogliamo riparare una bestemmia - ha scandito - che ha rivestito la particolare gravità dell´avallo oggettivo anche di istituzioni pubbliche». Ecco perché, alla fine, all´assessore in sagrestia dirà soltanto: «Fate un po´ voi». La Chiesa - questo il senso - non accetterà altri insulti. Voi che avete il potere politico dovete attrezzarvi per evitare altre bestemmie. Le parole e le promesse non bastano più.
Ha anche rischiato, la Chiesa bolognese. Non è facile chiamare i fedeli in un giorno già estivo in un luogo remoto come il colle della Guardia. Ma ci sono i giovani di Cielle, le suore delle case di cura, tanti fedeli arrivati dalle parrocchie. Quasi tutti in auto, c´è anche un piccolo ingorgo. Paolo Giuliani, della Margherita, sale invece a piedi, per esprimere una penitenza vera. Col fiato corto, dice che il centro sinistra in questa vicenda è apparso troppo timido, che qualche dimissione, per esempio quella del presidente del quartiere San Vitale, sarebbe stata utile. E ha anche una bella soddisfazione. A lui, che aveva parlato di «cattolici troppo timidi», risponde monsignor Ernesto Vecchi e gli dà ragione. «Io rilevo - dice il vescovo vicario - che le risposte partono sempre da noi, dalla Chiesa». «Il cattolico vero non dovrebbe avere paura ad esprimere se stesso. E´ un portatore di differenze che sono un vantaggio anche nelle istituzioni». La mostra blasfema riapre una vecchia ferita. «So che gli organizzatori di questa oscenità avrebbero voluto mettere in risalto una mia frase: "La violenza è frutto della trasgressione" che sarebbe stata pronunciata da me dopo l´aggressione a due ragazzi gay. Io quella frase non l´ho mai pronunciata. Vorrei chiedere di correggere il tiro, finalmente».
Monsignore sembra però soddisfatto della reazione della città «Stavolta il Palazzo ha reagito molto bene. E´ vero, come avete scritto voi, che c´è stato qualche silenzio. Ma forse dipende da fatti contingenti: partorire il partito democratico non è facile». E anche la Margherita riceve il benservito.
Ecco, la Messa comincia. In prima fila i cinque politici che andranno poi in processione in sagrestia. Per parlare, per spiegare. Forse pensano che il cardinale abbia bisogno dei loro consigli.

Repubblica (Bologna), 20 giugno 2007

Complimenti ai Bolognesi e al cardinale Caffarra per la pronta e significativa risposta in sagrestia :-)
Raffaella


L´ipotesi di reato conseguente alla denuncia di Garagnani è vilipendio

La Procura apre un´inchiesta Adagio finisce nel mirino

Gli assessori puntano il dito contro il presidente del quartiere San Vitale colpevole di aver messo in programma la mostra

SILVIA BIGNAMI

La denuncia del deputato azzurro Fabio Garagnani contro la «mostra blasfema» di Vicolo Bolognetti è già sul tavolo del procuratore capo Enrico De Nicola che sta valutando la questione con l´ipotesi di reato di vilipendio. Ma la caccia al colpevole, oltre che giudiziaria, diventa anche politica. Il giorno dopo l´annullamento della serata contestata, il 29 giugno, quando nella sede del quartiere San Vitale avrebbe dovuto essere presentata la mostra «La Madonna piange sperma», gli assessori puntano il dito contro Vicolo Bolognetti e contro il suo presidente Carmelo Adagio. «Non basta che dica che non sapeva nulla. Bisognerà che indichi chi aveva suggerito quell´evento nel cartellone» scandiscono in coro dopo la riunione di giunta. Mentre le altre associazioni che avevano partecipato al bando per l´assegnazione del Quadriportico del quartiere San Vitale escono allo scoperto e denunciano irregolarità a favore di Jurta, l´associazione che si è aggiudicata la gara.
«Ho ricevuto la denuncia di Garagnani e ora dovrò esaminarla attentamente» spiega De Nicola: «La leggerò attentamente insieme agli articoli di stampa che ho fatto raccogliere sulla vicenda e poi prenderò le mie decisioni». Le ipotesi di reato sono di vilipendio. Si muove quindi la giustizia, mentre anche ieri Garagnani, che era presente alla messa «riparatrice» a San Luca, è tornato a fare pressing sui magistrati: «L´articolo 403 - spiega - non si presta a equivoci. Non si può tollerare che certi atti rimangano esenti da sanzione. L´intervento della Procura è urgente e ineludibile».
Ma anche la politica apre la sua inchiesta. Dopo le parole del sindaco Sergio Cofferati, che lunedì aveva parlato di «filtri che non hanno funzionato e di necessaria assunzione di responsabilità da parte del quartiere», ieri gli assessori sono tornati sul tema durante la riunione di giunta. Ufficialmente si parla di avviare un «approfondimento tecnico per fare in modo che una cosa del genere», ma tra le righe l´imputato numero uno è il presidente del San Vitale Adagio, per il «danno di immagine» recato a tutta l´amministrazione. «Lui dice di non avere letto il cartellone, ma allora bisogna capire di chi si sia fidato. Certe cose vanno chiarite» spiega l´assessore alla Sanità Giuseppe Paruolo. Certe cose, lasciano intendere gli assessori, non sarebbero successe in altri quartieri. «Nessuno gli ha chiesto di dimettersi - assicura Paruolo - ma qualche riflessione bisognerà pur farla, e qualche provvedimento prenderlo». Si difende Jurta, l´associazione che ha organizzato gli eventi di Vicolo Bolognetti: «Cercano un capro espiatorio. La vicenda sta assumendo proporzioni esagerate rispetto all´evento».
Ma la politica plaude la linea dura assunta dal Comune. Se Isabella Bertolini (Fi) chiede che venga fatta «saltare qualche testa», anche la Margherita, con il coordinatore provinciale Gianluca Beneamati, approva la verifica avviata da Palazzo d´Accursio: «Trovo molto corretta la decisione dell´amministrazione di procedere alla verifica delle responsabilità di questo atto inqualificabile». Acque agitate anche in Regione, dove Marco Monari e Marco Barbieri, consiglieri Dl, hanno chiesto con una interpellanza scritta la revoca immediata del patrocinio da parte della Regione. Mentre il centro destra in Provincia chiede l´interruzione del consiglio provinciale per consentire la partecipazione dei consiglieri alla messa riparatrice di Caffarra a San Luca. Richiesta che però non raggiunge la maggioranza dei votanti e viene bocciata.
Ma ad alzare la voce sono anche le associazioni. Ieri il circolo Arci «Il Sesto Senso» ha attaccato Jurta, l´organizzazione vincitrice del bando per la gestione di Vicolo Bolognetti Estate. «Nel progetto presentato da Jurta, prima ancora della scadenza della gara - spiega Giorgio Tinelli, presidente del Sesto Senso - era già inserito il patrocinio del Ministero e una lettera di pugno scritta dal sindaco Cofferati per offrire un patrocinio non oneroso». Com´è possibile, si chiede, «che Jurta avesse il patrocinio prima ancora di vincere?». Tanto più, aggiunge, «che la commissione esaminatrice del bando era composta solo da tre persone, e due di queste mi hanno negato la possibilità di fotocopiare i progetti concorrenti. Una cosa necessaria, visto che ho intenzione di ricorrere al Tar».

Repubblica (Bologna), 20 giugno 2007

Danno di immagine al comune? Cos'e'? Uno scherzo?
Preoccupiamoci delle offese recate alla Santa Vergine ed alla Chiesa intera!
Delle questioni politiche, francamente, non interessa proprio nulla a nessuno! Se si vuole recuperare qualche punto perso nei sondaggi, si cambi registro...
Consentitemi, pero', di complimentarmi con Fabio Garagnani di FI. Era decisamente ora che qualcuno si assumesse l'onere di denunciare alla magistratura certe oscenita'
!
Raffaella


La Madonna di Bologna, Caffarra: «Avallo delle istituzioni»
L'ira del cardinale: mostra abominevole

DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA — L'omelia del cardinale come una requisitoria. Nel santuario di San Luca stracolmo di fedeli, l'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra ha alzato al cielo la protesta contro quella mostra dell'antagonismo gay bollata come «bestemmia abominevole» per il suo titolo choc: «La Madonna piange sperma». Verso l'alto la preghiera della messa riparatrice. Verso il basso, in direzione dei palazzi del potere, Comune in testa, un duro monito per «l'avallo oggettivo delle istituzioni pubbliche». Sergio Cofferati, il sindaco che pure aveva subito condannato la performance ottenendone la cancellazione, non era presente. Il suo nome non è stato fatto. Nemmeno quello degli altri politici chiamati in causa per il patrocinio all'evento organizzato da quartiere San Vitale. Ma il cardinale ha fatto scendere dall'altare una frase eloquente: «La responsabilità e le intenzioni le giudichi il Signore».
L'arcivescovo, visibilmente commosso, è stato severissimo verso i gestori del bene-Bologna: «Fino a quando si continuerà a degradarne la bellezza? Fino a quando si continuerà a sfregiarne la grandezza?». Interrogativi brucianti per Cofferati, che deve resistere alla radicalità della sua sinistra e fronteggiare un calo di consenso fotografato dal sondaggio condotto per il
Corriere di Bologna.
Intanto, sulla vicenda, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo penale: ipotesi di reato il vilipendio.

Corriere della sera, 20 giugno 2007

1 commento:

euge ha detto...

Cosa????????????? Danni all'immagine del Comune????????? beh se è uno scherzo non solo è di cattivo gusto ma, è inconcepibile semmai i danni all'immagine ed il vilipendio blasfemo la subito qualcun'altro!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma robe da matti!!!!!!!!!!!! comunque speriamo che almeno stavolta la procura faccia il suo dovere fino in fondo e sia punito chi ha osato tutto questo!!!!!!!!!!!!
Eugenia