19 giugno 2007

Mostra blasfema a Bologna: abominevole bestemmia


Vedi anche:

Il Papa ad Assisi: l'incontro con le suore tedesche, il messaggio ai frati minori

Rassegna stampa del 19 giugno 2007

Il Papa sbanca l'auditel

Il Papa ad Assisi: cio' che i giornali non hanno scritto

IL PAPA AD ASSISI: LO SPECIALE DEL BLOG


Bufera su Cofferati, salta la mostra blasfema

di Claudia B. Solimei

La Curia l’ha definita «una bestemmia abominevole» e oggi l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra celebrerà al santuario della Madonna di San Luca una messa «di riparazione per gli oltraggi di cui è stata oggetto la Vergine Maria Madre di Dio». Non era mai successo prima. Così ieri mattina al sindaco di Bologna Sergio Cofferati, già qualche mese fa finito nel mirino della Chiesa per il presepe con Moana Pozzi e il finanziamento a un festival di cinema transessuale, non è rimasto che imporre la cancellazione della mostra-performance «La Madonna piange sperma» del gruppo antagonista gay, CarniScelte. L’evento doveva essere ospitato il 29 giugno, per un giorno solo, nel Quartiere San Vitale, presieduto dal Verde Carmelo Adagio, di cui il centrodestra ora chiede le dimissioni. E con il patrocinio - ma senza contributi - di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e del ministero delle Politiche giovanili di Giovanna Melandri. «È un’inaccettabile volgarità - ha detto Cofferati -, che offende credenti e non credenti. Va cancellata». Sulla concessione del patrocinio, il sindaco ha spiegato: «La cultura è efficace quando è rispettosa» e non scade «in volgarità, come purtroppo è capitato in questo caso. È evidente che ci sono dei filtri che non hanno funzionato. Non doveva capitare». La difesa degli enti patrocinatori, Quartiere e Comune in testa, è di non essersi accorti di quel titolo offensivo. Secondo i ragazzi di CarniScelte, però, gli organizzatori avevano già chiesto loro di modificarlo, proprio perché si sapeva avrebbe provocato dei guai. Un’ora dopo la presa di posizione di Cofferati, l’annuncio dell’avvenuta cancellazione: «L’abbiamo dovuta censurare - ammette Francesca Rossi dell’associazione Jurta, vincitrice del bando pubblico per l’estate del Quartiere -. Chiediamo scusa a tutte le persone che si sono sentite offese, ma titolo a parte non c’era nulla di blasfemo».

Basta un giro su Internet per capire cosa sarebbe stato esposto: disegni pornografici in puro stile «queer», così si chiama la vena più trasgressiva del variopinto mondo dell’antagonismo gay a cui si rifà CarniScelte, che ieri ha chiesto scusa rivendicando tuttavia la libertà di fare arte. La stessa mostra non è inedita: è stata appena ospitata a Roma nel fine settimana del Gay Pride, al Forte Prenestino. Una struttura occupata, però, non uno spazio istituzionale e patrocinato come sarebbe successo a Bologna.

Il caso ha superato i confini cittadini: «Spero che il sindaco Cofferati - ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi - avverta il dovere di chiedere subito scusa alla città e alla comunità cattolica. E spero che ci sia ancora qualcuno a sinistra che abbia mantenuto il rispetto per i valori più profondi che uniscono il popolo italiano». «L’annullamento della mostra blasfema non toglie la gravissima responsabilità di chi l’iniziativa l’ha patrocinata - ha attaccato il capogruppo alla Camera dell’Udc Luca Volontè -. Il ministro Melandri dimostri un po' di rispetto e rassegni le dimissioni». E subito la Melandri si è fatta sentire, spiegando che il suo ministero non era a conoscenza dei contenuti di quella manifestazione, ritirando il patrocinio. Alla messa che l’arcivescovo Caffarra celebrerà oggi a Bologna ha dato la sua adesione il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, devoto alla Madonna di San Luca, che ha sottolineato come l’iniziativa offenda tutta la città». E se i vari partiti, dalla Margherita ad An, hanno condannato la mostra blasfema, c’è chi, in Rifondazione comunista, ha tentato una difesa impossibile: «Se la Chiesa, i cardinali, il Papa e i politici bigotti diventano così clericali da attraversare in ogni momento le nostre vite con divieti ed anatemi - ha affermato Lidia Menapace -, l’anticlericalismo riparte alla grande. E capita che gli artisti prima di altri colgano queste ondate». Duro attacco invece dal leghista Roberto Calderoli che chiede dimissioni in blocco per Cofferati, Melandri e assessori regionali e comunali competenti con l’allestimento di questa mostra: «Tutti coloro che si sono macchiati di una simile vergogna dimostrino dignità e coraggio e, dal ministro agli assessori, si dimettano. Io mi sono dimesso per una maglietta che nessuno ha visto, dove era ritratto Maometto sorridente su una nuvoletta. Ora qualcuno dovrebbe fare altrettanto».

Il Giornale, 19 giugno 2007

Credo che qualcuno dovrebbe chiedere scusa o, almeno, vergognarsi! A chi pensa di difendersi affermando di essere vittima di ignoranza, mi limito a citare l'articolo 5 del codice penale italiano:

Art. 5 - Ignoranza della legge penale
Nessuno può invocare a propria scusa l'ignoranza della legge penale.

Mi pare che ci siano tutti gli estemi di reato e, quindi, invito che di dovere a prendere provvedimenti.
Non e' piu' ammissibile sopportare offese ogni giorno piu' pesanti
.
Raffaella

Leggiamo le dichiarazioni (non tagliate abilmente) della senatrice Menapaci (partito rifondazione comunista):

MENAPACE(PRC): DIETRO BLASFEMIA C'E' CLERICALISMO CHIESA
A proposito della mostra 'La madonna piange sperma'

Roma, 18 giu. (Apcom) - "Ho trascorso molto tempo a dire che l'anticlericalismo non serve a niente, che le migliori barzellette anticlericali le hanno sempre inventate i gesuiti e via dicendo. Ma da qualche tempo mi scopro a fare battutacce contro i preti e la chiesa, a raccontare superstizioni e miracolismi, a usare con divertimento espressioni irriverenti o blasfeme": la senatrice Lidia Menapace (Rifondazione comunista) interviene sulla mostra soppressa bolognese "La madonna piange sperma", soppressa perché ritenuta blasfema.

"Come mai ho, alla mia età, un ritorno di anticlericalismo?", si domanda Menapace in un comunicato. "Il fatto è che se la chiesa, i cardinali, il Papa e i politici bigotti diventano così clericali da attraversare in ogni momento le nostre vite con divieti ed anatemi, ad ingombrarci con superstizioni ed integralismi fino a dirci come dobbiamo interpretare san Francesco secondo il pensiero del Papa e non secondo la ricerca storica e la popolarità di quella straordinaria persona, l'anticlericalismo riparte alla grande. Diciamolo, è comprensibile. Capita che gli artisti prima di altri colgano queste ondate in parte ancora sotterranee e ne facciano una 'scandalosa' mostra che proclama 'la Madonna piange sperma'". "Per il vero anni fa studiando le lacrime di non so quale Madonna questa ipotesi fu avanzata da alcuni studiosi: perché allora nessuno gridò? Forse fa paura la libera espressione artistica e non l'addomesticabile opinione di qualche esperto?".

Cara Menapaci, cara, cara senatrice del partito di rifondazione comunista, Lei pensa di conoscere San Francesco meglio del Papa? Suvvia!
Scusi, ma come si fa ad accusare il Papa di clericalismo? Non e' una contraddizione in termini? E' come accusare un politico di essere affetto da politicismo...
Sa perche' in Lei rinasce l'anticlericalismo? Glielo spiego io: Papa Ratzinger Le da' molto fastidio.
Perche'? Semplice: non e' "addomesticabile" (tanto per usare le Sue parole, Menapace) al pensiero politicamente e conformisticamente corretto.
Certo! E' comodo ridurre San Francesco al rivoluzionario, al ribelle nei confronti delle gerarchie, al pacifista, all'ecologista...non e' cosi'.
Il Papa lo ha spiegato benissimo domenica davanti ad una platea immensa (comprendendo anche i dati auditel).
Benedetto XVI ha il dono della chiarezza e della coerenza. Per questo, cara Menapace, Le da' (vi da') molto, ma molto, fastidio.
Sbaglio?

Raffaella


I PRECEDENTI

Bufera sull´esposizione intitolata "La Madonna piange sperma". Cdl all´attacco: è stata finanziata da governo e Comune

Bologna, cancellata la mostra choc

ANDREA CHIARINI

BOLOGNA - L´intento era quello di combattere il degrado. Ma la rassegna estiva del Comune di Bologna è stata travolta da un titolo che ha fatto infuriare tutti diventando un caso nazionale. «La Madonna piange sperma», questa la frase-scandalo. Trentacinque opere in mostra di giovani artisti alternativi. Appuntamento in calendario il 29 giugno nella sede di un quartiere e cancellato in tutta fretta. Aveva patrocinio e sostegno del ministero delle Politiche giovanili, della Regione e dello stesso Comune. Uno scivolone da cui tutti nel centrosinistra ora prendono le distanze. Ma la Curia si sente offesa, «è una abominevole bestemmia», al punto che il cardinale Carlo Caffarra chiamerà oggi i fedeli a raccolta nel santuario di San Luca per una messa di riparazione. Una preghiera che la Chiesa invoca quando si sente oltraggiata nel profondo.
«Si usa così in caso di atti gravi - spiega il vicario generale della Curia monsignor Ernesto Vecchi - e stavolta il cardinale ha giudicato l´accaduto molto grave». Alla cerimonia religiosa ci sarà anche il bolognese Pier Ferdinando Casini dell´Udc. Non bastano le scuse pro forma degli organizzatori che avevano promosso su internet lo show blasfemo, né la marcia indietro del sindaco Sergio Cofferati: «Lo spettacolo è stato soppresso, quel titolo è di una volgarità inaccettabile». La Cdl ha attaccato su tutti i fronti l´amministrazione comunale. Forza Italia è andata dritta in Procura denunciando «la violazione del sentimento religioso». E il coordinatore di Fi Sandro Bondi chiede al sindaco di più: «Le scuse pubbliche per aver mortificato e umiliato una città rispettosa come Bologna». Francesco Storace di An parla di «figuraccia del governo» e persino il leader di Arcigay, il deputato diessino Franco Grillini, considera quel titolo «un errore». Dopo lo stop del sindaco e dopo una mattinata di imbarazzo generale nell´Unione è arrivato alla fine il ritiro del patrocinio da parte del ministro Giovanna Melandri.
Non è la prima volta che Comune e Curia a Bologna rischiano la rottura diplomatica. «E´ una escalation, dobbiamo tornare a una città dove ci sia il rispetto dei simboli religiosi» dice monsignor Vecchi. L´anno scorso l´Avvenire attaccò la giunta per il festival delle identità sessuali Gender Bender perché «con soldi pubblici finanzia pornostar mascherate da artisti». A Natale a palazzo comunale venne allestito un presepe dello scultore Wolfango Peretti Poggi in cui figurava la statuina di Moana Pozzi nuda. Altre polemiche. Poi un mese fa la "contestazione laica" di Verdi e Prc durante la processione della Madonna di San Luca e qualche giorno dopo il sit in contro l´omofobia davanti alla cattedrale con i fedeli insultati all´uscita della messa. «Una gazzarra incivile» tuonò l´arcivescovo.

Gli organizzatori di "La Madonna piange sperma" se la prendono con la Curia che dovrebbe occuparsi «delle donne violentate e dei gay picchiati, lasciando in pace gli artisti». Ma l´assessore alla Cultura Angelo Guglielmi li gela: «Non hanno giustificazioni, hanno fatto una cosa profondamente idiota».

Repubblica, 19 giugno 2007

Bene l'iniziativa di denunciare il fatto! Insulsa la difesa degli organizzatori. Condivisibile e ammirevole la decisione del cardinale di Bologna.
Raffaella


Netta presa di distanza di Comune, Regione e ministero. Mons. Vecchi: "C´è un´escalation preoccupante"

Cancellata la mostra-scandalo

Caffarra a San Luca per una "preghiera riparatrice"

SALTA definitivamente la mostra dello scandalo «La Madonna piange sperma». Ma non si fermano le polemiche sull´«abominevole bestemmia». La Chiesa di Bologna, guidata dal cardinale Carlo Caffarra, salirà in processione a San Luca per una preghiera riparatrice, anche per «l´escalation», così la chiama il vescovo ausiliare monsignor Ernesto Vecchi, di insulti verso i simboli religiosi. Il sindaco Cofferati condanna senza appello «l´inaccettabile volgarità che offende credenti e non credenti». Pier Ferdinando Casini parla di «oltraggio alla Madonna di San Luca, emblema della nostra città». E il deputato di Forza Italia Garagnani ha presentato una denuncia «contro gli organizzatori dell´iniziativa blasfema».

Repubblica (Bologna), 19 giugno 2007


LA MOSTRA BLASFEMA

Oggi una "preghiera di riparazione" per la mostra "La Madonna piange sperma" con il cardinale Caffarra a San Luca

Vecchi: "Preoccupante escalation"

La Curia: "Dal Comune ci aspettiamo una vigilanza più stretta"


Il vicario ricorda i precedenti incidenti: Moana nel presepe e Gender Bender

ANDREA CHIARINI

Una preghiera nel pomeriggio in San Luca per riparare alle offese. Lo ha deciso la Curia dopo l´oltraggio subìto con la mostra (cancellata) "la Madonna piange sperma", giudicato «un´abominevole bestemmia», la serata che il quartiere San Vitale aveva messo in calendario il 29 giugno salvo poi cancellarla nel mezzo della bufera politica. Non c´è però solo quest´ultimo episodio.
C´è pure - come ricorda il vescovo ausiliare Ernesto Vecchi - «una escalation preoccupante», una caduta di valori «per chi crede e non» che sta minando «la storia di questa città fatta anche di segni religiosi». La Curia mai come in queste ore è irritata e preoccupata. Anche se come ha fatto nel recente passato - dopo la contestazione laica alla processione della Madonna e il sit in contro l´omofobia davanti a San Pietro - evita polemiche dirette col sindaco che ieri ha preso le distanze dal San Vitale organizzatore della rassegna "incriminata". «Non ci permettiamo di entrare nella dimensione del Comune, tuttavia ci aspettiamo d´ora in poi una vigilanza più stretta» dice Vecchi riferendosi al patrocinio pubblico dato, forse con troppa leggerezza, alla serata blasfema da Governo, Regione, Comune e Quartiere. Ma il disagio in via Altabella è evidente, traspare dalle colonne domenicali di Bologna sette, inserto dell´Avvenire. Il cardinale in persona già durissimo per «l´incivile gazzarra» davanti alla cattedrale, nel maggio scorso, giudica particolarmente pesante la situazione. Tanto da decidere di chiamare i fedeli in raccoglimento al santuario della Madonna di San Luca per una "preghiera di riparazione". L´appuntamento è per oggi alle 18,30, un gesto più che simbolico per chi conosce la liturgia poiché con esso si intende «implorare misericordia e riparare alle offese rivolte in tanti modi alla Chiesa». Alla cerimonia, spiega l´Arcidiocesi in una nota diffusa ieri, «sono invitati i sacerdoti della città con le loro comunità parrocchiali e le famiglie con i loro figli». Per Vecchi «dobbiamo perdonare i peccati e questa volta si tratta di peccato grave». Il vicario generale ricorda come fu Giacomo Lercaro l´ultimo cardinale a invocare la "preghiera di riparazione» in città. «Di fronte a gravi offese al mistero cristiano è nella nostra tradizione "riparare" con una messa - spiega Vecchi - e stavolta il cardinale ha giudicato quest´atto molto grave. Non si può permettere tutto. La cultura è rispetto della persona, è espressione di libertà, ma nella verità. Non preghiamo contro qualcuno, ma affinché si torni a forme di convivenza che rendano il vivere in questa città accettabile».

Repubblica (Bologna), 19 giugno 2007


LA POLEMICA

Coro di no dei politici alla mostra sulla Vergine. Duro Casini, il ministro Melandri ritira il patrocinio

Adagio: mi assumo la responsabilità, ma se mi devo dimettere lo dice il Quartiere

SILVIA BIGNAMI

Una riga sopra la serata del 29 giugno dal titolo: «La Madonna piange sperma». Cancellata. Il quartiere San Vitale corre ai ripari dopo le polemiche suscitate dalla mostra alla sede di Vicolo Bolognetti e che ha fatto infuriare la Curia. Ma il polverone non accenna ad abbassarsi. Interviene duramente il sindaco Cofferati: «Una inaccettabile volgarità, che offende credenti e non credenti». E bacchetta anche il presidente del quartiere Carmelo Adagio, cui chiede una «assunzione di responsabilità»: «Ci sono filtri che non hanno funzionato. E´ un caso che non doveva capitare». «Il sindaco ha ragione. E´ stato un errore. Mi scuso ancora» replica il presidente del San Vitale, che però esclude le dimissioni: «Semmai dovrebbe essere la mia maggioranza in consiglio a sfiduciarmi». Persino Roma si muove, col capogruppo Udc alla Camera Luca Volontè che attacca il ministro dello Sport Giovanna Melandri per il patrocinio all´iniziativa, e ne chiede le dimissioni. «Il patrocinio è stato revocato - informa una nota del ministero - Era stato concesso sulla base di un programma che non conteneva alcun riferimento all´iniziativa». E parla di "offesa arrecata a tutta la città" il leader Udc Pier Ferdinando Casini. «Da secoli la Madonna di San Luca è un emblema per tutti i bolognesi, a prescindere dalla propria fede religiosa. E´ un oltraggio che offende profondamente tutta la città».
Acque agitate nel giorno in cui l´associazione che gestisce gli eventi estivi, Jurta, chiede scusa e cancella la serata a cura di "Carni Scelte". «E´ stato solo un errore tecnico. Il titolo incriminato - dice la presidente Francesca Rossi - è finito sulle brochure con l´elenco delle iniziative solo per la fretta di stamparle. Non è mai stato sulle locandine del cartellone estivo di Bè. Ma per rispetto al luogo istituzionale in cui ci troviamo abbiamo deciso di cancellare tutta la serata». Anche se, aggiungono gli organizzatori, «il contenuto della mostra era tutt´altro che blasfemo». E sulle polemiche rilanciano: «Invitiamo l´assessore Guglielmi e il sindaco a venire a vedere le nostre serate. Noi lottiamo contro il degrado, non lo produciamo».
Lo stesso Cofferati in mattinata ha invocato lo stop, additando il quartiere per non aver vigilato abbastanza. «Ha ragione - incassa Adagio - mi assumo la piena responsabilità dell´errore». Intanto il deputato di Forza Italia Fabio Garagnani annuncia un esposto in Procura. E Silvana Mura, ex assessore al commercio e deputata di Idv stigmatizza l´evento: «Una offesa a tutti, cattolici e non». Piovono critiche bipartisan anche dalla Regione, che aveva patrocinato l´evento.

Repubblica (Bologna), 19 giugno 2007

Un errore tecnico? Ma davvero pensate che la gente sia cosi' ingenua?
R.

Mostra-choc con una madonna La Curia: messa riparatrice E Cofferati: ci ha offeso tutti

Polemiche a Bologna. Il Prc: altri gli scandali Melandri ritira il patrocinio alla rassegna gay

Vittorio Monti

BOLOGNA — Per la Curia è «una bestemmia abominevole» tanto che il cardinale Carlo Caffarra oggi nel santuario di San Luca celebra una messa di riparazione. Per il sindaco Sergio Cofferati si tratta di una «volgarità inaccettabile che offende credenti e non credenti». Per Carlo Garagnani, deputato di Forza Italia, addirittura un reato da denunciare. Per moltissimi bolognesi una cosa blasfema e offensiva. Nel cartellone delle manifestazioni estive del Quartiere San Vitale, zona universitaria, con patrocinio del Ministero delle politiche giovanili, Regione e Comune c'era una performance con questo titolo choc: «La Madonna piange sperma».
C'era e non c'è più. È scoppiato un caso nella Bologna che nel giro di poche settimane ha visto una contestazione al passaggio della processione della Vergine patrona della città, il sit in gay davanti a San Pietro, scritte contro il presidente della Cei «Bagnasco vergogna». Gli organizzatori prima hanno cercato di difendersi: «Solo il titolo è fortino ». Poi hanno ceduto: cancellato lo spettacolo, come aveva chiesto con durezza il sindaco. Con effetto a cascata hanno preso le distanze tutti gli enti patrocinatori. Il ministero di Giovanna Melandri (richiesta di dimissioni dall'opposizione) ha precisato di non avere dato contributi economici e di non essere stato informato dello spettacolo sotto accusa.
Il sindaco ha fatto ricadere la responsabilità della scelta sul presidente del quartiere, il verde Carmelo Adagio: «Ci sono dei filtri che non hanno funzionato ». Lo stesso Adagio, dopo avere ammesso: «Dovevo vigilare, quel titolo è una provocazione sbagliata», ha imposto agli organizzatori di "Bolognetti 2007" (così si chiama la manifestazione) il mea culpa. Con una conferenza stampa in cui ci si scusa per le sensibilità offese con un «errore tecnico» ma si difende la mostra performance: «Non è blasfema, è arte, è allegra, è colorata».
Tante scuse, ma non a tutti. Riccardo Paccosi, direttore artistico, distingue: «Ai bolognesi che si sentono offesi sì. Al Cardinale sì». E alla Madonna? «Alla Madonna no, perché non c'era intenzione di offenderla». Ma nella performance cosa si sarebbe visto? «Dei video di orgoglio gay, penso». Chi è l'autore di un titolo tanto provocatorio? «Non lo so, lo spettacolo non è mio». Ci tiene a dire che nel ciclo ci sono iniziative anche per i bambini e gli anziani.
Con il suo perentorio pollice verso, Sergio Cofferati punta a spegnere altre tensioni verso il mondo cattolico, pur sapendo di dover fare i conti con la sinistra radicale. Non a caso Lidia Menapace, storica voce contro, rilancia: «Gli scandali sono altri. Il papa e i politici bigotti pretendono di attraversare le nostre vite con divieti e anatemi».

Corriere della sera, 19 giugno 2007

Eh si', gli scandali sono ANCHE altri: per esempio certa politica che offende impunemente i Cattolici.
R.


«Scusate, la serata non si farà»

Gli organizzatori: «Errore tecnico». Merighi difende Adagio: «Niente dimissioni»

di RITA BARTOLOMEI

«QUEL TITOLO sulla Madonna è stato un incidente tecnico. Ma per questioni di relazioni istituzionali con il Quartiere, dobbiamo sospendere la serata del 29». Francesca Rossi, psicologa ospedaliera e presidente di Jurta, associazione che gestisce l’estate di vicolo Bolognetti, in una conferenza stampa sotto al tendone del Quadriportico annuncia che lo spettacolo — mostra o performance, non è chiaro — sarà cancellato. «Il collettivo Carni scelte lo terrà altrove, faranno sapere loro dove e quando — aggiunge —. Ma sia chiaro: la rassegna Kreativa andrà avanti. Chiedo scusa a tutti quelli che si sono sentiti offesi. Noi siamo per l’accoglienza, per la libera espressione. E’ importante e sano per la società avere un’apertura mentale. Facile attaccare senza conoscere». Il tono è professionale ma anche molto deciso, a tratti un po’ nervoso. Rossi invita il sindaco Sergio Cofferati e l’assessore alla Cultura Angelo Guglielmi agli spettacoli. Riccardo Paccosi, direttore artistico della rassegna, rilancia: «Facciamo anche iniziative per bambini e anziani, perché non lo scrivete?».

L’ASSOCIAZIONE si difende anche dalle accuse di creare degrado, ma non è proprio quello l’argomento del giorno. Su questo, dopo le proteste dei vicini, Jurta chiede una maggiore collaborazione con il Comune. Mentre il presidente del Quartiere Carmelo Adagio, fallito il tentativo di teleconferenza da Berlino est, più tardi chiarisce: «Le mie dimissioni? L’ho già detto, decide la maggioranza. Lunedì ci sarà un consiglio di quartiere, l’opposizione mi ha chiesto una discussione, la faremo». Poi, da Verde non global forse più preoccupato di tenere a bada il fronte interno, rilancia: «Vicolo Bolognetti dovrebbe avere finanziamenti pubblici». Un po’ a sorpresa, tra tanti attacchi, ‘blinda’ Adagio il capogruppo dei ds in Comune, Claudio Merighi, che aveva polemizzato duramente con lui per il no alla festa dei ‘pulcini ds’, i ragazzi della SU, in piazza Verdi. «Nella blasfemia che condannate — dice rivolto al centrodetrsa — iscrivo molti dei vostri interventi e dei vostri ordini del giorno». Si cautela invece la Fondazione Cassa di Risparmio, che ha finanziato con 400mila euro l’estate di ‘bè’, ritrovandosi così a cascata con il logo — assieme alla Fondazione del Monte — sull’estate del San Vitale. «Non credevo che un Quartiere avesse questa autonomia — è stupito il vicepresidente Marabini —. Questa cosa ha offeso l’etica della nostra fondazione. Vorrà dire che l’anno prossimo leggerò tutto con la lente d’ingrandimento».

Quotidiano Nazionale (Bologna), 19 giugno 2007


LA LETTERA

Sessantadue firme: «Indignate come donne»

«NELLA NOSTRA città gli amministratori locali, mentre propongono per Allah la costruzione di moschee, per l’ Immacolata Concezione permettono la pubblica offesa sostenendo iniziative che portano lo slogan ‘La Madonna piange sperma’. Come cittadine, come laiche, come cristiane, come cattoliche, come persone siamo profondamente offese da tale atteggiamento. E’ ora di dire basta a questa schifezza! Ai rappresentanti delle istituzioni che permettono lo sfregio della nostra identità cristiana non chiediamo spiegazioni, che non portano ammenda, ma pretendiamo che la smettano di discriminare i valori cristiani che sono comunque i valori della comunità bolognese. La Madonna di San Luca è il simbolo della nostra città e che se si invoca la protezione contro la violenza per le donne bolognesi, non si può ignorare che si è offesa l’immagine della donna più importante della cristianità: Maria. L’articolo 724 del codice penale è stato depenalizzato e la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo la parte in cui prevedeva che fosse oltraggio recare offesa ai simboli venerati nella religione dello Stato. Principio giusto perché tutte le religioni hanno pari dignità, ma oggi chiunque può permettersi di oltraggiare uno dei simboli della religione cristiana, sapendo di rimanere impunito. Chiediamo ai nostri politici che venga tutelata anche la nostra religione e la nostra identità».
Cinzia Vezzani, Maria Cristina Vittori, Stefania Baccolini, Simona Gandolfi, Francesca Golfarelli, Alessandra Fier, Ilaria Gazzoni, Antonella Lobietti, Gioia Grandi, Annamaria Serra, Eleonora Manzini, Loredana Rossi, Claudia Rossi, Amelia Luca Tamburini, Alberta Schiavetti, Michela Majani, Cinzia Gualandi, Elisabetta Ferrari, Clara Cavallo, Roberta Mingardi, Antonella Dall’Olmo, Federica Sanna, Benedetta Marescotti, Manuela Mari, Silvia Santini, Simona Zabini, Alessandra Melò, Daniela Iovi, Francesca de Angelis, Beatrice Bettini, Lalla Bacchi Reggiani, Alessandra Tamba, Antonella Monti, Marina Telesforo, Marcella Schiavina, Barbara Descovich, Giovanna Errani, Silvia Abate, Daniela Cantelli, Carlotta Berselli, Rita Lenzi, Claudia Signoretti, Camilla Gentili, Milena Luca, Eleonora Gazzotti, Paola Malavolti, Caterina Caterino, Sara Sabattini, Elisabetta Fuzzi, Cristina Segafredo, Patrizia Raimondi, Elisa Vico, Caterina Beltramelli, Marina Zoboli, Irene Mase Dari, Benedetta Possati, Nicoletta Antonimi, Donatella Minelli, Monica Pastina, Lorella Romagnoli, Elena Zanini, Ilaria Caliceti.

Quotidiano Nazionale (Bologna), 19 giugno 2007

Ci sono altri articoli del codice penale che possono essere richiamati, come l'art. 406 che, purtroppo,ha diminuito le pene previste dagli articoli precedenti (reclusione di due, tre o quattro anni in caso di oltraggio alla religione), dichiarati parzialmente incostituzionali, perche' quella cattolica non e' piu' religione di stato.
Per ulteriori informazioni clicca qui ...

R.

Il cardinale Caffarra chiama i fedeli alla preghiera di riparazione

UNA MESSA riparatrice. Sarà celebrata oggi pomeriggio alle 18.30 dal cardinale Carlo Caffarra nel santuario di San Luca. Il capolavoro politico della giornata arriva con una breve nota della Curia. «Riparazione per gli oltraggi di cui è stata recentemente oggetto la Vergine Madre di Dio», c’è scritto. Poche parole, essenziali. Per invitare anche «sacerdoti, comunità parrocchiali, famiglie e filgi». Insomma il cardinale ha scelto di riportare in casa sua, in chiesa, una vicenda ormai finita nel tritacarne delle polemiche di partito.

MONSIGNOR Gabriele Cavina, vicario episcopale per il culto, chiarisce che l’iniziativa è stata pensata proprio da Caffarra. Cavina ha appena trovato l’avviso sulla sua posta elettronica. «E’ una pratica non così rara — spiega —. E’ il modo che la Chiesa ha di riparare agli atti sacrileghi. Capita, quando in un furto si offende l’Eucarestia, ad esempio gettandola a terra. Nello stesso modo si rimedia anche alle offese per le immagini sacre o per la Madonna». In città si sono verificati diversi episodi, ormai. Le scritte contro Bagnasco, il blitz di protesta al passaggio della processione di San Luca, le contestazioni davanti a San Pietro... «Mi chiede se tutti questi casi siano legati? Certamente dal clima di ostilità e scarso rispetto — risponde monsignor Cavina —. Lo stesso scarso rispetto che si ha per i monumenti, quando s’imbrattano». Ma la Chiesa è sotto attacco? «Se parliamo della serata blasfema — replica — non credo che chi ha pensato quella frase abbia inteso offendere la Chiesa. Sarebbe troppo raffinato. Questa, casomai, è mancanza di intelligenza, un tentativo di sradicare i valori più solidi».

NON sono state invitate le autorità, alla Messa di oggi, la partecipazione è libera. «Mi aspetto comunque la presenza di amministratori — immagina il monsignore —. Il sindaco? Non saprei. Soprattutto mi auguro che la comunicazione funzioni, che la gente sappia di questa Messa. Credo che in tanti faranno il possibile per essere presenti». Ma si vuol riparare anche ad altre offese, come il blitz della processione, ad esempio? «Sullo sfondo c’è sicuramente anche quello — ammette Cavina —. Sono convinto che certe azioni, come la serata blasfema, possano diventare un autogol per chi le ha immaginate. Il popolo è più intelligente di quanto non lo si creda. Anche l’altra volta, dopo le contestazioni alla processione, tanta gente — gente che lavora, che fa della città un luogo civile — si è stretta attorno alla Madonna».

L’IDEA di una cerimonia riparatrice era stata proposta da un nostro lettore. Antonio Penzo, in una mail inviata domenica pomeriggio, chiedeva «una pubblica processione di penitenza per le vie del Quartiere profanato».
ri. ba.

Quotidiano Nazionale (Bologna), 19 giugno 2007

21 commenti:

lapis ha detto...

So di ripetere cose dette e ri-dette centinaia di volte, ma i signori che, come la Menapace, oggi parlano di clericalismo e si stupisicono per l'ondata di "bigottismo" e per la cancellazione di questa indegna mostra blasfema sono gli stessi che ieri volevano cucire la bocca al Papa dopo il discorso di Ratisbona solo perché aveva osato, non certo offendere, ma anche solo nominare Maometto, urtando la suscettibilità dei credenti musulmani.
A parte il fatto che le nostre leggi, come tu giustamente hai ricordato, prevedono ancora i delitti contro il sentimento religioso, credo che queste persone dovrebbero chiarirsi le idee una volta per tutte e prendere una decisione univoca: se ritengono che la sensibilità religiosa sia un valore da tutelare allora che valga per tutti, cattolici compresi; altrimenti la smettano con l’ipocrisia e la solidarietà verso una sola confessione religiosa e comincino a organizzare una gara di sputi sul Corano. Poi di libera espressione artistica ne riparliamo.

Anonimo ha detto...

Cara Lapis, batti un cinque sulla mia mano!
E' incredibile come la liberta' di espressione, per certe persone, funzioni a senso unico: tutti possono parlare, tranne il Papa, che deve starsene chiuso in Vaticano e fare un'apparizione fugace alla domenica (possibilmente senza telecamere) per dare una benedizione veloce.

Secondo comma di questo "regolamento" a senso unico: tutti hanno diritto alla propria dignita' e nessuno deve subire offese, tranne il Papa e la Chiesa.
Faccio un'altra osservazione: coloro che oggi gridano alla censura per la cancellazione di quella mostra oscena, sono gli stessi che hanno criticato Papa Benedetto a Ratisbona e Papa Pacelli per i suoi presunti silenzi.
In altre parole: accusano un Pontefice per avere parlato chiaramente e un altro per avere taciuto.
Beata coerenza!
Ciao

euge ha detto...

Già Lapis questa gentaglia ha le idee abbastanza con fuse ma, per loro questo non è un problema il problema semmai è solo quello di attaccare con oscenità indescrivibili i cattolici, la chiesa ed il Papa in primis perchè ovviamente da fastidio però è altrettanto vero, che una gara di sputi come dici tu sul Corano, non potranno mai organizzarla neanche come espressione d'arte perchè la paura di una bomba sotto il proprio sedere è troppo anche per loro!!!!!!!!! Le nostre leggi prevedono si i delitti contro il sentimento religioso eccome ma, nessuno le fa rispettare tanto i cattolici tacciono sono disposti a porgere l'altra guancia sempre e comunque questo è il problema!!!!!!!!!!!!! La Menapace non si permetta di definire bigotto chi ama vivere in pace e secondo le regole della propria religione e soprattutto impari che non si accampano diritti con gli oltraggi, blasfemie e quant'altro!!!!!!!!!!!!!

Vergogna a questo governo che permette queste oscenità, vergogna a tutti quelli che si sentono rappresentati da simili personaggi!!!!!!!!!!!!

euge ha detto...

Ho dimenticato un particolare scusate Sig,ra Menapace lei pensi a vivere la sua vita come vuole con tutti gli abusi che vuole ma, lasci in pace il Papa che ha il diritto sacrosanto di parlare e di intervenire sulla moralità come e quando lo ritiene opportuno; del resto se lei è atea dalla cima dei capelli alle unghie dei piedi, non vedo perchè si scalda tanto quando il Papa parla come dice lei in modo colorito attraverso divieti ed anatemi continui per la sua strada e lasci in pace coloro che vogliono sentire vicino in questo mondo pieno di lerciume parole piene di saggezza e di vero amore!!!!!!

Luisa ha detto...

La signora Menapace deve aver tanto sofferto portando un cognome così impegnativo. Se fossi in lei chiederei all`anagrafe di poter cambiarlo, magari in Menaguerra o qualcosa del genere!
Gli argomenti di queste persone che non sono cattoliche ma che sanno meglio del Papa chi è Gesù ,o per la Menapace chi è san Francesco, sono talmente ridicoli che non meriterebbero attenzione, se non fosse per l`influenza che potrebbero o hanno su coscienze non formate, su persone purtroppo ignoranti e a digiuno di valori etici , morali, religiosi e dunque influenzabili.
È dunque giunto il momento che i cattolici rompano il silenzio.
Tacendo, non rispondendo ai continui insulti contro la nostra religione, abbiamo lasciato tutto lo spazio libero e i nemici della Chiesa ne hanno largamente approffittato ,questo spazio lo hanno occupato troppo a lungo !
È però importante che noi rispondiamo su un altro tono, non cadiamo nella tentazione di una scalata
verbale , i nostri argomenti sono altri, testimoniamo partendo da Cristo, prendiamo esempio sul Santo Padre!

Anonimo ha detto...

Com'è la frase:"dirci come dobbiamo interpretare san Francesco secondo il pensiero del Papa e non secondo la ricerca storica e la popolarità di quella straordinaria persona"?
Decisamente esilarante!!
Adesso abbiamo degli esegeti e degli agiografi anche in Parlamento,tra i banchi di Rifondazione...
Poveri noi...facciamoci sopra una bella risata.

Anonimo ha detto...

La differenza fra Papa Benedetto e la signora Menapace (hai ragione, Luisa, sul cognome!)? Papa Benedetto avrebbe ascoltato cortesemente la signora per poi dirle che rispettava la sua opinione su San Francesco ma che egli non la pensava affatto in quel modo...Le avrebbe anche spiegato le ragioni del suo dissenso, cortesemente e amabilmente, guardandola sempre negli occhi.
La signora Menapace? Non discute, non dialoga: lei sa chi e' Francesco ed e' intrisa di cultura popolare francescana!
Raffaella

mariateresa ha detto...

il suggerimento di Anonimo, di farci sopra una risata, è ragionevole. Però non rido di gusto. Quando penso all'età della Menapace, mi sento male. E' anziana ma l'età non è avanzata di pari passo con la saggezza.
E' vero sono le stesse persone che hanno censurato il Papa di Ratisbona. Sono costituzionalmente e intellettualmente strabici. E anche molto supponenti.
Bisogna rispondere sì, ma con misura, è vero.
E si fa una bella fatica.

Luisa ha detto...

Il comportamento della signora Menapace è tipico di quell`individualismo sfrenato nel quale viviamo oggi!
Io la penso così, voi tutti dovete pensare come me! Queso è il mio desiderio, dunque è anche un mio diritto!
I solo maestri che si riconoscono sono loro stessi !
È chiaro allora che chi si oppone a questa cavalcata solitaria (nel senso di egotica, individualista), diventa automaticamente un nemico da abbattere! E mi sembra che la Chiesa, con il suo Pastore ,sembra essere la sola in Europa ad osare alzare il cartello STOP.
Quello che mi rassicura è osservare che grazie al coraggio del Santo Padre e alla forza del suo Magistero siamo sempre più numerosi ad osare dire: "voi la pensate così, noi non siamo d`accordo con voi e la nostra opinione ha diritto di esistere ed essere espressa". Ed osare anche esprimere il nostro dissenso quando delle provocazioni come a Bologna offendono la nostra fede.
Stiamo ritrovando il coraggio della testimonianza ed è anche una grande responsabilità.

lapis ha detto...

Euge ha toccato un tasto dolente quando ha evidenziato che le leggi a tutela del sentimento religioso esistono in astratto, ma non vengono quasi mai applicate in concreto proprio perché noi cattolici siamo i primi abituati a non chiedere tutela contro le offese alla nostra religione.
Io posso anche capire che un singolo cittadino, credente cattolico, pur sentendosi offeso e ferito da certe immagini, slogan ed altre espressioni "artistiche", non arrivi, con un'iniziativa individuale, a sporgere querela all'Autorità Giudiziaria, ma dovremmo forse cominciare a pensare all'opportunità di creare delle organizzazioni (tipo l'Anti Catholic Defamation League) che si occupano di raccogliere segnalazioni blasfeme, ingiuriose e diffamatorie verso la nostra religione e poi provvedono alla presentazione di denunce "collettive".
Credo che sentendo odore di rinvio a giudizio con tanto di risarcimento danni alle parti civili, certi "artisti" farebbero presto a capire il significato della parola rispetto del sentimento religioso altrui.
Mi auguro davvero, come dice Luisa, che sappiamo ritrovare il coraggio della testimonianza anche da questo punto di vista

Anonimo ha detto...

Associazioni come la CADL sono molto importanti.
La malintesa idea di misericordia ha fatto si' che i Cattolici si siano quasi "abituati" alle offese. Oltraggiare la religione cattolica è comodo perche' non si rischia nulla ne' in termini giudiziari ne' in termini di rappresaglie violente. Non a caso, al gay pride si e' insultato solo il Papa e non esponenti di altre fedi, ugualmente impegnati nella difesa della famiglia tradizionale.
Non c'e' niente di male a fare valere le proprie ragioni. Non si capisce come mai si pretenda dalla Chiesa un mea culpa continuo, sulla base del fraintendimento dell'atto giubilare, ma non si ammetta di essere nel torto quando si organizzano (o si tollerano) volgari attacchi alle gerarchie ecclesiastiche.
La minaccia di una ritorsione giudiziaria potrebbe essere un buon deterrente.
Raffaella

lapis ha detto...

ooops, scusami Raffaella, nella fretta ho invertito le parole che compongono la sigla CADL e ho scritto un obbrobrio, chiedo venia! ^_^

euge ha detto...

Grazie Lapis, credimi questo è un problema che a me sta molto a cuore e mi preoccupa non poco; infatti constatare che nessuno si risenta di questi continui attacchi pesanti contro la religione cristiana, i suoi valori, i suoi insegnamenti e contro chi come il Papa li difende coraggiosamente, fa veramente tristezza e rabbia. Infatti, Lapis io mi chiedo ma in queste circostanze così gravi dove sono i movimenti religiosi???????? dov'è rintanata la garande maggioranza dei cristiani possibile che la paura arrivi a tanto???????? possibile che ci sia scusate il termine tanto menefreghismo in giro???????? Ci si mobilita a fiare fiaccolate anche per un nonnulla e poi quando succedono cose come quelle di Bologna si sparisce si sceglie la via dell'indifferenza più nera che tristezza ma, soprattutto che schifo. Nessuno, a quanto pare comprende che un simile comportamento ormai incancrenito da anni in nome del volemose bene ha autorizzato certa gentaglia a camminarci sopra senza neanche che noi ce ne accorgessimo. Tutto ciò è molto triste mi auguro che ci sia quanto prima qualcuno che cominci a denunciare questi vilipendi mai impuniti perchè il perdono va bene ma il massacro giustificato no!!!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

:-))))

Anonimo ha detto...

Ma perchè citate la legge del codice civile italiano...non è la bibbia e la parola di Dio la vostra legge?

Anonimo ha detto...

Fai un po' di confusione, caro anonimo...ho citato il codice penale, non quello civile! Sai com'e', sono due "libroni" ben diversi
:-)
I Cattolici non vivono sulla Luna. Non ci crederai, ma spesso studiano giurisprudenza...
A presto.

Anonimo ha detto...

E' tutto così triste: è triste la Sig.ra Menapace, sono tristi gli inventroi di un titolo così di cattivo gusto, è triste il Presidente del Quartiere, il mio Signor Sindaco - ancor più deludente perché questa volta non è riuscito neppure a salvarsi in corner - è triste l'assoluta mancanza di rispetto per le nostre tradizioni. Rattristato e deluso: per me, per la mia famiglia, per i figli degli altri che si devono abituare a convivere con membri della società così avvilenti ed ignoranti.
La Messa di rapazione del mio Cradinale, è stata davvero l'unica cosa da fare: altro non saprei, non mi viene in mente proprio nulla. Spero solo che la Madonna ci perdoni proprio.

Anonimo ha detto...

F.I. CON L’UNIONE IL PAESE È ORMAI NEL BARATRO:
Giugno 2007 il Ministro dei Beni Culturali (D.S.) da e poi ritira patrocinio a mostra blasfema che si doveva tenere a Bologna;
Giugno 2006 Sindaco di Palma (D.S.) nega patrocinio a convegno sulla Famiglia Cristiana

Il sottoscritto Stefano Castellino e tutto il gruppo che ho l’onore di rappresentare,
sentiamo il dovere morale di urlare tutto il nostro ORRORE di fronte a quanto accaduto ed a quanto di ancor più grave poteva accadere.
Il Ministero guidato dall’On. Melandri, ha pensato bene di patrocinare una mostra, che si doveva tenere a Bologna, dal titolo che per disgusto e mortificazione non vogliamo nemmeno riportare. Dopo le feroci critiche il patrocinio è stato ritirato.
È inutile che il Ministro sostenga che il patrocinio era gratuito, non importa!
Si è rischiato di apporre il simbolo della Repubblica Italiana, su un’iniziativa che offende credenti e non credenti, offende la Madre di Dio, La Nostra Vergine Maria.
Vorremmo capire con quale leggerezza sono vagliati i progetti al Ministero?
Vorremmo capire, ma orami è utopia, lo stato di confusione culturale e morale in cui versa l’Unione?
E pensare che in questa stessa Italia, in Sicilia, a Palma di Montechiaro, circa un anno fa, il Sindaco della città del Gattopardo, compagno di partito del Ministro on. Giovanna Melandri, ha negato ad un’associazione locale il PATROCINIO, anch’esso GRATUITO, per un convegno dal titolo "L'AVVENIRE DELL'UMANITÀ PASSA ATTRAVERSO LA FAMIGLIA"…
Siamo di fronte all’assurdo, offendere la Madonna, la Religione Cristiana è concesso ed addirittura si può rischiare di avere il patrocinio da parte di un Ministero della nostra Repubblica, difendere la famiglia, e i valori cristiani, attraverso un convegno che ha per titolo una frase del defunto Santo Padre Papa Giovani Paolo II, non si riceve il patrocinio del Sindaco di un comune della nostra Italia.
Ci chiediamo come ciò possa accadere?
Ci chiediamo come chi si professa Cristiano, o laico di buon senso, possa ancora convivere in questa coalizione di centro sinistra, in questo governo, che ha come unico progetto politico la distruzione di quei valori assoluti ed eterni che sono il fondamento di ogni società sana.
Con la speranza che questa armata brancaleone vada presto a casa ed arrechi meno danno possibile alla nostra Patria.

Il Coordinatore Giovanile
Stefano Castellino

Anonimo ha detto...

Grazie, dottor Castellino, per l'intervento.
Raffaella

Anonimo ha detto...

Cara raffaella, beh sulla luna vorrei esserci io... per starmene lontano dalle vostre confusioni e non dalle mie.FARETE BENE A STUDIARE SOLAMENTE LA BIBBIA CERCANDO DI SVILUPPARE UNA CERTA COERENZA CON ESSA VISTO CHE LA PECULIARITà DELLA VOSTRA CONFESSIONE è LA "CONTRADDIZIONE" ...non è la parola di Dio che sentenzia insindacabilmente? O mi vuoi far credere che la parola dei giudici è sullo stesso piano di quella di dio?
Certamnte , raffaella, voi potete essere al corrente di tutto anche di certe legislature terrene, ma mi fa strano non aver letto nessun passo biblico su questo blog...tutto qui.
Scusa il tono, la mia indignazione e soprattutto la mia ignoranza in termini di legge.
ciao

Anonimo ha detto...

Visto che non fai confusione, caro Anonimo, ti vorrei ricordare che questo e' solo uno dei nostri tre blog. Il secondo e' dedicato al Magistero con citazione di varie fonti, a partire dalla Bibbia e dal Vangelo.
Il Cattolico non e' avulso dalla societa' e quindi mi stupisco che tu ti stupisca :-) della nostra conoscenza giuridica.