2 giugno 2007

Rassegna stampa del 2 giugno 2007


Vedi anche:

I titoloni dei giornaloni di domani...

Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto...

Guardate un po' che cosa ho trovato (Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto 2)

Come volevasi dimostrare...

SPECIALE: Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!


Ecco la prima valanga di articoli sul video della BBC.
Vorrei che notaste che stamattina nessun giornale parla dell'appello del Papa per il Darfur...
E' qualcosa di molto interessante: c'e' qualche vaticanista che accusa il Papa di occuparsi molto dei temi etici e poco dei temi sociali. Per forza!!! Quando fa degli appelli, nessuno se ne occupa!!!! Complimenti :-)
Oggi, dopo un lungo silenzio, spunta il vaticanista di Repubblica Orazio La Rocca. Meno male: stavo in pensiero visto che non si vede in giro un vaticanista da tempo. Purtroppo, pero', siamo fuori tempo massimo e non basta intervistare Monsignor Fisichella per rimediare al silenzio nei confronti del Papa
.
Raffaella


Video choc, Vaticano contro Bbc "Il Papa accusato ingiustamente"

ORAZIO LA ROCCA

ROMA - È ancora polemica dura il giorno dopo la messa in onda su Annozero di Raidue di «Sex Crimes and Vatican», il video choc della Bbc sui preti pedofili. Il centrodestra grida allo «scandalo» e accusa la tv di Stato di aver voluto deliberatamente «attaccare la Chiesa e il Papa». I partiti di centro sinistra parlano, invece, di «tv di qualità» e plaudono all´«equilibrio» del conduttore, Michele Santoro, che esulta per il boom di ascolti - il programma è stato visto da circa 5 milioni di telespettatori - ed elogia il vescovo Rino Fisichella per come ha partecipato alla trasmissione. «Abbiamo avuto - è il commento del giorno dopo di Santoro a Radio Città Futura - una prova di grande civiltà e monsignor Fisichella ha dato un segnale che se la politica italiana sapesse raccogliere ci porterebbe in un situazione più favorevole. Il vescovo ha sconfitto i politici per 3 a 0». Giudizio sostanzialmente condiviso al di là del Tevere pure da monsignori ed alti prelati, anche se il Vaticano esce allo scoperto col portavoce papale, il gesuita padre Federico Lombardi, per difendere con forza la figura di papa Ratzinger per il modo con cui è stato trattato nel documentario inglese firmato da Colm O´Gorman.
Tra i primi ad intervenire - a sorpresa - è proprio padre Lombardi, che dalla Radio Vaticana, pur apprezzando la presenza in tv del vescovo Rino Fisichella e di don Fortunato Di Noto, mette sotto accusa il filmato, definendolo «gravemente ingiusto» per il modo in cui attacca il Papa. Per Lombardi, «il documentario tratta fatti drammatici in un quadro di prospettiva evidentemente parziale» perché realizzato (il gesuita dice «animato») da «una sensibilità ferita», con chiaro riferimento alle violenze sessuali subite dall´autore in gioventù da parte di un prete. Senza appello la condanna del portavoce pontificio per le «critiche sulle motivazioni di documenti ecclesiali di cui viene svisata la natura e la finalità, e quando prende di mira la figura del cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI».
Per il presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Mario Landolfi (An) «quel filmato non andava neanche acquistato dalla Rai perché finalizzato ad attaccare la Chiesa in quanto Istituzione ed il Papa in quanto suprema autorità morale e spirituale del mondo cristiano... solo le civili, ma ferme, argomentazioni di monsignor Fisichella hanno impedito che questa miscela di faziosità, integralismo laicista e pregiudizio anticlericale diventasse devastante». Anche il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Enrico La Loggia, si complimenta col vescovo per «la serietà e la necessaria risolutezza con cui ha partecipato ad Annozero, anche se resta l´amarezza per l´ulteriore tentativo di gettare discredito sulla Chiesa con casi isolati che vanno assolutamente condannati».
Soddisfatto, invece, Sandro Curzi, storico ex direttore del Tg3 e ora consigliere Rai in quota centrosinistra, che definisce la trasmissione di Santoro «ottima ed equilibrata»: grazie anche ai contributi degli ospiti, ha impartito «una severa e efficace lezione allo stesso mondo politico» su come ci si possa confrontare civilmente anche su temi delicati. Per Renzo Lusetti (esecutivo della Margherita) «la Rai giovedì sera ha offerto ai suoi telespettatori una pagina di cronaca agghiacciante, ma reale, e lo ha fatto con equilibrio cercando di non colpire nessuno se non gli artefici di quei reati orrendi e di dar voce a tutte le parti coinvolte».

Repubblica, 2 giugno 2007

Caro La Rocca, rilegga il suo articolo del 29 ottobre scorso (Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto... ). Anche Lei, che conosce i documenti, potrebbe dire una parola per il Papa, non crede?
Raffaella


L´INTERVISTA

Il rettore della Pontificia Università Lateranense ospite in studio: sono riuscito a fare chiarezza

Fisichella, elogi al programma "Mi sono sentito rispettato"

i casi Veri, ma gli autori sono pochi sacerdoti traditori
i crimini La Chiesa non ha mai coperto i colpevoli


CITTÀ DEL VATICANO - «Sì, è andata bene, sto ricevendo molte telefonate di apprezzamento e mi fa piacere. Vuol dire che sia io che don Fortunato Di Noto siamo riusciti a far capire le ragioni della Chiesa e le falsità di quel filmato, pur costruito su casi drammatici». E´ soddisfatto per la sua performance ad Annozero, l´arcivescovo Rino Fisichella, rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, membro della Congregazione per la dottrina della Fede, ausiliare del cardinale Vicario Camillo Ruini. Uomo di punta del Vicariato e del Vaticano, cappellano di Montecitorio e, forse anche per questo, abituato al dialogo e al confronto politico.

Monsignor Fisichella, lei si è presentato da Santoro col dichiarato intento di «difendere il Papa»: ci è riuscito?

«Credo che nel corso della trasmissione ci sia stata la possibilità di fare chiarezza e di rendere evidenti molte contraddizioni, strumentalizzazioni e vorrei dire anche calunnie che erano presenti nel video. Calunnie, falsità e pregiudizi costruite ad arte solo per colpire Joseph Ratzinger. Non ci sono riusciti».

Contento, quindi, di aver accettato l´invito di Annozero?

«Certamente. E´ indubbio che quando in una trasmissione si ha la possibilità di esprimere le proprie opinioni, di correggere pregiudizi e falsità con rispetto ed ascolto, si fa veramente un buon servizio. Durante il confronto, anche se non tutte le cose dette potevano essere condivisibili, mi sono sentito rispettato e ascoltato. E il merito è senza dubbio del conduttore».

Ma i casi raccontati nel filmato erano purtroppo tutti veri.

«Sì casi veri, ma compiuti dai misfatti di pochi sacerdoti che hanno fatto male alle vittime e tradito la Chiesa. Un tema così scabroso non poteva essere lasciato senza risposte e non poteva esserci nessuna ombra che potesse minimamente pesare su quello che è il lavoro di circa 400 mila preti che ogni giorno sono vicini alla nostra gente, ogni giorno lavorano, faticano e sono vicini alle condizioni più disparate che tutti quanti noi conosciamo. Era, quindi, per me un obbligo morale quello di dover dare una parola chiara, ferma, ma anche di grande speranza per tanta gente, per tutta quella gente che crede nel nostro lavoro».

La Chiesa riuscirà ad estirpare la metastasi della pedofilia penetrata al suo interno?

«La Chiesa non ha paura della verità e mai ha coperto i colpevoli di crimini così abominevoli come sono le violenze sui bambini e i casi di pedofilia che, va comunque ricordato, è un male che è presente in tanti altri ambienti, non solo ecclesiali. La Chiesa ha tutti gli strumenti per estirpare questo male. Lo ha già fatto intervenendo energicamente in quelle zone, come negli Usa, dove alcuni preti hanno tradito la loro vocazione facendo tanto male a tanti innocenti. Ma continuerà a farlo senza timore della verità, con tutte le sue forze».
(o.l.r.)

Repubblica, 2 giugno 2007

Come Lei ben sa, La Rocca, il Papa non ha bisogno di essere difeso.
Ancora moltissimi complimenti ed un sincero ringraziamento a Monsignor Fisichella, un uomo ed un sacerdote straordinario
!
Raffaella


Video sui preti pedofili Il Vaticano: ingiuste le accuse a Ratzinger
Santoro elogia Monsignor Fisichella

Virginia Piccolillo

ROMA — Il pubblico voleva vederlo. Quasi in cinque milioni hanno assistito alla puntata di AnnoZero di Michele Santoro con il reportage Bbc sui preti pedofili e con le testimonianze delle vittime di don Leo Cantini, ex priore di Firenze. Ascoltato il monito di monsignor Fisichella a distinguere tra quelli «che non avrebbero mai dovuto essere preti» e i 400 mila sacerdoti che «stanno sempre vicini alla gente». «Di fronte alla tv c'era anche il doppio dei bambini che in media ci guardano», sottolinea Santoro, lodando monsignor Fisichella per il «coraggio» con cui ha affrontato «a viso aperto» la puntata, «battendo la politica tre a zero». Ma le polemiche non sono affatto sconfitte. Il Vaticano boccia il filmato come «gravemente ingiusto» quando «prende di mira» papa Ratzinger. E la Cdl incalza il dg Cappon che non lo ha censurato. Mentre AnnoZero incassa apprezzamenti dalla maggioranza.

«DOCUMENTO INGIUSTO»

Al centro dello scontro le accuse, contenute nel documentario, all'allora prefetto della congregazione per la dottrina della fede Ratzinger responsabile dell'applicazione della «crimen sollicitationis»: una direttiva del '62 che imponeva ai vescovi a conoscenza di casi di pedofilia compiuti da sacerdoti, di vincolare al segreto le vittime con la minaccia della scomunica. Tesi smentita in studio da monsignor Fisichella. Il portavoce vaticano padre Lombardi critica il video «animato da una sensibilità ferita» che «tratta fatti drammatici in un quadro di prospettiva evidentemente parziale». «Diventa gravemente ingiusto — spiega — quando appunta le sue critiche sulle motivazioni di documenti ecclesiali di cui viene svisata la natura e la finalità, e quando prende di mira la figura del cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI».
Il rettore della pontificia università gregoriana, che ha raccolto unanimi complimenti, ringrazia invece la possibilità offerta da Santoro «di fare chiarezza e di rendere evidenti molte contraddizioni, strumentalizzazioni e vorrei dire anche calunnie che erano presenti nel video».

«CACCIA AL VATICANO»

Grida la Cdl contro quello che Sandro Bondi (FI) definisce «un processo unilaterale contro la Chiesa» e Lorenzo Cesa (Udc) «una operazione di basso profilo con l'unico scopo, fallito, di colpire la Chiesa. E' grave l'autorizzazione del dg Cappon». Il presidente della vigilanza Rai, Mario Landolfi entra nel merito della scelta aziendale di acquistare il video e trasmetterlo e le censura entrambe. Attaccano il programma anche i consiglieri di centrodestra Staderini, Petroni e Urbani, che parla di «uso partigiano della tv» e minaccia il dg Cappon: «Siamo pronti a sfiduciarlo».

SANTORO

Accuse respinte dal consigliere Curzi («una lezione anche alla politica») e dalla maggioranza. Beppe Giulietti (Ds) loda il «garbo e la professionalità di Santoro». E Giovanni Russo Spena (Prc) invita a rileggere il passo del vangelo «sulla verità che rende liberi».
Soddisfatto e amareggiato Santoro. «Abbiamo lasciato la più completa libertà di opinione a chiunque. Abbiamo avuto un ascolto altissimo, quasi sei milioni alla fine del filmato, il 37% di share in chiusura: tipo un film. Forse il doppio della media di Raidue, con un'altissima permanenza di fronte al programma. Ho ricevuto complimenti a non finire. Ma ogni volta che si riesce a discutere arrivano le polemiche». Aggiunge il conduttore: «È sempre più frequente che i giornalisti vengano insultati, delegittimati, messi in liste dei buoni e dei cattivi» senza reazioni adeguate da parte dell'informazione e della politica. «Almeno contro l'editto bulgaro ci fu un po' di reazione. Ora invece — constata allarmato — ci stiamo abituando a un bassissimo tasso di libertà».

Corriere della sera, 2 giugno 2007

Bene, ma ancora una volta non si spiega la ratio dei documenti del 2001 contro la pedofilia nella Chiesa.
Raffaella


ELOGIO DI FISICHELLA MONSIGNOR CORAGGIO

Oportet ut scandala eveniant recita una celebre frase del Vangelo, per dire che in certe circostanze gli scandali sono necessari per muovere le acque putride dello stagno. Con il documentario «Sex Crimes and the Vatican» Michele Santoro le ha mosse ma forse non immaginava che a muoverle più di tutti sarebbe stato il prete in studio, Rino Fisichella.
Che è stato il vero protagonista della serata: sia nel confessare il profondo senso di tristezza per le vittime innocenti, sia nella composta fermezza con cui ha difeso la Chiesa. Ruolo difficile quello di monsignor Fisichella perché, in quanto rappresentante illustre della Santa Sede, era di fatto l'imputato numero uno. Doveva difendere le posizioni del Vaticano e respingere le accuse rivolte all'allora cardinale Ratzinger, dipinto nell'inchiesta come colui che impose il silenzio sui casi di pedofilia. Di fronte alle denunce di Colm O'Gorman (presente in studio con un traduttore che urlava più di lui), di fronte a testimonianze drammatiche, di fronte a una platea di certo non benevola (per scaldare il «suo» pubblico Santoro aveva iniziato spiegando che la cultura cattolica in tv produce solo pacchi e grandi fratelli), monsignor Fisichella ha prima di tutto espresso la sua tristezza per le vittime innocenti. Non ha negato i fatti, non si è trincerato dietro qualche alibi: «Chiunque sa, denunci quel che è successo, purché questo sia vero». Poi ha rincarato la dose, scagliandosi contro «le persone che non avrebbero mai dovuto diventare preti». «Queste persone — ha detto il vescovo — hanno gettato discredito sulla grande maggioranza di preti onesti, che tutto fanno pur di dimostrare la correttezza della loro vocazione. Hanno creato una situazione di scandalo e mancanza di credibilità che è un danno incolmabile». Con altrettanta fermezza, però, ha parlato di atto d'accusa senza contraddittorio e ha spiegato che la direttiva «Crimen Sollicitationis» del 1962 parlava solo di un segreto processuale che equivaleva al silenzio che il magistrato chiede quando è in atto un'inchiesta. È bene che il documentario «Sex Crimes and the Vatican» sia andato in onda e visto da un vasto pubblico (con una media del 21% di share), anche se era un lavoro di parte, spesso pieno di risentimento: uno degli autori, O'Gorman, è stato vittima da ragazzo della violenza di un prete pedofilo e ora dirige un'associazione irlandese «One in Four» che si occupa delle vittime di abusi e combatte «l'omertà della Chiesa di Roma». Nel Vangelo di Matteo (18,7) la corretta traduzione della frase citata all'inizio suona così: «È inevitabile che gli scandali avvengano» ma prosegue con una tremenda minaccia: «Guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!». Per lui, se offende un bambino, è riservata una macina al collo e il fondo degli abissi. La pedofilia, gli abusi sessuali esistono, sono un male vergognoso e terribile che spesso si annida fra gli educatori (di tutto il mondo, di tutti gli orientamenti, di tutte le confessioni).

Il documentario pareva piuttosto un rancoroso regolamento di conti e, per fortuna, è stato bilanciato dalla presenza in studio del monsignor Fisichella.

I cui compiti non si sono però esauriti: con la sua forte presenza televisiva, simbolicamente si è caricato sulle spalle la croce del garante. Ora toccherà a lui far sì che la giustizia per i preti pedofili non sia così lenta come pare essere, toccherà a lui spazzar via l'impressione di silenzio complice che da più parti viene denunciato.

Corriere della sera, 2 giugno 2007


Il Vaticano contro Santoro "Ingiuste offese al Papa"

di Stefano Filippi

Milano - Puntata record per Michele Santoro e il filmato inglese sulla pedofilia nella Chiesa cattolica. Primato di ascolti: 4.781.000 spettatori, 21 per cento di share (miglior prestazione assoluta per questa stagione di AnnoZero), anche se in seconda serata il Porta a porta che trattava del quarto segreto di Fatima con il cardinale Bertone ha toccato il 26,4. E soprattutto record di polemiche, con il centrodestra all’attacco e il centrosinistra (non però l’Italia dei valori) in difesa dell’ex europarlamentare Ds. Sul dossier della Bbc il giudizio più pesante viene dal Vaticano: il portavoce della Santa sede, padre Federico Lombardi, ha definito il documentario «profondamente ingiusto» soprattutto «quando prende di mira la figura del cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI».

Padre Lombardi non se la prende direttamente con Santoro. «La partecipazione di monsignore Fisichella e di don Di Noto al dibattito televisivo ha dimostrato che, contrariamente alle tesi del documentario, nella Chiesa c’è la forte volontà di guardare in faccia i problemi con obiettività e di affrontarli con lealtà». Ma il giudizio sull’inchiesta è netto: «Le denunce possono spingere ad affrontare e risolvere problemi sottovalutati o nascosti, ma non devono diventare non veritiere così da essere strumentalizzate. La Chiesa ha dovuto imparare a sue spese le conseguenze dei gravi errori di alcuni suoi membri ed è diventata assai più capace di reagire e di prevenire. È giusto che anche la società nel suo insieme si renda conto che nel campo della difesa dei minori e della lotta alla pedofilia ha un lungo cammino da compiere».

«Processo unilaterale» (Bondi, Forza Italia). «Garbo e professionalità» (Giulietti, Ds). «Attacco alla Chiesa» (Calderoli, Lega). «Puntata libera ed equilibrata» (Morri, Ds). «Propaganda sinistra» (Gasparri, An). «Pagina di cronaca agghiacciante ma reale» (Lusetti, Margherita). «Da Fisichella una lezione ai politici» (Donadi, Idv). «Da destra canea incredibile» (Sgobio, Pdci). Il video di AnnoZero ha sollevato un polverone. Ma per capire i veri motivi della puntata di giovedì bisogna leggere il commento di Sandro Ruotolo, il braccio destro di Santoro. «Ho avuto la stessa sensazione di 16 anni fa quando realizzammo noi di Samarcanda, assieme a Maurizio Costanzo, la staffetta su Libero Grassi - scrive sul suo blog -. In prima serata irruppe il tema della mafia. Sedici anni dopo, è caduto un altro tabù. Nell’Italia, Paese cattolico per eccellenza, abbiamo potuto affrontare un tema scomodo che riguarda la Chiesa di Roma». Il Vaticano come la mafia, insomma; in fondo è una questione di cupole. Da demolire.

Anche i protagonisti della serata televisiva sono tornati sulla puntata di AnnoZero. Monsignore Rino Fisichella, ausiliare di Roma e rettore della Lateranense, ha ricevuto complimenti perfino da Santoro: «Ha dato un segnale che la politica dovrebbe raccogliere, si è confrontato in campo aperto, ha detto la sua e ha dimostrato una capacità di ascolto straordinaria anche rispetto a situazioni sconvolgenti». Anche Sandro Curzi ha riconosciuto al prelato «capacità di dialogo, di confronto e di civile scontro».

Ma non per questo il vescovo ha abbassato il tiro: «Sono state rese evidenti molte contraddizioni, strumentalizzazioni e anche calunnie presenti nel video - ha detto ieri -. Ho notato il prurito di voler andare a rivangare situazioni che non hanno senso, di voler a tutti i costi mistificare le notizie e soprattutto dare una lettura distorta dei nostri documenti. Questa, lo debbo dire con pacatezza ma anche con molta chiarezza, non è professionalità: non è assolutamente possibile continuare su questo tono». Per Santoro, invece, la questione dei preti pedofili è lo spunto per parlare dei rapporti tra giornalisti e politici: «È ora di farla finita che un politico si possa svegliare la mattina e dire “Santoro è una *****” senza che nessuno trovi la possibilità di dire alcunché».

La polemica ha investito anche il consiglio di amministrazione della Rai, la Commissione di vigilanza e i responsabili della programmazione. Il consigliere Rai Marco Staderini, parlando di «trasmissione a tesi precostituita», ha invitato «il direttore generale Cappon e il presidente Petruccioli a riflettere su quello che hanno combinato». Per il consigliere Angelo Maria Petroni «sono state disattese le regole e le finalità del servizio pubblico radiotelevisivo». Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, se l’è presa con il direttore di Raidue Antonio Marano per aver «autorizzato un’operazione di così basso profilo»: Marano ha invece scaricato ogni responsabilità su Cappon.

Il Giornale, 2 giugno 2007


Pedofilia, l’«Anno zero» della Rai

di Redazione

L'altra sera, su Raidue, dalle 21 alle 23.50, quasi tre ore di trasmissione pagata con i soldi dei contribuenti, è andata in onda la puntata del programma di Santoro interamente dedicata al filmato inerente gli scandali di tre preti inglesi accusati di pedofilia.
Il programma si intitola Annozero, ma di zero, in quella puntata c'era ben più del nome, a cominciare dal conduttore. Zero in condotta a Santoro per la perfida macchinazione orchestrata a danno della Chiesa e attuata strumentalizzando cinicamente una tristissima vicenda umana di pedofilia. Zero in condotta alla Rai per aver consentito l'acquisto del filmato della BBC, televisione di Stato del Regno Unito, notoriamente incline a favorire e a promuovere ogni tentativo di manipolazione della verità a danno della Chiesa cattolica. Zero in condotta infine ad alcuni ospiti della puntata che, non vedendo l'ora, hanno dato ampia prova di sé, della propria ignoranza o della propria malafede, attribuendo addirittura a Papa Ratzinger la responsabilità di mancate condanne o denunce di tali fatti. Gravissimo e falso anche questo.

Ma siccome, talvolta, è dai particolari che si capisce l'insieme, basti solo segnalare la conclusione del triste programma. Bene, dopo circa tre ore di denunce, scandali, violente accuse di pedofilia ai preti e di omertà alla Chiesa, ecco il gran finale del circo: un modesto vignettista di bottega, spronato dal conduttore, si esibisce in una sequenza di illustrazioni a tratto, improvvisate durante il corso della puntata. Vignette insulse contro il Papa, la Chiesa, naturalmente Berlusconi e Fini, ma tutte aventi a tema l'infamante e doloroso tema della pedofilia. Una battuta di una vignetta rappresentante un alto prelato diceva: «lasciate che i bambini vengano a me». Altre amenità del genere completavano il penoso quadro. Di fronte a questo scempio, il sagace conduttore, l'immancabile Travaglio, il vignettista, la maggioranza degli ospiti e anche lo spietato fustigatore di costumi della BBC, unitamente all'intero studio, si sbellicavano dalle risa. Invece, inquadrati di sfuggita dalla telecamera, in un angolo, un parroco siciliano che lotta contro la pedofilia e il bravissimo Mons. Fisichella, apparivano rinchiusi in un dignitoso silenzio. Il loro sguardo a mala pena celava la tristezza per lo squallido spettacolo del dolore altrui trasformato in occasione di riso, di scherno e di stupida ironia, ma così è. Unicuique suum .

E questo è il punto. Mentre taluni godono e prosperano sui dolori altrui, cogliendone occasione di propaganda personale per costruirsi la fama di moralisti a danno dei propri bersagli, altri, più uomini e meno vigliacchi, soffrono realmente e partecipano in silenzio di fronte al dramma umano della miseria, della sofferenza, del male e del peccato che sono in tutti noi.

Per questo la stragrande maggioranza del popolo italiano vuol bene alla Chiesa ed è affezionato ai propri preti che, da decenni e secoli, accompagnano ciascuno di noi dentro la faticosa strada della vita, insegnandoci a non cedere mai al male e ad aver sempre lo sguardo fisso sulla speranza che proviene dalla Verità. Non solo a parole o dai pulpiti, ma con centinaia e migliaia di esempi e di opere concrete di testimonianza e di carità, sparse in ogni angolo d'Italia e del mondo.

Dopo duemila anni di presenza della Chiesa nel mondo, adesso, sembra proprio di essere tornati all'anno zero. E così, di fronte alla ripresa di una nuova è più significativa presenza della Chiesa nella vita pubblica dei cittadini, inevitabilmente, si ripresentano i nuovi Giuda, gli Erode e i nuovi Ponzio Pilato, con i loro centurioni, lacchè e sacerdoti della legge. Gesù ci ha insegnato che non bisogna temere ma, pregando il Padre che è nei cieli, perdonare a questi stolti perché non sanno quel che dicono. Intanto, in attesa dei prossimi attacchi che sicuramente arriveranno, seguiamo anche noi l'invito di Vittorio Messori ad organizzarci e a saperci difendere dalle infamie. Per questo segnaliamo www.cadlweb.org, il sito della Catholic anti defamation Onlus, il cui Presidente, Antonio Siffi di Ferrara, da mesi sta raccogliendo ogni giorno centinaia di adesioni. Ci uniamo volentieri a lui prima che sia troppo tardi.

Il Giornale, 2 giugno 2007

Invito tutti a visitare il sito della CADL
Raffaella

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