1 giugno 2007

Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto...


Vedi anche:

Guardate un po' che cosa ho trovato (Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto 2)

Aggiornamento della rassegna stampa del 1° giugno 2007 (2)

Aggiornamento della rassegna stampa del 1° giugno 2007 (1)

Rassegna stampa del 1° giugno 2007

Video BBC: tanto rumore per nulla

SPECIALE: Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!


Cari amici, Annozero e' andato in onda, Santoro non fara' piu' il martire e Monsignor Fisichella e' riuscito ad esporre in modo cristallino la posizione (di dura condanna) della Chiesa e del Papa, in particolare, nei confronti di quel crimine orrendo che e' la pedofilia, ancora piu' terribile se a perpetrarlo e' un ecclesiastico(vedi Discorso di Benedetto XVI ai Vescovi irlandesi, 28 ottobre 2006).
Tutti contenti? No, io personalmente non sono affatto soddisfatta.
Perche'? Beh, vedo molta ipocrisia in giro ed in particolare sulla grande stampa che ha da tempo tutti gli strumenti per confutare il video della BBC.
Perche' non e' stata fatta un'operazione cosi' semplice?
Perche' i vaticanisti hanno taciuto?
Perche' hanno permesso che altri scrivessero gli articoli al loro posto pur non conoscendo dettagliatamente i documenti vaticani interessati?
Perche' anche oggi tutto tace?
Avrei voluto leggere articoli diversi stamattina, magari scritti da coloro che conoscono bene il Vaticano e l'attivita' del Papa.
Pazienza...consoliamoci andando a scavare negli archivi ed a leggere cio' che i "giornalisti del Papa" (scusate l'espressione forte, comunque non veritiera) scrivevano il 29 ottobre 2006, all'indomani del discorso di Benedetto XVI ai Vescovi irlandesi
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Raffaella


Dura condanna di Ratzinger. «Aiutiamo le vittime, misure urgenti perché questi episodi non si ripetano»

Il Papa e i preti pedofili: crimini enormi
Incontro con i vescovi irlandesi. «Molti e terribili casi di abusi»


Papa Benedetto XVI riceve i vescovi irlandesi e parla per la prima volta della pedofilia del clero, indicando come «molti, terribili e tragici» i casi irlandesi di abusi sessuali su minori e qualificandoli come «enormi crimini», di fronte ai quali è «urgente» stabilire la verità, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e adottare misure per evitare che «si ripetano». «Nell' esercizio del vostro ministero pastorale - ha detto papa Benedetto - avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un' operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state compromesse». Alle pagine 10 e 11 Accattoli

Corriere della sera, 29 ottobre 2006


LA PEDOFILIA E LA CHIESA *** L' APPELLO Il Papa ha usato lo stesso linguaggio degli ultimi anni di pontificato di Wojtyla e dell' incontro del 2002 con i cardinali Usa

Ratzinger condanna i preti pedofili «Crimini enormi, aiutiamo le vittime»

Il Papa ha ricevuto i vescovi irlandesi. «Molti e terribili casi di abusi»

CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa riceve i vescovi irlandesi e parla per la prima volta della pedofilia del clero, indicando come «molti e terribili», «tragici», i casi irlandesi di abusi sessuali su minori e qualificandoli come «enormi crimini», di fronte ai quali è «urgente» adottare misure per evitare che «si ripetano». Il linguaggio è lo stesso che usava negli ultimi anni Giovanni Paolo II e anche le indicazioni operative ricalcano quanto era stato stabilito nell' aprile del 2002, in occasione di un «incontro» dei vertici curiali con i cardinali degli Usa, il Paese dove in quel momento la Chiesa cattolica viveva un' emergenza giudiziaria del problema. In quell' incontro un ruolo chiave nel decidere le modalità con cui correre ai ripari l' aveva svolto il cardinale Ratzinger. Che Benedetto XVI abbia parlato ieri degli scandali sessuali è casuale (dipende dal calendario delle «visite» quinquennali dei vescovi di tutto il mondo), ma non è un caso che ne abbia parlato ai vescovi irlandesi: secondo un' indagine dell' arcidiocesi di Dublino - della quale si ebbe notizia il marzo scorso - sarebbero più di cento i preti dublinesi accusati di abusi sessuali su minori negli ultimi sessant' anni, e circa 350 le vittime. Un' altra indagine dell' anno scorso condotta da una diocesi più piccola, nella contea di Wexford, aveva censito 21 preti e un centinaio di vittime. «Nell' esercizio del vostro ministero pastorale - ha detto Papa Benedetto - avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un' operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state compromesse». La prima necessità - ha detto ancora Benedetto XVI - è quella di «stabilire la verità di quanto accaduto, al fine di adottare qualsiasi misura necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime e a tutti quanti siano colpiti da questi enormi crimini». Naturalmente il Papa ha voluto rendere omaggio al «pregevole lavoro» e all' «abnegazione» della «grande maggioranza dei sacerdoti e religiosi d' Irlanda», che «non devono essere oscurati dalle trasgressioni di alcuni dei loro fratelli: sono sicuro che la gente lo capisca e continui a guardare al suo clero con affetto e stima». Nel saluto al Papa, era stato l' arcivescovo di Armagh, Sean Brady, primate d' Irlanda e presidente dei vescovi, a evocare i preti pedofili: «A nessun argomento sono stati dedicati più tempo e attenzione dalla nostra Conferenza episcopale che all' angosciante problema di rispondere a coloro la cui fiducia è stata tradita, le cui vite sono state devastate e la cui fede spesso è stata distrutta dall' abuso sessuale loro inflitto da alcuni preti e religiosi. Tale abuso è stato anche fonte di grande scandalo e scoraggiamento per l' intera comunità cattolica, compresa la grande maggioranza di preti e religiosi che continuano a sforzarsi di vivere vite di santità, servizio e abnegazione nel nome del Signore». L' arcivescovo Brady ha ringraziato il Papa e la Santa Sede per il «continuo supporto» che danno ai vescovi irlandesi «nel cercare di portare sostegno a quanti sono stati colpiti da questa dolorosa tragedia». Un' allusione - questa - alle difficoltà che le diocesi dell' Irlanda incontrano nel pagare i «risarcimenti» chiesti dalle vittime per via giudiziaria. Secondo notizie della primavera scorsa, erano 32 i preti della sola Dublino citati per danni da 105 vittime e il costo dei risarcimenti ammontava allora a 5,9 milioni di euro. * * * 102 *** I sacerdoti accusati di aver abusato di minori dal 1940 a Dublino; 390 le vittime (fonte arcivescovo Diarmuid Martin) *** 30 *** Sono i sacerdoti coinvolti in casi di pedofilia (arrestati o condannati) in Italia dal 2000 (fonte Adista) *** 467 *** I milioni di dollari spesi nel 2005 dalla chiesa Usa per gli abusi che hanno coinvolto sacerdoti (399 milioni solo in risarcimenti) *** 783 *** I casi di abusi sessuali denunciati nel 2005 negli Usa, 309 in meno rispetto al 2004. Quasi 9 su 10 sono avvenuti prima del 1990

Corriere della sera, 29 ottobre 2006


LA CHIESA DI RATZINGER

Il Papa contro i preti pedofili "Colpevoli di crimini enormi"

Ratzinger: scoprire la verità e aiutare le vittime di abusi

Duro intervento davanti ai vescovi irlandesi in udienza "Minata la fiducia nella Chiesa, occorre ricostruirla"

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO

Gli abusi sessuali sui bambini «sono crimini abominevoli» che vanno perseguiti «con forza, determinazione e tempestività» per «punire i colpevoli e aiutare le piccole vittime». Ma quando i colpevoli sono «religiosi, questo particolare crimine diventa ancora più grande e la Chiesa deve fare tutto il possibile per assicurare alla giustizia chi lo commette, e nello stesso tempo dare sostegno alle vittime ed evitare che altre violenze simili possano ripetersi». Benedetto XVI davanti ad uno dei più grandi scandali esplosi negli ultimi anni in alcune diocesi della Chiesa cattolica: le violenze sessuali sui minori da parte dei preti pedofili. Tema scomodo e scottante affrontato ieri dal Papa per la prima volta, pubblicamente, da quando è asceso al soglio di Pietro, il 19 aprile 2005, ricevendo in Vaticano i vescovi irlandesi.
Era stato, nel marzo scorso, l´arcivescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin, a rivelare che, secondo una inchiesta svolta tra i 2800 preti della sua diocesi, dagli anni ‘40 i casi di pedofilia accertati erano stati 350 e che i sacerdoti sospettati di aver compiuto violenze sessuali sono circa il 3 per cento del clero irlandese. Ieri l´arcivescovo Sean Bredy, primate d´Irlanda, ne ha parlato al Papa, e il pontefice ne ha tratto lo spunto per esortare tutta la Chiesa ad essere più «vigile ed attenta» verso un problema - gli abusi sui bambini - che scuote le coscienze e lacera le vite di tanti innocenti. «Voi - ha ricordato tra l´altro il Papa - , avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un´operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state compromesse».

Di fronte a simili violenze, avverte Ratzinger, occorre «stabilire la verità per adottare qualsiasi misura necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime colpite da questi enormi crimini».

«Parole giuste e sacrosante», commenta il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro della Sanità della Santa Sede, nativo del Messico, uno dei paesi maggiormente colpiti da casi di abusi sessuali di preti. «Quando ero arcivescovo - ricorda il cardinale - di fronte a casi simili ero inflessibile e per niente tollerante. Occorre essere vigili, attenti, a partire dalla formazione nei seminari. Ma non va dimenticato che ci sono anche persone che denunziano la Chiesa solo per cercare di trarre vantaggi economici con l´inganno e la menzogna».

Repubblica, 29 ottobre 2006

Ed ecco l'apoteosi...la spiegazione dettagliata dei documenti!

IL RETROSCENA

La svolta di Wojtyla, la circolare di Ruini ai vescovi: quattro anni di sforzi per estirpare la piaga

Pubbliche ammende e lettere segrete così il Vaticano decise di dire basta

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO

LA SVOLTA avvenne tra il 2001 e il 2002.
Protagonisti papa Wojtyla e l´allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Ratzinger.
Scosso e disgustato dall´ondata di scandali che stava investendo la Chiesa cattolica degli Stati Uniti, Giovanni Paolo II ruppe con il secolare costume ecclesiastico dell´insabbiamento e si affrancò dai consigli di quanti in Curia propendevano per una «prudenza» molto simile all´omertà.

Di colpo il pontefice polacco tirò i freni e con un Motu proprio del 18 maggio 2001 sancì il ruolo centrale dell´ex Sant´Uffizio nell´affrontare il fenomeno.
Vennero poi le «Linee guida» elaborate da Ratzinger.
Ai vescovi del mondo il cardinale chiedeva «non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici».
È questo il documento su cui oggi si basa la Santa Sede per contrastare e combattere la pedofilia del clero.
Al primo sospetto oggettivo il vescovo è tenuto a informare la Congregazione per la Dottrina della fede, che deciderà se far giudicare la questione a livello locale o avocare il procedimento in Vaticano. Lo stesso documento condanna ogni abuso della confessione per ottenere favori sessuali.

Per scongiurare frettolose archiviazioni Ratzinger - d´intesa con papa Wojtyla -prese anche la decisione di modificare i termini di prescrizione dei processi ecclesiastici. I dieci anni necessari per far decadere i procedimenti scattano (dopo la riforma del 2001) soltanto a partire dalla maggiore età della vittima, in modo da garantire a chi è stato abusato nel corso dell´adolescenza la piena facoltà di intervento in giudizio.
L´anno successivo il cardinale Ratzinger partecipò al vertice straordinario dell´episcopato americano, convocato a Roma, quando si stabilì «tolleranza zero» per i preti pedofili e l´immediato allontanamento di chiunque fosse coinvolto in indagini da incarichi ecclesiali a contatto con minori.
Le dure parole, usate ora da Benedetto XVI, trovano un precedente nell´escalation di interventi di Giovanni Paolo II dopo l´esplosione degli scandali. «L´abuso che ha causato questa crisi - disse ai vescovi americani nell´aprile del 2002 - viene giustamente considerato un crimine dalla società ed è anche un peccato sconvolgente agli occhi di Dio». Quando nel luglio del 2002 il pontefice polacco si recò a Toronto per la Giornata mondiale della gioventù confessò dinanzi a centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che i preti pedofili provocavano in lui «un profondo senso di tristezza e di vergogna».
Molti ritengono che l´allusione di Ratzinger alla «sporcizia» nella Chiesa durante l´ormai famosa Via Crucis del 2005, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, si riferisse anche ai casi di pedofilia diffusi in ogni parte del globo. Da pontefice Ratzinger ha costretto alle dimissioni - risparmiandogli l´onta di un processo ecclesiastico - il fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel, pressato da antiche accuse di pedofilia. Sulla situazione italiana il presidente della Cei Ruini mandò tempo fa una lettera a tutti i vescovi, che però non è mai stata pubblicata. Finora in Italia, tranne eccezioni, la tendenza nella gerarchia ecclesiastica è di aspettare le conclusioni della magistratura ordinaria, invece di punire per primi i colpevoli.

Repubblica, 29 ottobre 2006

Ma non e' una cosa strana? Gli stessi documenti che, ottobre 2006, servivano ad elogiare Papa Wojtyla (e, in subordine, come sempre, il cardinale Ratzinger), ora, maggio-giugno 2007, vengono utilizzati contro Papa Benedetto XVI!
Non e' meraviglioso come la stampa cambi idea tanto facilmente? Resto veramente basita di fronte a cotanta onesta'!

Raffaella


L'anatema del Papa sui preti pedofili

di CATERINA MANIACI

ROMA Nessuna debolezza e tentennamento: il Papa esprime una dura condanna nei confronti dei religiosi che si siano macchiati degli «enormi crimini» che sono gli abusi sessuali» contro minori. Di fronte a questi crimini diventa «urgente» ricostruire la fiducia e la sicurezza perdute. Per la prima volta in un suo discorso ufficiale Benedetto XVI parla dello scandalo dei preti pedofili, raccomandando ai rappresentanti del clero - quando episodi di abusi vengano alla luce - la necessità di «stabilire sempre la verità», di prevenire l'eventualità che i fatti si ripetano e soprattutto di «portare sostegno alle vittime». Il fatto è importante, ma non dovrebbe stupire. Non è certo la prima volta che il Pontefice colpisce forte e duro contro i preti pedofili, e non sarà neanche l'ultima. Però è la prima volta che lo fa in un discorso ufficiale, come quello di ieri durante l'udienza concessa ieri ai vescovi della Conferenza Episcopale d'Irlanda. Il Papa ha sottolineato che nei casi in cui religiosi si siano macchiati di atti di pedofilia è necessario «stabilire la verità di quanto accaduto, al fine di adottare qualsiasi misura sia necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime e a tutti quanti siano colpiti da questi enormi crimini». Quindi si deve accertare l'effettiva colpevolezza del religioso accusato, onde evitare di scatenare quella "caccia alle streghe" che, per esempio negli Stati Uniti, è servita a pretesto per assalire e mettere in ginocchio la Chiesa cattolica da parte di una potente lobby anticattolica. Ma bisogna anche essere severi e molto attenti nello stroncare il male, fin dalle prime avvisaglie. «Nell'esercizio del vostro ministero pastorale», ha ricordato il Pontefice ai vescovi irlandesi, facendo riferimento agli scandali scoppiati nelle loro diocesi, «avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un'operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state danneggiate». Dopo aver elencato le sue raccomandazioni e le corrette modalità per affrontare efficacemente il problema, papa Ratzinger ha aggiunto che solo «in questo modo la Chiesa in Irlanda potrà crescere più forte ed essere ancora più capace di dare testimonianza della forza redentrice della croce di Cristo».

Ratzinger da sempre ritiene da sempre quella dei preti pedofili una piaga da estirpare senza compromessi. Durante il suo pontificato sono state emesse le direttive per chiude-re ai gay le porte dei seminari e dell'ordinazione sacerdotale, poi è seguita la punizione inflitta al fondatore dei Legionari di Cristo, il messicano padre Marcial Maciel Degollado, allontanato dal sacerdozio attivo perché accusato da lunga data di abusi sessuali su ex semina risti.

Una decisione che ha suscitato clamore anche perché i Legionari sono considerati una congregazione molto potente e in ascesa. Nonostante questo, dopo una lunga e circostanziata indagine, la Congregazione per la dottrina della fede ha deciso una rimozione dal suo ruolo pubblico e una pesante "condanna" morale.

Bisogna anche ricordare che uno dei primissimi provvedimenti adottati dalla stessa Congregazione per la Dottrina della fede nell'era ratzingeriana è stato quello di imporre a padre Gino Burresi, fondatore dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, di lasciare il ministero e ritirarsi a vita privata.

Era il 19 luglio 2005 e tra i motivi del provvedimento, il decreto della Congregazione citava abusi nella confessione e nella direzione spirituale. Ma fonti vaticane hanno confermato che a questi motivi vanno aggiunte le accuse di abuso sessuale rivolte contro padre Burresi da alcuni che furono suoi seguaci e seminaristi negli anni Settanta e Ottanta.

Un segnale chiaro di quale sarebbe stata la direzione presa da questo Pontificato nei confronti della delicatissima questione.

GLI ULTIMI CASI

19 MAGGIO 2006 La Congregazione per la dottrina della fede con l'approvazione del Papa, ha imposto a il sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, «una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico». Questo dopo lunghe indagini sulle accuse di abusi sessuali contro il fondatore dei Legionari 22 LUGLIO 2005 Don Roberto Volaterra, ex parroco di Castagnole Piemonte (Pinerolo), viene arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una bimba di 11 anni. Il sacerdote è stato condannato a un anno e 8 mesi con la condizionale 22 SETTEMBRE 2004 Un parroco di un piccolo centro della diocesi di Pavia viene accusato, assieme ad altre 3 persone, di detenzione di materiale pedopornografico. I quattro imputati sono identificati grazie a un'indagine condotta su internet. Il prete patteggia la pena e viene condannato a 3 mesi e 20 giorni 14 LUGLIO 2004 Nel gennaio 2004 viene arrestato padre Domenico Marcanti di 48 anni con l'accusa di violenza sessuale su minori e circa un mese dopo, a metà febbraio, viene trasferito dal carcere piemontese di Biella in una comunità di preghiera del Pavese agli arresti domiciliari 1 LUGLIO 2004 Don Felice Cini, sacerdote accusato di aver molestato sessualmente alcuni bambini nella parrocchia di Arcille, in provincia di Grosseto, viene condannato a due anni e sei mesi.

Libero, 29 ottobre 2006

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