25 gennaio 2008

«I mass-media spesso impongono distorti modelli di vita» ("Eco di Bergamo" e "Il Giornale")


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«I mass-media spesso impongono distorti modelli di vita»

CITTÀ DEL VATICANO Trasgressione, volgarità e violenza usate per alzare l'audience; pubblicità ossessiva; imposizione di modelli «distorti» di vita; manipolazione delle coscienze e della realtà: Papa Benedetto XVI, nel tradizionale messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, punta il dito contro i mali dei mass media e invoca una «info-etica» internazionale, una carta etica per gli operatori dell'informazione e dell'intrattenimento.
I media - scrive Ratzinger - «possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale»; tuttavia, avverte, «non manca il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l'uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento».
Nel suo messaggio, Benedetto XVI denuncia «una comunicazione usata per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva». «Con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale», accusa il papa. «Inoltre - incalza - per favorire gli ascolti, la cosidetta audience, a volte non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza». «Vi è infine - aggiunge - la possibilità che, attraverso i media, vengano proposti e sostenuti modelli di sviluppo che aumentano anzichè ridurre il divario tecnologico tra i paesi ricchi e quelli poveri».
«L'umanità si trova di fronte ad un bivio», spiega ancora Ratzinger. «Anche per i media - osserva - vale quanto ho scritto nell'Enciclica Spe Salvi circa l'ambiguità del progresso che offre inedite possibilità di bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male che prima non esistevano». «Occorre pertanto chiedersi - prosegue - se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale siano asserviti ad un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale per manipolare le coscienze».
«Non sarebbe piuttosto doveroso - chiede Benedetto XVI - far sì che restino al servizio della persona e del bene comune e favoriscano la formazione etica dell'uomo , nella crescita dell'uomo interiore?». «Occorre evitare che i media - insiste ancora Ratzinger - diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo». «Essi - aggiunge - possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sull'uomo». «Ecco perchè - chiosa il Papa - è indispensabile che le comunicazioni sociali difendano gelosamente la persona e ne rispettino appieno la dignità». «Più di qualcuno - conclude - pensa che sia necessario, in questo ambito, una info-etica, così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita».
Il testo del Papa, ispirato al tema «I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio» e come ogni anno pubblicato il 24 gennaio, in occasione della festa di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti, ha subito provocato reazioni. «Rai e Mediaset aprano una riflessione» auspica il presidente della commissione di Vigilanza, Mario Landolfi. L'Auditel è ormai diventato il «solo dio» in cui credono le televisioni, si lamenta Massimo Giletti, conduttore di Domenica In, ed anche l'Aiart, l'associazione dei telespettatori cattolici, parla di una tv-spazzatura, portatrice di «disvalori».

© Copyright L'Eco di Bergamo, 25 gennaio 2008


Il Papa attacca i media: «Troppa volgarità e violenza»

di Redazione

da Roma

Troppe manipolazioni, volgarità e violenza. I mali dei mass media secondo Benedetto XVI, che invoca per i mezzi di comunicazione un’«info-etica», una carta etica internazionale per gli operatori dell’informazione e dell’intrattenimento.

Ieri, nel tradizionale messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Ratzinger ha puntato il dito contro la trasgressione, volgarità e violenza usate per alzare l’audience; la pubblicità ossessiva; l’imposizione di modelli «distorti» di vita e la manipolazione delle coscienze e della realtà. I media - scrive Ratzinger nel testo I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio -«possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale»; tuttavia, avverte, «non manca il rischio che si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento». «L’umanità si trova di fronte ad un bivio - spiega Ratzinger -. Anche per i media vale quanto ho scritto nell’Enciclica Spe Salvi circa l’ambiguità del progresso che offre inedite possibilità di bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male. Occorre pertanto chiedersi se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale siano asserviti ad un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale per manipolare le coscienze».

Di qui l’appello del pontefice: «Occorre evitare che i media diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo. Essi possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sull’uomo». «Più di qualcuno - conclude Benedetto XVI - pensa che sia necessario, in questo ambito, una info-etica, così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita».

© Copyright Il Giornale, 25 gennaio 2008

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