10 gennaio 2008

Onu-bis: le agenzie di stampa alternano il testo del discorso del Papa


Vedi anche:

Il Papa agli Amministratori locali: "E' necessaria un'opera costante e concreta che garantisca la sicurezza dei cittadini e i diritti degli immigrati"

Cause dei santi, più rigore nella fase diocesana: nuova "Istruzione" vaticana (Cardinale per "Avvenire")

"L'inferno è solitudine: ecco l' abisso dell'uomo" di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (da «Perché siamo ancora nella Chiesa», Rizzoli)

Universale, non intollerante. La fede secondo Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (da «Perché siamo ancora nella Chiesa», Rizzoli)

Dispersione delle ceneri: sì al funerale cristiano se il defunto è credente (Avvenire)

Alle origini della storiografia cristiana: il pensiero e gli scritti di Eusebio di Cesarea (Osservatore Romano)

Qual e' il nostro atteggiamento nei confronti della Chiesa? Siamo curiosi, magari alla ricerca dello scandalo? Oppure siamo aperti al mistero? (Udienza generale del 13 giugno 2007, dedicata ad Eusebio di Cesarea)

La tutela della vita è questione mondiale (Rodari per "Il Riformista")

La centralità del Cristianesimo negli scritti di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI

Scoprendo Benedetto XVI...un articolo del Professor Lucio Coco per "Rivista di Vita Spirituale"

La musica sacra nel pensiero della Chiesa: "L'universalità del gregoriano" (Padre Zielinski per L'Osservatore Romano)

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Card. Grocholewski: "Nelle scuole per rispondere alle sfide del multiculturalismo e della multireligiosità"

Padre Samir: "Il confronto con l'Islam è partito da Ratisbona, dalla lezione che sembrava avere distrutto la base del dialogo e invece lo ha fatto risorgere"

Il Papa all'udienza generale presenta Sant'Agostino (Radio Vaticana)

Agostino era un uomo di passione e di intelligenza altissima che cercava la verità e incontrò Cristo

Non e' bastata la polemica creata ad arte sul discorso del Papa alle Organizzazioni non-governative (ONG) di ispirazione cattolica!
Anche il discorso di stamattina alle Autorita' di Roma e del Lazio e' stato interpretato come un attacco al Sindaco della Capitale! Non e' cosi' e basta leggere il testo dell'intervento del Papa per rendersene conto. Ma vediamo qualche esempio...



Per benedetto xvi un'altra emergenza della capitale e' quella della poverta'

«A Roma zone di gravissimo degrado»

Il Pontefice al sindaco Veltroni e ai vertici di provincia e regione: «Gli enti locali non insidino la famiglia»

ROMA - Il «gravissimo degrado di alcune aree di Roma» è stato denunciato da Papa Benedetto XVI, nell'udienza per gli auguri di inizio anno con il sindaco Walter Veltroni, la giunta comunale, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, e il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra.
«Specialmente qui è necessaria, ben al di là dell'emozione del momento, un'opera costante e concreta - ha proseguito il Papa - che abbia la duplice e inseparabile finalità di garantire la sicurezza dei cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati, almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa. La Chiesa, attraverso la Caritas e molte altre realtà di volontariato, animate da laici e da religiosi e religiose, si prodiga anche su questa difficile frontiera - ha sottolineato Benedetto XVI - sulla quale rimangono evidentemente insostituibili le responsabilità e possibilità di intervento dei pubblici poteri».

ATTACCHI ALLA FAMIGLIA - Le pubbliche amministrazioni non devono assecondare di attacchi «insistenti e minacciosi» contro l'istituzione della famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna ha poi aggiunto il Papa. Con le sue parole, il Pontefice è apparso riferirsi alle discussioni sul registro per le unioni civili avvenute nella giunta comunale di Roma e conclusasi comunque con la bocciatura di una mozione in senso favorevole da presentare al Parlamento.

EMERGENZA POVERTA' - Un'emergenza che si sta aggravando a Roma e nel Lazio è quella della «povertà»: ha aggiunto Benedetto XVI. La povertà si sta allargando a «situazioni che sembravano esserne al riparo», ha osservato Benedetto XVI. «I prezzi degli alloggi, le sacche persistenti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensioni spesso inadeguati rendono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie», ha aggiunto.

OSPEDALI CATTOLICI NEL LAZIO - Papa Ratzinger si è poi lamentato con il presidente della Regione Lazio della «drammatica situazione» delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio ed ha chiesto che, nella distribuzione delle risorse regionali, esse non siano «penalizzate». «Sappiamo bene - ha spiegato il Papa - quanto siano gravi le difficoltà che deve affrontare nell'ambito della Sanità la Regione Lazio, ma dobbiamo ugualmente constatare come sia non di rado drammatica la situazione delle strutture sanitarie cattoliche, anche assai prestigiose e di riconosciuta eccellenza nazionale. Non posso pertanto non chiedere - ha aggiunto il Pontefice - che nella distribuzione delle risorse esse non siano penalizzate, non per un interesse della Chiesa, ma per non compromettere un servizio indispensabile alle nostre popolazioni».

Corriere.it

Il Papa ha detto agli enti locali di non "insidiare" la famiglia? Qualcuno mi indichi in che punto del discorso del Pontefice possiamo leggere una cosa del genere...
Vedo che nel passaggio denominato "ATTACCHI ALLA FAMIGLIA" c'e' un cenno alle parole effettivamente pronunciate, ma questo non basta: spesso conta solo il titolo! In quale passaggio Benedetto XVI ha inteso riferirsi alla polemica sul registro delle unioni civili? L'agenzia citata me lo spiega?

R.

Benedetto XVI nell'udienza con gli amministratori di Regione, Provincia e Comune
"Non assecondare tendenze negative nei confronti del matrimonio"

Dal Papa monito a Veltroni

"Degrado di periferie e famiglia"
Ratzinger: "La povertà aumenta nelle grandi periferie urbane
ma anche in altri contesti che sembravano al riparo"


CITTÀ DEL VATICANO - Benedetto XVI attacca il sindaco di Roma su degrado delle periferie, sanità e sacralità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Nell'udienza per gli auguri di inizio anno con il sindaco Walter Veltroni, la giunta comunale, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, il Pontefice ha usato parole durissime e inusuali sulla capitale, denunciando "l'aumento della povertà" nelle grandi periferie urbane, la "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio e ha chiesto con forza di difendere la famiglia da "attacchi e incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale".

Ratzinger si è rivolto agli amministratori della Regione, Provincia e Comune lanciando l'allarme sull'aumento di situazioni di disagio sociale "anche in altri contesti che sembravano esserne al riparo". Il Papa ha denunciato come "l'aumento del costo della vita, in particolare i prezzi degli alloggi, le sacche persistenti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensioni spesso inadeguati rendono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie".

"Un evento tragico come l'uccisione di Giovanna Reggiani a Tor di Quinto" ha aggiunto, "ha posto bruscamente la nostra cittadinanza di fronte al problema non solo della sicurezza, ma anche del gravissimo degrado di alcune aree di Roma; specialmente qui è necessaria, al di là dell'emozione del momento, un'opera costante e concreta, che abbia la duplice finalità di garantire la sicurezza dei cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati, almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa".

Benedetto XVI ha quindi chiesto con forza che "le pubbliche amministrazioni non assecondino attacchi "insistenti e minacciosi" contro l'istituzione della famiglia. "Come ho scritto nel recente messaggio per la Giornata mondiale della Pace" ha aggiunto il Pontefice, "la famiglia naturale, quale intima comunione di vita e d'amore, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, costituisce il luogo primario dell'umanizzazione della persona e della società, la culla della vita e dell'amore" ha aggiunto, facendo riferimento alle discussioni sul registro per le unioni civili avvenute nella giunta comunale di Roma che si sono concluse comunque con la bocciatura di una mozione in senso favorevole da presentare al Parlamento.

Papa Ratzinger si è quindi lamentato della "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio e ha chiesto che, nella distribuzione delle risorse regionali, esse non siano "penalizzate". "Sappiamo bene - ha spiegato - quanto siano gravi le difficoltà che deve affrontare nell'ambito della Sanità la Regione Lazio, ma dobbiamo ugualmente constatare come sia non di rado drammatica la situazione delle strutture sanitarie cattoliche, anche assai prestigiose e di riconosciuta eccellenza nazionale. Non posso pertanto non chiedere - ha aggiunto il Pontefice - che nella distribuzione delle risorse esse non siano penalizzate, non per un interesse della Chiesa, ma per non compromettere un servizio indispensabile alle nostre popolazioni".

Repubblica.it

Il Papa ha attaccato il Sindaco di Roma? Dove? In che punto? Ha semplicemente denunciato il degrado di ALCUNE AREE DI ROMA (non di tutta la citta'!). Tale degrado non vale solo per la Capitale ma per molte altre citta'. Il Papa, Vescovo di Roma, deve tacere?
R.

Deliziamoci solo con qualche altro titolo:

Benedetto XVI stanga Veltroni
"Gravissimo degrado e povertà a Roma"


Quotidiano.net

Benedetto XVI contro Veltroni: "A Roma gravissimo degrado"

Il Giornale online

Il Papa bacchetta Veltroni:
"A Roma gravissimo degrado"


La Stampa.it

Non ho parole...ed e' solo l'inizio: non oso immaginare i titoli dei giornaloni di domani!
R.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto fa male cara Raffaella essere sinceri su certi argomenti..... del resto Roma non è solo balli in piazza e Festival del Cinema ci sono ben altri problemi e necessità che sono sotto gli occhi di tutti e quindi perchè non dirli?
Se c'è stato nel discorso del Papa un accenno a questi problemi non vedo perchè prendersela in questo modo con lui.
Finiamola con questi ciochetti peraltro neanche tanto seri di manipolazioni con le parole altrui e cerchiamo invece di risolvere gli attuali problemi di una città che senza falsa modestia è visitata da una mole indecifrabile di turisti e non solo per i suoi monumenti ma, anche perchè è il centro della cristianità

mariateresa ha detto...

Io ormai mi sono abituata e niente mi meraviglia più.
Credo che esista un riflesso condizionato nelle redazioni tipo il cane di Pavlov. Del resto sono assunti e lavorano per una certa linea editoriale. Costoro se non parlano di "attacchi" e affondi" non sanno cosa dire. Sono programmati per questo.
L'informazione del resto è lo specchio della politica. Slogan, luoghi comuni, nessuna serietà.
Comunque a me il discorso di papa Benedetto è piaciuto molto. Chiaro, diretto ed essenziale.
Ce ne fossero.

Anonimo ha detto...

Meno male che attingo sempre alle fonti, altrimenti se leggessi di sfuggita i giornali direi: "Ma che barba questo papa retrogrado che è solo capace di lanciare anatemi e attaccare..." Mi dispiace però per coloro che non possono o non sanno andare alla fonte dei discorsi del Papa sempre molto pastorali e composti, volti a costruire anzichè attaccare... Marco

euge ha detto...

Cara mariateresa hai ragione ma, succede sede sempre così quando si dice pane al pane e vino al vino, si è sempre volutamente male interpretati.
Eugenia

Luisa ha detto...

Purtroppo è così che funzionano le agenzie stampa, i siti dei giornali on-line. Lavorano nell`immediatezza, cercano la formula choc, si direbbe veramente che la verità, il reale contenuto della notizia, è la più piccola delle loro preoccupazioni.
Vergognoso veramente, ma purtroppo prevedibile.
A te cara Raffaella, a noi ,come si può nel nostro piccolo spazio, l`impegno costante`di ristabilire la verità.
Ad ogni errore, malafede, reagire.

euge ha detto...

Hai ragione cara Luisa nel nostro piccolo possiamo contribuire alla verità e non al " sentito dire".

Ratisbona docet!

Anonimo ha detto...

Da una polemica all'altra: oggi tra le lettere a Repubblica ce n'era una intitolata "In difesa di Galileo e della scienza" del prof. Bernardini che insieme ad altri 63 professori dell'Università la Sapienza scrive che in nome della laicità che contraddistingue il celebre ateneo "auspica che l'incongruo evento" della visita del Papa prevista tra qualche giorno venga annullato. Oltre al sostegno alla lettera del prof Cini (di qualche mese fa al quotidiano l'Unità) il quale polemizzava per le stesse ragioni, c'è una nota in cui si dice che il card. Ratzinger riteneva in un suo discorso a Parma che il processo della Chiesa a Galileo era giusto e ragionevole riprendendo una affermazione di Fereyabend (affermazione citata).

Già un'altra volta il Papa ha citato affermazioni dalle quali poi ha sviluppato un discorso. Non vorrei che anche quell'affermazione fosse citata e pertanto non sua... Poi bisognerebbe seguire tutto il ragionamento per capire cose il cardinale voleva esprimere. Ma non chiediamo troppo...

Infine torno a dire: come può ritenersi laica una università se non accoglie le posizioni di tutti? Se quando viene invitato un capo religioso si protesta senza cercare di trarre da questo qualche insegnamento? Può darsi che nel suo discorso all'università dica cose condivisibili o che aprano ad un dialogo, un dibattito. Perchè i cosiddetti laici sono più ottusi dei cosiddetti tradizionalisti (ammessa la validità delle etichette)? Marco

Luisa ha detto...

Per saperne di più sulla conferenza del Card. Ratzinger,sarebbe utile cercare su Gogle,scrivendo per es. Galileo Ratzinger

Per es. ho trovato

http://www.storialibera.it/epoca_moderna/galileo_galilei/il_lato_debole_di_giordano_e_galileo.html

ma ci sono altri link.

mariateresa ha detto...

caro Marco ho provato a navigare in qua e in là, anche se non sono certo un fenomeno. Questo discorso di Parma io non l'ho trovato; in compenso ho trovato la storiella citata in tutto quel mondo così amabile dei cosiddetti Laici, libertali e anticlericali.
Qualsiasi cosa abbia detto il cardinale Rtazinger di sicuro non l'ha detta in quel modo grezzo.
L'imbeccata della petizione apparsa su Repubblica invece si capisce bene da dove viene.
Ma il discorso originale non lo trovo.
L'università dovrebbe essere il lugo del libero confronto , invece questi scimmioni sono lì a lanciare scomuniche laiche.
Non è una gran bella figura da parte loro.

mariateresa ha detto...

ti segnalo caro Marco, anche l'amabile commento di questo sito
http://www.galileonet.it/blog/article/368/alla-sapienza-arriva-il-papa

Come vedi con questi laici siamo in buone amni. Menti aperte, illuminati spiriti, tolleranti compagni di strada.E come una filastrocca ripetono la storia della conferenza come le oche dei cartoni animati.Ma questo discorso non lo si legge da nessuna parte.

euge ha detto...

Cara mariateresa hai toccato un altropunto dolente - Hai detto che l'università dovrebbe essere un luogo di confronto ed è giustissimo ma , io aggiungerei un luogo di arricchimento dove ognuno può esprimere le proprie convinzioni confrontandosi serenamente dialogando con tutti il punto dolente qual'è ? te lo dico subito la politicizzazione dell'università stessa cosa che succede nelle scuole; ed il gioco è fatto. Questa è la triste realtà.
Eugenia

Anonimo ha detto...

Hai ragione Eugenia. Lobby e politica dovrebbero restarsene fuori dalle università. L'università per definizione dovrebbe essere luogo aperto alle idee, alla cultura di tutti e al confronto con tutti. Ma dove sono finiti i contraddittori e le famose "dispute" tra intellettuali? Oggi sono solo capaci di parlarsi addosso e apporre le loro firme per zittire chi la pensa in altro modo.
Tra un pò arriveranno a chiedere la cancellazione di qualsiasi cenno alla cultura cattolica da tutti i libri non religiosi
Si ostinano poi a non capire che il Papa non si è pronunciato contro la scienza ma contro la "scienza senza Dio".
E basta con queste rancorose riesumazioni di presunti frammenti di discorsi del passato! Da parte di chi parteggiava per i soviet, magari...

gemma ha detto...

non conosco il discorso di Parma ma di attinente all'argomento ho trovato questo, in cui l'allora card. Ratzinger svolgendo un ragionamento cita il giudizio NON SUO ma del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend che scrive:
«La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).

(4) P. Feyerabend, Wider den Methodenzwang, FrankfurtM/Main 1976, 1983, p. 206.


Spero tanto non sia questo il giudizio a lui personalmente attribuito e su cui si sta centrando la "caccia al Papa" della "laica inquisizione"


Ecco il testo per intero:

Joseph RATZINGER

La crisi della fede nella scienza
tratto da Svolta per l'Europa? Chiesa e modernità nell'Europa dei rivolgimenti, Paoline, Roma 1992, p. 76-79.


"Nell'ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall'uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo.

Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell'illuminismo. Galileo appare come vittima di quell'oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l'Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l'avversario della libertà e della conoscenza. Dall'altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell'oscuro Medioevo (1).

Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l'affermazione dell'esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l'abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così ?qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l'ipotesi? adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile» (2).

Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell'accaduto.

Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae:

«Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3).

Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive:

«La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).

Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica.

Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?».

Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. [...] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica".

Luisa ha detto...

Penso Gemma che tu abbia ragione, anzi ne sono sicura!


http://it.wikipedia.org/wiki/Il_processo_a_Galileo_Galilei

"Il 15 marzo 1990, il cardinale Joseph Ratzinger, che poi divenne Papa con il nome Benedetto XVI, citò, nella città di Parma, a proposito della crisi della fede nella scienza, un giudizio sintetico[1] di P. Feyerabend: «La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione». [2]

Anonimo ha detto...

Vedo solo ora che siete state più brave di me, grazie a tutti per la collaborazione! Sono proprio curioso di vedere cosa accadrà durante la visita. Mah, poveri noi! Grazie di cuore, Marco