17 febbraio 2008

Alda Merini: «Mai firmato un manifesto pro-aborto». La poetessa "reclutata" a sua insaputa come firmataria di una lettera contro il Papa per Micromega


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo questa bella intervista alla poetessa Alda Merini alla quale hanno fatto "sottoscrivere" la lettera delle solite note contro il Papa.
Invito Micromega a fermare subito le di fermare le rotative visto che c'e' un errore clamoroso nel numero che e' stato ampiamente pubblicizzato su molti quotidiani
.
R.

LA DIFESA DELLA VITA

La poetessa era stata «reclutata» a sua insaputa come firmataria di una lettera femminista

Alda Merini: «Mai firmato un manifesto pro-aborto»

«La mia vita è tutta un inno alla maternità: ho avuto quattro figli Alla politica non compete parlare di morte e di vita»

DI LUCIA BELLASPIGA

Bestemmie che lasciano sen­za parole. Così la poetessa Alda Merini, 'reclutata' in­sieme ad altre dieci 'donne autore­voli' come firmataria di una lettera pro aborto (titolo 'Il Papa oscuran­tista contro le donne e contro la scienza', in uscita nel prossimo numero di Micromega e già abbon­dantemente reclamizzata), prende radicalmente le distanze dal testo e, anzi, nega di averlo mai sotto­scritto.

«Mi ha telefonato una voce femminile e mi ha chiesto se sarei stata d’accordo con un appello a favore del­le donne e dei loro diritti fondamentali.

Ho risposto che ov­viamente i diritti vanno salvaguardati, ma non ho firmato alcunché e d’altra parte mai mi sogne­rei di annoverare l’a­borto tra i diritti. Semmai posso ar­rivare ad accettare che sia una do­lorosa necessità in casi davvero e­stremi, ma figuriamoci se Alda Me­rini, la cui biografia è tutto un inno alla maternità, chiede la pillola a­bortiva libera alla portata delle ra­gazzine... ».

Dunque nessun appello ai partiti del centro-sinistra?

Figuriamoci, se c’è una cosa che proprio non conosco è la politica!
Io non parlo di cose che non cono­sco... L’errore della politica è pro- prio questo, vuol parlare di cose che non sa e che non le competo­no, come la vita e la morte di un fi­glio.

La lettera parla di 'offensiva cleri­cale contro le donne', di una 'vera e propria crociata bigotta'...

Non è un mistero che la Chiesa in passato è stata anche più che bi­gotta nei confronti delle donne, per secoli cacciate, esorcizzate, viste come demoni. Ma questi sono gli errori degli uomini, Cristo invece è andato loro incontro, le ha amate, una delle colpe che lo ha portato alla crocifissione è di aver parlato con le donne quando an­cora era loro vietato toccare i testi sacri, di aver accolto le peccatrici dando scandalo ai farisei.
Della Maddalena ha fatto la sua discepo­la diletta, la prima che lo vide risorgere. E, per tornare ai no­stri giorni, Papa Wojtyla ha abbrac­ciato le donne, ha chiesto loro per­dono per gli errori del passato.

Quanto al diritto all’aborto?

Io non giudico una madre dispera­ta che, di fronte all’ipotesi di met­tere al mondo un figlio gravemente deforme, non si sente in grado di accettarlo. Non giudico perché posso capire la debolezza umana.
Ma il vero diritto di una donna è quello alla maternità: il figlio è il più grande atto d’amore e il suo mistero resta intatto. L’occasione che la madre dà al suo bambino è ogni volta un miracolo, ed è una bestemmia negare tutto questo in nome di un femminismo che è l’opposto dell’essere femmina, nel senso più alto del termine.

Lei ha avuto quattro figli...

Mi avevano detto che ero sterile, così ho fatto ogni genere di cura, a quei tempi non c’erano che tratta­menti termali e poco altro... Fatto sta che grazie a Dio sono diventata madre. Eppure quando aspettavo mia figlia Barbara stavo malissimo, ero stata in manicomio, avevo subìto l’elettrochoc, tanto che un medico mi 'consigliò' di rinuncia­re alla gravidanza: rifiutai natural­mente l’aborto (clandestino) e lot­tai con i denti per la mia creatura.
Una vera madre di fronte alle diffi­coltà non rinuncia al figlio, com­batte come una leonessa per lui.
Donne come la Dama Bianca e Mi­na per la maternità hanno sfidato il mondo, il giudizio della società, perfino il carcere, e i pregiudizi an­che da parte della Chiesa, questo è vero, ma io penso che se non fac­ciamo capo alla misericordia di Dio non abbiamo capito nulla.

La lettera chiede anche che ai bambini fin dalle elementari sia insegnata l’educazione sessuale.

Per carità, lasciamo ai bambini i lo­ro sogni, lasciamo che crescano nello stupore. Sarà la vita a sve­gliarli anche troppo in fretta.

Qual è il suo contro-appello alle firmatarie della lettera, donne fa­mose come Margherita Hack, Da­cia Maraini, Fiorella Mannoia, Li­dia Ravera?

La creazione del mondo si ripete ad ogni nascita, il bambino non si può annientare, nasce da un atto di poesia... Davide Maria Turoldo, quando prese in braccio la mia pri­ma figlia Manuela, mi disse «è la tua poesia più bella». Queste don­ne se la prendono con la Chiesa, ma io dico che certi rigori invernali sono caduti o stanno cadendo, ora è primavera, tempo di mandorli in fiore. Della Chiesa si può rifiutare l’autoritarismo, non l’autorevolez­za.

Morale?

Queste controversie su vita o morte di un figlio mi lasciano senza paro­le. Noi un tempo ci donavamo al nostro compagno con tutta la de­dizione corpo-spirito e il bambino era una benedizione. Non so nien­te di pillola abortiva o del giorno dopo: non erano di moda... Le donne giovani che mettono in boc­ca all’anziano certe parole sbaglia­no, perché noi eravamo ben lonta­ni da questo 'utilizzo' del bambi­no. Posso soltanto dire che dopo i dolori del parto subito dimentica­vo quella crocifissione per gioire della vita nuova. Non sono in grado di dare altri giudizi e sono ben lon­tana dal fare politica o dall’essere femminista, solo vorrei che tra uo­mo e donna si stabilisse quell’inte­sa meravigliosa che si chiama a­more, in cui il figlio rappresenta la chiave della verità.

© Copyright Avvenire, 17 febbraio 2008

10 commenti:

Gianpaolo1951 ha detto...

Bellissima intervista. Come pure quella di oggi di Maria Annunziata su Rai3 a Giuliano Ferrara, un uomo semplicemente eccezionale che forse riuscirà a riscattare le tante malefatte dei maschi nei confronti delle donne!

Luisa ha detto...

Si può rivedere l`emissione sul sito di Raitre :

http://www.inmezzora.rai.it/R2_paginaSpalla/0,11017,1067002--492,00.html

Anonimo ha detto...

Lo sapevo, lo sapevo! L'avrei giurato, anche senza sapere... Alda Merini non poteva aver "firmato" quella roba. Lei che aveva scritto "Corpo d'amore", dedicato a Cristo ed ogni corpo, anche ai corpi più piccoli e maltrattati.
In quella sua raccolta di poesie una "profetizza" questo brutto episodio. La trascrivo (Raffaella, per controllare vedi A.Merini, Corpo d'amore, ed.Frassinelli 2001, pp.47-48).

Gesù
molta gente balorda
si è avvicinata a me
e hanno cercato di corrompere il mio silenzio
con false parole.
Mi hanno messo sul labbro
parole che non ho mai detto,
mi hanno rubato quelle vere
che a te piacevano tanto,
ma poichè la parola è una rotondità
senza figura
a te non importa
che questa piccola palla di vita
vada a morire altrove
lontano da te,
perché tu hai amato il bambino
prima che potesse parlare
e quindi le parole e le menzogne
sono state l'intreccio di mani dannate
che tu non puoi vedere
perché ami finalmente il silenzio".

Adriano

euge ha detto...

"Queste controversie su vita o morte di un figlio mi lasciano senza paro­le. Noi un tempo ci donavamo al nostro compagno con tutta la de­dizione corpo-spirito e il bambino era una benedizione. Non so nien­te di pillola abortiva o del giorno dopo: non erano di moda... Le donne giovani che mettono in boc­ca all’anziano certe parole sbaglia­no, perché noi eravamo ben lonta­ni da questo 'utilizzo' del bambi­no. Posso soltanto dire che dopo i dolori del parto subito dimentica­vo quella crocifissione per gioire della vita nuova. Non sono in grado di dare altri giudizi e sono ben lon­tana dal fare politica o dall’essere femminista, solo vorrei che tra uo­mo e donna si stabilisse quell’inte­sa meravigliosa che si chiama a­more, in cui il figlio rappresenta la chiave della verità. " Riparto da queste parole per confermare che purtroppo, al giorno d'oggi la donazione al proprio compagno per amore non avviene quasi più; più che un donarsi e passare quel paio d'ore per una soddisfazione esclusivamente edonistica di entrambi; l'atto d'amore visto in funzione della nascita di una nuova vita, viene considerato oggi quasi una utopia e ciò che viene generato suo malgrado, è visto come un'intralcio alla propria libertà ed al proprio egoismo. Donarsi per amore, comnporta delle prese di coscenza e delle responsabilità che oggi, o fanno apura oppure sono considerate come delle trappole che non ti permettono di essere libero non permettono la realizzazione; guai a dire che la tuarealizzazione sarebbe quella di avere una famiglia, dei figli ed un marito che vuole bene e ti rispetta dividendo con te, le gioie i dolori, le preoccupazioni di ogni giorno........ vieni sicuramente considerata una vecchia incapace di prendere dalla vita quello che ti da sul momento. E' veramente triste tutto questo ma è ancora più triste pensare che il momento più bello nella vita di un essere umano l'atto d'amore che fa nascere la vita, sia irrimediabilmente declassato in nome di una libertà falsa, a qualcosa di meccanico, di estremamente banale e priva di qualsiasi sentimento.

ondeb ha detto...

"Non è un mistero che la Chiesa in passato è stata anche più che bi­gotta nei confronti delle donne, per secoli cacciate, esorcizzate, viste come demoni."

Non so se la Merini è cattolica... Boh, in questo caso è meglio che vada a leggere la vita di tutte quelle sante che hanno amato la Chiesa e non sono state "cacciate, esorcizzate e viste come demoni".

Leggere certe ...... nel giornale della Conferenza Episcopale Italiana è deprimente.

Saluti.

Anonimo ha detto...

Sembra meschino dirlo, ma la maggiorparte delle femministe firmaiole e piazzarole, oltre ad essere un pò attempate, hanno alle spalle tutta una vita di sconfitte: la Maraini venne scaricata da Moravia per la Carmen, alla Ravera è rimasta una rubrica stantia sull'Unità, a molte è rimasta solo l'acidità antipapista come compagna della loro ormai terza età. Vedono solo nemici e pretendono che lo Stato e la società faccia dell'aborto un valore da inalberare. Invece il risultato della 194 è stata la deresponsabilizzazione dei maschi e il sesso consumistico. Cordialmente, Eufemia

Anonimo ha detto...

Cosa da pazzi...estorcere in questo modo subdolo l'adesione ad un documento, per ottenere l'eventuale consenso di coloro che vanno a vedere "chi ha firmato" (anche se l'autorità intellettuale di Fiorella Mannoia sembrerebbe tutta da verificare). Stesso stile degli "appelli", retaggio di tutto l'armamentario anni '70 del "pensiero unico" di sinistra, stessi firmatari/e, più o meno quelli che proprio attraverso uno di questo famigerati proclami contribuirono alla tragica conclusione di una campagna di odio nei confronti di un funzionario onesto e capace (e di salda fede cattolica come posso testimoniare) come il Commissario Calabresi.

Luisa ha detto...

Un tempo ormai lontano un bambino nasceva unicamente dall`unione sessuale fra un uomo e una donna,la procreazione era legata all`atto sessuale,poi con la pillola ha preso fine il legame fra procreazione e atto sessuale,oggi siamo arrivati alla procreazione senza atto sessuale....strana evoluzione. Un progresso? A mio umile avviso piuttosto un regresso.
Oggi, grazie ai "progressi dell ascienza",una donna può congelare i suoi ovuli quando è giovane,farli fecondare quando lo vuole comperando degli spermatozoi o trovando un donatore,selezionare geneticamente l`embrione o gli embrioni con i minori difetti e avere un bambino qundo lo desidera facendolo portare da un`altra donna. Gli uomini possono fare la stessa cosa comperando degli ovuli o trovando una donatrice.
Fantascienza? No,realtà in tanti Paesi.
Oggi si "fa un bambino" quando non lo si compera, e si trova chi osa dire che tutto ciò è un progresso....in virtù della libertà, dei diritti,della non discriminazione!

Anonimo ha detto...

Sì, Luisa, è la questione , affrontata molto spesso in numerosi scritti teologici di Joseph Ratzinger, del problema dei rapporti tra scienza ed etica. La questione purtroppo, per quanto riguarda fecondazioni in vitro, semi ed ovuli donati ed uteri affittati, si riassume così: l'uomo, lo scienziato dice più o meno così : "questa cosa sono in grado di farla e quindi la faccio", senza affrontare noiose e scomode problematiche - come i rapporti ra libertà e verità, come la ricerca del senso del nostro esistere - che però mettono a fuoco l'autentica grandezza dell'essere uomini....

euge ha detto...

parole giustissime Carla.