4 agosto 2008

Lungo colloquio stamani a Bressanone tra Benedetto XVI e il cardinale Bertone. Padre Lombardi: domani il Papa si recherà in Val Badia (R.V.)


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Lungo colloquio stamani a Bressanone tra Benedetto VXI e il cardinale Bertone. Padre Lombardi: domani il Papa si recherà in Val Badia per rendere omaggio a San Giuseppe Freinademetz, missionario in Cina

All’insegna della gioia, dei ricordi, della preghiera e della bellezza del Creato: si è svolta così la prima domenica di Benedetto XVI a Bressanone. Stamani, intanto, è giunto nella località altoatesina, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che riprendendo le parole del Papa all’Angelus ha auspicato la buona riuscita delle Olimpiadi di Pechino, evidenziando positivamente le aperture da parte delle autorità cinesi. La presenza del cardinale Bertone sottolinea che il periodo di riposo del Papa non è certo sinonimo di assenza di lavoro. La riflessione del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Bressanone da Alessandro Gisotti:

R. – I problemi della Chiesa naturalmente vanno avanti, non si fermano nel tempo estivo. Quindi, un incontro di aggiornamento sulle questioni più urgenti con il cardinale segretario di Stato era importante, perché erano praticamente un paio di settimane che non si aveva un incontro ampio tra il Papa e il segretario di Stato. Quello di stamattina è stato un incontro lungo: sono stati insieme quasi due ore. Non so se nel pomeriggio ci sarà ancora qualche ulteriore integrazione, ma penso che l’essenziale lo abbiano potuto già trattare questa mattina.

D. – Ieri pomeriggio il Papa, un po’ a sorpresa, ha fatto la sua prima passeggiata. Si è recato peraltro in un luogo di preghiera. Anche questo forse denota che il Papa è felice per aver trovato a Bressanone una dimensione che gli è familiare...

R. – Sì, certamente. Direi che mentre la prima settimana è stata dedicata molto al raccoglimento, la seconda può essere una settimana di ripresa di un certo numero di impegni. Questa uscita non era stata programmata in anticipo, a dire il vero, ed è per questo che è stata una cosa a sorpresa! Il Papa è libero di decidere all’ultimo momento se desidera approfittare nel pomeriggio per fare una breve passeggiata. E’ andato in questa Chiesa di Sant’Andrea. Davanti vi è un piccolo monumento dedicato ad un compositore musicale che il Papa conosce bene. Invece, domani, martedì, c’è in programma uno spostamento più impegnativo, perché il Papa ha intenzione di recarsi ad Oies in Val Badia, nel luogo natale del Santo Josef Freinademetz, grande missionario della Cina, verbita, che è stato canonizzato pochi anni fa. Una figura molto importante per tutto l’Alto Adige: è il loro Santo. Il fatto che il Papa desideri andare a rendere omaggio a questa grande figura di missionario, e di missionario della Cina – tema di grande attualità, molto presente nella preghiera del Papa – è qualcosa a cui è bello si possano unire anche tante persone.

D. – Mercoledì l’incontro del Papa con i sacerdoti della diocesi, momento che, come è già avvenuto negli anni passati a Les Combes e a Lorenzago, offrirà spunti di riflessione che vanno ben al di là della realtà locale...

R. – Io ho sempre trovato questi incontri del Papa con il clero estremamente ricchi di considerazioni e di considerazioni profonde. Il Papa desidera essere in un ambiente tranquillo, anche un po’ riservato con i suoi sacerdoti, ma non perché dica delle cose che poi non debbano essere note, ma perché ci sia questo clima di familiarità del pastore con i suoi collaboratori nel ministero presbiterale. I temi affrontati, però, come già avvenuto anche negli anni passati, in incontri analoghi, sono di larghissimo orizzonte e riguardano i problemi della pastorale. I sacerdoti sono liberi di porre le questioni che sentono più vive e spesso pongono delle questioni anche sostanziali nella vita della Chiesa di oggi. Siccome avviene in questa regione, parte delle domande e parte delle risposte saranno in italiano, ma probabilmente la maggior parte saranno in tedesco. Questo fatto gli darà anche modo probabilmente di esprimersi con particolare facilità, densità e profondità.

Se dunque cresce l’attesa per l’incontro con i sacerdoti di mercoledì, i fedeli di Bressanone hanno vissuto, ieri, una giornata indimenticabile. A loro il Papa ha consegnato due messaggi in particolare, su cui ci riferisce Alessandro Gisotti:

La gioia nella preghiera e l’importanza del donarsi al prossimo sono state sottolineate da Benedetto XVI nei due avvenimenti pubblici che hanno caratterizzato la prima domenica a Bressanone: l’Angelus e la visita nella chiesa parrocchiale attigua al Duomo, dove il Papa ha potuto salutare numerosi disabili. Il Pontefice si è detto particolarmente lieto di poter visitare nuovamente questa piccola chiesa, per l’occasione gremita di fedeli. Qui, ha confidato, “ho molto pregato in vacanze passate”. Quindi, si è soffermato sul valore della preghiera:

“Nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna e prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita anche sempre sentire la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli”.

Poco prima, all’Angelus, in cui ha ricordato la figura di Paolo VI e l’imminente apertura delle Olimpiadi di Pechino, il Papa aveva rivolto un vero e proprio inno di ringraziamento al Signore per le bellezze del Creato:

“Die Sonne und ihr Licht, die Luft die wir atmen…”

“Il sole e la luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia e la vita stessa”. Tutti questi beni, ha rilevato il Papa, “non possiamo comprarli, ma ci sono donati”. Sono beni, ha aggiunto, che “nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Essere amati da Dio “che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi”, ha detto ancora, “nessuno che lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri, ma ricchi”.

“Wenn wir so von Gott beschenkt sind…”

“Se da Dio riceviamo doni così grandi – è stato il suo invito – a nostra volta dobbiamo donare, in ambito spirituale, dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale”. Il Vangelo, infatti, “parla della divisione del pane”. Dobbiamo dare a tutti coloro che hanno bisogno anche dei doni materiali, ha ribadito Benedetto XVI, cercando così di “rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio”. “Dobbiamo essere persone che donano – ha concluso – perché siamo persone che ricevono”.

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