13 ottobre 2008

Il Papa riduce allo stato laicale don Lelio Cantini, il parroco accusato di abusi sessuali (Ansa)


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Il Papa riduce allo stato laicale don Lelio Cantini, il parroco accusato di abusi sessuali

La Congregazione per la Dottrina della Fede: "Il parroco ha commesso il delitto di abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, il delitto di sollecitazione a rapporti sessuali"

Il Papa, su proposta della Congregazione per la dottrina della fede, ha ridotto allo stato laicale don Lelio Cantini, il sacerdote di 85 anni ritenuto responsabile di abusi sessuali e psicologici negli anni 1973-1987 nella sua parrocchia fiorentina della Regina della Pace.
E' questa la conclusione dell'istruttoria supplementare resa nota con una 'Notificazione' diffusa in serata alla stampa dal cardinale Ennio Antonelli, amministratore apostolico della diocesi di Firenze.
Il Papa ha imposto anche "l'obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall'Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza".
Nel testo si comunica che "é giunto a conclusione il procedimento canonico a carico di don Lelio Cantini, protagonista di una dolorosa e scandalosa vicenda" e si precisa che "l'arcivescovo Ennio Antonelli, che già aveva condannato il sacerdote con Decreto del 12 gennaio 2007, in presenza di rinnovate accuse da parte delle vittime disponeva d'intesa con la Congregazione per la Dottrina della Fede una istruttoria supplementare in data 30 giugno 2007 e quindi procedeva alla valutazione delle prove insieme a due Assessori in data 23 luglio 2008 e trasmetteva le risultanze di tutto il lavoro svolto alla Congregazione per la Dottrina della Fede".
"La stessa Congregazione - prosegue la Notificazione diffusa alla stampa - ha constatato che per lunghi anni don Lelio Cantini ha commesso il delitto di abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, il delitto di sollecitazione a rapporti sessuali compiuto nei confronti di più persone in occasione della Confessione, l'abuso nell'esercizio della potestà ecclesiastica nella formazione delle coscienze.
Pertanto ha deciso di proporre al Santo Padre Benedetto XVI la sua dimissione dallo stato clericale e il precetto di dimora vigilata. Il Papa in data 19 settembre 2008 ha decretato in via definitiva nei confronti di don Lelio Cantini la pena espiatoria perpetua della dimissione dallo stato clericale con la dispensa dagli obblighi sacerdotali e ha imposto con severo precetto penale, l'obbligo di dimora vigilata, in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall'Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza".
"L'Ordinario di Firenze - prosegue la nota - presenterà ogni anno alla Santa Sede una relazione sul comportamento del reo e avrà cura di lui affinché giunga a un ravvedimento convincente anche sul piano esterno. In particolare occorrerà tenere presente che la dimora vigilata comporta che i contatti con persone estranee alla casa debbano venire esplicitamente autorizzati e rigorosamente controllati.
La Chiesa Fiorentina, duramente provata da questa triste vicenda, saprà trarne, per la grazia del Signore, motivi per una più fedele, generosa e coraggiosa testimonianza a Cristo Salvatore. In particolare assicurerà alle vittime degli abusi, che hanno tanto sofferto, la vicinanza umana e spirituale per rielaborare positivamente in una prospettiva di fede il male subito".

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