31 maggio 2007

E "Il Corriere della sera" improvvisamente si sveglio'!


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Pregiudizi mediatici contro il Papa e la Chiesa cattolica

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Domanda: come mai vengono riportate solo oggi le riflessioni del sociologo Introvigne e, per di piu', nel sito del quotidiano milanese? Come mai non sono state inserite direttamente nel quotidiano? Non e' strano che vengano pubblicate solo ora le falsita' contenute nel documentario dopo che, per giorni, si e' parlato di Santoro ma non del contenuto del documentario?
Come mai della faccenda non si e' occupato un vaticanista, cioe' un esperto, un tecnico che conosce perfettamente i documenti vaticani? Sento puzza di bruciato...e non si tratta del mio arrosto! :-)

Raffaella

Dal sito del corriere:

Preti pedofili, video in onda: «Sciacallaggio»

MILANO - «Il battage pubblicitario che ha preceduto la messa in onda, questa sera su Rai Due, del video "Sex crimes and the Vatican" ha già fatto chiarezza sulle reali intenzioni della trasmissione: fare sciacallaggio mediatico contro la Chiesa e il Papa». Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa in una nota a firma di Franco Mugerli, presidente del Copercom, il coordinamento di 23 associazioni per la comunicazione con oltre due milioni di iscritti.

VIDEO A TESTI - Secondo il Sir, «questo filmato della Bbc, più che un'inchiesta, in realtà è un video a tesi, non credibile, con grandi falsità, pretestuoso e pregiudizialmente ostile. È troppo - si domanda la nota - chiedere al servizio pubblico di aiutare a ristabilire la verità?». «Noi - spiega Mugerli - non abbiamo paura della verità. Riteniamo la pedofilia un grave crimine contro l'umanità e la Chiesa. Ma facciamo nostro quanto richiamato da papa Giovanni Paolo II ai vescovi americani: "pur riconoscendo il diritto alla dovuta libertà d'informazione, non bisogna consentire che il male morale divenga occasione di sensazionalismo". In questo modo non si aiuta la ricerca della verità, ma al contrario si contribuisce alla perdita del senso morale della società». Il Copercom, ricorda il Sir, ha contribuito alla legge contro la pedopornografia anche a mezzo Internet.

AVVENIRE SMONTA LE ACCUSE - Sulla decisione di mandare in onda il video, è intervenuto nei giorni scorsi Massimo Introvigne, sociologo della religione, che ha smontato pezzo a pezzo tutte le accuse contro il Vaticano e il Papa. «Il documentario - ha scritto su Avvenire - è merce avariata: quando uscì fu subito fatto a pezzi dagli specialisti di diritto canonico, in quanto confonde diritto della Chiesa e diritto dello Stato. La Chiesa ha anche un suo diritto penale, che si occupa tra l'altro delle infrazioni commesse da sacerdoti e delle relative sanzioni, dalla sospensione a divinis alla scomunica. Queste pene non c'entrano con lo Stato, anche se potrà capitare che un sacerdote colpevole di un delitto che cade anche sotto le leggi civili sia giudicato due volte: dalla Chiesa, che lo ridurrà allo stato laicale, e dallo Stato, che lo metterà in prigione».

TRE FALSITA' - Entrando nello specifico, il professor Introvigne denuncia che «il documentario afferma tre volte il falso: presenta come segreto un documento del tutto pubblico e palese; dal momento che il "cattivo" del documentario dev'essere l'attuale Pontefice, Benedetto XVI (per i laicisti il Papa buono è sempre quello morto), non spiega che la 'De delictis gravioribus' firmata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede il 18 maggio 2001 ha l'unico scopo di dare esecuzione pratica alle norme promulgate con la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile, che è di Giovanni Paolo II; lascia intendere al telespettatore sprovveduto che quando la Chiesa afferma che i processi relativi a certi delicta graviora ("crimini più gravi"), tra cui alcuni di natura sessuale, sono riservati alla giurisdizione della Congregazione per la dottrina della fede, intende con questo dare istruzione ai vescovi di sottrarli alla giurisdizione dello Stato e tenerli nascosti». Per Introvigne, «al contrario, è del tutto evidente che questi documenti si occupano del problema, una volta instaurato un giudizio ecclesiastico, a norma del diritto canonico, a chi spetti la competenza fra Congregazione per la dottrina della fede, che in questi casi agisce "in qualità di tribunale apostolicO" (così la Sacramentorum sanctitatis tutela), e altri tribunali ecclesiastici. Questi documenti, invece, non si occupano affatto - conclude il fondatore del Cesnur - delle denunzie e dei provvedimenti dei tribunali civili degli Stati».

dal sito del corriere

E vogliamo parlare del sito di Repubblica?
Nelle news leggo: PEDOFILIA: VATICANO, SCOMUNICATO CHI NON DENUNCIA ABUSI (notizia delle 14.27) senza ulteriori spiegazioni.
Una notizia buttata la', come tante...
Anche Repubblica ha improvvisamente letto Massimo Introvigne? Chissa'...

Raffaella

4 commenti:

euge ha detto...

Il Corriere che parla di sciacallaggio " Buon Giorno e bene alzati..............." è da esattamente una settimana che si sta dicendo che questo video è soltanto un cumulo di schifose idiozie per gettare fango sulla chiesa e su Benedetto XVI ............ solo oggi, chissà perchè qualcuno ha sentito forse il rimorso di coscenza oppure un pò di orgoglio nel difendere chi ingiustamente ed impunemente viene offeso ed ingiustamente accusato di coprire dei crimini allucinanti
Meglio tardi che mai direbbe qualcuno............... forza tirate fuori il coraggio per non dire altro e cerchiamo di far capire che San Toro con i nostri soldi non ha comperato la verità ma, soltanto un mucchio di spazzatura maleodorante!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

Mi dispiace esser così duro e tranchant, ma mi sa che non si tratta nè di rimorsi di coscienza, nè aihmè di orgoglio, perchè da diverso tempo l'informazione non possiede nè coscienza critica, infatti si scrive per vendere,nè di orgoglio, infatti si usa l'informazione per colpire alle spalle e produrre disinformazione. Vi invito a leggere l'intervento del cardinale Antonelli di Firenze sulla trasparenza dei media oggi nel riportare gli interventi di uomini di Chiesa..

Anonimo ha detto...

Ciao Frodo, dove troviamo il documento?
Grazie
Raffaella

Anonimo ha detto...

Scusate credevo di avere messo il link. Questo è il testo...
frodo (www.cercatoridellaverita.blogspot.com)

FIRENZE, CARD. ANTONELLI: SI' AL DIALOGO MA I LAICI ASCOLTINO ANCHE LE VOCI DELLA CHIESA
25-05-2007 - “Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e la stessa Cei hanno ribadito la necessità di mettere Cristo al centro. Il cristianesimo non è un’idea e la Chiesa non parla solamente di etica: il cristianesimo è anzitutto una persona, è Cristo stesso. Lo dico anche nelle mie lettere pastorali. Ma c’è la trappola dei media: se parli per tre quarti di Cristo e per tre righe di etica, magari con implicazioni politiche, passano solo le tre righe. Quello che interessa di più a me, ai giornalisti interessa molto poco”. Per questo i laici devono ascoltare anche le voci della Chiesa, “non leggere solo certi giornali o ascoltare solo alcuni teologi: devono leggere tutti i giornali, anche quelli cattolici, e ascoltare le voci del Papa e dei vescovi, non solo dell’uno o dell’altro teologo”. È l’invito rivolto dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli, ai firmatari di una lettera alla Chiesa fiorentina in cui si chiedeva “una ripresa di dialogo e confronto all’interno della comunità ecclesiale su temi e avvenimenti eticamente sensibili”. Un dialogo che Antonelli ha accettato. La sera di giovedì 24 maggio, dopo aver ascoltato, per quasi due ore gli interventi di alcuni dei promotori della “Lettera alla Chiesa di Firenze” e di molti altri fedeli intervenuti, ha risposto citando testi biblici o leggendo passi dei documenti del Concilio Vaticano II, “che va conosciuto nei suoi documenti integrali e non dai discorsi di chi scrive o parla del Concilio”, ha aggiunto rispondendo alle critiche di quanti vedono nella Chiesa attuale un allontanamento dallo spirito conciliare.
Dico, omosessualità, mancanza di dialogo tra laici e gerarchia, ma anche il caso Welby con il no ai funerali in chiesa, aborto. Questi i temi proposti nei vari interventi al centro Spazio Reale della parrocchia di San Donnino, alle porte di Firenze, dove c’erano circa 200 persone. Temi sui quali il cardinale è intervenuto ricordando il magistero della Chiesa “che accetta ed è sempre pronta al dialogo” senza, però, correre il rischio di arrivare “ad una dittatura della maggioranza”. L’ascolto, che deve essere “reciproco”, non può prescindere dal magistero ecclesiale e dal fatto “che Cristo è sempre lo stesso, oggi come nei secoli passati”, mentre “lo Spirito ha accompagnato la Chiesa anche prima del Concilio” suscitando, tra i diversi carismi, quelli dei successori degli Apostoli. E se Gesù “ha obbedito” al Padre, i fedeli non possono esimersi almeno dal provarci. Antonelli ha quindi ricordato che la Samaritana, la donna dai cinque mariti citata nel dibattito, viene perdonata, ma Cristo le dice anche “Va e non peccare più”. Il peccato di oggi, invece, non è tanto il non vivere, ad esempio, la castità, ma proprio “il non riconoscersi peccatori, lo stabilire da sé cos’è bene e cos’è male”.
“Come disse un volta Giovanni Paolo II in Africa – ha aggiunto Antonelli – non si tratta di ‘abbassare’ la montagna, quanto di accompagnare le persone a salirla, ognuno con il proprio passo: ma il passo che tutti possono fare è riconoscersi peccatori, chiedere la grazia di Dio, e intanto fare il bene che si è capaci di fare. La Chiesa deve essere aperta a tutti, anche a divorziati e omosessuali, ma l’eucarestia non possono riceverla tutti e misericordia è anche l’indicare la verità senza sconti per nessuno”. Ed ha concluso: “Siete stati franchi con me e io sono stato franco con voi. Ci vorrà molto tempo prima che ci capiamo reciprocamente, ma spero di compiere altri passi assieme”. (Marco Lapi)