14 giugno 2007

Esclusiva di Petrus: imminente il motu proprio sulla Messa in latino


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Esclusivo: firmato dal Papa il "Motu Proprio", imminente la liberalizzazione della Messa in latino

di Bruno Volpe

Il “Motu Proprio” papale per la liberalizzazione della Messa in latino secondo il rito tridentino di San Pio V è pronto, sta per essere tradotto in diverse lingue e sarà pubbblicato appena Benedetto XVI andrà a Castelgandolfo per l’inizio delle vacanze estive. Il testo è stato già firmato dal Pontefice, che ha anche redatto una lunga carta esplicativa, di carattere teologico, "indirizzata a tutti i vescovi del mondo", così come si può leggere nell’introduzione, "perché possano accogliere con serenità e pazienza questo documento". Il Papa chiede quindi ai vescovi, al clero e ai fedeli un clima sereno nell’accettare il “Motu Proprio”, che sarà presentato con una conferenza stampa dai Cardinali Francis Arinze, Dario Castrillon Hoyos e Julian Herranz. Il ritardo nella pubblicazione del documento pare si debba a forti resistenze in alcuni settori del clero (specialmente da parte della Conferenza episcopale francese). Il teologo e collaboratore della Congregazione per la Dottrina della fede, Monsignor Nicola Bux (amico personale del Santo Padre), afferma: "Potete scriverlo tranquillamente, il Papa Benedetto XVI ama la concertazione e la collaborazione e non vuol decidere tutto da solo, per questo ha ascoltato vari e ripetuti pareri, ma il Motu Proprio per la liberalizzazione della Messa in latino è stato firmato ed è imminente la sua pubblicazione, direi che è questione di giorni". La Messa tridentina è celebrata interamente in latino, ad eccezione di alcune parole e frasi in greco antico ed ebraico; è inframmezzata da lunghi periodi di silenzio, per consentire ai fedeli di poter adeguatamente meditare circa la grandezza del mistero eucaristico al quale sono chiamati ad assistere. I fedeli seguono la liturgia leggendo il messalino od il foglietto bilingue, che riportano, a fianco del testo latino, la traduzione integrale dei passi in italiano o nelle altre lingue nazionali. Non è soltanto l’uso della lingua ecclesiastica ed universale ("cattolico" significa appunto universale) a costituire la sola differenza intercorrente tra la Messa tridentina e quella moderna. Il sacerdote, a differenza di quanto avviene nel corso del nuovo rito, volge le spalle ai fedeli, in quanto celebra rivolto al tabernacolo ed all’altare che costituisce la rappresentazione del Calvario, l’immagine è quella del celebrante che guida il popolo. Il Vangelo viene letto sempre sul lato destro dell’altare, mentre l’Epistola sul lato sinistro (da cui il termine «in cornu evangelii» e «in cornu epistulae». La comunione - solo l’ostia, per i fedeli - viene ricevuta in ginocchio, e in bocca. Alla Messa si assiste per lo più in ginocchio, perché si crede al suo grandissimo mistero, perché si crede alla presenza reale di Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, perché in ginocchio è la postura dell'umile peccatore che implora la misercordia di Dio. L’abrogazione della Messa tridentina da parte del Concilio Vaticano II è stata la causa principale dello scisma tra i seguaci del vescovo francese Marcel Lefebvre e la Chiesa di Roma. Uno scisma doloroso, nato sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II, che con il “Motu Proprio” di Benedetto XVI sembra destinato a rientrare definitivamente.

Petrus

14 commenti:

euge ha detto...

Finalmente!!!!!!!!!!!!!!!!!!! era ora!!!!!!!!!!!!!!! Adesso immaginerò i commenti ritorno al medioevo, oscurantismo clericlale e bla, bla, bla............... Chissà forse è la volta buona che certa gente si mette in testa che la messa della domenica e ogni celebrazione liturgica non è ne un èposto dove parlare dei propri affari tra la lettura e la predica e neanche il momento per far sfoggio della propria eleganza!!!!!!!!!! Insomma, è ora che la messa ridiventi una cosa seria una celebrazione solenne e non venitemi a dire che lo è anche adesso per molti non lo è affatto e solo un modo come un'altro per passare una parte della giornata e sentirsi in parte in pace con la propria coscenza. Certo, magari per qualche sacerdote che preferiva un Papa suonatore di sax sarà un brutto colpo dovrà ritornare suo malgrado a fare seriamente il sacerdote e chissà quanti dovranno riimparare il latino!!!!!!!! Credo che ne vedremo delle belle. Io comunque sono favorevole anzi aspettavo un Papa che avesse il coraggio di fare un passo del genere!!!!!!!!!!!
grazie Benedetto - Sempre con te Eugenia.

francesco ha detto...

mah... sarà vero???
spero proprio di no...
soprattutto questo non farà certamente rientrare lo scisma lefevbriano e non aiuterà a vivere con maggiore mistero l'eucaristia...
cmq... queste lobby tradizionaliste nel vaticano sembra proprio che vogliano far trovare il papa davanti al fatto compiuto!
preghiamo... preghiamo... preghiamo...
francesco

Anonimo ha detto...

Sono davvero contento e attendo con curiosità di vedere le motivazioni teologiche del Motu proprio.
Sono altresì convinto che ne nascerà uno duro e non breve scontro tra le varie anime della Chiesa ma alla fine tutto ciò sarà salutare...ne sono convinto!

Andreas Meszaros ha detto...

Deo gratias.

euge ha detto...

Caro Francesco, da quello che scrivi, sembra che il primo a far parte delle lobby tradizionaliste del Vaticano sia proprio il Papa. Io ribadisco sono a favore della celebrazione in lingua latina del resto, mi risulta, che allegato al Motu Proprio, ci sia una lettera firmata dal Santo Padre aspettiamo di leggere le sue spiegazioni prima di cominciare a criticare. Io mi aspettavo il solito commento trito e ritrito il ritorno al tradizionalismo il famoso passo indietro e quant'altro. Adesso vorrei capire che male c'è a riportare anche in modo facoltativo la tradizione nella chiesa io non ci vedo niente di male ne tantomeno di medievale!!!!!!!! Poi certo se qualcuno di noi ne sa più del Papa beh allora gli dia qualche consiglio in merito forse anche se grande teologo magari gli è sfuggito qualcosa!!!!!!!!!!! Ma per piacere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia

francesco ha detto...

cara eugenia
il problema è che la tradizione dalla chiesa non è mai venuta meno, altrimenti la chiesa non sarebbe più tale...
magari ci fosse un ritorno al medioevo!!! ma non si capisce perché il blandire questi gruppi di scalmanati che di teologia ne sanno molto poco ma che sono nostalgici di un passato prossimo molto ambiguo e discutibile...
la messa di pio v è una cosa, questa un'altra
quanto al papa anche lui può sbagliare e non mi meraviglierebbe... e ti ricordo che joseph ratzinger è un teologo dogmatico e non liturgista, sicché
la mia questione poi è pastorale: così si crea una frattura grave nel corpo ecclesiale e si espongono i vescovi ai ricatti delle frange tradizionaliste...
se uno vuole celebrare in latino e di spalle può farlo anche con il messale di paolo vi
francesco

euge ha detto...

Caro Francesco, ti ringrazio delle tue spiegazioni ma, siamo su due linee diverse del resto non penso certo che papa Benedetto si voglia diciamo così " conquistare " il favore di un bracno di scalmati come li definisci!!!!!!!! Del resto, io sono sicura che se è arrivato a questa decisione lo ha fatto per un buon motivi che forse ancora non è chiaro; per questo prima di criticarlo in questo modo aspettiamo di leggere la lettera che sarà allegata al Motu Propio.
Io ho piena fiducia nel Papa e in quello che dice e che fa la riprova è il dopo Ratisbona un polverone alzato per nulla che poi ha portato nel viaggio in Turchia e che forse e spero porterà all'incontro con Alessio II . Grazie comunque, per aver spiegato in maniera chiara le tue preoccupazioni
Eugenia

Anonimo ha detto...

Non ho mai assistito ad una messa di questo tipo, ma ascolto i racconti della messa ortodossa della badante di mia nonna. Mi dice che non ci sono i banchi, ci si inginocchia per terra, la liturgia dura ore e ore. E io le chiedo: "ma capisci tutto ciò che il prete dice?", (la celebrazione è nella loro lingua) lei mi risponde: "No, ma so che questo è il momento più importante della settimana e lo vivo interamente, anche se certi rituali per me sono difficili." Con questo voglio dire che non importa capire tutto della Messa, l'importante è che tutto partecipi alla nostra santificazione. Io sono convinto che la bellezza dell'antica liturgia, la sua ricchezza di significati ci porterà al contrario di ciò che si dice, a capire di più il nostro credo. Basti pensare all'omelia del Papa per la Messa del Crisma di quest'anno. Io non sapevo cosa significassero le vesti del sacerdote, pur capendo che qualcosa volessero dire, e Benedetto XVI ha spiegato il profondo significato delle vesti liturgiche in modo magnifico. Ci sono tanti altri simboli utilizzati un tempo dalla Chiesa e col tempo sono andati perduti, ad esempio al neo sacerdote venivano legate le mani, per far capire che stava "perdendo se stesso" per essere nelle mani di Dio. La liturgia antica ci farà riscoprire tanti di questi altissimi simboli che rimarranno più impressi nel cuore dei fedeli che tante parole e prediche. Nella religione corpo e spirito devono andare insieme! Fondamentali sono le posture, in piedi, seduti ed in ginocchio, ecc... Non limitiamoci a guardare al latino, che dopo un po' ci diventerà famigliare, ma vediamo la liturgia nel suo complesso. Inoltre penso a quanto sarà bello recarmi in una piccolissima parrocchia del Giappone (ad esempio) ed assistere alla messa che comprendo perfettamente perchè nella lingua "cattolica" = universale. Inoltre, se uno è interessato a comprendere la messa, sarà costretto a fare uno sforzo, leggere per bene i testi prima della messa, così ci sarà forse più preparazione, più desiderio di capire, di entrare nel mistero. Io reputo il ritorno dell'antico rito provvidenziale. Mi auguro che non si faccia l'equazione Latino = antico = Chiesa retrograda, oscurantista, arroccata in sè stessa. Spero che si vada oltre. Dopo l'accettazione, altro problema sarà la pratica di ciò: sarà a discrezione del sacerdote o dei fedeli? I fedeli decidono poi in quale parrocchia andare a messa? Spero che non ci siano migrazioni dei fedeli, ma stiano col loro parroco e che vengano decise alcune feste in cui tutti celebrino nell'antico rito. Infine quanti sacedoti sanno il Latino? In Italia c'è chi lo studia, ma in Africa, Asia (che non hanno il nostro back ground culturale) come faranno? Ci vorrà molto tempo, suppongo. Anche per spiegare bene ai fedeli il significato del rito. Vedremo, spero solo che non ci siano discordie tra i cattolici, perchè l'intento del Papa è esattamente il contrario. Ciao a tutti, Marco.

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti per i commenti attenti e documentati.
Io non penso che la liberalizzazione della Messa in latino produrra' automaticamente il ritorno dei Lefebvriani nella comunita' della Chiesa cattolica perche' essi non accettano il Concilio in toto e non solo il Nuovo Messale.
Occorre comunque sottolineare che nessunon sara' obbligato a scegliere fra l'antico rito e quello attuale. In altre parole, la Messa in latino non sostituira' mai la Messa conciliare. Probabilmente in tanti affermeranno che il Papa vuole obbligare tutti a studiare il latino o ad andare a Messa senza capire nulla. Non sara' cosi'...speriamo che sia chiaro ma con i tempi che corrono...
Caro Marco, sto cercando che cosa significa l'indizione dell'anno paolino...ti terro' aggiornato :-)
Grazie ancora a tutti.
Raffaella

Anonimo ha detto...

Ringrazio Raffella e Luisa per l'interessamento, se non trovaimo nulla non ci rimane che aspettare le parole del Papa in quell'occasione... Ciao a tutti! Marco

francesco ha detto...

più leggo i vostri commenti e più mi convinco che è solo l'ignoranza della "messa di paolo vi" che regna...
l'attuale messale è una summa che ingloba l'esperienza di duemila anni di vita liturgica e tante cose che sono diverse da pio v sono il recupero di tradizioni più antiche e "onorabili" (eucologia, atteggiamenti del corpo, comunione sulla mano - che precisamente non è una cosa del messale -, ministro dinanzi all'assemblea ecc.)
mi son fatto poi un giro sul sito di quelli di una vox e mi è venuta davvero paura!!! questi sono davvero persone arroganti e piene di superbia... io prego perché il papa sia forte e resista contro questa tentazione che mi pare un vero e proprio "demonio vestito da angelo di luce"
... francesco ...

Francesca ha detto...

Mi unisco alla gioia e aspetto con ansia sia il motu proprio sia la lettera con cui Sua Santità lo accompagnerà e mi inchino alle decisioni che il Pontefice ha preso e sempre prende, perché tutte le volte che Benedetto prende una decisione lo fa pincipalmente tenendo ben presente il solo e unico bene della chiesa e di tutti noi che ne facciamo parte.
Nella Sacramentum Caritatis a pagins 65 spiega nel dettaglio l'ars celebrandi definendola "la migliore condizione per l'actuosa participatio" essa deve favorire il senso del sacro e l'utilizzo di quelle forme esteriori che educano a tale senso, come ad esempio l'armonia del rito, delle vesti liturgiche, dell'arredamento e del luogo sacro.
A proposito dell'uso del latino il Santo Padre dice testualmente "Per meglio esprimere l'unità e l'universalità della Chiesa, vorrei raccomandare quanto suggerito dal Sinodo dei Vescovi, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II: (182) eccettuate le letture, l'omelia e la preghiera dei fedeli, è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina; così pure siano recitate in latino le preghiere più note(183) della tradizione della Chiesa ed eventualmente eseguiti brani in canto gregoriano. Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia.(184)
Poco prima di essere eletto Papa scrisse la prefazione al libro " Rivolti al Signore" di Lang l'argomemto era appunto la questione dell'orientamento dell'altare nelle chiese, l'allora cardinal Ratzinger prende una posizione non contraria agli altari pre-riforma liturgica, altari in cui non tanto il celebrante dava le spalle ai fedeli ma piuttosto tutti insieme erano rivolti verso il Signore.Più avanti lo stesso Ratzinger precisa che nei testi approvati dai padri conciliari in realtà questo punto non era affatto toccato.Inoltre vorrei farvi notare come sempre da cardinale Ratzinger in "Introduzione allo Spirito della Liturgia" scriveva "niente è più dannoso per la liturgia che il mettere continuamente tutto sottosopra, anche se apparentemente non si tratta di vere verità" suggeriva infatti di rileggere la direzione verso Oriente nel segno della croce "può servire come l'Oriente interiore della fede, la croce dovrebbe trovarsi al centro dell'altare ed essere il punto cui rivolgono lo sguardo tanto il sacerdote che la comunità orante" ciò che veramente sta a cuore di Ratzinger è che sia la liturgia in prima persona a parlare.
Aspettiamo di leggere la sua lettera e poi alla luce dei suoi pensieri maditiamo le sue parole, facciamole nostre, comprerndiamole a fondo e alla fine le accetteremo perché consapevoli della loro infinita veridicità, come succede tutte le volte che Ratzinger parla!!!!!
Francesca

Anonimo ha detto...

Grazie Francesca per il tuo dettagliato e preciso riferimento ma, mi sembra che ci si ostini a vedere in questo caso Papa Benedetto, come un fun di Lefevre è questo oltre ad essere molto triste è anche molto molto grave!!!!!!!!!!! Per quanto mi riguarda come ho già scritto in un mio precedente post, voglio aspettare e leggere ciò che il Papa nella lettera di accompagnamento al Motu Proprio spiegherà criticarlo a priori mi sembra un'attacco gratuito e senza senso però ripeto se c'è qualcuno talmente bravo che ne sa più del Papa si accomodi pure insegni e spieghi a Ratzinger dove sbaglia ......... Voglio sottolineare che qui il papa non impone niente a nessuno ma, se è arrivato a questa decisione avrà i suoi motivi poichè Benedetto non lascia mai niente al caso!!!!!!!!!!!!!!!!! E per favore lasciamo da parte lefevre che con questo Motu Proprio non centa nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Francesca ha detto...

Meno male che ci sone persone che non prendono lucciole per lanterne, per chi conosce anche solo un pochino prima il Cardinale ora il Papa dovrebbe sapere chiaramente che il motu priprio con Lefevre non c'entra un bel niente, certo magari l'idea di far rientrare lo scisma può accarezzare la mente di Benedetto ma non è di sicuro il motivo scatenante della sua saggissima decisione!!!!!
Vorrei tanto anch'io che tutte queste critiche ancora prima che il motu proprio esca e anche la lettera che lo accompagnerà terminassero ma oramai ci si dovrebbe essere abituati come Ratzinger tenta di aprire bocca o fare qualcosa la miglior difesa è l'attacco quindi giù con di tutto di più tanto poi a riterattare siamo sempre in tempo.... da sempre è grosso modo questa la tristissima tattica con cui a lui ci si avvicina e ahimè quasi mai anche di fronte ad abbagli davvero accecanti si ritratta tanto lui è sempre bene attaccarlo un motivo si riesce sempre a trovare.... che tristezza infinita notare che è sempre la stessa tiritera da anni e anni e anni ancora....!!!!!!
Davvero non c'è più cieco di chi vuol vedere e più sordo di chi non vuol sentire, certe persone preferiscono il buio più totale e pensare che hanno il sole più splendente e caldo davanti e nemmeno lo vedeno nè ne sentono il suo calore... roba da matti davvero non ci sono più parole...!!!!
Francesca