14 gennaio 2008

Non si confonda il pensiero di Feyerabend con quello di Ratzinger!


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Giovedì il Pontefice alla Sapienza

“Non c’è posto per il Papa tra gli uomini di scienza”

FLAVIA AMABILE

ROMA

Erano in dieci, alcuni fra i nomi più autorevoli della fisica italiana. Si sono ritrovati un giorno di novembre per scrivere chiaro e tondo che Benedetto XVI nella loro università proprio non lo gradiscono. Due mesi dopo quella lettera è diventata un fiume in piena di proteste, sarà la Settimana Anticlericale che prenderà il via oggi nel grande ateneo romano: quattro giorni di film, assemblee, pranzi sociali che culmineranno giovedì con l’inaugurazione dell’anno accademico e la presenza del Papa.
«La prima versione della lettera era molto più dura. Poi è stata ammorbidita», racconta Andrea Frova, una delle dieci (o forse qualcuna di più) grandi menti che hanno ritenuto fuori luogo la presenza del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza e l’hanno voluto comunicare in una lettera al proprio rettore, Renato Guarini. Docente di Fisica generale, 71 anni e una vita di studi su Galileo Galilei, non ha avuto dubbi su come comportarsi. «Ci siamo sentiti umiliati, offesi: questo è un Papa che ci ha fatto tornare indietro di quattro secoli.

Ha sostenuto che la riabilitazione di Galileo si può accettare solo come operazione di opportunità politica.

Per persone come noi che a Galileo e alla scienza abbiamo dedicato la vita, è inaccettabile pensare che possa entrare nel nostro mondo, nella nostra attività». La prima versione della lettera è stata fatta circolare fra i docenti e ne è uscita una seconda versione. «Molto più morbida, sono in tanti a essere accondiscendenti con il Pontefice, a cominciare dall’amico Veltroni». Ma la seconda lettera è stata firmata da 67 docenti ed è stata portata al rettore.

E così ora il professor Frova e un altro manipolo di eminenti fisici ma anche altri uomini di scienze si ritrovano alla testa di un’esplosione di protesta anticlericale organizzata dai collettivi studenteschi, dai centri sociali, dai movimenti omosessuali. Con cortei nella giornata di giovedì che si chiamano «frocessioni» e proteste a suon di musica che si chiamano «assedio sonoro». Per non parlare del polverone politico. Maurizio Gasparri di An li ha confusi con degli ex sessantottini e chiede che vengano denunciati per «istigazione alla violenza».

«Noi non abbiamo fatto nulla per alimentare tutto questo», precisa il professore. «Anzi, avevamo inviato la lettera attraverso canali interni al rettore Renato Guarini. Speravamo che la visita potesse essere annullata e che quindi si potesse evitare un polverone. Invece il rettore ha preferito fare un’operazione di maquillage: il Pontefice all’inizio doveva tenere la lectio magistralis, invece ha affidato la lectio a un docente interno e al Papa un discorso. Nella realtà non cambia nulla ma per quello che ci riguardava era soltanto un discorso interno e tale doveva rimanere».
Ma chi ha invitato Ratzinger all’Università? «A quanto ne so, all’inizio doveva trattarsi di una visita alla cappella della Sapienza da poco restaurata. Poi ci sono state pressioni da parte del Vaticano per un incontro più ufficiale, e il rettore lo ha invitato all’inaugurazione dell’anno accademico.

Ma noi riteniamo che sia offensivo per la nostra dignità che in quella sede vi sia un Pontefice che, da cardinale, in un discorso, aveva rilanciato un’intollerabile affermazione di Feyerabend: “Il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto”».

© Copyright La Stampa, 14 gennaio 2008

Qualsiasi professore universitario che si rispetti cita autori del passato e del presente senza fare proprie le considerazioni di alcuno.
Quando un professore di storia riferisce una frase di Hitler, sta forse accettando e rilanciando l'olocausto?
Quando un docente di diritto romano spiega la cosiddetta "legge del taglione" sta forse auspicando il taglio di un piede per l'evaso, della lingua per il diffamatore o sta giustificando il fatto di cavare un occhio?
Il cardinale Ratzinger, nel suo discorso che invito ancora una volta a leggere, ha semplicemente citato Feyerabend, prendendone, fra l'altro, le distanze.
Ecco il passaggio
:

Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive:

«La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).


Le frasi attribuite a Ratzinger sono di Feyerabend!
Per quanto riguarda la denuncia, decidera' la magistratura ma non si puo' lanciare il sasso e ritirare la mano quando le cose si mettono male...

R.

9 commenti:

mariateresa ha detto...

più leggo di questa vicenda e più mi si arricciano i capelli in testa.
Posso immaginare che ,avendo dato questa dimstrazione di sciatteria e malafede, i suddetti signori faranno finta di niente, chiudendosi in uno sdegnato silenzio.
La loro posizione è indifendibile.
La verità nuda e cruda è che non volevano che parlasse il papa perchè la pensa diversamente da loro. Roba da boscimani.
E hanno fatto finta di trovare un argomento nella fasulla citazione mal interpretata.
C'è da vergognarsi.
E devo dire la stessa cosa del quotidiano che ha rilanciato libidinosamente la nobile iniziativa.

brustef1 ha detto...

Ma non c'è da stupirsi, impera una tale ignoranza (a volte interessata) che non è più possibile utilizzare lo strumento retorico e stilistico della citazione. A qualcuno avrebbe fatto molto comodo un papa incolto, con Benedetto non hanno gioco facile, e quindi manipolano, stravolgono, manipolano e mistificano senza pudore. Purtroppo, chi legge superficialmente o si sofferma sui titoli dei giornali rimane vittima di questa abile propaganda subliminare

Anonimo ha detto...

se c'è qualcuno che manipola e stravolge l' informazione , questo qualcuno sei proprio tu, e anche il vaticano.
Che ti piaccia o no , la realtà è proprio questa.Comincia a pubblicare tu i commenti che molti cattolici fanno su questo blog, e che tu censuri per distorcere la realtà, cara raffaella.

Anonimo ha detto...

Vengono pubblicati tutti i commenti purche' non offensivi (dare dell'ignorante a qualcuno e' offensivo) e privi di parolacce varie...

Anonimo ha detto...

Non ho parole per esprimere lo sdegno che merita questa vicenda.
Qui si tratta di IGNORANZA e intolleranza perpetrata da parte di rappresentanti di una storica università italiana...

Che tristezza!

brustef1 ha detto...

Ma dove vive l'Anonimo? nel mondo dei sogni? Centinaia di titoli, sottotitoli e articoli che attaccano pervicacemente e accanitamente la Chiesa sono forse un'illusione dei sensi? Ma perché tanto odio da parte di atei e ateisti? Statevene tranquilli, nessuno vi obbliga a credere, e comunque pregheremo per voi, con quella serenità che voi non avete

Anonimo ha detto...

Condivido ciò che dici Latinitatis
per il resto a parte la vergogna che riguarda esclusivamente chi ha montato tutta questa sciagurata vicenda in modo falso e manipolato,non ho parole.
Cara Raffaella vai avanti per la tua strada che è quella giusta.

Francesco ha detto...

Ma sapete leggere? Nella lettera dei fisici c'è scritto che la frase è di Feyerabend!
Criticate qualcosa che non avete nemmeno letto, non sapete di cosa stessero parlando e confondete la posizione dei professori con le proteste che sono degenerate a causa dell'aizzamento dei media.

Francesco

Anonimo ha detto...

Il verbo usato e' "rilanciare" che presuppone un'adesione al pensiero. Tutto falso, ma anche ieri un illustre professore ha attribuito la frase al Papa. Il tutto documentato dal video del Corriere...