13 gennaio 2008
Come italiana (scritto minuscolo) mi scuso con Papa Benedetto per i "dotti sapienti" e per la rai...
Vedi anche:
Attenzione, preparano l'agguato al Papa (Farina per "Libero", l'unico che abbia riportato la verità sul discorso del Papa su Galileo)
Il Papa alla Sapienza, Mastella: la stupidità non ha limiti. Boselli: è giusto fischiarlo
Sinodo 2008: Mons. Eterovic spiega i compiti del relatore generale e del segretario speciale nominati oggi dal Papa (Osservatore Romano)
DOMANI IL PAPA DIRA' MESSA SPALLE AI FEDELI MA USANDO IL MESSALE DI PAOLO VI
Nella Solennità del Battesimo del Signore il Papa presiede la Messa nella Cappella Sistina (Radio Vaticana)
Anche il Beato Angelico era un astrattista (Timothy Verdon per "L'Osservatore Romano")
Alessio II: la testimonianza del Vangelo, base dell’unità dei cristiani (Zenit)
IL TESTO AUTENTICO DEL DISCORSO DEL CARDINALE RATZINGER SU GALILEO GALILEI (Parma, 15 marzo 1990)
I gruppi studenteschi di sinistra della Sapienza preparano l'accoglienza al Papa che ha parlato alla Sorbona e insegnato a Tubinga!
Rosso "malpela" chi definisce il Papa "babbano vaticano". Attenti: il "babbano" non è poi così triste...
La Chiesa e i media: «Strumentalizzate le parole del Papa» (Avvenire)
Vian: "Il Papa non ha detto troppo, scorretti i politici" (Accattoli per "Il Corriere")
Gli studenti "illuminati dalla Sapienza": il Papa è contro Galileo. Peccato che il cardinale Ratzinger non abbia mai pensato una cosa del genere...
Vian (Direttore Osservatore Romano): «La stampa cattolica deve uscire dal ghetto» (Tornielli per "Il Giornale")
UNIVESITA' SAPIENZA, SCONTRO SU INVITO AL PAPA
ROMA - Si surriscalda il clima dell'Università La Sapienza di Roma in attesa dell'arrivo di Papa Benedetto XVI, invitato giovedì prossimo per l'inaugurazione del nuovo anno accademico. Al fronte "anti-Ratzinger" di alcuni collettivi studenteschi e un gruppo di professori che hanno dichiarato di "non volere il Papa perché troppo reazionario" e hanno firmato un appello perché "quell'invito sconcertante venga revocato", hanno fatto seguito ulteriori reazioni di segno inverso di altre frange di studenti e di esponenti politici.
Il deputato e coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia Francesco Giro ha definito l'iniziativa contro la visita del Papa "messa in atto da un drappello minoritario di professori delle facoltà scientifiche" e l'ha attribuita al "clima di assoluta intolleranza e di furore ideologico che si respira da qualche anno a Roma" i cui "responsabili sono coloro che ci amministrano e ci guidano".
Gli studenti di Azione Universitaria, a loro volta, hanno fatto sapere che "accoglieranno con entusiasmo e calore Papa Benedetto XVI all'inaugurazione dell'anno accademico. Le porte dell'Università per lui saranno sempre aperte - hanno dichiarato tramite il proprio presidente nazionale Giovanni Donzelli - Le stesse porte dovrebbero chiudersi, invece, per quei professori che, istigando odio e tensione, vorrebbero trasformare l'Università italiana in un luogo di integralismo anticattolico da fare invidia all'Università iraniana".
Sul fronte dei critici c'é chi, nell' attesa di Papa Ratzinger, è animato da tutt'altri propositi. Come il Collettivo di Fisica che è tra gli organizzatori della "settimana anticlericale": quattro giornate di "contestazione" alla Sapienza che prendono il via lunedì 14 con la proiezione del film "La vita di Galileo" nel vecchio dipartimento di Fisica, e arrivano fino all' "assedio sonoro" previsto per giovedì mattina in Piazzale Aldo Moro per accogliere "Ratzinger, Mussi e Veltroni". "A tutti quelli che vogliono e pretendono un'università pubblica e partecipata e una società laica - fanno sapere dal collettivo universitario 'Facciamo Breccia' - proponiamo che il 17 gennaio si trasformi in una giornata di contro-inaugurazione", per accogliere "un Papa" considerato "artefice di un forte arretramento culturale", che "afferma dogmi anacronistici", "attacca il libero pensiero scientifico e ci propone l'eterosessualità obbligata".
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E' una vergogna per Roma e per l'Italia.
Oscurantismo e violenza non sono la risposta mai e in nessuna circostanza.
Sembra che il Papa sia oggetto di un attacco incrociato, sui giornali e sulla televisione.
Ecco che cosa dice Scalfari che definisce Benedetto uomo di "palese inconsistenza politica e culturale".
Povero Scalfari...sempre ad offendere il Papa ma sempre ad occuparsene. O sbaglio? Non vale la pena trascrivere certi editoriali, quindi, per chi e' interessato:
Una Chiesa che scambia il sacro col profano
Altro fatto degno di nota: ieri sera Adriano Sofri, nella trasmissione di Fabio Fazio, polemizza con il Papa accusandolo di avere avuto troppo fretta nel definire il "prossimo" nel "Gesu' di Nazaret".
Io rispetto chiunque e chiunque e' libero di dire la sua (a me non interessa che Sofri sia stato condannato, con sentenza definitiva, per reati gravissimi) ma deve esserci un contraddittorio.
Non e' possibile che Sofri attacchi il libro del Papa e si ponga in polemica senza che nessuno possa reagire.
Se Fazio fosse obiettivo, stasera, inviterebbe chi puo' fare da antagonista a Sofri. Data la faziosita' (appunto) subito che sara' cosi'.
E io pago...il canone!
Adesso basta! O si fanno trasmissioni serie in cui il Papa sia trattato come ogni altro cittadino con diritto di replica o dubito sinceramente che la rai possa essere ancora considerata servzio pubblico.
A questo proposito:
Sofri va in tv da Fazio: corregge il Papa, ma un po’ meno il ’68
Sofri: «Le galere sono discariche»
Polemico con il Papa che «si identifica con il Samaritano»
Quanti teologi improvvisati ci sono in giro...
R.
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17 commenti:
cara Rafafella, l'editoriale, se così vogliamo chiamarlo, di Scalfari è una cosa penosa per mania di grandezza e puzza sotto il naso.
Il massimo per me è questa frase:
"In Italia ci sono oggi due minoranze, quelle dei cattolici autentici e quella degli autentici laici. In mezzo c'è un corpaccione di laici e di cattolici "dimezzati", che ostentano virtù civiche e religiose che non praticano affatto. Quella è la maggioranza del paese. Il resto viene da sé.
"
Sono questi intelletuali dei miei stivali che dovrebbero essere di riferimento ai giovani? Intellettuali che si sentono un gruppo di ottimati superiori agli altri ai quali dispensano pillole di saggezza?
Ma chi diavolo si credono di esser? Hanno navigato su tutti i tipi di navi, anche quando erano fasciste, e ora danno lezioni.
E sono lezioni supponenti che puzzano ancora di fascismo.
Vade retro.
In mezzo a tutto questo fango per non dire di peggio che puzza ancora di più della spazzatura che sta viaggiando per tutte le regioni d'italia, dico senza mezzi termini che mi vergogno di appartenere a quaesto paese; un paese dove si istiga la violenza negli ambienti in cui dovrebbero essere formate le personalità dei giovani, ambienti in cui si inneggia alla pace con tanto di striscioni della pace e poi si manifesta l'intolleranza più nera; un paese dove ti devi vergognare di professare il tuo credo e la tua fede liberamente e soprattutto dove per sport nazionale dopo il calcio, viene il tiro al piccione sul Papa SU QUESTO PAPA che ha l'unico torto di dire in faccia le cose come sono; purtroppo questa è l'Italia cin cui viviamo un Italia che non avrei mai voluto vedere e che non riconosco come mio paese. Per quanto riguarda gli editoriali di Scalfari e le manifestazioni di certi politici come Boselli che invoca le libertà di contestazione ma, che dimentica che anche la contestazione deve avere un suo fondo di correttezza altrimenti diventa solo violenza verbale ma violenza, non voglio neanche esprimermi quello che ne penso l'ho già detto. In compenso, oggi nonostante il tempo orribile a Roma, c'era in Piazza S.Pietro una folla smisurata alla faccia dei contestatori e di quei sedicenti intelletualoidi che si permettono di dare giudizi, senza averne le capacità
Guarda Raffaella, Sofri è stato uno dei pochi, dopo Ratisbona, a difendere papa Benedetto, quindi un bonus ce l'ha.
Se non ha inteso bene qualcosa del libro,qualcuno glielo spiegherà.
Ma l ' assenza di contraddittorio non dovrebe essere, hai ragione. Ma, del resto,che contraddittorio c'è mai da Fazio,in generale?
La trasmissione è fatta così.
Personalmente io non la guardo, ma non per Sofri, ma perchè non mi piace.
Hai ragione mariateresa la trasmissione di Fazio ha il valore che ha .........................
Non rientra nelle mie frequentazioni televisive.
qualcuno di voi l'ha vista la trasmissione e ha sentito le esatte espressioni e il tono di Sofri? Perchè io delle agenzie di stampa e di ciò che viene riportato non mi fido più. A sentire loro: Il Papa ha attaccato Veltroni, Il Papa ha attaccato l'Islam, ...Galileo e la scienza, etc...
Con troppa facilità, a mio avviso, trasformano un'opinione personale in un "attacco"
Ho deciso di smettere di buttare i soldi nelle edicole e di leggere cronache che so già essere non vere ed editoriali di tromboni arroganti e deliranti. Le notizie, se posso, le cerco alle fonti e le opinioni le lascio ai miei neuroni
Nella "lezione teologica" che l'esimio professore sofri (sì, con la s minuscola!), auto-candidatosi esperto persino in queste cose !, mancava una parolina che avrebbe reso accettabile la sua saccenteria: "secondo me, secondo la mia modesta opinione...". Invece ha accusato il Papa di "avere avuto un lapsus"!. Vergognati, professore dei miei stivali!!!!!
Quanto ai sapienziali della sapienza una cosa ripeto: sono dei violenti e basta. E i 50 professori sono il peggior esempio che l'elite "culturale" italiana possa dare ai giovani e al mondo intero!
Povero, Scalfari. Povero vecchio trombone pieno di boria e invidia. Il Papa è un intellettuale a livello mondiale. Lui, poveretto ha solo la sua piccola livorosa tribuna mediatica nostrana. Al di fuori non conta niente. Come non conta niente la nostra italietta. E W.V., povero W.V. Non mi pare affatto che ne sia uscito vittorioso. Anzi ...
Alessia
Ho visto la puntata e, alla domanda di Fazio sulla ragione del titolo del libro, Sofri ha risposto che ha preso questa decisione anche per polemizzare con il Papa (aggiungendo: con rispetto!) che nel suo Gesu' ha commesso una svista e cioe' ha avuto troppa fretta di identificare il samaritano con il buon cristiano che soccorre il povero.
Tutto cio' va benissimo: il Papa stesso ci invita a criticare il suo libro, ma occorre rispettare la regola del contraddittorio. Il problema non e' Sofri ma la rai che da' voce ad una sola parte.
R.
Mi piacerebbe sapere se per Sofri anche Calabresi era il suo prossimo.
Che brutta aria che tira... Notavo come anche nel blog di Accattoli si dica che parlando di qualsiasi argomento si finisce sempre a parlare del Papa. E' un "argomento" che stimola. Poi ovviamente ci sono reazioni a favore e contrarie. Liberissimi tutti di criticare il Papa, ma credo sia meglio non offenderlo rispettando così le tante persone che pregano per lui e per l'incarico che ricopre.
A me basta guardare la dolcezza del papa, la sua calma, la sua profondità intellettuale e nello stesso tempo la sua semplicità.
A qualcuno in Italia manca la capacità dialettica, cioè di confrontarsi liberamente, pacificamente e nel rispetto reciproco.
Perchè invece di ribellarsi violentemente alla visita del papa alla Sapienza non chiedere che l'incontro preveda un momento di dialogo con il Santo Padre magari sul Caso Galileo e sulla scienza in generale? Perchè non cercare di ascoltarlo? Perchè non pensare che in qualsiasi persona c'è qualcosa di buono?
Se qualcuno volesse scrivere una lettera a Repubblica chiedendo che qualche giornalista approfondisca la questione di galileo e del discorso a Parma del card. ratzinger, io sottoscrivo subito. Grazie, Marco
Buona Domenica!
Dimenticavo: qualcuno spieghi all'illustre fisico prof. Cini che la teologia e' insegnata nelle universita' statali di diversi Paesi europei, per esempio l'Austria e la Germania, e che l'universita' di Roma fu fondata da un Papa "medievale" e "oscurantista", tale Bonifacio VIII. Sarebbe ora che questa gente la smettesse di sroloquiare su cose che non conosce.
D'accordo anch'io sul fatto che, nel contesto di un servizio pubblico, dovrebbe essere garantito il contraddittorio o quantomeno un diritto di replica a breve distanza di tempo, d'accordo sul fatto che Sofri non è un provetto teologo e quindi rischia di fare anche brutta figura nel prodursi nell'interpretazione del Vangelo secondo Adriano, però in tutto questo affannarsi di filosofi, matematici, politici, giornalisti, cantantautori, che ormai appena vanno in televisione sembra non possano trattenersi dal dire la loro su Cristo, le Sacre Scritture, la Chiesa, il Papa, la liturgia ecc., c'è comunque da registrare il fatto che di religione si è tornati a parlare pubblicamente, mentre solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile che nelle trasmissioni "laiche" venissero affrontati argomenti teologici. E questa improvvisa, ritrovata centralità dei contenuti della fede cristiana nel dibattito quotidiano io la metterei decisamente all'attivo del bilancio di questi primi (speriamo di tanti) anni di pontificato di Papa Benedetto, anche se è chiaro che la discussione porta con sé il rischio della contestazione. E non vorrei dire una bestialità, ma forse al Papa stesso qualche contestazione (esclusi ovviamente gli insulti) può non dispiacere, se serve ad alimentare quel confronto aperto e "sano" che laici e cattolici di buona volontà possono alimentare in rispetto reciproco. E forse anche per questo, all'indomani dell'uscita del "Gesù di Nazaret" il nostro Papa aveva espressamente chiarito che ognuno era libero di contraddirlo.
A me personalmente non sono le critiche che mi infastidiscono perchè il poterle esprimere è il sale della libertà e della democrazia
Capisco perfettamente che se il Papa finisce in qualche modo con l'influenzare l'italia tutta, anche quella di chi non crede, un pò di dissenso e di contestazione siano alla fine inevitabili, ma ciò che mi infastidisce è la chiusura delle porte, il "tu qui non entri" e "con te non parlo". Mi hanno insegnato a confrontarmi con coloro con cui dissento: chi la pensa diversamente da me mi dice che sbaglio e io ne prendo atto senza aggredirlo, spiego le mie ragioni e se ritengo faccio altrettanto con lui, anche all'infinito, se le nostre idee non si incontreranno mai, senza disprezzo.Altrimenti, con quale coraggio si pretende di parlare di società multiculturale, di tolleranza e di dialogo? Nessuno vieta ai professori e ai giovani della Sapienza di dire al Papa che non sono d'accordo con lui ma questo in un paese moderno e civile, soprattutto da parte di chi ha potere educativo nei confronti dei giovani che gli sono stati affidati, lo si fa nel corso di un dibattito con la parte avversa. E non credo che il Papa si tirerebbe indietro, almeno da cardinale non lo ha mai fatto, anche sapendo di andare nella tana del leone, come ai tempi del confronto con Micro Mega.
E poi Flores D'Arcais si lamenta della mancanza di cardinali che accettano di discutere con loro.....
La Littizzetto da Fazio stasera. Torna 'Eminems'. L'eutanasia sullo stesso piano del microonde. "Meno spalle e al popolo e più preservativi". Povera Italia.
sono d'accordo con Gemma. Naturalmente il tipo di contestazione e di critica a cui mi riferivo è quello che risponde ai ragionamenti e agli argomenti teologici del Papa con altrettanti ragionamenti e argomenti, non certo quella che, pensando di risolvere il confronto imbavagliando l'altra parte, tradisce in realtà la propria insicurezza di fronte a un Pontefice che sta facendo capire a molti che la ragione non è appannaggio degli anticattolici.
Lapis e Gemma hanno centrato il punto, anticipando, di fatto, ieri sera, le riflessioni del prof. Zecchi :-))
Ho visto anche io la Litizzetto che, oltre a distinguersi, come sempre, per volgarita', ha assunto un atteggiamento rancoroso verso la Chiesa (ed anche il Papa!). Come mai? Non si e' in grado di rispondere con argomenti arguti e razionali e si preferisce cadere nella parolaccia e nella volgarita'?
Va benissimo, cara Litizzetto, ma Lei mi perde colpi: non ha fatto ridere proprio nessuno ieri sera...
R.
Temo invece cara Raffaella che non solo qualcuno si sia fatto pazze risate ma, magari avrà trovato le sue volgarità istruttive ed ispirate dalle migliori attenzioni verso il sociale.
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