23 febbraio 2008

Il Papa rinnova la Commissione Cardinalizia di Vigilanza: esce Sodano, entrano Nicora, Tauran, Toppo e Scherer


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Commissione Cardinalizia di Vigilanza dell'Istituto per le Opere di Religione

Benedetto XVI ha rinnovato la Commissione Cardinalizia di Vigilanza dell'Istituto per le Opere di Religione, che risulta ora composta dai cardinali: Tarcisio Bertone, segretario di Stato; Attilio Nicora, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso; Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi; Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di São Paulo.

L'Istituto per le Opere di Religione fondato ed eretto - con personalità giuridica propria, nella Città del Vaticano, con chirografo di Pio XII in data 27 giugno 1942 - ha assorbito l'Amministrazione delle Opere di Religione, costituita l'11 febbraio 1887 da Leone XIII. Per meglio adeguarne le strutture e l'attività alle esigenze dei tempi, l'Istituto è stato poi ristrutturato da Giovanni Paolo II con chirografo in data 1° marzo 1990 e dotato di un nuovo Statuto, che ne ha peraltro confermate le finalità: "Provvedere alla custodia e all'amministrazione dei beni mobili ed immobili trasferiti o affidati all'Istituto medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità".

La Commissione Cardinalizia, ora rinnovata, ha il compito di vigilare "sulla fedeltà dell'Istituto alle norme statutarie secondo le modalità previste dallo Statuto".

Responsabile dell'amministrazione e della gestione dell'Istituto, nonché della vigilanza e supervisione delle sue attività sul piano finanziario, economico e operativo, è invece il Consiglio di Sovrintendenza, nominato dalla Commissione Cardinalizia e composto da cinque membri laici di riconosciuta competenza. Il Presidente di questo Consiglio ha la rappresentanza legale dell'Istituto.
Emanazione diretta del Consiglio di Sovrintendenza è la Direzione dell'Istituto, formata dal Direttore Generale e dal Vice Direttore, nominati entrambi dal Consiglio medesimo. La Direzione è responsabile di tutta l'attività operativa dell'Istituto e ne risponde al Consiglio di Sovrintendenza.
L'Istituto è un "Ente centrale della Chiesa". Gli utili conseguiti non vanno ad azionisti - che nel caso dell'Ente non esistono - ma sono devoluti in favore di opere di religione e di carità. Tali, infatti, sono le finalità che sempre hanno motivato i Sommi Pontefici a creare uno strumento tecnico capace di contribuire a sostenere le innumerevoli opere di grande valore umano, sociale, religioso e culturale che la Chiesa cattolica svolge in tutto il mondo. Si pensi alle migliaia di ospedali e dispensari presenti nei Paesi più poveri, ai centri sanitari che spesso si occupano di quei malati di cui nessuno si prende cura nelle zone più abbandonate; alle scuole o centri di formazione professionale di ogni livello nel campo educativo per la gioventù; alle diverse realtà di sostegno alle famiglie povere e all'infanzia abbandonata; alle numerose case e comunità di accoglienza per disabili, anziani e persone prive di qualunque tipo di assistenza. Giova poi ricordare che nei Paesi più poveri i missionari con la loro azione di evangelizzazione fattiva realizzano anche opere fondamentali per il sostentamento e il miglioramento della qualità della vita, mentre le comunità parrocchiali e religiose sparse capillarmente nel mondo intero - che promuovono nello spirito del Vangelo lo sviluppo integrale della persona umana - pongono le basi per una società più fraterna e solidale.

In questo contesto anche l'Istituto per le Opere di Religione è chiamato a essere uno strumento efficace per attuare "il programma del buon Samaritano", cioè avere "un cuore che vede"; un tale cuore - afferma Benedetto XVI nell'enciclica Deus caritas est (31, b) - "vede dove c'è bisogno di amore e agisce in modo conseguente".

(©L'Osservatore Romano - 24 febbraio 2008)

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