23 febbraio 2008

Domani la visita pastorale del Papa presso la parrocchia romana di “Santa Maria Liberatrice” (Radio Vaticana)


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Domani la visita pastorale del Papa presso la parrocchia romana di “Santa Maria Liberatrice”

Domani mattina il Papa si recherà in visita pastorale presso la parrocchia salesiana di “Santa Maria Liberatrice”, nel quartiere romano del Testaccio. La visita coincide con il centenario della consacrazione della chiesa avvenuta il 29 novembre 1908. La Radio Vaticana trasmetterà la cronaca dell’evento a partire dalle 8.50. Sulle caratteristiche di questa parrocchia Federico Piana ha intervistato il parroco don Manfredo Leone:

R. – La parrocchia ha una caratteristica tutta particolare perché è l’unica parrocchia presente in tutto il rione di Testaccio. La presenza dei salesiani qui a Testaccio risale ancora prima del centenario della chiesa. Alla fine dell’800, inizi 900, venivano a piedi, a via Marsala, al Sacro Cuore e poi il Papa, San Pio X, affidò loro la costruzione di Santa Maria Liberatrice che fu consacrata il 29 novembre 1908. Sono molteplici le iniziative che riguardano la pastorale degli adulti, mentre la nostra attenzione preferenziale è rivolta ai giovani, essendo questo il carisma tipico dei salesiani, per cui abbiamo l’oratorio frequentato dai ragazzi del rione, quindi i sacramenti dell’iniziazione cristiana, gruppi sportivi, gruppi oratoriani che ovviamente si incontrano qui nella nostra parrocchia non solo per le attività ricreative e sportive, ma anche per le attività formative.

D. – Il carisma salesiano come, in questi anni, ha aiutato a crescere quel quartiere che sappiamo essere un quartiere davvero particolare perché storico?

R. – Certo, sono oltre 100 anni che qui ci sono i salesiani, quindi si può dire che il Testaccio è cresciuto con i salesiani. I salesiani sono inseriti in questo rione che da un lato è molto simpatico, è un rione storico, da un altro lato è anche un rione non facile, diciamo soprattutto nel passato: i primi anni furono difficili per i salesiani, poi piano piano, proprio con lo stile di don Bosco che è quello di mettersi in mezzo ai ragazzi e ai giovani, sono riusciti un po’ ad inserirsi e per oltre 100 anni sono stati l’anima apostolica di tutto il rione di Testaccio: a Testaccio, chi è che non è stato all’oratorio? Quasi nessuno, anche quelli che magari sono lontani dalla Chiesa.

D. – Attualmente, don Manfredo, le difficoltà di questo quartiere quali sono?

R. – Innanzitutto le difficoltà comuni a tutti quanti: oggi vivere la vita cristiana non è facile, lo sentiamo dire a tutti i livelli, anche dal Papa stesso, in un mondo più difficile e più secolarizzato. Certamente la prima difficoltà è la secolarizzazione, la difficoltà dell’indifferenza verso la fede, poi presenze non cristiane nel territorio, questo flusso notturno di gioventù che proviene da tante parti di Roma ed anche da fuori Roma, e infine le difficoltà di tutti i giorni.

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