24 dicembre 2007

Il Bambino, la Parola, la Croce: le novità volute dal Papa per le celebrazioni di quest'anno


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Continuità con la tradizione e con il Concilio, linguaggio dei segni, ma soprattutto attenzione a creare un clima di raccoglimento e di preghiera che deve caratterizzare tutte le celebrazioni.

Sono questi i principali criteri che, su indicazione del Papa , sta seguendo l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie per preparare le solenni liturgie del periodo natalizio. Non poche e assai significative le principali novità di quest’anno.

Tra queste, ad esempio, il fatto che il giorno di Natale la statuina del Bambino Gesù verrà deposta nell’apposito piccolo trono usato durante il Concilio Vaticano II per custodire il libro dei Vangeli. Ciò permetterà di sottolineare particolarmente l’evento della nascita del Salvatore, mettendo anche in luce il mistero della Parola che si fa carne nel Bambino di Betlemme deposto al canto del Gloria.

Particolare cura è stata posta anche nella scelta dei paramenti.

Essi, infatti, come anche alcuni particolari del rito, intendono sottolineare la continuità della celebrazione liturgica attuale con quella che ha caratterizzato nel passato la vita della Chiesa. A tal proposito monsignor Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, fa notare che, «come il Papa cita nei suoi documenti i Pontefici che lo hanno preceduto, in modo da indicare la continuità del Magistero della Chiesa, così nell’ambito liturgico un Papa usa anche paramenti dei Pontefici che lo hanno preceduto per indicare la stessa continuità anche nella lex orandi ».

Benedetto XVI, dunque, indosserà la notte di Natale una propria mitra, mentre per la benedizione Urbi et Orbi quella di Giovanni Paolo I e per il 1° gennaio quella di Benedetto XV. Di nuovo ne indosserà una sua per l’Epifania e una di Giovanni Paolo II per il Battesimo del Signore.

Al centro dell’altare verrà posta la Croce.

Questa posizione indica la centralità del Crocifisso nella celebrazione eucaristica e l’orientamento esatto che tutta l’assemblea è chiamata ad avere durante la liturgia eucaristica: non ci si guarda, dunque, ma si guarda al Salvatore, morto e risorto per noi. Sempre sull’altare, poi, sarà presente una settima candela, così come prevede il Cerimoniale dei Vescovi e specialmente la liturgia papale, quale simbolo di perfezione – il riferimento è al libro dell’Apocalisse.

Vi sono poi due altri segni comuni a tutte le liturgie del periodo.

Da un lato infatti l’uso di una sede più solenne per il Papa intende sottolineare il valore della Cattedra da cui il Vicario di Cristo esercita il suo Magistero a favore di tutta la Chiesa. Dall’altro è sempre prevista l’assistenza a Benedetto XVI o da parte di due diaconi (il 24 dicembre alla Messa della Notte, il 31 dicembre al Te Deum e il 13 gennaio per i Battesimi) o da parte di due cardinali (il 25 dicembre alla benedizione Urbi et Orbi, il 1° gennaio e il 6 gennaio per mettere in risalto la presidenza liturgica del Papa ).

Altri elementi riguardano invece più specificamente le singole celebrazioni. La notte di Natale, come già gli anni scorsi, è prevista una breve veglia di preghiera in preparazione alla Messa. Inoltre verrà letta la Kalenda, un antico inno che radica nella storia la nascita del Salvatore (si veda a destra).

Il giorno di Natale, oltre al segno della deposizione del Bambino Gesù sul trono della Parola, è stato previsto che alcuni bimbi depositino vicino alla speciale 'culla' un omaggio floreale, a nome di tutti i bambini del mondo, quale segno della particolare predilezione per i piccoli da parte di Gesù e quale invito a tutti i fedeli perché corrispondano all’invito di Gesù a tornare bambini per poter entrare nel Regno dei Cieli e capire il mistero della salvezza.
Alla fine della celebrazione, come di consueto, il Papa porterà il Bambino nel presepe della Basilica di San Pietro
.

Il 31 dicembre al canto dei vespri seguirà l’esposizione del Santissimo Sacramento con il canto del Te Deum di ringraziamento e la conseguente benedizione eucaristica, a significare la centralità dell’adorazione nella vita della Chiesa e dei discepoli del Signore, e per accompagnare l’inizio del nuovo anno con la benedizione del Signore.

Il 1° gennaio le preghiere dei fedeli saranno ispirate al Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, che coincide con il Capodanno. Al termine della celebrazione vi sarà anche la venerazione dell’immagine artistica della Madonna (poiché il primo dell’anno è la festa della Madre di Dio), conservata nei Musei Vaticani. Infine il giorno dell’Epifania il credo verrà recitato nella forma della rinnovazione delle promesse battesimali.

In tutti i casi, conclude monsignor Marini, «ciò che è fondamentale nelle celebrazioni liturgiche è il clima di raccoglimento e di preghiera, come anche il senso del mistero, a cui ogni cosa deve concorrere: parole, gesti, canti, musica, silenzi.

Si tratta di quell’ars celebrandi che ha il compito di rendere luminoso il segno liturgico. È da qui che deriva la vera e autentica partecipazione attiva di tutti: si tratta di partecipare all’avvenimento della salvezza che in quel momento si sta realizzando. Tutto deve aiutare in questa direzione. Il frutto della partecipazione autentica è la crescita in santità e, dunque, la trasformazione in Cristo della vita».

© Copyright Avvenire, 23 dicembre 2007

2 commenti:

Luisa ha detto...

...e spero di tutto cuore che andando nel senso del raccoglimento....i fedeli saranno anche invitati a non applaudire dopo l`omelia del Santo Padre...ma che un momento di silenzio e meditazione seguirà le sue parole.
A Raffaella che desidero ancora ringraziare per il suo magnifico lavoro e a tutti gli amici di questo blog, riuniti in pensiero nella gioia , auguro un dolce, sereno e Santo Natale!

Anonimo ha detto...

E' bello constatare come ora, per espresso desiderio di Benedetto XVI, dietro ogni particolare delle celebrazioni liturgiche del tempo di Natale si celino determinate simbologie, a loro volta connesse a significativi spunti teologici. Ringraziamo il Signore per averci donato questo straordinario Pontefice. Anche per quest'anno grazie Raffaella per il fantastico blog.