14 gennaio 2008

Quando Papa Benedetto XVI parlò del "grande Galileo" (6 aprile 2006)


Vedi anche:

Asor Rosa: "Il Papa ci ripensi e non venga". Marotti: "Il Papa ha detto bischerate su Galileo" (Corriere della sera)

UNA PREGHIERA PER IL PAPA

Gli illuminati gridano: "No al Papa!". I commenti di Caldarola (PD), Tajani e Bertolini (FI)

I prof censurano il Papa senza mai averlo letto (grazie Tornielli!!! I soloni leggano almeno "Il Giornale"!)

VATICANO: VISITA A SAPIENZA CI SARA',NESSUN CAMBIO PROGRAMMA

IL TESTO AUTENTICO DEL DISCORSO DEL CARDINALE RATZINGER SU GALILEO GALILEI (Parma, 15 marzo 1990)

Radio Vaticana: alcune MINORANZE annunciano contestazioni alla Sapienza: il commento del prof. Dallapiccola e di una studentessa dell’ateneo

Repubblica e Corriere riprendono la polemica dei laicisti universitari dimenticandosi di precisare che la "frase incriminata" non è di Ratzinger...

Il Velino: leggere il testo autentico del discorso di Ratzinger, senza accontententarsi di Wikipedia, avrebbe evitato la laica figuraccia...

IL COLMO DEI COLMI: REPUBBLICA APRE UN FORUM CHIEDENDOSI SE E' POSSIBILE CONTESTARE IL PAPA!

Ma è vera libertà impedire a Benedetto XVI di parlare alla Sapienza? (Battista per "Il Corriere")

Non si confonda il pensiero di Feyerabend con quello di Ratzinger!

Messa nella Cappella Sistina: non una celebrazione preconciliare ma esempio di orientamento ad est

Sbandierata la presenza alla Sapienza di Rivera e la Cortellesi: errore! Gli interessati smentiscono categoricamente!

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

Frova (La Sapienza): "Il Papa è ostile alla scienza, non lo vogliamo...avremmo accolto a braccia aperte Roncalli e Wojtyla" (leggere per credere...)

Oscurantismo laicista: alla Sapienza di Roma si ha paura del pensiero del prof. Ratzinger (Stefano Zecchi per "Il Giornale")

Card. Grocholewski sulle polemiche degli illuminati sapienti: "Un ostracismo incredibile. Ratzinger rivalutò Galileo" (Repubblica)

Il sarto del Papa: Ratzinger? E' di una dolcezza rara...

Rubbettino Editore: presentazione del volume "Dialoghi con un Persiano" di Manuele II Paleologo

Come italiana (scritto minuscolo) mi scuso con Papa Benedetto per i "dotti sapienti" e per la rai...

Attenzione, preparano l'agguato al Papa (Farina per "Libero", l'unico che abbia riportato la verità sul discorso del Papa su Galileo)

Rileggiamo quanto il Papa parlò del grande Galileo Galilei il 6 aprile 2006, davanti ai ragazzi della GMG diocesana.
Pensate, cari illuminati: GRANDE GALILEO!
Grazie al nostro Marco per la segnalazione :-)


La seguente domanda e' stata posta da un giovane di Roma, Giovanni, ed il Santo Padre ha risposto a "braccio":

5) Padre Santo, sono Giovanni, ho 17 anni, studio al Liceo Scientifico Tecnologico «Giovanni Giorgi» di Roma e appartengo alla Parrocchia di Santa Maria Madre della Misericordia.
Le chiedo di aiutarci a comprendere meglio come la rivelazione biblica e le teorie scientifiche possono convergere nella ricerca della verità. Spesso si è indotti a credere che scienza e fede siano tra loro nemiche; che scienza e tecnica siano la stessa cosa; che la logica matematica abbia scoperto tutto; che il mondo è frutto del caso, e che se la matematica non ha scoperto il teorema-Dio è perché Dio, semplicemente, non esiste. Insomma, soprattutto quando studiamo, non è sempre facile ricondurre tutto ad un progetto Divino, insito nella natura e nella storia dell'Uomo. Così, a volte, la fede vacilla o si riduce a semplice atto sentimentale. Anch'io Santo Padre, come tutti i giovani, ho fame di Verità: ma come posso fare per armonizzare Scienza e Fede?

Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura nella forma del linguaggio matematico. Lui era convinto che Dio ci ha donato due libri: quello della Sacra Scrittura e quello della natura. E il linguaggio della natura – questa era la sua convinzione – è la matematica, quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore.

Riflettiamo ora su cos’è la matematica: di per sé è un sistema astratto, un’invenzione dello spirito umano, che come tale nella sua purezza non esiste. E’ sempre realizzato approssimativamente, ma - come tale - è un sistema intellettuale, è una grande, geniale invenzione dello spirito umano. La cosa sorprendente è che questa invenzione della nostra mente umana è veramente la chiave per comprendere la natura, che la natura è realmente strutturata in modo matematico e che la nostra matematica, inventata dal nostro spirito, è realmente lo strumento per poter lavorare con la natura, per metterla al nostro servizio, per strumentalizzarla attraverso la tecnica.

Mi sembra una cosa quasi incredibile che una invenzione dell’intelletto umano e la struttura dell’universo coincidano: la matematica inventata da noi ci dà realmente accesso alla natura dell’universo e lo rende utilizzabile per noi. Quindi la struttura intellettuale del soggetto umano e la struttura oggettiva della realtà coincidono: la ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura sono identiche. Penso che questa coincidenza tra quanto noi abbiamo pensato e il come si realizza e si comporta la natura, siano un enigma ed una sfida grandi, perché vediamo che, alla fine, è "una" ragione che le collega ambedue: la nostra ragione non potrebbe scoprire quest’altra, se non vi fosse un’identica ragione a monte di ambedue.

In questo senso mi sembra proprio che la matematica - nella quale come tale Dio non può apparire - ci mostri la struttura intelligente dell’universo. Adesso ci sono anche teorie del caos, ma sono limitate, perché se il caos avesse il sopravvento, tutta la tecnica diventerebbe impossibile. Solo perché la nostra matematica è affidabile, la tecnica è affidabile. La nostra scienza, che rende finalmente possibile lavorare con le energie della natura, suppone la struttura affidabile, intelligente della materia. E così vediamo che c’è una razionalità soggettiva e una razionalità oggettivata nella materia, che coincidono. Naturalmente adesso nessuno può provare - come si prova nell’esperimento, nelle leggi tecniche – che ambedue siano realmente originate in un’unica intelligenza, ma mi sembra che questa unità dell’intelligenza, dietro le due intelligenze, appaia realmente nel nostro mondo. E quanto più noi possiamo strumentalizzare il mondo con la nostra intelligenza, tanto più appare il disegno della Creazione.

Alla fine, per arrivare alla questione definitiva, direi: Dio o c’è o non c’è. Ci sono solo due opzioni. O si riconosce la priorità della ragione, della Ragione creatrice che sta all’inizio di tutto ed è il principio di tutto - la priorità della ragione è anche priorità della libertà – o si sostiene la priorità dell’irrazionale, per cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita sarebbe solo occasionale, marginale, un prodotto irrazionale - la ragione sarebbe un prodotto della irrazionalità. Non si può ultimamente "provare" l’uno o l’altro progetto, ma la grande opzione del Cristianesimo è l’opzione per la razionalità e per la priorità della ragione. Questa mi sembra un’ottima opzione, che ci dimostra come dietro a tutto ci sia una grande Intelligenza, alla quale possiamo affidarci.

Ma il vero problema contro la fede oggi mi sembra essere il male nel mondo: ci si chiede come esso sia compatibile con questa razionalità del Creatore. E qui abbiamo bisogno realmente del Dio che si è fatto carne e che ci mostra come Egli non sia solo una ragione matematica, ma che questa ragione originaria è anche Amore. Se guardiamo alle grandi opzioni, l’opzione cristiana è anche oggi quella più razionale e quella più umana. Per questo possiamo elaborare con fiducia una filosofia, una visione del mondo che sia basata su questa priorità della ragione, su questa fiducia che la Ragione creatrice è amore, e che questo amore è Dio.

Vedi anche:

I giovani della GMG diocesana chiedono, il Papa risponde...

2 commenti:

Luisa ha detto...

Anche a verona Benedetto XVI citò Galileo Galilei:


DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO

Fiera di Verona
Giovedì, 19 ottobre 2006
....
" Una caratteristica fondamentale di queste ultime è infatti l'impiego sistematico degli strumenti della matematica per poter operare con la natura e mettere al nostro servizio le sue immense energie. La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell'universo - che è il presupposto di tutti i moderni sviluppi scientifici e tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei con la celebre affermazione che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico - suscita la nostra ammirazione e pone una grande domanda. Implica infatti che l'universo stesso sia strutturato in maniera intelligente, in modo che esista una corrispondenza profonda tra la nostra ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura. Diventa allora inevitabile chiedersi se non debba esservi un'unica intelligenza originaria, che sia la comune fonte dell'una e dell'altra. "

Anonimo ha detto...

Il problema è che molti cattolici tirano fuori la libertà di parola solo quando fa loro comodo...e comunque, con rispetto per la Vs fede, credo dovreste ricordare in generale che SI', SI PUO' NON ESSERE D'ACCORDO CON IL PAPA. Scrivo questo perchè credo siate sufficientemente corretti da pubblicare il mio parere. Grazie