7 marzo 2008

Il cardinale Stafford: il futuro della confessione dipende dalla consapevolezza dei sacerdoti (Osservatore Romano)


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Il cardinale Stafford: il futuro della confessione dipende dalla consapevolezza dei sacerdoti

Un particolare apprezzamento per l'attenzione riservata ai partecipanti al Corso sul foro interno organizzato dal Tribunale della Penitenzieria Apostolica è stato manifestato al Papa dal cardinale penitenziere maggiore James Francis Stafford, all'inizio dell'udienza di questa mattina, venerdì 7 marzo.
Nell'Aula delle Benedizioni il Papa ha infatti incontrato numerosi sacerdoti e tantissimi giovani di diverse nazionalità che stanno per essere ordinati sacerdoti, accanto ai quali erano anche sacerdoti che già esercitano il loro ministero penitenziale in alcuni santuari d'Italia.

"La Penitenzieria Apostolica - ha ricordato il cardinale - ormai da molti anni promuove queste giornate di studio sul sacramento della Penitenza perché è profondamente convinta che la valorizzazione del ministero penitenziale, soprattutto quella della confessione, dipende in grande misura anche dai sacerdoti e dalla loro consapevolezza di essere depositari di un ministero prezioso e insostituibile".

Soffermandosi sullo svolgimento dei corsi il cardinale ha detto: "Notiamo con viva soddisfazione che i frutti di questi incontri annuali hanno un concreto riscontro nell'attività quotidiana del nostro dicastero, il quale viene con crescente interesse interpellato e conosciuto per la sua missione fondamentale nella Chiesa che è la salus animarum".

Tra l'altro la frequentazione dei corsi stessi dà l'esatta dimensione dell'interesse che raccolgono: gli iscritti sono stati sino a oggi oltre seicento. Naturalmente, nonostante il nutrito programma di ogni giorno e l'interesse degli argomenti proposti allo studio, l'incontro con il Papa rappresenta il momento centrale dell'intero corso.
E il cardinale Stafford ha voluto ribadirne il motivo rivolgendosi al Papa: "In questa gioiosa ora di vicinanza familiare concessaci - ha detto - attendiamo da lei, Santità, preziosi orientamenti dottrinali e pastorali che ci saranno di guida nell'esercizio del Sacramento della Riconciliazione.
"Quanti hanno partecipato al nostro "Corso", e sono oggi qui presenti, ricorderanno questa giornata come una pietra miliare del loro itinerario pastorale".
A ciò si deve aggiungere "l'affetto che tutti nutriamo per lei - ha ricordato ancora Stafford - e che ispira la nostra preghiera a implorare per la Santità vostra successi apostolici e consolazioni per il suo ministero primaziale".
Una preghiera - ha voluto assicurare il cardinale - che vuole essere una "promessa di incondizionata fedeltà a lei, Padre Santo, che è visibile principio e fondamento dell'unità della Chiesa, è fiduciosa attesa di incoraggiamento da parte del suo magistero, che ha ricevuto il carisma di confermare i fratelli: in questa desiderata udienza, l'appello al maestro e pastore è rivolto specialmente alla missione del sacerdote, per la quale egli è costituito ministro di perdono e di resurrezione spirituale".
"Padre Santo - ha concluso il penitenziere maggiore - attendiamo la sua parola e sappiamo fin d'ora che sarà non solo, se fedelmente applicata, consolante forza e sicurezza che accompagnerà il nostro cammino sacerdotale, ma anche, nel futuro, ricompensa alle fatiche del nostro ministero".

(©L'Osservatore Romano - 8 marzo 2008)

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