6 gennaio 2008

La Chiesa cattolica lancia una preghiera per le vittime dei preti pedofili (Gazzetta del sud)


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La Chiesa cattolica lancia una preghiera per le vittime dei preti pedofili

Il cardinale Hummes: siamo tutti peccatori ma in questo tempo ci sono stati fatti veramente molto gravi

ROMA Per lungo tempo accusata di colpevole disattenzione in merito alle vicende dei preti pedofili, la Chiesa cattolica smentisce ancora una volta chi le punta l'indice contro con l'annuncio di una preghiera mondiale, e dell'adorazione eucaristica perpetua, per le vittime dei sacerdoti abusatori.

Dopo la strategia del pugno di ferro e della tolleranza zero contro i preti pedofili, e le sospensioni «a divinis» dei colpevoli, ieri il Vaticano nella persona del cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero ha chiamato alla mobilitazione diocesi, parrocchie, rettorie, cappelle, monasteri, conventi e seminari chiedendo di pregare sia per la santificazione del clero, sia per le vittime dei sacerdoti che hanno compiuto abusi sessuali.

Fenomeno, quest'ultimo, che all'inizio del secolo ha squassato il cattolicesimo americano, che coinvolge numerosi Paesi e che rappresenta una profonda ferita per la Santa Sede, tanto da avere indotto Giovanni Paolo II e l'allora cardinale Joseph Ratzinger a una strategia a tutto campo per scongiurare il ripetersi degli abusi e punire i colpevoli. E' stato lo stesso cardinale Hummes, con un'intervista all'Osservatore Romano, ad annunciare l'iniziativa mondiale in quanto egli ritiene una «priorità aprire cenacoli eucaristici suscitando un grande movimento spirituale di preghiera per tutti i sacerdoti e per la loro santificazione».
Il porporato ha poi aggiunto: «Ci sono stati sempre problemi tra i preti perché siamo tutti peccatori, però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi, nepputo l'uno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale». Il cardinale ha quindi sottolineato che «la stragrande maggioranza (dei preti, ndr) non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere. Ma tutti i sacerdoti hanno comunque bisogno di aiuto spirituale per continuare a vivere la propria vocazione e la propria missione nel mondo di oggi. La Chiesa, poi, ha sempre pregato per la riparazione dei peccati di tutti». L'iniziativa resa pubblica dal prefetto della Congregazione per il clero, che coinvolge la Chiesa universale e vuole essere perpetua, riprende un suggerimento avanzato per l'Avvento di un anno fa dal predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, il quale aveva chiesto al Papa e alla Curia un giorno di digiuno e di penitenza in segno di solidarietà e di vicinanza alle vittime dei preti pedofili, un giorno da indire «a livello locale e nazionale» laddove il problema fosse maggiormente sentito. Nel 2005 Giovanni Paolo II confessò un «profondo senso di tristezza e di vergogna» per i preti pedofili e affermò con forza che «non può essere prete chi fa male ai bambini».
Poi centralizzò presso la Congregazione per la dottrina della Fede, allora guidata da Ratzinger, i processi canonici contro i preti pedofili per garantire tempestivà nell'azione.
E un anno dopo Benedetto XVI, incontrando i vescovi irlandesi, definì «enormi crimini» gli atti di pedofilia da parte di religiosi. (r.r.)

© Copyright Gazzetta del sud, 6 gennaio 2008

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