2 gennaio 2008

Vespri e Santa Messa del 1° gennaio: lo speciale di "Avvenire"


Vedi anche:

Il cardinale Ruini chiede una moratoria degli aborti (Radio Vaticana e Avvenire)

«La famiglia è la culla della vita e della pace» (Rondoni per "Avvenire")

BENEDETTO XVI ALL'UDIENZA GENERALE: RISCOPRIRE “L’IMPORTANZA DI MARIA” NELLA VITA DELLA CHIESA

Il messaggio del Papa e gli interventi dei cardinali Bertone, Bagnasco e Ruini (Tornielli per "Il Giornale")

NAPOLITANO PER IL 2008: NOTA SETTIMANALE SIR

Senatore Pera: «Napolitano meglio di certi cattolici» (Il Giornale). Il feeling fra il Papa e il Presidente infastidisce "qualcuno"? (Libero)

Rosso "malpela" le furbate di "Repubblica" e il cronista-antipapa del tg3 (il "problema rai" si aggrava sempre piu'...)

La Rai laicista all'attacco dei Cattolici

Il Papa: la famiglia vera "agenzia di pace" (Gasparroni per "La Gazzetta del sud")

Maria dunque, dopo aver dato una carne mortale all’Unigenito Figlio di Dio, è diventata madre dei credenti e dell’intera umanità

VESPRI, SANTA MESSA ED ANGELUS: TUTTI I VIDEO. AVETE NOTATO LA FOLLA DI STAMATTINA? :-))

La famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, è culla della vita e dell’amore e la prima e insostituibile educatrice alla pace

Vespri e Te Deum: il commento di Radio Vaticana

BUON ANNO, PAPA BENEDETTO...

Intervista esclusiva del cardinale Bertone a "Famiglia Cristiana": "La Chiesa, speranza per il mondo"

FESTIVITA' NATALIZIE 2005-2006-2007-2008

NATALE 2007: RACCOLTA DI COMMENTI

Dio si è fatto come noi per farci come Lui: figli nel Figlio, dunque uomini liberi dalla legge del peccato

PIETRO E IL MONDO

«Educare i giovani ai valori per costruire la speranza»

DA ROMA MIMMO MUOLO

Ci sono tanti motivi per ringra­ziare il Signore alla fine di un anno e nell’imminenza del nuovo. Il Papa sceglie quello fondamentale. «Il fatto che il Figlio abbia assunto la na­tura umana apre la prospettiva di un radicale mutamento della stessa con­dizione dell’uomo».
E lo indica ai fede­li riuniti nella Basilica di San Pietro per il tradizionale Te Deum del 31 dicembre. Benedetto XVI non dimentica le fonti di preoccupazione: prima tra tutte quel «deficit di speranza» che attanaglia l’Oc­cidente. Ma offre anche la soluzione. «È Cristo la nostra speranza affidabile» di fronte alle difficoltà della vita, afferma. E Maria, aggiunge, è la «Stella della spe­ranza » che «collabora all’iniziativa di salvezza dell’umanità».
Così l’omelia pronunciata dal Pontefi­ce durante la celebrazione diventa an­che un momento di bilancio del 2007 in chiave spirituale e pastorale, riferito soprattutto alla diocesi di Roma. Il Pa­pa pronuncia innanzitutto il suo «gra­zie » per i «tanti benefici e la costante assistenza che abbiamo sperimentato nell’arco dei dodici mesi trascorsi». E poi passa a considerare le luci e le om­bre dell’anno appena concluso. «Soc­corri, Signore, con la tua misericordia – invoca innanzitutto – gli abitanti della nostra Città, nella quale, come altrove, gravi carenze e povertà pesano sulla vi­ta delle persone e delle famiglie, impe­dendo di guardare al futuro con fidu­cia ». Di fronte al sindaco di Roma, Wal­ter Veltroni, e alle altre autorità che han­no preso parte al rito, Benedetto XVI non dimentica i giovani.
Non pochi tra loro, ricorda infatti, «sono attratti da una falsa esaltazione o, meglio, profanazione del corpo e dalla banalizzazione della sessualità; come enumerare poi le molteplici sfide che, legate al consumismo e al secolarismo, interpellano i credenti e gli uomini di buona volontà? Per dire tutto in una pa­rola, anche a Roma si avverte quel de­ficit di speranza e di fiducia nella vita che costituisce il male 'oscuro' della moderna società occidentale».
Ombre piuttosto pesanti, dunque, ac­canto alle quali, tuttavia, non manca la luce della speranza, argomento princi­pale della sua più recente enciclica. «O Signore, guarda e proteggi, in partico­lare, la comunità diocesana impegna­ta con crescente vigore sulla frontiera dell’educazione – aggiunge Papa Rat­zinger – per rispondere a quella gran­de 'emergenza educativa” di cui ebbi a parlare l’11 giugno scorso, incontrando i partecipanti al Convegno pastorale della diocesi di Roma».
Per Benedetto XVI «emergenza educa­tiva » significa soprattutto «trasmettere alle nuove generazioni i valori-base del­l’esistenza e del retto comportamen­to ». «Senza clamori – esorta il Pontefi­ce – con paziente fiducia cerchiamo di far fronte a tale emergenza, anzitutto nell’ambito della famiglia, ed è senz’al­tro confortante constatare che il lavo­ro intrapreso in questi ultimi anni dal­le parrocchie, dai movimenti ecclesia­li e dalle associazioni per la pastorale familiare continua a svilupparsi e a por­tare i suoi frutti». Il Papa ricorda, poi, le iniziative missionarie che coinvolgono i giovani, pronti a impegnarsi per testi­moniare il Vangelo. Giovani fermi nel loro sì alla Chiesa come i 28 diaconi che saranno ordinati in aprile a Roma, do­ve si avverte anche la necessità di nuo­ve chiese soprattutto nelle periferie e dove però almeno otto edifici di culto sono attualmente in costruzione.
«Cari fratelli e sorelle della Chiesa di Ro­ma – invoca ancora il Papa – chiediamo al Signore che faccia di ciascuno di noi un autentico fermento di speranza nei vari ambienti, perché si possa costrui­re per l’intera città un futuro migliore». Un auspicio, questo, affidato alla ma­terna intercessione di Maria, Madre di Dio e Stella della Speranza. Contem­plando la Vergine, aggiunge, infatti, Be­nedetto XV, «la Chiesa scorge in Lei i tratti della propria fisionomia». «Maria vive la fede e la carità; Maria è una crea­tura, salvata anch’essa dall’unico Sal­vatore; Maria collabora all’iniziativa di salvezza dell’intera umanità. Così Ma­ria costituisce per la Chiesa la propria immagine più vera: Colei nella quale la Comunità ecclesiale deve continua­mente scoprire il senso autentico della sua vocazione e del proprio mistero».
La celebrazione del 31 dicembre ha a­vuto diversi momenti importanti. Il Pa­pa ha innanzitutto presieduto i primi vespri della solennità di Maria Santis­sima Madre di Dio. Sono poi seguiti l’e­sposizione del Santissimo Sacramen­to, il canto del Te Deum di ringrazia­mento e la benedizione eucaristica. In­fine il Benedetto XVI ha sostato in pre­ghiera davanti al presepe collocato in Piazza San Pietro e inaugurato lo scor­so 24 dicembre.

© Copyright Avvenire, 2 gennaio 2008


PIETRO E IL MONDO

Il Papa: minaccia la pace chi attenta alla famiglia

DA ROMA SALVATORE MAZZA

Negare i diritti della famiglia vuol dire minacciare gli stessi fondamenti della pace. Perché esiste «uno stretto legame» tra «la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna», e chi «anche inconsapevolmente osteggia l’istituto familiare... rende fragile la pace nell’intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale 'agenzia' di pace». Nel primo giorno del 2008, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, e 41ª Giornata mondiale della pace, dedicata quest’anno al tema Famiglia umana, comunità di pace, Benedetto XVI è tornato sulle riflessioni proposte nel Messaggio firmato l’8 dicembre.
Sottolineando, tra l’omelia della messa e il successivo Angelus, che iniziando il nuovo anno «ci prende per mano la speranza cristiana», papa Ratzinger ha invocato «su di esso la benedizione divina», e implorato «per intercessione di Maria, Madre di Dio, il dono della pace: per le nostre famiglie, per le nostre città, per il mondo intero».

Erano migliaia, ieri mattina, i fedeli che si sono ritrovati nella basilica di San Pietro per seguire la prima Messa celebrata dal Pontefice nel 2008, e molti di più – circa 60mila – quelli che il Papa ha trovato ad attenderlo al momento della preghiera mariana di mezzogiorno, in una giornata fredda, senza una nuvola.

All’omelia, Benedetto XVI ha ricordato che «tutti aspiriamo a vivere nella pace, ma la pace vera non è semplice conquista dell’uomo o frutto di accordi politici; è innanzitutto – ha spiegato – dono divino da implorare costantemente e, allo stesso tempo, impegno da portare avanti con pazienza restando sempre docili ai comandi del Signore». Quindi, rievocando il tema del suo Messaggio, ha ribadito che «la negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità dell’uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace». Per questo ogni uomo e ogni donna sono invitati a prendere più lucida consapevolezza che l’umanità è un’unica «grande famiglia». Da questa convinzione infatti dipende «una pace vera e duratura»: «Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso – ha detto il Papa – stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle». Parlando poi della solennità mariana, Benedetto XVI ha ricordato come il titolo di Maria 'Madre di Dio' sia «il più antico ed è il fondamento di tutti gli altri titoli».
Certo, ha aggiunto, l’incarnazione del Verbo e la maternità divina di Maria sono misteri grandi, non facili «da comprendere con la sola umana intelligenza». Ma, alla scuola di Maria, «possiamo cogliere con il cuore quello che gli occhi e la mente non riescono da soli a percepire, né possono contenere. Si tratta, infatti, di un dono così grande che solo nella fede ci è dato accogliere pur senza tutto comprendere. Ed è proprio in questo cammino di fede che Maria ci viene incontro, ci è sostegno e guida». La mattina s’è conclusa con i saluti che papa Ratzinger ha rivolto al termine dell'Angelus a tutti i presenti, a iniziare da quello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli auguri rivoltigli durante il messaggio di fine anno in tv. Quindi Benedetto XVI ha menzionato le innumerevoli iniziative promosse dalle Comunità ecclesiali in ogni continente in occasione della Giornata mondiale della pace, ricordando in particolare la manifestazione 'Pace in tutte le terre' organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in molte altre città del mondo. Infine ha salutato, tra gli altri, gli aderenti al Movimento dell’amore familiare, che l’altra notte hanno vegliato in piazza San Pietro pregando per le famiglie e ha benedetto la “Fiaccola della Pace”, che un maratoneta recherà in Terra Santa.

© Copyright Avvenire, 2 gennaio 2008

1 commento:

euge ha detto...

FEDELI IN CALO ................

MA PER FAVORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!